L’Associazione di Piccoli Proprietari Immobiliari Asppi Ravenna risponde alle accuse delle associazioni di inquilini Sunia, Sicet e Uniat (legate alle associazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil) che hanno scelto di non firmare il rinnovo dei patti territoriali a canone concordato, ritenendo le nuove clausole e tariffe troppo penalizzanti per gli inquilini. Secondo i sindacati, i firmatari del patto (ovvero le associazioni di proprietari Ravenna Appe Confedelizia, Asppi, Uppi, Appc e Confabitare e da quelle di inquilini Assocasa e FederCasa Confsal) avrebbero agito in modo poco trasparente, impendendo la trattativa e presentandosi all’ultimo incontro stabilito “a cose fatte“. «Una modalità scorretta, che guarda all’interesse dei soli proprietari – commentano i rappresentanti di Sunia, Sicet e Uniat -. Come associazione a tutela degli affittuari, riteniamo inaccettabili questi aumenti e chiediamo la sospensione immediata degli accordi e la riapertura del tavolo di confronto».
L’associazione esclude qualsiasi scorrettezza o azione compiuta di nascosto: «In merito al comunicato stampa di Sunia, Sicet e Uniat ribadiamo che lo scorso 30 luglio, durante l’ultimo incontro in provincia insieme a Confabitare, Confedilizia, Uppi e Appc, abbiamo presentato in modo trasparente la nostra ultima bozza di accordo, dicendo chiaramente che non eravamo più intenzionati a proseguire una trattativa che non portava a nulla, invitando le parti a firmare la proposta – precisano da Asppi –. Alcune hanno firmato e altre no. Eravamo stati molto chiari con tutte le parti. Quindi siamo sorpresi delle dichiarazioni riguardanti il modo in cui si è arrivati alla firma degli accordi».
La nota evidenzia tuttavia una volontà di riapertura del dialogo, la possibilità di un riaggiornamento dei parametri: «Come proprietari stiamo riguardando alcuni dettagli negli accordi, valutando di depositare una eventuale integrazione. Restiamo a disposizione per riaprire il tavolo delle trattative con tutte parti. Invitiamo quindi chi non ha firmato a farlo, dopo di che potremo riaprire il tavolo della contrattazione».
Nei giorni scorsi, anche la presidente della provincia Valentina Palli e il sindaco Alessandro Barattoni sono intervenuti sulla questione, mostrandosi contrari alle modalità e alle decisioni stipulate nel contratto.