mercoledì
16 Luglio 2025
Il consorzio

Solco chiude il bilancio in positivo, con un ristorno di 80mila euro per le cooperative socie

Il 2024 conferma una crescita del valore di produzione del 5,6%, per un totale di 54,5 milioni

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Il Consorzio Solco Ravenna chiude il 2024 con un bilancio positivo e un valore della produzione che cresce del 5,6% toccando i 54,5 milioni di euro. Alle cooperative socie spetta un ristorno da 80mila euro. 

Il consorzio raggruppa 15 imprese del territorio romagnolo che erogano servizi per anziani, disabili, minori e per chi vive delle difficoltà sociali.

«L’aggettivo sociale che completa la nostra definizione non rappresenta solo il settore di intervento, ma il nostro orientamento, la volontà di occuparci del benessere delle persone più fragili, più vulnerabili – ha sottolineato Antonio Buzzi, presidente del consorzio durante l’assemblea annuale dei soci -. Il raggiungimento di questa finalità non è così visibile. Non esiste un indicatore sintetico di risultato che alla fine dell’anno restituisca con chiarezza se è stato un esercizio positivo o ci sono state criticità, perché il raggiungimento del nostro scopo si misura nel miglioramento della qualità della vita, nella crescita educativa, nella capacità di riscatto delle persone. Il nostro vero prodotto è il prodotto sociale».

Il 2024 è stato per il Consorzio un anno impegnativo che ha visto concentrato tutto il settore del sociale su quattro avvenimenti principali: il rinnovo dell’accreditamento socio sanitario, che di recente la Regione Emilia-Romagna ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre del 2026; il rinnovo del contratto nazionale di settore e il riconoscimento dei maggiori costi; l’appesantimento del servizio finanziario; le crescenti difficoltà nel reperimento del personale.

«Nel 2024 abbiamo finalmente avuto il rinnovo dei contratti nazionali per i lavoratori del settore, questo ha comportato un aumento dei costi del personale, che in media si attesta sul 6,50% per il solo 2024 con un aumento complessivo previsto dal contratto del 15% – continua Buzzi -. Abbiamo lavorato per ottenere da parte dei committenti pubblici dei servizi il riconoscimento di questi aumenti e siamo riusciti ad arrivare a un riconoscimento medio di circa il 4% per alcuni servizi, ma niente per altri, come nel campo della psichiatria e delle dipendenze patologiche».

Restando sul tema del personale, l’altra grande criticità ormai strutturale del settore è la mancanza di lavoratrici e lavoratori qualificati. «Stiamo parlando di un problema dell’intero sistema – aggiunge il direttore generale di Solco Ravenna, Giacomo Vici -. Come Consorzio abbiamo attivato un servizio di recruiting a disposizione delle cooperative associate, ma il problema è molto più complesso. C’è bisogno di azioni a monte, come: corridoi lavorativi di professionisti disposti a trasferirsi da altri territori, percorsi formativi di qualifica professionale  soluzioni abitative per chi si trasferisce».

Per quanto riguarda l’anno in corso la compagine è concentrata in particolare sullo sviluppo dell’area Psichiatria, mettendo in rete sempre più soggetti tra cooperative associate, enti territoriali, associazioni, imprese di altri settori. «Oltre all’allargamento della rete, l’obiettivo che ci diamo in questo settore è di abbattere la barriera che ancora divide i servizi rivolti alla psichiatria da quelli rivolti alle dipendenze patologiche – conclude Buzzi -. Questo ci permetterebbe di ottimizzare gli interventi e i servizi che ricordiamo sono sempre orientati al miglioramento della qualità della vita della persona e al raggiungimento del miglior grado di autonomia possibile».

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