Si chiama “Recensiamo i dipendenti” ed è un gruppo Whatsapp dove imprenditori ravennati, principalmente della ristorazione, si scambiano valutazioni su chi presenta domanda di lavoro. Da una a cinque stelline, il metodo ormai consolidato nelle recensioni online di qualunque tipo. La chat è nata da poco più di un anno e sono già un’ottantina i membri: ristoratori, baristi, bagnini del mare.
L’idea è nata da Nicola Gentile della pizzeria “Le tradizioni di Nick” e Elena Grilli della trattoria “Il Portolano”. In una conversazione sulle difficoltà nel valutare le qualità di chi chiede lavoro, i due ristoratori si resero conto di aver fatto lavorare la stessa persona in periodi diversi e per entrambi non era stata una esperienza positiva. «A quel punto ci siamo detti che sarebbe stato utile avere uno spazio di condivisione in cui scambiare pareri in velocità – dice Gentile –, un primo confronto da approfondire in seguito. E così abbiamo applicato il modello Tripadvisor delle recensioni».
Prima di mettere in piedi tutto c’è stato anche il consulto con un legale per avere la garanzia di non infrangere norme: «Un avvocato ci ha confermato che è tutto in ordine – spiega Grilli –. In fin dei conti abbiamo solo modernizzato il sistema delle referenze che è sempre esistito: quando si leggeva il curriculum di un candidato era normale fare una telefonata alle aziende in cui aveva lavorato in precedenza. Adesso lo facciamo tramite la chat: una valutazione rapida con le stelle e poi una telefonata privata se si vuole approfondire. Nella chat si mette solo il giudizio con le stelle». E non sono solo giudizi negativi. «Capita anche di dare voti alti a persone che magari non lavorano più in un’attività per ragioni indipendenti dalla loro competenza».
Il sistema del gruppo è semplice. Chi riceve una domanda di assunzione chiede un parere ai colleghi: “Mario Rossi ha mai lavorato da qualcuno di voi? Com’era?”. Chi vuole esprimere una recensione lo fa, poi la decisione finale spetta all’imprenditore interessato: «Mi è capitato di assumere persone che da altre parti non avevano lasciato una buona impressione – assicura Grilli –, a me sembravano adatte e in effetti sono rimasta soddisfatta. Faccio un esempio: magari un cameriere può essere adatto in un ristorante dove si fanno 50 coperti ma non è in grado di reggere i ritmi di un ristorante da duecento».
Grilli e Gentile concordano anche nella difficoltà di trovare personale: «Soprattutto è una questione di competenze e di serietà. Ci sono lavoratori che si presentano assicurando determinate capacità e poi alla prova dei fatti non sono a quel livello. Oppure persone che accettano e nemmeno si presentano il primo giorno di prova senza fornire spiegazioni e senza essere rintraccabili». Gentile ricorda che l’apertura di un contratto ha comunque dei costi burocratici: «Le procedure richiedono circa un centinaio di euro. Se il lavoratore non inizia nemmeno, non c’è modo di rientrare dei costi».
I canali per la ricerca del personale stanno cambiando. Anche per questo mercato è sempre più diffuso lo spazio online: «Personalmente sto usando il sito Indeed da un po’ di tempo – dice Grilli – e mi sono trovata bene. È stato efficace e ho avviato rapporti di lavoro duraturi. Visto che le difficoltà incontrate da noi sono comuni a tanti altri, la nostra chat è aperta a qualunque imprenditore che volesse unirsi a noi».