Cornamuse, violini, flauti, percussioni trascinanti e antichi strumenti a corda. È fatta al tempo stesso di poco e di molto la musica folk irlandese, tradizione tra le più vitali e distintive del panorama europeo, capace di resistere alle forze dell’omologazione. Il suo segreto? Tenersi stretti i propri valori ma rimanere profondamente vitale e aperta al cambiamento.
Lo dimostra La lunga notte irlandese in programma sabato 28 giugno, alle 21.30, primo dei due appuntamenti di Ravenna Festival 2025 a Palazzo San Giacomo di Russi. La serata, una produzione del Festival curata da Fabio Rinaudo in esclusiva per l’Italia, conta su tre fuoriclasse come Derek Hickey alla concertina, Mick O’Brien alle uillean pipes (strumento della famiglia delle cornamuse) e Ciara Ní Bhriain al violino, che si uniscono per l’occasione ai Birkin Tree – sola formazione italiana e una delle pochissime al mondo che si esibisce regolarmente nei festival irlandesi. Ma in scena ci saranno anche i Dervish, storica band irlandese che unisce una tecnica brillante, fatta di assoluta precisione e perfetto controllo, alla sensibilità maturata dalla comprensione della musica e dagli anni di esperienza condivisa.