Vena del Gesso patrimonio Unesco, timori alla cava: «Cento lavoratori a rischio»

Alla Festa dei Frutti Dimenticati allestito uno stand informativo gestito dai dipendenti di Saint-Gobain e Monte Tondo. Saranno presenti anche i sindaci di Casola e Riolo

Dolina Nei Pressi Di Monte Mauro Vena Del Gesso Romagnola

I lavoratori della cava di Monte Tondo a Casola Valsenio allestiranno uno spazio informativo per illustrare la precarietà della loro situazione occupazione dopo il riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco per la Vena del Gesso romagnola. Lo spazio sarà attivo oggi, 15 ottobre, dalle 14.30 nella tradizionale Festa dei Frutti Dimenticati di Casola.

«Le continue e strumentali accuse nei confronti dell’attività estrattiva mettono a rischio quasi cento posti di lavoro diretti, oltre al vasto indotto generato dallo stabilimento», dichiarano i dipendenti dello stabilimento Saint-Gobain, gruppo industriale francese che produce materiali per il mercato delle costruzioni. Sempre secondo i lavoratori, la chiusura delle attività di estrazione e conseguentemente della cava, rischierebbe di far collassare l’economia di Casola Valsenio (già fortemente compromessa dalle recenti alluvioni), provocando lo spopolamento e abbandono della vallata.

Al presidio odierno interverranno anche Giorgio Sagrini, sindaco di Casola Val Senio, Federica Malavolti, sindaca di Riolo Terme, la senatrice della Repubblica Marta Farolfi e l’ex senatore Vasco Errani. Insieme a loro, anche le voci dei rappresentanti di Coldiretti, Cia e Cuti Consai, oltre che quella del presidente dell’Unione dei Comuni Massimo Isola e dei consiglieri provinciali Stefano Bertozzi e Nicola Pasi.

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