Rispetto all’anno pre-Covid (2019), la provincia di Ravenna è cresciuta meno delle medie nazionale e regionale, piazzandosi al 56esimo posto in Italia (leggermente sotto Forlì-Cesena e 13 posizioni sopra all’altra provincia romagnola, Rimini) nella classifica stilata dall’ufficio studi della Cgia, l’associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre.
La stima è quella della crescita economica registrata tra il 2019 e il 2025, tra i vari lockdown che si sono susseguiti nel 2020/2021, i contraccolpi negativi provocati dalla pandemia, l’impennata dell’inflazione, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia.
In questo lasso di tempo il Pil reale dell’Italia è aumentato del 6,4 per cento, a fronte di una media dei paesi dell’Area Euro del +6,2 percento. La provincia di Ravenna registra invece una crescita del 5,1 percento. In testa alla classifica Siracusa (addirittura +44,7 percento) e Caltanisetta (+13,5), con Milano (+12,9) a chiudere il podio.
Per quanto riguarda le regioni, la crescita più sostenuta è quella della Sicilia, mentre l’Emilia-Romagna si colloca al settimo posto con un +5,6 percento.
Molto diversi i risultati dell’analisi della ricchezza pro capite relativa al 2025, con Ravenna al 28esimo posto in Italia con un Pil per abitante di 39.804 euro, circa 1.500 euro in più della media italiana, ma 5mila euro in meno di quella regionale; Ravenna è infatti la terzultima provincia dell’Emilia-Romagna davanti solo a Rimini e Ferrara (nella top ten italiane le emiliane Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia). L’area più ricca d’Italia risulta essere la Città Metropolitana di Milano che conta un Pil per abitante pari a 75.127 euro.



