mercoledì
08 Ottobre 2025
affitti

Palli e Barattoni contro il nuovo accordo per i contratti a canone concordato: «Necessario riaprire il tavolo di confronto»

Gli amministratori si riservano di mettere in discussione i benefici Imu concessi con questo tipo di contratto

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È stato recentemente raggiunto il nuovo accordo per il rinnovo dei Patti territoriali tra le associazioni dei proprietari immobiliari e quelle degli inquilini, che prevede un aumento del valore massimo degli affitti e nuovi criteri per la valutazione degli immobili. Sulle nuove metriche intervengono però la presidente della Provincia di Ravenna Valentina Palli e il sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni, chiedendo di riaprire il tavolo di confronto.

«Questa firma – osservano Palli e Barattoni – determina uno strappo istituzionale rispetto ad una trattativa che vedeva Comune e Provincia come mediatori tra inquilini e proprietari e che auspicava di giungere ad un equilibrio complesso, ma possibile. Il contratto è stato firmato tra i rappresentanti dei proprietari, ma la parte degli inquilini rappresenta un numero contenuto di associati e non coinvolge nessuno dei tre sindacati rappresentativi».

Come spiegato in questo articolo infatti, le sigle Sunia, Sicet e Uniat, legate alle associazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, hanno deciso di restare fuori dall’accordo, ritenendo i nuovi termini come troppo penalizzanti per gli inquilini. Anche secondo Palli e Barattoni gli aumenti di canone risulterebbero troppo significativi e gli accordi presenterebbero passaggi poco chiari, destinati a mettere in difficoltà molti conduttori e a determinare un pericolo di maggiori morosità e successivi contenziosi: «Le parti firmatarie – proseguono i due amministratori -. Hanno interrotto le trattative in modo istituzionalmente inaccettabile per un territorio come il nostro, che è solito risolvere le complessità con il dialogo e il confronto. Ricordiamo che il precedente accordo era stato definito dopo una lunga trattativa. A nostro avviso questo contratto non tutela né gli inquilini, che si trovano a dover affrontare aumenti eccessivi in un momento storico complesso, né i proprietari, poiché al di là del rischio di morosità, alcune clausole paiono controverse. Per questo il Comune di Ravenna si sta riservando di valutare alcune azioni relative ai benefici IMU concessi in virtù di questi contratti. Inoltre le Amministrazioni hanno ritenuto di richiedere, agli organi competenti, un ulteriore supporto tecnico per quanto di loro competenza».

I punti su cui sono richiesti chiarimenti riguardano il fatto che nel computo delle superfici si fa riferimento anche a quelle non censite, circostanza che lascia intendere che anche superfici non reddituali possano essere considerate utili ai fini della determinazione del canone. «Inoltre – proseguono Palli e Barattoni -. Alcune clausole relative agli accordi transitori generano confusione con gli affitti turistici, con il rischio che si ampli ingiustificatamente la platea dei soggetti beneficiari di agevolazioni IMU, senza che vi siano i requisiti essenziali di interesse pubblico. L’auspicio condiviso, stanti le numerose criticità rilevate, è quello che si riapra il tavolo di discussione per arrivare ad un accordo che sia davvero frutto di confronto e di sintesi, nell’interesse di tutte le parti coinvolte».

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