Passatelli in Bronson giunge alla sua XV edizione, rinnovando la collaborazione con Futura/Rumore. Il festival propone tre giornate di musica – 12, 13, e 14 dicembre – al Bronson Club di Madonna dell’Albero (Ravenna) consolidando la sua identità di osservatorio privilegiato sulla scena alternativa italiana, offrendo un quadro del presente e delle nuove traiettorie della scena indipendente. Il cartellone presenta 10 band e spazia tra i generi, indie, psych, shoegaze, post-punk, noise, declinati nelle forme ibride che attraversano la musica italiana contemporanea; vanta progetti consolidati in un percorso artistico ormai riconosciuto a livello internazionale, freschi di recenti uscite nell’anno in corso, ma accoglie anche nuove proposte, con uno sguardo su ciò che ribolle nel sottosuolo musicale del Paese.
Nel pomeriggio di sabato, il festival anticipa i concerti con un incontro speciale al Bronson Cafè alle 17.30 dedicato alla lettura e alla musica: Stefano Vizio (Il Post) in conversazione con Francesco Farabegoli presenta La Musica che gira intorno, il nuovo numero di Cose Spiegate Bene, dedicato a come ascoltiamo, viviamo e raccontiamo la musica oggi. Come sempre, le serate saranno accompagnate dal rituale gastronomico al Bronson Café, con un ricco menù e gli immancabili passatelli, per un clima e conviviale fatto di ottima musica da ascoltare e vivere.
Domenica 14 dicembre – dalle 16 (ingresso up to you)
GLAZYHAZE – SATANTANGO – LIQUID WORDS
Nati nel 2021, i Glazyhaze fondono shoegaze, dream pop e psichedelia, passando da atmosfere dark a paesaggi eterei e sognanti. Dopo il debutto con Just Fade Away (2023), un invito a riconoscere e accettare le emozioni in una società che le reprime, la band si è esibita in tour in Europa e UK, conquistando un seguito attento e appassionato. Il secondo album, Sonic, uscito nel 2025 e prodotto tra il Nord-Est italiano e Londra con Paolo Canaglia e masterizzato da Maurizio Baggio, esplora la complessità dell’amore e il percorso di auto-scoperta. Diviso in due lati complementari – uno luminoso e melodico, l’altro notturno e introspettivo – il disco unisce shoegaze, post-punk e alt-rock in un racconto sonoro intenso e personale.
I Satantango nascono nella provincia cremonese, tra nebbia e prefabbricati, e prendono il nome dall’omonimo film ungherese del 1994, che racconta il declino di un villaggio sperduto in una terra grigia e fangosa. Il duo formato da Valentina Ottoboni e Gianmarco Soldi fonde atmosfere dark, alternative, shoegaze e progressive. Il primo album omonimo, Satantango (Dischi Sotterranei / Sony Music Publishing), anticipato dai singoli 9.11 e Permafrost, propone un ritratto lucido e ironico della provincia, tra nostalgia e mito degli anni ’90, cinema chiusi e infanzia sfumata. È un lavoro che unisce scrittura ricercata e immediatezza emotiva, restituendo un’esperienza musicale intensa e stratificata.
Aprono l’ultima giornata di festival, dalle 16, i bresciani Liquid Words, selezionati dai Bronson Trials. Il loro progetto nato nel 2021, tra post-punk “art” e noise rock con echi psichedelici, debutta a fine 2024 con The Dept. Of Corrections Praises Imperfections. Quest’anno è uscita la live session Vers la Flamme, lavoro che rivela le capacità della band di coniugare energia, tensione e sperimentazione.











