«Vantaggi sul mercato libero dell’energia solo con contratti a prezzo fisso»

I consigli del presidente provinciale di Federconsumatori, Vincenzo Fuschini, per evitare contenziosi: «Fatevi mandare i documenti via email e chiedete le registrazioni audio delle telefonate con gli operatori». Incontri in provincia per spiegare la fine del mercato tutelato

Pexels Rodolfo Clix 1036936«Sul mercato libero dell’energia in Italia ci sono circa ottocento fornitori che possono fare contratti a qualunque utente. Per avere sempre le condizioni migliori bisognerebbe cambiare spesso, ma nessuno ha voglia di farlo. Sul lungo periodo restare nel mercato tutelato è stato un risparmio». Le parole di Vincenzo Fuschini, presidente provinciale di Federconsumatori a Ravenna, mostrano quanto sia difficile orientarsi per gli utenti.

In questo periodo Fuschini è in tour sul territorio con un calendario di incontri pubblici per cercare di informare i cittadini sulla fine del regime di tutela dei prezzi per gas e luce. Almeno 500 persone hanno già partecipato alle assemblee pubbliche fino ad ora organizzate, altri incontri sono in programma nei prossimi giorni. A Fusignano il 29 febbraio dalle 15 alle 18 nella sala “Il granaio” in piazza Corelli. A Massa Lombarda il 6 marzo alle 15 nell’ex bocciofila di via Dini e Salvalai.

I dati dicono che in provincia di Ravenna attualmente solo un quinto delle famiglie è ancora in regime di maggior tutela. «Molti di quelli passati al mercato libero non l’hanno fatto con piena consapevolezza. Qualcuno si è lasciato convincere da proposte allettanti nel periodo iniziale. E poi ci sono quelli che hanno fatto il passaggio perché sono stati proprio ingannati da telefonate poco chiare. In molti call center gli operatori ricevono una provvigione in base al numero di migrazioni da un operatore a un altro che riescono a concludere. Il contratto nuovo quindi viene fatto e la fornitura c’è, ma non sempre è davvero quella vantaggiosa per l’utente».

Il consiglio di Fuschini è di partire dall’unica fonte pubblica e certa: il portale delle offerte di Arera (vedi box grigio): «Mi rendo conto che non sempre è facile da consultare, ma è l’unica voce ufficiale. Però non fa telefonate ai cittadini: se qualcuno chiama e si presenta come Arera è da considerare una truffa».

Per l’energia elettrica dall’1 luglio inizierà il triennio del servizio a tutele graduali in cui entrerà chi attualmente è in servizio di tutela, non è vulnearabile e non sceglie il passaggio al mercato libero. «Il fornitore di zona per il servizio a tutele graduali è stato scelto con una gara pubblica al ribasso, quindi la tariffa dovrebbe essere vantaggiosa. Però fino a giugno non verrà fissata. E inoltre gli operatori vorranno recuperare il ribasso proposto. Possiamo aspettarci dei rialzi nel triennio».

Difficile prevedere cosa succederà nel 2027: «Ufficialmente si chiuderà il servizio a tutele graduali e tutti, tranne i vulnerabili, dovranno migrare al mercato libero. Di certo non ci possono essere interruzioni del servizio, ma come verrà fatto non è ancora noto. Probabile che avvenga quello che sta avvenendo ora con il gas: una tariffa chiamata placet applicata dallo stesso gestore con un rialzo rispetto a quella di tutela».

Le offerte a mercato libero sono una possibilità già da diverso tempo. «Il vantaggio lo ha avuto chi ha scelto offerte a prezzo fisso prima dell’impennata dei mercati dell’ultimo biennio. Ma è stato un po’ come una lotteria, nessuno si aspettava un rincaro di quelle dimensioni connesso a pandemia e guerre».

Da gennaio è variata l’imposizione fiscale sul gas. «Il governo ha riportato l’Iva dal 5 al 10 percento per i consumi fino a 480 mc all’anno e al 22 percento oltre i 480 mc. Se pensiamo che la quota energia è meno del 50 percento del prezzo che paghiamo, è facile capire che le variazioni tra operatori sono sottili».

A parte il labirinto di offerte, le utenze di luce e gas sono fonte di numerosi contenziosi tra aziende e clienti: «C’è di tutto, a partire dalle cose più banali come trovarsi una potenza superiore a quella standard senza averla richiesta e quindi pagando di più. Se la cosa non è particolarmente grave, la soluzione più efficace è una conciliazione tramite il garante, una procedura in cui accompagniamo gli utenti. Il verbale di conciliazione è l’unico documento che chiude le vertenze e impedisce altri ricorsi giudiziari. Purtroppo il garante è oberato di casi e i tempi si allungano».

Spesso le questioni di scontro riguardano sulle condizioni contrattuali. Fuschini invita a usare cautela: «Quando si fa un contratto al telefono la cosa migliore sarebbe farsi mandare una copia via email prima di sottoscriverlo. Sono tenuti a farlo ed è il modo migliore per evitare sorprese». E poi si può chiedere la registrazione audio della telefonata per verificare cosa è stato detto realmente.

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