Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato il decreto che nomina Francesco Benevolo nuovo Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale.
Il ministero, si legge in una nota, ringrazia il Commissario uscente, Daniele Rossi, per l’impegno profuso e augura buon lavoro al professor Benevolo, chiamato a guidare una fase decisiva per il rilancio e lo sviluppo delle infrastrutture portuali, con l’obiettivo di potenziare la competitività e l’efficienza del sistema marittimo nazionale.
Non si tratta ancora della nomina a presidente, ma è comunque un passaggio operativo rilevante, che arriva poche ore dopo la nota dei lavoratori dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, in cui avevano proclamato lo stato di agitazione con il blocco delle prestazioni straordinarie a partire da lunedì 16 giugno.
«L’incertezza e lo stallo nelle nomine dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale creano forte preoccupazione tra i dipendenti delle aziende portuali e in particolare tra le lavoratrici e i lavoratori della Adsp – si legge in una nota dei sindacati -. I porti sono un valore e un volano per l’economia e lo sviluppo del territorio e hanno necessità di una direzione chiara e definita per il futuro. Logiche di spartizione politica che poco hanno a che fare con esperienza, competenza e gestione efficiente e responsabile rischiano di creare caos e perdita di competitività. Si auspica un rapido sblocco della situazione con la piena operatività delle cariche oggi già scadute come ad esempio quelle del porto di Ravenna. La mancata nomina del Presidente della AdSP del porto di Ravenna è stata inoltre una delle motivazioni utilizzate per non sottoscrivere l’accordo di rinnovo del contratto aziendale dei dipendenti scaduto alla fine del 2024. Dopo la presentazione della piattaforma e diversi incontri si era definito un percorso con il rinnovo della parte economica per l’anno 2025, da sottoscrivere celermente, utilizzando risorse già preventivate nel bilancio, posticipando la discussione sulla parte normativa ad un momento successivo all’insediamento del nuovo presidente. Nonostante le rassicurazioni sulla fattibilità dell’accordo e soltanto dopo l’approvazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di quanto definito, la direzione si è sottratta alla firma rimandandola e delegandola alla futura “governance”. Quanto accaduto, oltre a minare i rapporti sindacali all’interno dell’Autorità è inaccettabile per il mancato rinnovo del contratto e la situazione di incertezza temporale che si è creata».