Entro meno di cinque mesi è prevista l’entrata in funzione del rigassificatore attraccato a una piattaforma in mare al largo di Punta Marina, ma la diga frangiflutti a protezione dell’impianto sarà ultimata in due anni. Stamani, 12 novembre, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, è intervenuto alla sede dell’Autorità portuale di Ravenna per la firma del contratto per la realizzazione della diga tra il presidente di Ap, Daniele Rossi, e Luigi Patìmo, responsabile per l’Italia della società Acciona che eseguirà l’opera in consorzio con l’italiana Rcm.
L’opera consiste in una banchina verticale in cemento armato, con una lunghezza di 880 metri e una larghezza di 22 metri a 8,5 chilometri dalla costa. Il costo è di 216 milioni di euro, interamente finanziato dal committente, l’Autorità portuale, con fondi concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il rigassificatore, in totale, compreso il metanodotto di 40 km realizzato sotto il fondale marino e a terra costerà 1,3 miliardi di euro.
«Siamo di fronte a un esempio di collaborazione tra pubblico e privato – ha detto il ministro Salvini –. C’è un approccio costruttivo e condiviso che guarda al futuro, invece a volte è più facile che ci siano dei no territoriali. Se tutti dicessero no, non ci muoveremo di molto. E visto che parliamo di un’opera per il fabbisogno energetico, ribadisco che l’Italia non può restare ancora a lungo fra i pochissimi grandi Paesi al mondo che dicono no al nucleare. Non abbiamo un costo energia competitivo per famiglie e imprese se ci neghiamo quella che la stessa Unione Europea definisce una fonte green e sicura».
Ampliando il discorso alle altre esigenze del porto di Ravenna, Salvini promette l’attenzione necessaria per il retroporto: «Strade e ferrovie per permettere di guadagnare in tempo e competitività».
A margine dell’incontro ufficiale, il ministro ha commentato anche l’imminente scadenza del secondo mandato di Daniele Rossi alla presidenza di Ap: «Entro fine anno saranno da rinnovare otto Autorità portuali in Italia. Abbiamo già delle idee e ne parleremo con le autorità coinvolte». Tra queste c’è anche la Regione che il 17-18 novembre andrà alle elezioni.
Una delegazione di Confindustria Romagna, composta dal presidente Roberto Bozzi e dagli imprenditori rappresentanti del settore portuale e logistico, ha presenziato stamani alla firma del contratto: «Si tratta di un altro passo importante nel percorso verso l’operatività e la protezione di un’infrastruttura decisiva per la diversificazione delle fonti energetiche – afferma il presidente Bozzi – un tema su cui Ravenna gioca un ruolo di rilievo nella strategia energetica nazionale e nella transizione in atto».