mercoledì
18 Giugno 2025
Decreto flussi

Manodopera e agricoltura, Coldiretti: «Basta con il sistema click day, non funziona»

L'associazione di categoria chiede di superare il sistema che è andato in overbooking per le quote ridotte di lavoratori regolarizzabili da Paesi extra Ue

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LavoroAgricolturaLa Coldiretti Ravenna chiede di abbandonare il meccanismo del cosiddetto click day per la presentazione delle domande per lavoratori subordinati stagionali extracomunitari per il settore agricolo. «Il sistema non risponde né alle esigenze del mondo produttivo né alle legittime attese di chi cerca un impiego».

La normativa di riferimento è nota come Decreto flussi che fissa il numero massimo (chiamato quote) di cittadini stranieri provenienti dal Paesi extra Ue che ogni anno possono fare ingresso in Italia dall’estero per lavorare. Nel decreto vengono previste quote di ingresso distinte per i lavoratori stagionali, i lavoratori autonomi e i lavoratori subordinati non stagionali.

L’invio da parte di un datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente residente in Italia, della richiesta di nulla osta per l’assunzione di un lavoratore extracomunitario rappresenta il momento di avvio dell’intera procedura.

Il 12 febbraio è stato il click day per la presentazione delle istanze del Decreto flussi 2025, relativo alle domande per lavoratori subordinati stagionali per il settore agricolo: overbooking per le 110mila quote previste a livello nazionale.

«Troppo esigue per far fronte a tutte le esigenze agricole del territorio, tanto che sono andate ‘bruciate’ in pochi minuti – afferma Coldiretti Ravenna – è dunque giunto il momento di assumere una gestione diretta dei flussi, sfruttando i passi importanti fatti con la revisione dell’ultimo decreto, con un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali».

«Oltre alle dotazioni numeriche, un altro grave problema – spiega il direttore provinciale di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – è rappresentato dal fatto che non tutti gli occupati richiesti risultano poi effettivamente disponibili quando serve; infatti, nel 2024, secondo una stima Coldiretti, della quota gestita direttamente dalle associazioni datoriali agricole ne era arrivato solo il 70%, mentre nel 2023 la percentuale era stata addirittura di appena 1/3».

«Con un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali, prosegue Coldiretti, si andrebbero ad evitare i fenomeni fraudolenti, ma – prosegue l’Associazione agricola – serve lavorare anche sui consolati, dove tropo spesso si creano dei ‘colli di bottiglia’ sull’invio delle domande, poi difficile da evadere in tempi brevi. Un passo importante è arrivare a sanare le tante posizioni di irregolarità, nate anche a causa delle anomalie e delle incertezze dei click day, con stagionali che hanno preso parte alle attività di raccolta ma che non sono poi rientrati nei propri Paesi per evitare di perdere l’opportunità di essere impiegati ancora.

Coldiretti assieme a Filiera Italia, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) e E4Impact, ha già messo in campo un progetto per la reperibilità di manodopera qualificata, partito da Egitto, Marocco e Costa d’Avorio. L’obiettivo è formare i lavoratori direttamente nei Paesi d’origine, superando l’idea che l’agricoltura abbia bisogno solo di braccianti, attraverso una formazione specialistica che punti a creare anche, ad esempio, piloti di droni o altre figure professionali capaci di padroneggiare gli strumenti di Agricoltura 4.0.

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