
È stato approvato dall’Assemblea dei Soci di Start Romagna il bilancio d’esercizio relativo al 2023, riportando un utile di 61.946 euro (73.472 nel 2022) al netto delle imposte. Il valore della produzione è stato di 94,7 milioni (96,9 milioni nel 2022). Il leggero calo rispetto al 2022 va considerato tenendo conto che fino al termine dello scorso anno scolastico il servizio è stato potenziato con l’impiego di bis Covid, utili a contrastare il rischio di contagio.
Nell’ultimo anno, in provincia, sono stati offerti trasporti per 4.009.200 chilometri (a fronte dei 4.236.763 del 2022), e la percentuale di corse effettuate (sul totale delle programmate) risulta del 98,86 percento (contro il 99,32 percento dell’anno precedente). Il numero dei passeggeri trasportati risulta però in crescita, passando da 9.005.338 (2022) a 11.176.964 (2023).
A livello regionale, Start Romagna ha trasportato un totale di 50.238.775 passeggeri, oltre un milione in più rispetto al 2019, tornando al livello pre pandemico; ciò grazie anche agli incentivi all’utilizzo del trasporto pubblico locale offerti da Regione e Ministero. Una parte importante della produzione dell’azienda – 84,9 milioni – ricade sul territorio. Il 48 percento del valore distribuito è a beneficio dei dipendenti di Start e, se si considerano anche i fornitori locali, il valore distribuito a favore di soggetti del territorio, e di conseguenza dell’economia locale è pari al 64 percento del totale.
I 592 bus di Start Romagna hanno percorso 20,5 milioni di chilometri e sono state realizzate il 97,23 percento delle corse programmate (restando vicini al 97,53 percento del 2022). Scende ancora l’età media dei mezzi: 9,36 nel 2023, era 10,81 nel 2022.
Viene evidenziata una buona crescita dei bus a basso impatto ambientale (dal 66 percento al 78 percento) così come la percentuale dei mezzi dotati di telecamere per la sicurezza e il monitoraggio del servizi ( dal 55 al 77 percento). Cresce anche la forza lavoro, passando dalle 967 di fine 2022 alle 965 del dicembre 2023.
Il piano investimenti bus per il periodo 2024-2027 prevede l’acquisto di 195 bus, per un investimento di 68,1 milioni, di cui 58,1 milioni da contributi e i restanti 10 milioni con autofinanziamento.
Gli investimenti in infrastrutture per il prossimo periodo prevedono: costruzione degli impianti dei distributori a metano liquido (Lng) di Forlì e Cesena, in grado di rifornire internamente ai depositi gli autobus a metano; introduzione nei depositi di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena di impianti per la ricarica dei bus elettrici, prevedendo un investimento totale di 3,5 milioni nel settore Itc. Per quanto riguarda l’immediato futuro di Start Romagna si aggiungono anche due temi che entrano recentemente in agenda. Il primo riguarda il progetto promosso dalla regione Emilia-Romagna che consiste nel realizzare un gruppo industriale del trasporto pubblico locale di dimensione regionale grazie alla fusione di Tper, Seta e Start. Il secondo tema riguarda l’avvio, da parte dell’Agenzia della Mobilità Romagna, delle procedure di gara per l’affidamento del servizio Tpl in Romagna.
Roberto Sacchetti, Presidente di Start Romagna commenta: «Crescono i costi, ma in proporzione non aumentano le risorse per la gestione. In questo scenario abbiamo concluso un altro esercizio, mantenendo Start Romagna in equilibrio economico e garantendo un servizio di trasporto pubblico locale che le indagini di customer satisfaction svolte dall’agenzia Amr indicano di soddisfazione per i clienti. Aggiungo la soddisfazione per il lavoro svolto dalla struttura, coi dipendenti coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi del piano industriale. Le sfide lanciate dalle transizioni, ecologica e digitale, saranno ancor più impegnative nei prossimi anni, sia in termini tecnici che economici. Su quest’ultimo aspetto il Fondo Nazionale Trasporti non si sta dimostrando in grado di sostenere questi andamenti. I lavoratori, per il tramite delle organizzazioni sindacali, avanzano richieste economiche importanti in tema di rinnovi contrattuali, non senza motivo visto l’aumento del costo della vita. Viviamo un momento storico, quello delle transizioni, che hanno un orizzonte di progresso che per essere onorato chiede investimenti corposi, ma anche una strategia di Paese che davvero metta al centro il trasporto pubblico con scelte forti e lungimiranti».