Ripristinata l’interdittiva antimafia: nuovo stop per il cantiere del palazzetto

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministero. La Pigna: «Revocare l’appalto»

Palasport Pala De André cantiereIl consorzio stabile ReseArch ha comunicato al Comune di Ravenna che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministero dell’Interno alla sentenza del Tar della Campania, ha ripristinato l’interdittiva antimafia del prefetto di Salerno ai danni dello stesso consorzio. Di conseguenza, il Comune di Ravenna (stazione appaltante) ha provveduto a ordinare oggi (13 marzo) la sospensione dei lavori del cantiere del palasport, «ordinando altresì all’impresa esecutrice di mettere in sicurezza il cantiere medesimo nelle more delle determinazioni che verranno successivamente assunte», si legge in una nota dell’Amministrazione.

Tra le prime reazioni, quella della lista civica d’opposizione La Pigna, che chiede da anni al Comune di revocare l’appalto al consorzio. «Siamo a marzo 2024 – sottolineano dalla Pigna – e i lavori, fermati con l’interdittiva antimafia, sono ben lungi dall’essere completati entro l’ultima delle proroghe generosamente concesse: fine settembre 2024. Continui rinvii e fermo dei lavori, che fa lievitare a dismisura i già faraonici costi del progetto del nuovo palazzetto».

«Su questa vicenda, che abbiamo dettagliato, con tanto di documentazione a supporto, in un esposto presentato a suo tempo alla Procura della Repubblica di Ravenna e a Anac, chiediamo che si apra una verifica da parte della Magistratura penale e contabile della Corte dei Conti. Contestualmente, Chiediamo che il contratto sia immediatamente revocato al Consorzio Resarch e che allo stesso vengano applicate le penali per i danni economici e d’immagine che ha subito il Comune di Ravenna».

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