La Regione Emilia-Romagna conferma i centri di assistenza e urgenza (Cau) avviati nel primo semestre del 2024. Una delibera della giunta De Pascale proroga fino al 31 dicembre 2025 i contratti dei medici impiegati nei Cau in scadenza domani, lunedì 31 marzo.
«Lo scorso anno i Cau hanno risposto alle richieste e ai bisogni di oltre 540mila cittadine e cittadini in regione – dice l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi –. Il servizio sta funzionando e rispondendo in maniera adeguata ai bisogni della cittadinanza. Serve valutazione puntuale dei Cau attivi in Emilia-Romagna con lo scopo di migliorarne l’attività e il bilanciamento costi/benefici».
Sono tre le tipologie di Cau su cui la Regione si sta concentrando:
- quelli che hanno sostituito Punti di primo intervento o Pronto soccorso che avevano un elevato livello di inappropriatezza perché erogavano prestazioni di bassa complessità con personale medico specialista che deve invece essere utilizzato per le prestazioni di emergenza urgenza e che hanno dato sicuramente i risultati migliori e andranno verso una conferma nell’attuale configurazione;
- quelli in prossimità dei Pronto Soccorso Dea (Dipartimento Emergenza e Accettazione) di primo e secondo livello degli ospedali provinciali o distrettuali, con l’obiettivo di sgravarli dei codici bianchi e verdi, che non hanno avuto un risultato positivo univoco su tutto il territorio regionale e che andranno quindi rivalutati per rafforzarne la risposta;
- quelli introdotti in luoghi dove precedentemente non c’erano né Punti di primo intervento, né Pronto soccorso che sono destinati ad andare verso la riorganizzazione in Aggregazioni funzionali territoriali all’interno delle Case di comunità, come previsto dal decreto ministeriale 77, per ricondurre tutto a una gestione univoca nelle cure primarie.