Stagionalità: buona prassi sia per la spesa che in tavola

Situazioni climatiche, luminosità, numero di ore di luce e di buio incidono profondamente sul nostro metabolismo

Vitamina C

Sempre più spesso sento parlare di stagionalità (purtroppo tante volte a sproposito) e quasi ogni volta mi chiedo se davvero abbiamo chiaro il significato del suo rispetto nella nostra alimentazione.

Ora, qui, vorrei provare a fare chiarezza e inizio subito cercando di far riflettere su un concetto di fondo del nostro “essere” e cioè che noi non siamo individui “isolati” ma facciamo parte di un ambiente, di un ecosistema che ci condiziona molto più di quanto possiamo immaginare. Situazioni climatiche, luminosità, numero di ore di luce e di buio (quindi l’evolversi delle stagioni) incidono profondamente sul nostro metabolismo, su tutti i nostri cicli vitali e sul fabbisogno di ogni singolo nutriente assunto attraverso la dieta.

Da ciò è facile capire che le esigenze di sali minerali, vitamine e oligoelementi cambiano notevolmente da stagione a stagione. Ecco allora che accade una cosa straordinaria: i nutrienti di cui sono ricche le verdure e la frutta di stagione sono esattamente quelli di cui il nostro organismo ha bisogno in quel determinato periodo dell’anno.

Mi spiego meglio con qualche esempio: durante l’autunno e l’inverno maturano cavoli, cavolfiori, broccoli, bietole, spinaci, cardi, uva e fichi, tutti vegetali ricchi di calcio e vitamina K, importanti per la salute di ossa e denti. In inverno infatti riduciamo l’esposizione al sole e per mantenere le nostre ossa e i nostri denti forti abbiamo bisogno di assumere più calcio e vitamina K con l’alimentazione. Inoltre la natura nei mesi freddi ci fornisce kiwi, arance, mandarini, limoni, mele e pere, ricchi di vitamina C che rinforzano le nostre difese immunitarie e ci proteggono dai malanni tipici della stagione fredda, come gli stati influenzali e da raffreddamenti.
Per contro, in primavera e in estate, quando il nostro organismo ha bisogno di maggior idratazione a causa del caldo e della sudorazione, troviamo anguria, melone, prugne, pesche, ciliegie, albicocche, fragole e frutti di bosco, assieme a pomodori, melanzane, zucchine e peperoni, ricchi di acqua e di sali minerali. Questi vegetali contengono inoltre carotenoidi che proteggono la nostra pelle e i nostri occhi dai danni causati dai raggi solari.

Ciclo Stagionale VerdureE questi sono solo alcuni esempi dello stretto rapporto che esiste fra ciò che mangiamo e le esigenze del nostro corpo nelle diverse fasi dell’anno.

Ora una precisazione: quanto detto finora ci mostra in modo molto chiaro come, per applicare alla nostra alimentazione il principio della stagionalità, sia necessario rispettare anche quello della territorialità in quanto i due sono inscindibili ed interconnessi tra loro (la località, concetto ben diverso dal km zero, si riferisce ai cibi, in particolare frutta e verdura, che crescono nelle condizioni climatiche in cui viviamo). Quindi, anche se fosse vero che in gennaio, in Sicilia crescono fuori serra, in campo aperto intendo, le melanzane, beh, noi non viviamo in Sicilia!

Per finire una domanda un po’ provocatoria: è possibile che una persona sana e in contatto con il suo corpo senta nei mesi freddi la voglia di una bella caprese? O in piena estate una bella teglia di cavolfiori gratinati con la besciamella? Credo che dovremmo tornare ad ascoltare il nostro corpo che costantemente ci “parla” e che ci chiede ciò di cui ha bisogno.

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