Tempo di fave, ortaggi ricchi di fibre, sali minerali e fonte di acido folico

Le fave, usate fin dall’antichita da Greci e Romani, perchè mangiarle e quando non farlo

Crema Di FaveClassificata con il nome di Vicia faba ed appartenente alla famiglia delle leguminose, la pianta delle fave, pur circondata da una “macabra nomea”, era già coltivata, e apprezzata, in tempi remoti. Presso i Greci, infatti, si raccontava che Cerere avesse donato a una città dell’Arcadia i semi di tutti i legumi tranne quelli delle fave in quanto, dentro queste ultime, si pensava che albergassero le anime dei morti. Al tempo dei Romani, poi, venivano regolarmente consumate secondo le ricette di Apicio che le voleva assieme a uova, miele e pepe, prima di mescolarle a erbe e salse. Inoltre, durante le feste dedicate alla dea Flora, protettrice della natura che germoglia, i Romani le gettavano sulla folla in segno di buon augurio. Ma a festeggiamenti conclusi questo legume tornava ad essere ritenuto impuro in quanto utilizzato nei riti religiosi come cibo per i defunti.

Storia e credenze a parte, le fave sono, in primis, una fonte di sali minerali da non sottovalutare. In particolare, contengono una buona quantità di ferro, una sostanza considerata essenziale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Il ferro, insieme al rame, costituisce infatti una risorsa fondamentale per la formazione dei globuli rossi.

Poi sono un’importante fonte vegetale di acido folico. I folati, che appartengono alla famiglia delle vitamine del gruppo B, sono fondamentali per il metabolismo, per garantire al nostro corpo l’energia necessaria, supportano le funzioni del sistema nevoso e aiutano la sintesi di Dna e Rna.
Ancora, le fave sono ricche di fibre che, oltre ad essere indispensabili nella regolazione delle funzioni intestinali, contribuiscono al controllo dei livelli di glucosio (prevenzione del diabete) e ad abbassare colesterolo nel sangue. Una dieta ricca di fibre aiuta inoltre a prevenire l’obesità e i problemi cardiaci, oltre che a ridurre il rischio di infarto e di ictus.
Ed è proprio per questo che il consumo di fave può aiutare a perdere peso o a mantenere il proprio peso corretto per via del loro contenuto bilanciato di proteine e fibre vegetali. Secondo uno studio pubblicato nel 2010 dall’European Journal of Clinical Nutrition, seguire una dieta che preveda il corretto apporto di tali elementi rende più semplice il dimagrimento.

Baccello FavaProseguendo, le fave contengono anche L-dopa, un precursore di alcune sostanze presenti a livello del cervello, come la dopamina e l’epinefrina. La dopamina è associata con un miglior funzionamento dei movimenti del corpo. Un maggior consumo di fave potrebbe quindi aiutare a prevenire malattie come il morbo di Parkinson.
Infine sono ricche di manganese, un minerale di cui la dieta moderna potrebbe essere carente: questo supporta la funzionalità del sistema nervoso, endocrino e immunitario, ed è necessario per la produzione di un importante enzima antiossidante. Una dieta ricca di manganese può aiutare a prevenire artrite e osteoporosi.

Eccezione per la salute: la rischiosa patologia ereditaria del favismo
I numerosi benefici delle fave non valgono, purtroppo, per chi soffre di favismo. Si tratta di una patologia in cui è presente un difetto congenito in un enzima normalmente contenuto nei globuli rossi. Il difetto enzimatico si trasmette per via ereditaria tramite il cromosoma X. La malattia compare dopo 12-48 ore dall’assunzione di fave fresche. Nei casi più gravi, circa la metà dei globuli rossi viene distrutta. La malattia è diffusa soprattutto in Sardegna e Grecia.

Fave E PecorinoLA RICETTA
Crema di fave e pecorino

Ingredienti per 4 persone: 500 grammi di fave, 100 grammi di pecorino, 1 patata, 1 scalogno, olio extra vergine di oliva, qualche foglia di salvia, sale marino integrale, pepe macinato al momento, (facoltativo) una manciata di crostini di pane croccante o 2 cucchiai di semi di zucca tostati.

Preparazione: Sgusciare le fave, lavarle sotto l’acqua fredda e togliere la pellicina esterna (un lavoro è un po’ brigoso ma è davvero indispensabile). Pelare la patata e tagliarla a cubetti, quindi metterla in acqua bollente salata e farla cuocere per 15 minuti. Unire anche le fave e continuare la cottura per altri 5 minuti, poi scolare le verdure tenendo da parte l’acqua di cottura.
Tritare lo scalogno finemente e farlo soffriggere in padella con poco olio evo, quindi aggiungere le fave e le patate facendole saltare per qualche minuto. Far cuocere ancora le verdure per 10 minuti aggiungendo poco alla volta l’acqua di cottura, salare e pepare a piacere.
Frullare ora il tutto con un mixer ad immersione, tenendo da parte qualche fava per la decorazione finale. Unire il pecorino grattugiato e qualche foglia di salvia per insaporire, quindi completare la cottura a fuoco dolce per altri 5 minuti.
Impiattare e completare con le fave intere tenute da parte, un filo di olio a crudo e semmai con dei crostini di pane croccante o semi di zucca di zucca tostati.

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