giovedì
04 Settembre 2025
Mostre

Finissage di Engramma

14 settembre 2025 | 18:30

Si terrà un dialogo tra gli artisti Felice Nittolo e Giorgia Severi, e il curatore Diego Galizzi

Descrizione fornita dagli organizzatori

Termina domenica 14 settembre alle ore 18.30 con un dialogo artisti e curatore ENGRAMMA, una mostra di Felice Nittolo e Giorgia Severi, a cura di Diego Galizzi.

ENGRAMMA più che un percorso è una geografia mentale, un’essenziale selezione di opere realizzate da due artisti dalle poetiche apparentemente divergenti, ma che rivelano tracce di una comune matrice espressiva che questa mostra tenta di sintetizzare e di ricomporre agli occhi dei visitatori. Le ricerche artistiche di Felice Nittolo e di Giorgia Severi si muovono su due terreni identitari che caratterizzano fortemente i loro lavori rendendoli noti al grande pubblico: il mosaico per Felice Nittolo e l’ambiente come teatro della dialettica uomo-natura per Giorgia Severi. Lo sguardo che in quest’occasione viene gettato sulle loro opere si focalizza sul concetto di ‘traccia’, ovvero sull’inevitabilità dei riflessi che le cose o gli accadimenti di questo mondo, anche i più effimeri, lasciano nelle nostre coscienze. Il titolo della mostra, ‘Engramma’, si rifà al termine coniato nel 1908 dall’esploratore e biologo tedesco Richard Semon per indicare una memoria organica che si organizza nelle nostre menti come conseguenza degli stimoli esterni, fenomeno che sta alla base di ogni processo di crescita e di evoluzione. Nel contesto di questa mostra l’engramma si traduce in esperienze che nella coscienza degli artisti diventano immagini, poi simboli, e infine opere d’arte in cui rimangono impressi non solo i segni di ciò che è stato, o che è e che potrebbe non essere più, ma anche la carica energetica e l’esperienza emotiva dei due autori di fronte agli oggetti della loro ricerca. Così per Felice Nittolo la forza espressiva del mosaico diventa un retaggio interiorizzato che si impone più che per la sua presenza, per la sua assenza. Il frammento assume il valore del tutto e l’impronta quello di un segno persistente nella memoria culturale collettiva. Similmente, la ricerca di Giorgia Severi pare orientata alla costituzione di una tabula della memoria all’interno della quale registra e archivia le testimonianze tangibili di un ambiente sempre più minacciato dalla pressione antropica e dai cambiamenti climatici. Calchi e frottage sono alla base di questa sofisticata mappatura concepita ‘per via di levare’, come un repertorio di impronte forti, cariche di senso, che attraverso le mani di Giorgia Severi tentano di affermare tutta la fragilità della loro esistenza.

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