Oltre ai danni provocati prima dalle gelate tardive e poi dall’alluvione, i produttori di frutta del Ravennate (in particolare nel Lughese e nella prima pianura faentina) ora sono alle prese col ritorno prepotente della cimice asiatica, l’insetto “alieno” che tra 2019 e 2020 aveva già invaso i frutteti della provincia, una delle più colpite d’Italia, mettendo in ginocchio centinaia e centinaia di imprese.
«Stiamo assistendo ad una recrudescenza del fenomeno – spiega il direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – probabilmente il clima caldo-umido di questa estate e in particolare di agosto ha favorito la riproduzione massiva del patogeno che è tornato prepotentemente a proliferare provocando già danni ingenti su coltivazioni di pere e mele».
«Una nuova diffusione massiva del parassita, negli ultimi anni tenuta sotto controllo grazie agli strumenti di difesa passiva e alle buone pratiche attuate da agricoltori e supportate dalla Regione – gli fa eco il presidente Nicola Dalmonte – rischia di minare ulteriormente le produzioni di frutta, in particolare pere, mele e kiwi. Occorre, dunque – conclude – monitorare costantemente l’evoluzione e tornare ad investite in ricerca per evitare l’ecatombe produttiva del 2019 e stroncare sul nascere il pericolo di una nuova invasione».