Nei primi otto mesi del 2023 a Ravenna i pernottamenti sono cresciuti. Flop Cervia

L’anno dell’alluvione ha visto il boom degli stranieri e della “città” nel comune capoluogo. Ma il dato provinciale è negativo

Turisti

In provincia di Ravenna nel mese di agosto – tradizionalmente il più importante dell’anno in quanto a flussi turistici – sono stati registrati circa 1,7 milioni di pernottamenti, quasi il 7 percento in meno rispetto all’agosto 2019, l’ultimo prima della pandemia. E il 2,4 percento in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Per quanto riguarda i turisti, il dato è inferiore a quello di luglio (296mila contro 308mila circa), in calo dell’8 percento rispetto al 2019 e del 2 percento rispetto all’anno scorso.

Dati negativi (si tratta di quelli regionali in attesa della validazione Istat) che vanno a chiudere con il segno meno anche il bilancio dei primi otto mesi del 2023, l’anno – è sempre bene ricordarlo – della grande alluvione che ha colpito in particolare la provincia di Ravenna, con danni diretti e – in questo caso – anche indiretti, in termini di comunicazione. Sono 5.262.509 i pernottamenti dei primi otto mesi (-6 percento rispetto al 2019 e -2,4 rispetto all’anno scorso), a fronte dell’arrivo di circa 1,2 milioni di turisti (-2 percento sul 2022; -5 sul 2019).

Analizzando i dati per comune, registra un forte calo Cervia, che si conferma comunque la meta turistica principale della provincia con oltre 2,7 milioni di pernottamenti in otto mesi (quasi il 9 percento in meno rispetto al 2019 e oltre il 5 rispetto all’anno scorso) e 640mila turisti (-2 percento rispetto all’anno scorso e -4 rispetto al 2019).

Ravenna, invece, è sostanzialmente stabile rispetto all’anno scorso, con circa 2,2 milioni di pernottamenti (in crescita dell’1,3 percento rispetto ai primi otto mesi del 2022 e in calo del 2,7 percento rispetto allo stesso periodo del 2019) a fronte di 477mila turisti (in calo dello 0,4 percento rispetto al 2022 e del 3,6 percento rispetto al 2019). A mantenere a galla il comune capoluogo sono stati gli stranieri (l’11 percento in più di presenze rispetto al 2022, a fronte di un calo del 2 percento degli italiani) e in particolare la performance della “città”, dove i pernottamenti (pur restando meno di un quarto di quelli del mare) sono cresciuti dell’11,5 percento rispetto all’anno scorso (con un +17,1 dei visitatori stranieri) e addirittura del 18,3 rispetto al 2019. Stabili invece i pernottamenti sui lidi ravennati rispetto all’anno scorso (ma in calo di oltre il 6 percento rispetto al 2019).

«Possiamo dire che è stato un vero miracolo che ha compiuto l’intero comparto – è stato nei giorni scorsi il commento dell’assessore al Turismo del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini, riferendosi ai danni dell’alluvione -, dimostrando una grande resilienza a cui vanno aggiunti gli investimenti che come Amministrazione comunale abbiamo fatto e che stanno dando i loro frutti».

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