Un confronto tra il modello di lavoro in architettura in Italia e quelli che esistono oggi in altri Paesi è il tema centrale di un incontro pubblico organizzato dall’Ordine professionale degli architetti della provincia di Ravenna per giovedì 26 settembre, dalle 15.30 alle 18, al seminario arcivescovile in piazza del Duomo. Il titolo dell’incontro è “L’Italia va all’estero: storie di architetti”. Quattro i relatori che interverranno raccontando la loro esperienza come progettisti oltre confine: Nicolò Calandrini, Cesare Cantoni, Marco Garofalo e Michele Tarroni. Modera Supremo Zaccherini, consigliere dell’Ordine.
L’evento, a cura dell’architetta Ardia Marzetti, è rivolto soprattutto ai più giovani, studenti, neolaureati o under 35, che vedono tra le loro possibilità anche quella di un’esperienza all’estero: «La domanda che ci poniamo è cosa significhi fare il nostro mestiere fuori dall’Italia – dice Marzetti – e questa è la prima occasione, speriamo di una serie, per fornire qualche risposta, attraverso la restituzione diretta di architetti che hanno vissuto all’estero, come studenti o come professionisti».
L’incontro farà anche emergere gli aspetti culturali di un’esperienza fuori dall’Italia. Non solo regolamenti locali e pratiche edilizie, ma anche responsabilità e riconoscimenti, differenze negli orari di lavoro e nella gestione del tempo, modi diversi di affrontare una crisi, rapporti con i colleghi e occasioni di festa, per esempio come si celebra la vittoria a un concorso o un altro grande evento di studio. Insomma, curiosità legate a una scelta precisa, quella di trasferirsi all’estero, che coinvolge la persona prima ancora del professionista.
Questi i profili dei relatori:
- Nicolò Calandrini, nato a Ravenna nel 1992, laurea triennale allo Iuav di Venezia, nel 2016 si trasferisce in Olanda, a Rotterdam, per svolgere un tirocinio allo studio Maxwan architects + urbanists, poi Erasmus in Svizzera, a Losanna, e nel 2019 rientro a Venezia, dove consegue la laurea magistrale. Borsa di studio per lo studio Dogma di Bruxelles. Nel 2020 ritorno in Italia, dove fonda lo studio Denara insieme a Francesco Rambelli, con il quale sviluppa progetti di architettura e design.
- Cesare Cantoni. Laurea magistrale al Politecnico di Milano, Erasmus di un anno all’Università Faup di Porto e successivo stage di dieci mesi allo studio dell’architetto Eduardo Souto de Moura. Rientrato in Italia, consolida la sua esperienza nel Mantovano e nel Ravennate e attualmente collabora con lo studio Bartoletti Cicognani di Faenza.
- Marco Garofalo, laureatosi nel 2011 allo Iuav di Venezia. Dopo una prima esperienza lavorativa di due anni in Svizzera, si trasferisce in Giappone, a Osaka, dove rimane per cinque anni. Lavora in due diversi studi di architettura con un approccio multidisciplinare focalizzato sulla progettazione di spazi rispettosi della natura e del benessere psicofisico delle persone.
- Michele Tarroni, laureatosi nel 1999 all’Università degli Studi di Firenze. Prima esperienza all’estero nello studio londinese Foster e Partners, che lo coinvolge nel progetto residenziale Chesa Futura (“casa del futuro” in romancio) a St. Moritz. Dopo due anni fa ritorno in Italia, nel 2006 entra a far parte dello studio Stanton Williams a Londra dove oggi è senior associate. Fa parte del gruppo di progetto che trasformerà il vecchio West Smithfield Market nel Nuovo Museo di Londra, di cui svelerà un’anteprima durante il suo intervento.