domenica
19 Ottobre 2025
industrie

Nei primi mesi del 2024 partirà la fase 1 dell’hub di cattura e stoccaggio della Co2

Il progetto di Eni e Snam a Ravenna sarà il primo in Europa, utilizzando i giacimenti esauriti di gas

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Già nei primi mesi del 2024 è previsto l’avvio della “fase 1” dell’hub di stoccaggio della Co2 di Ravenna (Porto Corsini), progetto promosso da Eni e Snam e che sarà il primo tra i nuovi di Ccs a partire in Europa, utilizzando i giacimenti esauriti che contenevano gas al largo della costa ravennate.

L’obiettivo, in questa prima fase, è quello di catturare e stoccare 25 mila tonnellate di C02.

L’avvio della “fase 2”, quella prettamente industriale, è previsto invece entro il 2026 con una capacità di stoccaggio che raggiungerà 4 milioni di tonnellate di C02 al 2030, fino ad arrivare in futuro a 16 milioni di tonnellate l’anno, ma con la possibilità di ulteriori espansioni e una capacità complessiva stimata in oltre 500 milioni di tonnellate sfruttando i giacimenti di gas esauriti e quelli in via di esaurimento negli impianti offshore.

Il progetto dell’hub di Ravenna, secondo i promotori, finirà con il generare 1,55 miliardi di euro di valore aggiunto al 2050 (29,9 miliardi di euro cumulati tra il 2026 e il 2050) e oltre 17 mila posti di lavoro al 2050.

Sono i dati riportati dall’agenzia di stampa Radiocor Plus nel giorno della presentazione dello studio “Carbon Capture and Storage: una leva strategica per la decarbonizzazione e la competitivita’ industriale“, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Eni e Snam, presentato il 1° settembre a Cernobbio. Studio secondo il quale la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs) rappresenta una soluzione indispensabile per ridurre le emissioni delle industrie Hard to Abate, ovvero quelle ad alta intensità energetica, salvaguardando così la sopravvivenza e competitività di importanti settori economici.

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