La città di Faenza è stata designata dal ministero degli Esteri per la candidatura a Città creativa Unesco, insieme a La Spezia. La commissione Unesco ha accolto con favore la proposta.
Il progetto dell’Unesco – cioè l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura – è nato nel 2004 per per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Sono otto le aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali: Architettura, Artigianato e Arte Popolare, Cinema, Design, Gastronomia, Letteratura, Media Arts, Musica. La lista comprende 350 città, di cui 14 italiane: 2006 Bologna (musica), 2013 Fabriano (artigianato e arte popolare), 2014 Torino (design), 2015 Roma (cinema), 2015 Parma (gastronomia), 2017 Milano (letteratura), 2017 Pesaro (musica), 2017 Carrara (artigianato e arte popolare), 2017 Alba (gastronomia), 2019 Biella (artigianato e arte popolare), 2019 Bergamo (gastronomia), 2021 Como (artigianato e arte popolare), 2021 Modena (media arts), 2023 Bolzano (musica). Faenza concorrerà per il riconoscimento nel settore dell’Artigianato e delle Arti Popolari, un ambito nel quale vanta una tradizione secolare, in particolare nella ceramica.
«Essere stati scelti dal ministero è un risultato di straordinaria importanza per la nostra comunità – dichiara il sindaco di Faenza, Massimo Isola –. Questo passaggio, un risultato al quale teniamo moltissimo e lavoriamo da anni, consapevoli delle straordinarie potenzialità, riconosce il valore della nostra identità culturale e artigianale, attestandone l’eccellenza a livello mondiale. La nostra città è da sempre un punto di riferimento per la ceramica artistica e per la creatività legata al saper fare, e questo percorso rafforza ulteriormente il nostro ruolo sulla scena internazionale. Questo traguardo è il frutto di un lavoro condiviso tra istituzioni a tutti i livelli, artigiani, botteghe ceramiche, associazioni e cittadini, che hanno a cuore Faenza e la Romagna tutta, e che, con passione e dedizione, portano avanti una tradizione in continua evoluzione».
Isola ha sottolineato che Faenza (58mila abitanti) è un punto di riferimento nell’Aicc, l’Associazione Italiana Città della Ceramica. A gennaio l’Aicc ha nominato la ravennate Nadia Carboni come direttrice al posto di Giuseppe Olmeti, per 15 anni alla guida dell’associazione. Carboni attualmente dirige l’Area Sviluppo Economico e Smart City all’Unione della Romagna Faentina, dove guida iniziative legate allo sviluppo economico, alla mobilità sostenibile, al marketing territoriale, all’innovazione urbana e alla comunicazione istituzionale. È stata Project Manager della candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura 2019 e ha collaborato come consulente strategica per la candidatura di Limerick (Irlanda) a Capitale Europea della Cultura 2020.
«Ora si apre una fase altrettanto importante – conclude Isola –, durante la quale continueremo a lavorare per raggiungere il risultato sperato, valorizzando al massimo le opportunità che ci sono state concesse. Andremo a Parigi, dove ha sede l’Unesco, per presentare la nostra candidatura con umiltà e determinazione, onorati della fiducia che le istituzioni ci hanno accordato e fieri di poter rappresentare l’Italia dell’artigianato artistico».
Il presidente della Regione, Michele de Pascale, l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni, e la sottosegretaria alla Presidenza, la faentina Manuela Rontini, sono soddisfatti per la candidatura «tanto più significativa, se pensiamo che proprio questa città è stata tra le più colpite dall’alluvione del 2023. Ed è bello che proprio dalla cultura possa arrivare ora un’occasione di ripartenza per quel territorio e la sua comunità».