venerdì
08 Agosto 2025
Teatro

Prima serata del festival Ra-dici

21 agosto 2025 | 18:00
Vecchia Pesa di Classe

Prima una performance alla pineta di Marina di Ravenna, poi lo spettacolo "KAMIKAZE - Spero vada meglio dell'ultima volta"

Descrizione fornita dagli organizzatori

Come per gli anni precedenti, la rassegna graviterà attorno allo spazio culturale della Vecchia Pesa di Classe, un’area spettacoli ormai consolidata che contribuisce ad arricchire le proposte culturali delle zone decentrate.

L’evento, che giova della compartecipazione del Comune di Ravenna, è organizzato da Spazio A APS, con la preziosa collaborazione dell’associazione culturale Galla & Teo APS, dell’associazione Classe Archeologia e Cultura e di Ammutinamenti Festival.

«Il tema che quest’anno abbiamo scelto come filo conduttore della nostra rassegna è la maschera. Emblema del teatro sin dalla sua nascita eppure mai come oggi così adatta a rileggere la nostra contemporaneità», spiega Camilla Berardi, presidente di Spazio A e direttrice artistica dell’iniziativa. «Gli spettacoli in programma affrontano le maschere che ci circondano, le criticano e le accarezzano; si interrogano ponendo quelle domande che danno origine al senso del tragico, che hanno a che fare con il senso dell’esistere, le stesse domande che per primi i Greci hanno iniziato a porsi in quelle prime forme drammatiche e che ancora oggi gli artisti del teatro continuano ad elaborare. Attraverso la risata, tutti gli spettacoli lavorano sull’invisibile e toccano quelle corde tragiche che perfettamente leggono il nostro contemporaneo. In questa nostra piccola rassegna che giunge ormai alla sua quinta edizione cerchiamo di fare proprio questo: domandare, interrogarci, riflettere. Cerchiamo di creare uno spazio gioioso e condiviso in cui in cui ironia, dolcezza e ribellione sono da sempre i cardini. In questo preciso momento storico, scegliere di continuare a mettere in gioco energie ed economie per questo spazio è per noi un atto politico e poetico».

“Siamo felici – dichiara l’assessora al Decentramento Federica Moschini – di sostenere anche quest’anno la rassegna Ra-dici, che arricchisce il panorama culturale cittadino portando a Classe proposte artistiche coinvolgenti, frutto del lavoro appassionato di realtà locali capaci di generare cultura e partecipazione con continuità e visione”.

Giovedì 21 Agosto

L’AFFANNO

Pineta di Marina di Ravenna – ore 18.00

Ingresso gratuito

Iniziativa a cura di Spazio A

Una performance site-specific pensata per chi corre, in cui il pubblico è invitato a partecipare a un itinerario da percorrere fisicamente correndo. Muniti di cuffie, i partecipanti saranno accompagnati da voci di attori che, attraverso narrazioni, suggestioni e immagini, trasformeranno l’azione della corsa in un’esperienza immersiva e teatrale. Il ritmo del respiro, il battito dei piedi sull’asfalto, il paesaggio che cambia: tutto diventa parte di una drammaturgia sonora che invita a guardare il gesto atletico sotto una nuova luce.

Esperienza e velocità non sono importanti, servono solo curiosità e ascolto.

I posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione via mail a info@spazioateatro.it.

 

Aperitivo in piadineria

Vecchia Pesa di Classe – dalle ore 19:00

In collaborazione con “Gli Azdori” di Classe

 

KAMIKAZE – Spero vada meglio dell’ultima volta

Vecchia Pesa di Classe – ore 21:00

Ingresso gratuito

di e con: Giulio Santolini

dramaturg: Lorenza Guerrini

sound & light designer live: Daniele Boccardi

produzione: La Corte Ospitale

con il sostegno di: MiC, Regione Emilia Romagna

residenze artistiche: Attodue

Il teatro è nella sua radice etimologica, il luogo in cui si vede; è uno spazio in cui il rapporto tra ciò che osservo e ciò che manca provoca uno scarto, un intervallo in cui sospendere l’incredulità e tornare a giocare con l’immaginario collettivo, per poter decostruire gli stereotipi e fare esperienza di ribaltamento e anarchia.

L’intento è quello di costruire un apparato ludico e violento in cui fallimento, dedizione, euforia, dubbi non siano celati ma celebrati, in cui il pubblico possa sentir vibrare insieme al performer la bellezza e l’oscenità del meccanismo creativo.

La pratica dell’arte può opporsi alle rappresentazioni manipolative e offrire un modello di libertà: un modello non governato da pretese di correttezza, nel quale l’espressione può tramutarsi in esplorazione collettiva.

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