Nel comune di Ravenna entra in vigore la tariffa puntuale sui rifiuti. La nuova imposta sostituisce la Tari e sarà attiva a partire dal 1° gennaio 2025. È quanto emerge dalla nota integrativa del bilancio di previsione del Comune. Anche a Ravenna, come già deciso a Cervia nei giorni scorsi, si inizierà dunque a calcolare la tassa sui rifiuti in base all’effettiva produzione di indifferenziata, e non più solo sulla superficie domestica e sul numero di componenti del nucleo familiare, come avviene invece oggi con la Tari.
«A partire dal 1° gennaio 2025 il Comune intende dare avvio alla tariffa puntuale, avente natura corrispettiva, in luogo della Tari», si legge nella nota integrativa del Comune di Ravenna al bilancio preventivo 2025-2027. «La tariffa puntuale è un sistema per la gestione dei rifiuti che consente di introdurre una tariffa calcolata in parte in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall’utente, e quindi orientata a una maggiore equità, che responsabilizza i cittadini e permette di raggiungere risultati ambientali importanti in termini di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti».
La modalità di applicazione della tariffa puntuale corrispettiva sarà disciplinata da un apposito regolamento di prossima emanazione. L’imposta sarà applicata e riscossa da Hera, in quanto soggetto affidatario del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Contro la nuova tariffa puntuale è intervenuta Confartigianato Ravenna, che lamenta i rincari per le imprese e le famiglie. «Le nuove tariffe sui rifiuti per il 2024 mostrano aumenti generalizzati nei 18 comuni della provincia di Ravenna, con un impatto significativo su famiglie e imprese», afferma l’associazione. «L’osservatorio di Confartigianato ha rilevato rincari particolarmente incisivi: parrucchieri (+4,53%), autofficine (+6,22%), attività artigianali di produzione di beni (+8,05%) e ristoranti (+5,99%). Tra i comuni, Cervia registra l’incremento più elevato, con punte del 10,76%. Confartigianato esprime forte preoccupazione per il crescente carico economico che rischia di gravare sulle imprese».
Prosegue la nota: «Dal 2025, Ravenna e Cervia saranno i primi comuni della provincia ad adottare la tariffa corrispettiva puntuale, che calcolerà i costi sulla base della produzione effettiva di rifiuti indifferenziati. Questo sistema verrà progressivamente esteso agli altri comuni entro il 2026. Nonostante il Comune di Ravenna abbia reso pubblica l’introduzione della nuova tariffa già lo scorso aprile, e Cervia ne abbia già deliberato l’introduzione, non sono stati ancora organizzati tavoli di confronto con le categorie produttive e con le comunità per analizzare e comprendere l’impatto reale di questa nuova misura». Confartigianato sottolinea «la necessità di una concertazione attenta con tutti gli attori coinvolti» con l’obiettivo di «sviluppare un sistema di gestione dei rifiuti che sia realmente virtuoso, in grado di rimettere ordine alle criticità degli ultimi anni e promuovendo il riciclo per premiare chi si impegna a ridurre il proprio impatto ambientale, anche attraverso l’introduzione di sgravi economici mirati».
Sul tema della Tari è intervenuto anche il consigliere comunale Renato Esposito, vice capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha presentato un’interrogazione al sindaco: «I problemi legati al pagamento della Tari sono ormai universalmente noti a tutti i ravennati tutti. Dalle chilometriche file agli sportelli per il pagamento agli errori nei bollettini, oggi rileviamo con stupore anche il ritardo nell’esazione spostata di un mese a causa del ritardo dell’inoltro dei relativi bollettini di pagamento. Senza considerare poi l’impossibilità di contattare la società stessa per richiedere un qualsiasi chiarimento».