giovedì
09 Ottobre 2025
Mostre

“Le Tessere” di Padovani e Renna

dal 6 ottobre al 14 dicembre 2025
Fondazione Sabe per l'arte

Inserita nell’ambito della nona edizione della “Ravenna Mosaico. Biennale di mosaico contemporaneo”. 

Descrizione fornita dagli organizzatori

Si riapre alle donne la Fondazione Sabe per l’arte di Ravenna che, per la terza mostra annuale, propone il confronto di stili tra Alice Padovani e Laura Renna, con due modi diversi di reinventare la tecnica del mosaico. Per la prima volta insieme in una doppia personale, intitolata non a caso “Tessere”, inserita nell’ambito della nona edizione della “Ravenna Mosaico. Biennale di mosaico contemporaneo”.

«Con soddisfazione presentiamo la dodicesima mostra da quando abbiamo aperto nel 2021 – afferma Norberto Bezzi, fondatore di Sabe per l’arte insieme alla moglie, la scultrice Mirella Saluzzo –. Anche se per ‘statuto’ non facciamo mosaico, siamo lieti di partecipare per la terza volta alla ‘Biennale’, con artisti il cui lavoro si avvicina comunque alla tecnica del mosaico». Presente all’inaugurazione anche il direttore artistico della ‘Biennale del mosaico contemporaneo’. «Il mosaico – afferma Daniele Torcellini – è un linguaggio che innesca relazioni, tra le tessere e tra le persone. Personalmente credo in un’accezione molto ampia e allargata di mosaico, dentro la quale ci sta davvero molto».

«Il dialogo stimolante con la Biennale tra antico e contemporaneo – ricorda Pasquale Fameli, direttore artistico della Fondazione Sabe per l’arte –, è iniziato due anni fa con la mostra di Enrica Borghi incentrata sui suoi “Scarti preziosi” ed è proseguito l’anno scorso con la collettiva “Fotografia e femminismi” sui temi sociali e identitari». Come curatore della mostra appena aperta, Fameli spiega poi com’è nata l’idea del ‘dittico’, ossia di accostare il lavoro di Padovani e Renna. «Entrambe sono attive sul territorio di Modena anche se con progetti nazionali e internazionali in corso – racconta –. Il titolo “Tessere” ruota attorno alla parola chiave, giocando sull’ambiguità: non è solo evocativa di materiali infatti ma anche di azioni con possibili effetti di concentrazione ed espansione ambientale. Da una parte c’è Padovani che trasforma frammenti di oggetti comuni, insetti, materiale organico in tessere di un mosaico astratto e variegato, con esiti a volta scultorei e installativi. Dall’altro c’è Renna che lavora con i filati di lana rigenerata, lana d’acciaio, cashmere e altri materiali, che si intrecciano per dare vita a bulbi, rizomi e acrocori capaci di adattarsi a ogni spazio e di aderire a qualsiasi superficie».

«Una mostra ben curata nei dettagli e nell’umanità delle persone – afferma l’artista Alice Padovani –. Ravenna, con la sua storia legata al mosaico, è un luogo ideale per ospitare opere che parlano di frammenti e ricomposizioni. Conosco e ammiro la città per la sua capacità di custodire e trasformare un patrimonio millenario in ispirazione contemporanea». «Sono stata molto contenta dell’invito – dice Laura Renna –. Con Pasquale Fameli avevo già collaborato in passato e ne apprezzo il percorso critico e curatoriale». Padovani e Renna nel 2020 hanno condiviso la partecipazione a una mostra al Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano e da allora sono rimaste in contatto, seguendosi a distanza ravvicinata visto che vivono entrambe a Modena. L’esposizione ravennate fa emergere i differenti approcci con cui le due artiste affrontano temi cari a entrambe.

La mostra resterà aperta fino al prossimo 14 dicembre, a ingresso libero, nelle giornate di giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19. Apertura straordinaria il 18 ottobre (Notte d’Oro) dalle 16 alle 23 e l’1 novembre dalle 16 alle 19.

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