Le lavoratrici e i lavoratori di Colas Pulizie Locali di Ravenna, cooperativa associata al consorzio Ciclat, hanno scaricato dei sacchi di immondizia davanti alla sede dell’azienda nella zona artigianale Bassette come gesto simbolico di protesta per chiedere un inquadramento contrattuale che corrisponda alle effettive mansioni svolte nei servizi di igiene ambientale appaltati da Hera. Il presidio in via Romagnoli, organizzato dal sindacato Sgb, si è svolto nonostante la revoca imposta dalla commissione di garanzia dello sciopero. Al presidio si sono poi unite anche lavoratrici di Copura, impegnate nelle stesse mansioni.
I sindacalisti sostengono che la cooperativa ravennate, anche nell’incontro in prefettura, ha affermato che l’attività prevalente sia la raccolta di piccoli rifiuti come mozziconi, cartacce e fogliame utilizzando solo scopa e paletta. «Niente di più falso – si legge nella nota di Sgb –: gli operatori caricano il mezzo con i rifiuti dello spazzamento, caricano i sacchi dei cestini pubblici ricolmi di rifiuti, rimuovono e caricano i rifiuti abbandonati vicino ai cassonetti. E a fine servizio scaricano mezzi stracolmi».
Se questa è la giornata lavorativa, allora Sgb non ha dubbi nell’affermare che gli addetti allo spazzamento e raccolta rifiuti che utilizzano il mezzo per la raccolta e il conferimento sono da inquadrare al secondo livello: «Il sistematico sottoinquadramento causa un danno economico di oltre 170 euro al mese per ciascun lavoratore, che fatica così a raggiungere i 1200 euro mensili nonostante l’impegno gravoso».
Colas respinge le rivendicazioni in virtù di un accordo sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil ma sempre contestato da Sgb «come una svendita dei diritti dei lavoratori e che oggi si rivela essere il lasciapassare per una palese violazione contrattuale finalizzata a contenere i costi dell’appalto Hera».
L’assemblea dei lavoratori ha dato mandato al sindacato per un nuovo sciopero a gennaio con un presidio sotto il municipio di Ravenna, «per chiamare in causa direttamente le istituzioni che hanno il dovere di vigilare sul rispetto del contratto in un appalto pubblico».



