L’esperienza di chi mastica calcio ai massimi livelli da quarant’anni e cerca una nuova clamorosa sfida, l’ambizione di un gruppo di giovani in cerca di affermazione nella loro città, gli ingenti capitali di un rampollo con un sogno folle, il supporto dell’intelligenza artificiale. Sono i quattro pilastri su cui si regge il futuro del calcio a Ravenna. Nella sala del consiglio comunale, nella mattinata del 4 luglio, è stato presentato alla stampa locale il progetto che vuole portare il pallone giallorosso a ben altri livelli dall’attuale serie D. Nella conferenza odierna nessuno ha esplicitamente nominato l’obiettivo, ma era stato Ignazio Cipriani, nuovo presidente della società, a dirlo con una nota alla stampa una decina di giorni fa: «Mi impegnerò per portare la squadra e Ravenna in Serie A , scrivendo insieme ai suoi abitanti e a tutti i tifosi una nuova e gloriosa pagina della storia cittadina».
L’esperienza
Quando Ignazio Cipriani nasceva, nel 1988, Ariedo Braida festeggiava il suo primo scudetto da direttore sportivo del Milan di Silvio Berlusconi. Oggi il 78enne Braida è vicepresidente del Ravenna Football Club e ha ricordato i rapporti ai tempi della presidenza Corvetta: «Il direttore sportivo del Ravenna era quel Beppe Marotta che oggi è all’Inter ed è un amico fraterno». Nel corso della conferenza si è capito presto quanto sarà centrale la figura di Braida: «Metto tutte le mie conoscenze a disposizione della società. Il progetto è ambizioso e sono qui per questo, cercavo una nuova sfida. Non possiamo restare in serie D». Ma nessuna previsione sui tempi della scalata verso l’Olimpo del calcio: «Non so quanto tempo ci metteremo, ma arriveremo dove abbiamo deciso. Il primo anno sarà il più difficile perché dobbiamo impostare tutta una metodologia e una struttura».
Giovani ravennati
Ai vertici societari ci sono anche due ravennati da sempre molto vicini a Cipriani, entrambi all’esordio nei rispettivi ruoli in ambito calcistico: l’ex calciatore Davide Mandorlini sarà direttore sportivo e Paolo Scocco sarà direttore generale. Il primo è figlio di Andrea, terzino dell’Inter dei record e viceallenatore del miglior Ravenna della storia (ottavo in B nel 1996-97), e ora è alla scrivania per comporre la squadra da affidare all’allenatore Mauro Antonioli, l’ultimo allenatore a vincere una serie D a Ravenna. E in quella squadra del 2017-18 giocava ancora Mandorlini. Scocco invece ha fatto le sue fortune professionali nel gruppo Cipriani lavorando per diversi locali in America. È stato il nuovo dg ad annunciare il progetto di restyling per lo stadio Benelli: oltre all’aspetto estetico, ci sarà un potenziamento dell’area hospitality, dei bar, l’aggiunta di due negozi di merchandising. Nessuna cifra fornita sull’investimento. «Tutto dovrà essere pronto per la prima giornata del prossimo campionato». I tempi sono stretti. E il nuovo stadio di cui ciclicamente si torna a parlare? «Intanto pensiamo al restyling, poi si vedrà».
L’uomo dall’America
Il 36enne Ignazio Cipriani è nipote di Raul Gardini, un nome che a Ravenna ancora fa emozionare tanti (la madre di Ignazio è Eleonora Gardini, la primogenita di Raul). Nato in America, dove vive da 24 anni, Cipriani sente le radici ravennati: «Ho sempre considerato Ravenna come casa mia per gli anni dell’infanzia, per le amicizie, per le estati passate qua. L’emozione alla prima uscita era tanta ed è emersa tutta nella voce del nuovo presidente: «Non sono più abituato a ragionare e parlare in italiano. Mi spingono la passione e la voglia di fare qualcosa di importante». Il cento per cento delle quote della società Ravenna Football Club oggi sono detenute da una società costituita a Londra venti giorni fa, la Ravenna Fc Holding Ltd. Quest’ultima è riconducibile a Cipriani. Per riprendere confidenza con l’italiano non mancheranno occasioni: Cipriani si è trasferito in Italia e assicura che seguirà il progetto in prima persona accanto ai collabortori.
Intelligenza artificiale
Accanto al gruppo Cipriani, con modalità non specificate nella conferenza, nell’avventura ci sarà anche la società Black Duck che lavora nel settore dell’informatica e dell’intelligenza artificiale. In estrema sintesi, il progetto è quello di applicare un algoritmo già utilizzato in altri contesti per l’attività di scouting sul mercato. Il software verrà alimentato con dati già da quest’anno anche in prospettiva di future promozioni. Non sono stati fornito dettagli particolari su questa aspetto tecnologico, ma sembra questa la novità che aggiunge un aspetto di modernità al progetto.
Nuovo centro sportivo al quartiere San Giuseppe
Presente al tavolo della conferenza anche il sindaco Michele de Pascale. Il primo cittadino ha apprezzato l’ambizione della nuova società e ha invitato tutta la città a dare fiducia al progetto, promettendo che sarà più presente alla stadio in veste di tifoso. «È bello sentire dei dirigenti che puntano a far diventare la società come la prima scelta dei giovani del territorio che scelgono il calcio. Il mio appello va anche all’imprenditoria cittadina perché sappia cogliere le occasioni di questo nuovo inizio, considerando le sponsorizzazioni come un vero motivo di marketing». De Pascale ha poi ribadito che l’amministrazione comunale sta lavorando per realizzare un centro sportivo calcistico al quartiere San Giuseppe. Sono in corso trattative con un privato che avrebbe le autorizzazioni per la costruzioni di una piscina, impianto ora non più necessario: «Siamo fiduciosi di poter convertire quell’investimento in una struttura per il calcio perché la città ne ha bisogno. Una volta realizzata sarà messa a bando la sua gestione».
L’assessore
Giacomo Costantini, titolare della delega Sport in giunta, ha accolto i nuovi imprenditori del calcio con entusiamo: «Posso dire che Ignazio Cipriani e tutto il suo staff hanno dimostrato un grandissimo entusiasmo e li ringrazio anche per le modalità che hanno utilizzato per approcciarsi alla nostra città, alla squadra, ma anche ai tifosi, che nonostante le difficoltà di questi anni non hanno mai mollato. Fin dal primo momento c’è stato un approccio serio e concreto alla progettualità nel costruire uno staff tecnico che vada ad affrontare da subito le sfide di un campionato da cui si vogliono trarre delle soddisfazioni».