giovedì
11 Dicembre 2025
Faenza

Zona stazione: la trasformazione dell’ex scalo merci in spazio per bus e taxi è costata 2,9 milioni

Il cantiere è durato più di due anni e ha permesso di spostare l'autostazione da via delle Ceramiche per creare un polo di inter mobilità

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Ci sono voluti due anni e tre mesi di lavori con una spesa di 2,9 milioni di euro per realizzare il progetto di rigenerazione dell’area della stazione ferroviaria di Faenza. Sono dettagli resi noti dal Comune oggi, 11 dicembre, in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione (ma l’area è operativa dagli inizi di settembre). I costi sono stati coperti per due milioni dal Comune e per la parte restante dal bando rigenerazione urbana dello Stato.

Il cuore dell’intervento è il cosiddetto hub intermodale, cioè lo spazio per la sosta degli autobus (che lasciano la caotica autostazione in via delle Ceramiche) e i taxi, realizzato in una porzione riqualificata dell’ex scalo merci, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Ora è più facile lo scambio di passeggeri tra gomma e ferro: le due pensiline collegano idealmente i due poli. All’interno dell’hub sono state realizzate sei fermate bus, integrate con un edificio di servizio che ospiterà la sala d’attesa, i servizi igienici a disposizione degli utenti e un locale deposito. A completare l’intervento, un parcheggio pubblico da 25 posti auto al quale si può accedere da piazza Cesare Battisti e da via Laghi.

Contestualmente, la piazza Cesare Battisti è stata completamente ridisegnata per valorizzarne lo spazio originario: «Non più nodo di traffico – si legge nella nota diffusa dal Comune –, ma luogo accogliente e ordinato, con viabilità ripensata, con aree dedicate alle biciclette, altri spazi per i taxi e percorsi pedonali protetti. La nuova pavimentazione chiara, in conglomerato bituminoso trasparente con inerti a vista, richiama lo spirito delle foto storiche e contribuisce a ridurre l’effetto “isola di calore”». Gli interventi hanno incluso anche la demolizione di vecchi edifici di servizio, la riqualificazione e il riuso di due piccoli immobili per attività di ristorazione, e il riordino della rotonda di via Scalo Merci con una corsia di fermata per autobus urbani e spazi di sosta breve.

La rigenerazione si è fondata su tre linee guida fondamentali. La creazione di un hub della mobilità integrata, che connettesse treno, autobus urbani ed extraurbani, auto, biciclette e percorsi pedonali; la promozione della mobilità sostenibile, con percorsi ciclabili sicuri e spazi pedonali ampi che incentivassero l’uso della bicicletta e degli spostamenti a piedi e la riqualificazione dello spazio pubblico, «con la trasformazione di un’area che se prima era di solo transito la modificasse in un luogo esteticamente bello e allo stesso tempo funzionale e sicuro, capace di innescare processi di rigenerazione urbana anche nelle zone circostanti».

L’inaugurazione di oggi ha preso avvio dalla rotatoria con al centro il Monumento alla Fraternità fra i popoli dello scultore-ceramista Carlo Zauli, noto come Cubo alato, recentemente restaurato grazie al contributo della Bcc. Da qui autorità e convenuti, accompagnati dai rappresentanti del mondo del Palio, hanno raggiunto, in corteo, dietro al gonfalone della città, il nuovo hub intermodale. Il piazzale dell’hub è stato intitolato a Cassandra Pavoni, nobildonna faentina del Rinascimento, protagonista della vita culturale e politica cittadina, scelta come simbolo di impegno e lungimiranza.

Il sindaco Massimo Isola ha affermato che «l’intervento offre la possibilità di affrontare meglio un tema per noi fondamentale, quello del trasporto pubblico. Questo percorso si inserisce in un progetto più ampio, che prevede un utilizzo rinnovato e potenziato della bicicletta, con il bike sharing: una flotta di 150 biciclette nuove, moderne, già disponibili in queste settimane».

I lavori sono stati appaltati al consorzio Ciro Menotti, con esecuzione affidata alla consorziata Acmar, mentre le pavimentazioni sono state realizzate da Sintexcal, Unione Asfalti e Italposa e la segnaletica è curata dalla ditta Emmea. Il team di progettazione ha visto impegnati lo studio Lbla per l’elaborato architettonico e la direzione lavori; Instudio Ingegneri Associati per le strutture, Studio Cortesi e Novatech Studio per gli impianti, e l’ingegnere Marescotti per la sicurezza. I tecnici dell’Area Lavori Pubblici dell’Unione coinvolti sono stati gli ingegneri Patrizia Barchi e i tecnici del Servizio infrastrutture del Comune di Faenza, Laura Dalpiaz, Marco Folli, Filippo Fagnocchi, Azzurra Mainetti e Eleonora Visani, oltre al Servizio Mobilità.

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