Progetto Agnes: il ministero esclude l’eolico offshore dalle aste per gli incentivi Seguici su Telegram e resta aggiornato Duro colpo per l’impianto da due miliardi di euro nel mare di Ravenna. La candidata Francesconi critica le scelte del governo impianto eolico offshore Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) ha pubblicato un decreto in tema di aste Fer2, cioè il regime incentivante italiano istituito nel 2024 per supportare le rinnovabili innovative o con costi di generazione elevati, e per il 2025 è escluso l’eolico offshore. Il testo fa riferimento a sole tre fonti delle dieci tecnologie contemplate dal decreto Fer2: fotovoltaico galleggiante, biogas e biomasse. La decisione ha effetti diretti su Ravenna, dove è previsto il più importante progetto italiano di parco eolico a mare: Agnes Romagna conta 75 aerogeneratori fissi sul fondale marittimo, 600 MW di potenza, 100 MW di fotovoltaico galleggiante, un sistema di stoccaggio elettrico e un impianto di elettrolisi per la produzione di idrogeno verde per i fabbisogni di 500mila famiglie. Sulla vicenda ha preso posizione Chiara Francesconi, capolista della lista civica Progetto Ravenna, a sostegno della candidatura a sindaco di Alessandro Barattoni per le elezioni amministrative del prossimo 25 e 26 maggio. «Non sono queste le modalità per attuare una vera transizione ecologica. Il Governo, dopo anni di confronto, continua a ignorare progetti concreti e realizzabili come quello dell’eolico offshore a Ravenna. È inaccettabile che nelle aste del Decreto Fer2 non ci sia traccia dell’offshore, mentre si continua a investire nei cosiddetti “Decreti Bolletta” che non hanno una prospettiva e un progetto». L’investimento Agnes vale in totale due miliardi di euro, già dotato di Valutazione di Impatto Ambientale, in attesa solo dell’autorizzazione unica, e in grado di soddisfare il fabbisogno energetico, nel momento dell’attuazione anche del previsto Agnes Romagna 3, di 900mila famiglie non solo della Romagna, per 1 GW di potenza. Un progetto avanzato, tecnicamente pronto e sostenibile, che rischia di essere bloccato. Anche Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, e ha espresso forte preoccupazione, sottolineando come l’esclusione dell’offshore penalizzi chi ha investito in innovazione e lasci spazio solo a impianti a terra in zone già sature o inadatte, come i crinali appenninici. La stessa posizione espressa anche da Vincenzo Colla, vicepresidente dell’Emilia-Romagna e Assessore con delega a Sviluppo economico, green economy ed Energia. «La verità – aggiunge Francesconi – è che non si può continuare a parlare di transizione energetica e poi fermare i pochi progetti veramente attuabili. Il rischio di blocco delle aste è un danno strategico per Ravenna e per l’intero Paese. Da parte mia, ci sarà un impegno diretto anche con i rappresentanti nazionali di Azione, affinché da Ravenna parta una richiesta forte e concreta al Governo per sbloccare questa impasse”. Infine, un appello a nome di tutte le forze progressiste scese in campo al fianco di Alessandro Barattoni per le Comunali di Ravenna: «Serve una visione che sappia puntare su un mix energetico moderno e sostenibile. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Il futuro si costruisce con progetti come Agnes, non con l’inerzia». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Viale Matteotti chiuso al traffico per due settimane per lavori Via libera al progetto esecutivo: 3,6 milioni per la Brisighellese dopo le frane Un bando regionale per l'innovazione premia un progetto di Faenza che rigenera ossa Seguici su Telegram e resta aggiornato