venerdì
27 Giugno 2025
Cisl

Femca, Scerra ancora segretario per la Romagna: «Il gas è risorsa di transizione»

A Milano Marittima il quarto congresso della categoria del sindacato che si occupa di energia, moda e chimica

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Foto Segreteria FEmcaEmanuele Scerra è stato confermato segretario generale per la Romagna della Femca, la categoria del sindacato Cisl che si occupa di energia, moda e chimica. Il quarto congresso con i 112 delegati provenienti da tutte le provincie romagnole si è tenuto ieri, 6 marzo, a Milano Marittima all’hotel Palace. Manuela Alfinito e Stefano Perazzini sono stati confermati componenti di segreteria.

Al centro del congresso il tema del cambiamento, con le parole chiave partecipazione, competenza, sicurezza e coraggio. «Nel nostro Paese il tema della transizione energetica, ecologica e ambientale sta creando un acceso dibattito, ma – sottolinea Scerra – servirebbe meno contestazione e più collaborazione e pragmatismo da parte di tutti e tutte, perché i temi ambientali non possono essere divisivi, ma bisogna coniugarli a quelli occupazionali, sociali e produttivi, affinché vi sia una transizione giusta e che non faccia crescere disuguaglianze sociali. Per questo la Femca-Cisl, consapevole della scarsità di fonti energetiche del Paese, ma anche dell’importanza a livello europeo del nostro tessuto industriale e manifatturiero, sostiene l’utilizzo del gas naturale come risorsa di transizione».

Il sindacato punta su Ravenna come hub energetico del Mediterraneo e supporta anche tutti quei progetti per la produzione di energie rinnovabili, come Agnes, eolico offshore e fotovoltaico galleggiante: «Fossili e rinnovabili non sono in contrapposizione, ma vanno entrambi promossi e supportati, velocizzando gli iter burocratici e autorizzativi. È indispensabile compiere scelte coraggiose restando dentro i processi di cambiamento e prendendoci le nostre responsabilità. Come abbiamo fatto con il nostro sostegno alla scelta del rigassificatore, il quale a breve sarà operativo nel territorio ravennate, perché diversificare le fonti di approvvigionamento del gas, in qualsiasi sua forma, è indispensabile per il sistema produttivo e il futuro del nostro Paese».

Il progetto di Eni a Ravenna denominato Ccs (Carbon Capture and Storage) per la cattura e lo stoccaggio della CO2 è considerato da Cisl «una scelta necessaria per ridurre le emissioni nei settori industriali detti hard to abate (difficili da abbattere, ndr)», che in Italia rappresentano 94 miliardi di euro di valore aggiunto (equivalente al 5 percento del Pil italiano) e 1,25 milioni di occupati (il 5 percento della forza lavoro nazionale).

Scerra parla degli investimenti di Eni Versalis su Ravenna, nonostante le perdite di 3 miliardi di euro negli ultimi 5 anni e quasi 7 negli ultimi 15 anni. «Da qualche mese si parla del piano di trasformazione presentato da Versalis che prevede la fermata dei due cracking presenti in Puglia e Sicilia, sostituendoli rispettivamente con una bioraffineria (Priolo) e un impianto di accumulatori per energie rinnovabili, oltre a poli di riciclo chimico e meccanico con investimenti pari a 2 miliardi di euro con un risparmio di CO2 superiore a un milione di tonnellate e nessun impatto occupazionale negativo».

«Non ci siamo arroccati su posizioni pregiudiziali – afferma Nora Garofalo, segretaria generale nazionale Femca-Cisl – ma abbiamo chiesto e ottenuto chiarimenti e garanzie sull’intensità industriale e occupazionale a Eni e al Governo.  Abbiamo avuto da Eni un impegno sull’assenza di ricadute negli altri impianti aziendali e nei poli che presentano interconnessioni».

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