venerdì
19 Dicembre 2025
Dopo l'alluvione

Traversara, ordinanza speciale per la zona rossa: ricostruzione con un cantiere unico pubblico-privati

La bozza del testo elaborato dal commissario presentata in chiesa alla cittadinanza. Ora serve l'ok della Corte dei Conti

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A distanza di 15 mesi dall’alluvione che ha devastato Traversara, il commissario straordinario per la ricostruzione dopo le alluvioni in Emilia-Romagna nel biennio 2023-2024 ha elaborato una bozza di ordinanza speciale specifica per la zona rossa della frazione di circa 5-600 abitanti nel comune di Bagnacavallo. La proposta, in buona sostanza, è di intervenire con un cantiere unico a regia pubblica che coinvolga anche i privati, per una ricostruzione complessiva coordinata. Per opere di bonifica e demolizioni degli edifici irrecuperabili è stato stimato uno stanziamento di circa 2,8 milioni di euro. I capisaldi della futura ordinanza sono stati illustrati a circa 150-200 persone presenti a un’assemblea pubblica che si è svolta nella chiesa di Traversara ieri sera, 18 dicembre, lo stesso giorno in cui 12 indagati hanno ricevuto un avviso di garanzia per quei fatti.

Il testo dovrà ricevere l’intesa della Regione – passaggio formale visto che la struttura commissariale ha lavorato in collaborazione con Bologna – e poi il via libera dalla Corte dei Conti. «Conto che in gennaio l’ordinanza possa essere operativa», ha previsto il commissario Fabrizio Curcio presente all’assemblea.

La zona è rossa è un’area di circa 17mila mq delimitati da via Torri, via Traversara e via Traversa Nuova. Un borgo di case addossate una all’altra con viuzze strette dove l’ondata di piena uscita dalla rottura dell’argine del fiume Lamone il 19 settembre 2024 ha abbattuto due immobili privati e ne ha lasciato una trentina lesionati al punto da non essere accessibili per rischio crolli. A quindici mesi dagli eventi la zona rossa è tutt’ora in vigore e un tratto di via Torri si percorre a senso unico alternato con semaforo. I danni economici al patrimonio pubblico di Traversara (tutta la frazione, non solo la zona rossa) sono stati stimati in oltre tre milioni di euro. Per quanto riguarda i danni ai privati non è ancora possibile un calcolo perché non sono ancora state presentate domande di ristori.

La bozza dell’ordinanza speciale è stata redatta dalla commissione tecnica straordinaria di cinque persone nominata lo scorso settembre. Il team è così composto: Giovanni De Carlo, in rappresentanza della struttura commissariale, con funzioni di coordinatore (sostituto Luciano Rossi); Davide Parisi, in rappresentanza del presidente della Regione Emilia-Romagna (sostituta Maria Romani); Tommaso Simonelli, in rappresentanza dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (sostituta Marta Martinengo); Marina Doni in rappresentanza del Comune di Bagnacavallo (supplente Sara Martini); Arnaldo Agresta in rappresentanza della prefettura di Ravenna.

I sopralluoghi svolti dalla commissione hanno esaminato lo stato di ogni singolo immobile, attribuendo a ognuno un livello rischio (i rispettivi proprietari saranno informati individualmente a gennaio). Ci sono edifici che dovranno essere abbattuti, altri che potrebbero essere ripristinati ma trovandosi adiacenti a quelli irrecuperabili non possono essere accessibili.

L’ordinanza speciale elaborata dal commissario prevede una prima fase di bonifica di rifiuti e macerie (costo 725mila euro). Poi uno studio sul ripristino delle opere pubbliche (1,45 milioni) e la messa in sicurezza degli immobili privati con demolizioni o opere provvisionali (660mila euro) che consentirebbe di rimuovere il vincolo di inagibilità della zona rossa e aprirebbe la strada la ricostruzione pubblico-privata. L’ordinanza Traversara è specifica soprattutto perché contiene 5 deroghe alle procedure standard in vigore da altre parti, che dovranno agevolare le procedure e soprattutto evitare sovrapposizioni di competenze e di rimborsi.

Va tenuto presente che la zona rossa è suddivisa in due ambiti. In quello che rientra nella fascia di trenta metri dall’argine sinistro del Lamone – per via degli aggiornamenti delle mappe di rischio – sarà possibile il ripristino di immobili danneggiati ma non si potrà costruire. Quindi quelle case per cui la demolizione è l’unica soluzione non potranno essere ricostruite in loco. Per i proprietari non resterà che accedere ai contributi previsti dall’ordinanza cosiddetta Delocalizzazioni che stanzia contributi fino a 2.350 euro al mq per chi cede il proprio terreno al Comune e si trasferisce altrove (ma sempre nel comune di Bagnacavallo), in un altro immobile esistente o in un’area dove costruire ex novo.

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