L’Emilia-Romagna andrà a sostenere le imprese emergenti con 5 milioni di euro attraverso il bando “Sostegno allo sviluppo delle startup innovative”. L’obiettivo è favorire la nascita e lo sviluppo di startup con prodotti, servizi e soluzioni innovative. Ma anche valorizzare progetti che derivano da attività di ricerca e trasferimento tecnologico. Infine, incentivare l’adozione di modelli di business innovativi e sostenibili nonché promuovere l’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle industrie e tecnologie capaci di ridurre le disuguaglianze sociali. Ne potranno beneficiare le 55 startup presenti attualmente in provincia di Ravenna.
Il bando prevede che possono presentare la richiesta di contributo le micro, piccole e medie imprese che risultano registrate alla data di presentazione della domanda nella sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle startup innovative. Nello specifico, startup innovative con anzianità di iscrizione nel registro imprese fino a 3 anni (3 milioni di euro) o da più di 3 anni (2 milioni di euro). Le domande possono essere presentate dal 27 novembre fino al 30 gennaio 2026, esclusivamente online, tramite l’applicativo Sfinge 2020. I beneficiari potranno ottenere un contributo fino a un massimo del 60% (più un altro 15% in caso di premialità) dell’investimento ammissibile e usufruire di servizi di informazione e orientamento offerti da Art-ER, in collaborazione con incubatori, acceleratori e associazioni imprenditoriali, per favorire networking e scale-up.
In Emilia-Romagna, le startup registrate a settembre 2025 sono 889, pari al 7,21% del totale nazionale, che conta circa 12mila startup. La regione si colloca al quarto posto nella graduatoria dopo Lombardia, Lazio e Campania. Per quanto riguarda la concentrazione delle startup in Emilia-Romagna, 282 sono in provincia di Bologna, 142 a Modena, 98 a Reggio Emilia, 93 a Parma, 76 a Rimini, 55 a Ravenna, 53 a Forlì-Cesena, 47 a Ferrara e 43 a Piacenza. Le startup regionali si concentrano principalmente in alcuni settori dei servizi avanzati, come la produzione di software e consulenza informatica, i servizi informatici e altri servizi informativi, e la ricerca scientifica e sviluppo, che insieme rappresentano il 78% delle startup regionali. Tra le attività manifatturiere, invece, spicca la presenza di startup nella meccanica e, in particolare, nel comparto delle macchine.
«Con questa nuova misura prosegue il nostro impegno a valorizzare le migliori idee imprenditoriali e sostenere concretamente le startup innovative, rafforzando la competitività del territorio e favorendo nuove opportunità di sviluppo – spiega il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla -».



