martedì
01 Luglio 2025
trasporti

Si amplia il parco taxi di Ravenna. Gara per 6 licenze, servono almeno 76.500 euro

Oggi sono 24 le auto bianche su strada nel comune capoluogo, secondo l’Autorità che regola i trasporti dovrebbero essere almeno 18 in più

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Taxi

Dopo diciotto anni si amplia il parco taxi in servizio a Ravenna, attualmente composto da 24 vetture. Il Comune ha aperto un concorso pubblico per assegnare sei nuove licenze di cui due riservate a veicoli attrezzati anche per il trasporto di persone con disabilità gravi con necessità di incarrozzamento. Per ogni licenza sono richiesti 90mila euro da pagare in una soluzione unica (76.500 se il veicolo è allestito per il trasporto di persone con disabilità).

Per la presentazione delle domande c’è tempo fino al 16 settembre (solo tramite posta elettronica certificata). Considerando i tempi per la convocazione della commissione di concorso e lo svolgimento delle prove selettive, è ragionevole ipotizzare che i sei nuovi tassisti potranno essere su strada nei primi mesi del 2025. Il rilascio delle nuove licenze sarà vincolato all’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, secondo le disposizioni dell’Unione europea. È previsto l’obbligo di dotarsi di un servizio di interconnessione tecnologica tra utenti e tassisti.

La selezione tra tutte le domande valide avverrà con un esame orale su cinque argomenti: codice della Strada, toponomastica ravennate, conoscenza della lingua italiana, tecniche di primo soccorso, normativa scale e amministrativa del settore. La conoscenza della lingua inglese e la disponibilità di terminali Pos per i pagamenti elettronici non sono requisiti necessari, ma titoli preferenziali per la graduatoria che verranno presi in considerazione in caso di parità fra partecipanti.

A metà maggio, a diciotto anni dall’ultima volta, il consiglio comunale di Ravenna ha approvato l’aggiornamento del regolamento del servizio taxi. Questo già prevede di arrivare fino a 42 licenze. In base ai dati raccolti dai nuovi tassisti, il Comune definirà quando e come assegnare le altre 12.

«I tassisti hanno sempre detto no all’aumento delle licenze, che dal 2006 è rimasto tale», ha detto l’assessora comunale Annagiulia Randi (Sviluppo economico) alla testata Wired che ha pubblicato un’inchiesta sui taxi in Italia.

Nel comune di Ravenna, oltre alle 24 licenze taxi, sono presenti anche 52 autorizzazioni Ncc (noleggio con conducente). Sono veicoli che vanno prenotati telefonicamente chiamandoli sul cellulare oppure tramite app e non possono fare servizio su piazza. Secondo una misurazione dell’Autorità della regolamentazione dei trasporti (Art), fra tutti i capoluoghi di provincia italiani, solo una dozzina di comuni presentano un divario così ampio fra taxi e Ncc. La media nazionale relativa ai capoluoghi di provincia è di 2,71 taxi per ogni Ncc. A Ravenna questo rapporto vale 0,46. Il più basso in Italia tra le 50 città più popolose.

In fase di stesura del bando, il Comune ha interpellato l’Art per un parere preventivo e ha specificato che, sulla base dei dati forniti dalle associazioni locali di tassisti, le sei nuove licenze sarebbero quanto occorre per soddisfare le chiamate inevase (circa diecimila nel 2023) e le previsioni di domanda conseguente all’incremento dei traffici crocieristici (stima di diecimila chiamate nel 2024). Gli Uffici dell’autorithy, però, hanno condotto una propria valutazione applicando il metodo comparativo. Il campione di comuni è stato selezionato con i seguenti criteri: capoluogo di provincia; popolazione compresa tra 100mila e 200mila abitanti; sede di un porto commerciale di rilevante importanza nazionale; importante presenza di insediamenti industriali. L’insieme che ne deriva è composto da 8 comuni: Ancona, Cagliari, La Spezia, Livorno, Messina, Taranto. Mediante l’utilizzo di diversi indicatori rappresentativi delle situazioni locali, è emersa l’esistenza di correlazioni signicative tra il numero di taxi e la popolazione residente, il numero di automobili private, il numero di lavoratori dei settori dell’ospitalità, il numero delle attività economiche presenti; invece, non si rilevano evidenti correlazioni tra numero di taxi e numero di passeggeri delle navi da crociera in approdo. Applicando a Ravenna le correlazioni individuate, risulta che il parco taxi del Comune dovrebbe contare un numero di veicoli significativamente superiore al contingente attuale (si stimano almeno 70 taxi). A risultati simili si giunge anche con un approccio semplificato, ossia calcolando la media del numero di taxi presenti nei comuni del campione (la media aritmetica risulta pari a 66 taxi; la media ponderata alla popolazione risulta pari a 71 taxi). Qualora, per maggior cautela, si prenda in considerazione il totale dei veicoli taxi e Ncc, la media aritmetica di auto pubbliche del campione risulta di 94 veicoli, con la conseguenza che Ravenna, avendo 24 taxi e 52 Ncc, dovrebbe disporre di almeno 18 taxi in più.

Il Comune ha definito la cifra per il rilascio delle nuove licenze sulla base di una perizia di stima relativa alla vendita d’azienda comprendente una licenza taxi avvenuta nel 2019. Secondo informazioni fornite dal Comune all’Art, nel 2020 ci sono stati due trasferimenti di licenza, negli anni 2021 e 2022 non se ne conta nessuno, mentre nel 2023 ne sono avvenuti due. Sul valore commerciale delle licenze, però, l’Autorithy rileva l’indisponibilità di dati certificati dall’Agenzia delle Entrate nonché l’assenza di annunci pubblicati online per la compravendita di licenze taxi nel territorio del Comune, dai quali desumere elementi sull’offerta e sulla domanda di licenze. Al fine di raggiungere l’obiettivo di incrementare il contingente taxi, «l’importo per il rilascio delle nuove licenze deve essere inferiore al prezzo medio di trasferimento nel “mercato di rivendita delle licenze taxi” per due ragioni: se l’importo fosse uguale al prezzo di mercato, gli aspiranti tassisti sceglierebbero di acquistare le licenze sul mercato taxi allo scopo di evitare l’alea e l’impegno connessi al concorso di assegnazione, venendo però in tal modo a realizzare solo una sostituzione di titolari di licenza; un importo troppo elevato si configura come una “barriera all’accesso” e comporta una riduzione del numero dei candidati, riduzione che potrebbe giungere alla situazione estrema in cui il numero degli aspiranti tassisti è inferiore al numero delle licenze messe a concorso, vanificando perciò l’intenzione dell’Amministrazione di ampliare il contingente».

Altri Comuni, che si sono indirizzati verso il rilascio a titolo oneroso di nuove licenze taxi, hanno fissato l’importo unitario all’incirca alla metà del valore medio dei trasferimenti avvenuti nel mercato taxi. Un’inchiesta della testata Wired mostra che a Napoli, nel 1997, i nuovi tassisti pagarono 7.500 lire (al cambio del 2001 si tratta di 3,75 euro) in marche da bollo. Per calcolare i 175mila euro chiesti dal Comune di Firenze nel 2016, spiegano da Palazzo Vecchio, si è partiti dal fatto che “il valore medio di trasferimento delle licenze nel 2014 e nel 2015 era di 250mila euro, ma imponendo l’elettrico si è ritenuto di ridurre del 30 percento”.

La norma dice che almeno l’80 percento dell’introito ricavato dal rilascio deve essere ripartito tra i titolari di licenza taxi del comune già esistenti (a Ravenna vorrebbe dire 17mila euro a testa) come sorta di indennizzo per l’aumento della concorrenza, mentre la restante parte può essere utilizzata dal Comune per iniziative volte al controllo e al miglioramento della qualità degli autoservizi pubblici non di linea. Per favorire la partecipazione al concorso, l’Autorità suggerisce che il pagamento dell’importo richiesto possa essere rateizzato su un intervallo temporale congruente col vincolo normativo di divieto di trasferimento della licenza prima che siano decorsi 5 anni (il bando ravennate invece dice che il pagamento va fatto in una soluzione unica).

«Stiamo dando una risposta concreta alla carenza di taxi a Ravenna – dichiara l’assessora al Commercio, Annagiulia Randi –, un problema tangibile e annoso, e alle esigenze di una città in forte sviluppo come la nostra. L’impegno, nei confronti della cittadinanza e delle associazioni di categoria, di mettere a bando le nuove licenze entro la metà del 2024, dopo un approfondito e condiviso percorso di analisi della situazione e ricerca della miglior soluzione possibile, in seno al consiglio comunale e alla commissione consultiva, è pressoché rispettato. Una promessa mantenuta che siamo certi sarà una valida risposta alle necessità di mobilità di cittadini, lavoratori e turisti».

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