Venerdì 20 giugno alle 18 alle pescherie della Rocca di Lugo inaugura «Carte ferite carte medicate», mostra di disegni, dipinti e collage di Denis Riva, che fa parte del programma di Lugocontemporanea.
Tanto che la sera stessa dell’inaugurazione, alle 19 proprio alle Pescherie ci sarà un evento di anteprima del festival in programma a Lugo il 20, 27 e 28 giugno, con un’azione di disegno dal vivo di Denis Riva e un concerto-sonorizzazione all’interno dello spazio della mostra con John De Leo alla voce, Enrico Salvi (Drigo dei Negrita) alla chitarra e Franco Naddei che elaborerà in tempo reale i suoni di voce e chitarra. Il trio si propone come «ensemble che tenta di conciliare l’inconciliabile», coadiuvato dalle riprese video di Diego Gavioli.
Un secondo evento collaterale è in programma già sabato 21, alle 18.30 alle Pescherie, con la presentazione del libro d’artista «Frattaglie 2024/2014» di Denis Riva, in dialogo con Massimiliano Fabbri, direttore del Museo Baracca nonché curatore della mostra.
Il libro, di 608 pagine, raccoglie dieci anni di lavori e progetti dell’artista. Una ricca raccolta alla deriva che aspira ad essere una piccola enciclopedia del Ganzamonio, che altro non è che il luogo immaginario in cui abitano i personaggi e le bestie dei suoi disegni, fatti a china e lievito madre. Frattaglie è il libro di un esploratore, un compendio del paesaggio, della flora e della fauna quasi fantastiche chiamate qui a raccolta.
La mostra raccoglie «sfalci e ramaglie, fiamme e lievito madre, su carta quasi infinita». Il progetto espositivo parte da una serie di quaranta carte, tra disegno, pittura e collage, realizzate appositamente per questa mostra, passando da un procedimento di aggressione e cura della superficie del foglio che porta le immagini ad affiorare come epifanie.
L’allestimento disegna una lunga linea continua, ricreando una sorta di panorama infinito, un cinema primitivo e magico che corre sulle pareti della grotta.
Ogni singolo disegno funziona come un fotogramma che si apre su mondi, dove ciascuna carta è una visione alla deriva o una scena vista con la coda dell’occhio. Una metaprocessione in cui il mondo periferico degli ultimi sfila passando davanti ai nostri occhi come pura visione. Il disegno riparte da resti e rovine, residui resistenti e fertili. E preziosi.
A questi disegni in forma di paesaggio frammentato e continuo, si affiancano cinque grandi carte che esplorano le stratificazioni geologiche del tempo, attraverso visioni naturali in cui gli attori, che attraversano inconsapevolmente i paesaggi, si soffermano in una sorta di inceppatura della migrazione senza fine a cui sono sottoposti per costrizione.
A completare la mostra un libro d’artista, un video e alcune teche contenenti preziose miniature da niente.
La parola chiave dell’edizione 2025 di Lugocontemporanea è «Educare». La sua etimologia ci dice di un’azione che tira fuori, alleva e conduce. Il suo significato è insegnare, istruire, ammaestrare, formare, guidare, coltivare… Ed è esattamente coltivare ciò che fa Denis Riva quando disegna, perché il suo procedimento è sempre quello di tirare fuori le immagini e le sue figure passando attraverso errori e imprevisti, da macchie di china, da incidenti sulla superficie della carta che la bucano e piegano.
Educare qui diventa una specie di cura collettiva, come un lievito madre che passa di mano in mano e continua a generare. E offrire possibilità. Di trasformazione, cambiamento e miglioramento. Disegnando si vede meglio. Disegnando s’impara.
Denis Riva, detto Deriva, è nato a Cento (FE) nel 1979. Disegnatore, pittore, raccoglitore, osservatore, assemblatore, ricercatore, installatore, sperimentatore. La sua ricerca indaga sulla dimensione temporale innescata dalla natura, sul tempo dell’uomo, sull’attesa e sullo stato di osservazione del mondo che viviamo. Il punto di partenza di tutta la sua pratica teorico-lavorativa si concentra sul recupero di materia abbandonata. Il disegno, la pittura, il collage e l’assemblaggio costituiscono lo zoccolo base della sua struttura costruttiva.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 20 luglio il giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Nelle giornate del 20, 21, 22, 27 e 28 giugno aperture straordinarie dalle 17 alle 19 e dalle 20 alle 22.30 in occasione degli eventi di Ravenna Festival e Lugocontemporanea
L’esposizione fa parte di Matrice, un progetto che collega nello spazio e nel tempo musei e altri luoghi storici della città di Lugo con arte, sguardi e movimenti contemporanei.
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