Ex Farmografica: la trattativa si blocca, licenziamento più vicino per 88 lavoratori

La multinazionale austriaca Mm e il gruppo Focaccia comunicano lo stop al passaggio della ditta cervese alluvionata per via dei mancati impegni del governo Meloni. I sindacati organizzano un corteo a Cervia per il 12 marzo

9Al momento della firma si è bloccata la trattativa per la cessione della ditta ex Farmografica di Cervia dalla multinazionale austriaca Mayr Melnhof (Mm) al gruppo cervese Focaccia. L’operazione era l’unica possibilità per salvare 88 posti di lavoro per i quali a fine marzo diventerà effettivo il licenziamento collettivo. I sindacati Cgil, Cisl e Uil fanno sapere che la battuta d’arresto è stata annunciata dalle stesse aziende, lo scorso 5 marzo, nel corso di un incontro convocato a Bologna nella sede della Regione.

Secondo i rappresentanti dei lavoratori, sarebbero due le ragioni che starebbero facendo saltare l’accordo per la continuità dell’azienda produttrice di confezioni farmaceutiche duramente colpita dall’alluvione di maggio 2023. Da un lato la sostanziale indifferenza del governo Meloni alla crisi dell’azienda escludendo la convocazione di un tavolo di confronto ministeriale ritenendo marginale la dimensione occupazionale della crisi. E dall’altro lato il conseguente dietrofront dell’imprenditore Riccardo Focaccia che si è dichiarato indisponibile alla conclusione della trattativa in assenza delle garanzie economiche prospettate, all’unanimità, dalle forze politiche di maggioranza e opposizione in Parlamento.

Due ordini del giorno alla Camera dei Deputati lo scorso 26 gennaio impegnavano il governo ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, per assicurare che gli aiuti del “decreto Alluvione” possano essere estesi anche ai soggetti privati che rilevino attività economiche e produttive in una situazione di crisi d’impresa, in continuità produttiva e aziendale, per assicurare continuità occupazionale; ma anche la massima tutela salariale alle lavoratrici e ai lavoratori e il continuato accesso alla cassa integrazione.

I sindacati criticano l’atteggiamento del governo. «La trattativa tra le imprese – scrivono in una nota Saverio Monno della Slc-Cgil di Ravenna, Ryan Paganelli della Uilcom di Ravenna e Stefano Gregnanin della Fistel-Cisl dell’Emilia-Romagna – è stata accompagnata da continui rimpalli di responsabilità tra lo staff della struttura commissariale incaricata della ricostruzione post alluvione e il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le lavoratrici e i lavoratori, la Rsu aziendale e le organizzazioni sindacali hanno mostrato senso di responsabilità, maturità e soprattutto pazienza, in una vertenza dolorosa e dagli esiti quanto mai incerti. Pretendiamo ascolto e soluzioni concrete: si agevoli ogni soluzione d’impresa per consentire la salvaguardia dei livelli occupazionali e la tutela dell’economia del territorio. Non c’è più tempo. Il Governo intervenga rapidamente. Abbiamo chiesto alla multinazionale austriaca di archiviare i licenziamenti o di congelare la procedura in corso, anche sostenendo la proposta della Regione di attivazione di una cassa integrazione per cessazione di attività. Non vi fosse ascolto da parte dei vertici aziendali, chiediamo all’esecutivo di procedere al varo di una moratoria sui licenziamenti collettivi nelle imprese interessate da crisi aziendali a causa degli eventi alluvionali. Si tratterebbe di una soluzione indubbiamente temporanea, finalizzata a ricercare le condizioni di una rapida ripartenza. E sul piano normativo non costituirebbe una rivoluzione essendo una strada già percorsa durante l’emergenza pandemica».

Monno, Paganelli e Gregnanin annunciano un’iniziativa di mobilitazione: «Scenderemo in strada a Cervia martedì 12 marzo alle 17 per un corteo organizzato che avrà come punto di ritrovo l’ingresso della Farmografica al civico 121 di via Di Vittorio e raggiungerà il palazzo del Comune, in piazza Garibaldi, passando per lo stabilimento del gruppo Focaccia sulla statale 16 Adriatica. Invitiamo istituzioni, cittadini e cittadine, associazioni, gruppi organizzati e forze politiche del territorio a partecipare numerosi».

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