Il festival torna in città da giovedì 20 a sabato 22 novembre con un omaggio a Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, film-cult del 1964 girato a Ravenna e divenuto nel tempo un riferimento trasversale per musicisti e artisti di tutto il mondo. A partire da questa edizione, il format – negli ultimi anni caratterizzato dalla curatela esterna (tra le più recenti Marta Salogni, Kali Malone e Moor Mother) – si articolerà attorno a un asse tematico che guiderà l’intero triennio, con la direzione artistica affidata al team di Bronson guidato da Chris Angiolini.
Ecco il programma della tre giorni al Teatro Rasi – gioiello del centro cittadino realizzato negli spazi della duecentesca Chiesa di Santa Chiara:
giovedì 20 novembre
Bruno Dorella & Roberta Sammarelli sonorizzano Il Gigante di Ravenna (1957). A impreziosire il cartellone, due progetti speciali curati da Bruno Dorella – musicista e sound designer, fondatore di OvO e figura cardine dell’underground italiano – che insieme a Roberta Sammarelli (storica bassista dei Verdena) sonorizzerà Il Gigante di Ravenna, storico documentario del 1957 diretto da Fernando Cerchio, e dedicato alla nascita e agli esordi dello stabilimento ANIC.
Stephen O’Malley è un chitarrista, produttore, compositore e artista visivo che da oltre vent’anni ha ideato e partecipato a numerosi gruppi musicali sperimentali e drone, tra cui SUNN O))), KTL e Khanate, che sono tra le sue creazioni più note. Estremamente prolifico, il lavoro di O’Malley si caratterizza per la sua notevole ampiezza, complessità e multidisciplinarità. Comprende collaborazioni con una vasta gamma di artisti sperimentali, tra cui Scott Walker, Kali Malone, Alvin Lucier, la coreografa Gisèle Vienne, gli autori Dennis Cooper e Alan Moore, Peter Rehberg, Fujiko Nakaya, Jim Jarmusch, Johan Johansson, i centri di ricerca musicale sperimentale IRCAM, INA-GRM (Parigi), EMS (Stoccolma) e molti altri. O’Malley è anche un vigoroso performer dal vivo e dal 2000 è in tournée in tutto il mondo. Le sue esibizioni dal vivo sono caratterizzate da una nebbia riverberante di minimalismo chitarristico elettrico, una magia che sfida i confini dello spazio e del tempo.











