venerdì
04 Luglio 2025

Lavori al cavalcavia di via Stradone: chiude al traffico la Classicana

Il tratto tra Classe e Porto sarà interdetto a auto e mezzi pesanti dalle 17 di mercoledì 19 alle 7 di mattina di giovedì 20 marzo. Modifiche anche alle corse dei bus

Ponte Via Stradone Porto Fuori Cavalcavia

I  lavori per l’ammodernamento della strada statale SS67 Tosco Romagnola (Classicana) proseguono con una nuova fase nel tratto da Classe al Porto di Ravenna, dove è prevista la ricostruzione del cavalcavia di Via Stradone, che collega Ravenna e la località Porto Fuori.

A causa dell’avvio dei cantieri, dalle 17 di domani (mercoledì 19 marzo) e fino alle 7 del mattino di giovedì 20, la strada sarà chiusa al traffico dal km 220,550 al km 223,550. Le automobili e mezzi leggeri che  viaggiano in direzione porto saranno deviati con uscita allo svincolo di Montebello, mentre quelli che transitano in direzione Classe verranno deviati con uscita allo svincolo di via Staggi/Canale Molinetto.

I mezzi pesanti che percorrono la statale SS67 da e per il porto di Ravenna invece, proseguiranno lungo la SS16 in direzione Ferrara fino allo svincolo con la SS 309dir che percorreranno in direzione Venezia fino l’uscita “Porto” per procedere su via Romea Nord e successivamente fino alla rotonda Montecarlo per imboccare via della Chimica, proseguendo poi su via Attilio Monti fino alla rotonda Finlandia; da qui proseguiranno per via Trieste fino ad imboccare di nuovo la SS67. I lavori sulla Classicana comporteranno anche la deviazione delle corse “linea 1” di Start Romagna, con l’ultima corsa per Porto Fuori di mercoledì 19 in partenza alle 16.20 dal Cinema City e corse successive limitate a alla fermata Foglia-Sala. Nella giornata di giovedì 20, gli autobus normalmente in partenza da Porto Fuori dalle 5 alle 7 passeranno invece dalla fermata Foglia-Sala (ore 5:47 – 6:12 – 6:47), Milizia fronte chiesa (ore 7.03) e Pazzaglia (ore 7), per poi effettuare percorso regolare.

L’intervento complessiv0 richiede un investimento di 43 milioni di euro e prevede l’ampliamento di un primo tratto della sezione stradale della SS 67 “Tosco-Romagnola” per conformarla alla tipologia “B – Extraurbana Principale”, oltre che l’adeguamento degli svincoli esistenti e la razionalizzazione degli accessi, che verranno opportunamente convogliati in apposite controstrade. A seguito del varo e delle ulteriori opere di completamento (realizzazione della sovrastruttura stradale, delle barriere, degli impianti, della segnaletica e delle finiture) sarà possibile procedere alla piena riapertura al traffico della statale alla fine del mese di aprile.

Quattro repliche all’Alighieri per “Moby Dick alla prova”

L’opera di Welles arriva a Ravenna in una versione rivista dalla compagnia del Teatro dell’Elfo e del Teatro Stabile di Torino. In programma anche un incontro con gli attori

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Dal 20 al 23 marzo al Teatro Alighieri andrà in scena “Moby Dick alla prova

La compagnia incontra il pubblico de La Stagione dei Teatri sabato 22 alla sala Corelli del Teatro Alighieri in dialogo con Claudia Cannella, direttrice di Hystrio

Quattro alzate di sipario all’Alighieri per Moby Dick alla prova, lo spettacolo scritto (oltre che, a suo tempo, diretto e interpretato) da Orson Welles, e riportato in scena da Elio De Capitani, tra i fondatori del Teatro dell’Elfo. Lo spettacolo andrà in scena dal 20 al 22 marzo (alle 21) e il 23 alle 15:30, con una replica audiodescritta per non vedenti.

«Il testo di Welles, inedito in Italia, è un esperimento molteplice – sottolinea il regista -. Blank verse shakespeariano, una sintesi estrema del romanzo, personaggi bellissimi restituiti in modo magistrale e parti cantate. Noi abbiamo realizzato questo spettacolo ‘totale’, con in più la gioia di una sfida finale impossibile: l’apparizione del capodoglio. E con un semplice trucco teatrale siamo riusciti a crearla in scena». Il testo di Welles infatti debuttò il 16 giugno del 1955 a Londra, su un palco praticamente vuoto, senza mare, balene o navi. Davanti al pubblico solo una compagnia di attori e se stesso in quattro ruoli, Achab compreso. Nonostante ciò vinse la sfida di portare in teatro l’oceanico romanzo di Melville, gettando un ponte tra la tragedia di Re Lear e MobyDick: come se l’ostinazione del re si rispecchiasse in quella incessabile del tormentato capitano del Pequod.

La produzione è affidata al Teatro dell’Elfo in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. In scena, accanto a De Capitani (che interpreta Achab, padre Mapple, Lear e l’impresario teatrale) troviamo Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Massimo Somaglino, Michele Costabile, Giulia Viana (che si alterna con Giulia Di Sacco) e Vincenzo Zampa. Il cast salda le eccellenze artistiche di tre generazioni di interpreti. La musica dal vivo invece è di Mario Arcari e i canti sono diretti da Francesca Breschi. Oltre alle repliche dello spettacolo, sabato 22, in programma anche un incontro con la compagnia nella sala Corelli del teatro, che vedrà gli attori in dialogo con Claudia Cannella, direttrice della rivista Hystrio (ore 18).

In occasione dello spettacolo sarà attivo il servizio di trasporto gratuito In viaggio verso il teatro, che copre i comuni di Alfonsine e di Voltana, oltre alle circoscrizioni Nord, Sud e i lidi del comune di Ravenna. I biglietti sono in vendita alla biglietteria dell’Alighieri o sul sito di RavennaTeatro e vanno da un minimo di 9 euro (intero, loggione) a un massimo di 26 (Intero, galleria e palchi fino al III ordine).

Ravenna si prepara a festeggiare il Dantedì: visite guidate e incontri con esperti

Nella giornata del 25 marzo l’ingresso al Museo e Casa Dante sarà gratuito per tutti. In programma letture, performance e camminate alla scoperta dei luoghi del poeta

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Come ormai da tradizione, il 25 marzo a Ravenna è “Dantedì”, una giornata di celebrazioni per ricordare il sommo poeta. La data è stata scelta nel 2020 come simbolo dell’inizio del “viaggio” della Divina Commedia, ed è riconosciuta come giornata nazionale in memoria di Dante Alighieri.

In città l’offerta culturale spazia dalle letture dantesche ai percorsi guidati nei luoghi simbolo dell’immaginario dantesco, fino alle conferenze con gli esperti e alle iniziative per le scuole, come l’ingresso gratuito al Museo e Casa Dante da martedì 25 a domenica 30 marzo per gli studenti di ogni ordine e grado, le viste guidate tra Tomba di Dante, i Chiostri Francescani, il Quadrarco di Braccioforte e Museo.

Le celebrazioni saranno anticipate dall’incontro di lunedì 24 marzo (ore 17), nella sala Dantesca della Biblioteca Classense, con la presentazione del volume Modernità di Dante (Bollati Boringhieri, 2024) del professore dell’Università Roma Tre Giacomo Marramao, in dialogo con Alfonso Maurizio Iacono, dell’Università di Pisa.

L’apertura ufficiale del Dantedì è prevista alla Tomba di Dante alle 9 di martedì 25 marzo con l’introduzione musicale di Haolong Chen, del liceo Artistico Musicale Nervi – Severini e la lettura del canto VI del Paradiso davanti al monumento. Dietro al leggio il sindaco e assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia, Matteo Crocchianti (funzionario dell’Ufficio scolastico territoriale di Ravenna) e Pierangela Izzi, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di San Pietro in Vincoli. Concluderà il prefetto Raffaele Ricciardi.

Alle 10 si prosegue nella sala Dantesca della Classense con un incontro dedicato alle scuole che vedrà protagonista la docente di storia e filosofia Maria Paola Patuelli impegnata in una riflessione dal titolo Libertà. Un dialogo tra Dante e Hannah Arendt. I cittadini sono comunque invitati a seguire l’intervento in streaming. Grazie alla collaborazione con la Fondazione RavennAntica sono in programma anche due visite guidate: la prima, poterà i partecipanti a spasso tra  “Il culto e i luoghi di Dante” (ore 11) mentre la seconda sarà tenuta da da Francesca Masi, direttrice della Fondazione, sul tema “E in terra lasciai mia memoria. Dante e Ravenna” (ore 16). Le visite avranno la durata di un’ora e saranno accessibili su prenotazione (al numero 0544 215676.), con un costo di 5 euro a persona.

Alle 17 si torna davanti alla Tomba di Dante con la Lettura perpetua della Commedia, che sarà dedicata al canto XV del Purgatorio con l’ingresso di Dante e Virgilio nel terzo girone degli iracondi. Alle 17.30, alla sala Multimediale dei Chiostri Francescani, si terrà la conferenza dal titolo “Donne di pietra, donne di parole”, a cura di Francesca Masi e Nicola Montalbini, artista ravennate.

Infine alle 18.30 si svolgeranno due passeggiate guidate da 1 ora e 30 e una performance finale alla Basilica di San Francesco con letture, danza e musica dal vivo. Entrambe sono curate da Il Cammino di Dante, in collaborazione con il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali e con il patrocinio del Comune. (anche in questo caso la prenotazione è obbligatoria, basterà inviare una mail a guideilcamminodidante@gmail.com). Durante tutta la giornata del 25 marzo inoltre, l’ingresso al Museo Casa Dante sarà gratuito per tutti. Le porte del museo apriranno per i più piccoli anche nella giornata di sabato 29 marzo, con il laboratorio grafico di “RavennAntica for kids”, ispirato alla Commedia (ore 15.30, prenotazione obbligatoria).

«Anche quest’anno il Dantedì offre un’importante occasione di confronto, che celebra il Poeta e conferma la città come luogo di memoria e ispirazione, dove il legame con Dante non è solo storico, ma vivo e attuale, capace di parlare al presente e al futuro – commenta Sbaraglia –. Per questa edizione il tema delle iniziative rivolte alle scuole è ‘Libertà e giustizia’, due valori cardine del pensiero dantesco, che offriranno spunti di riflessione profondi per le nuove generazioni».

Ravenna è la 21esima provincia in Italia per reddito medio familiare

L’analisi del centro studi Tagliacarne mette la città al primo posto per crescita in Romagna con un +11,69 percento nel triennio 2021-2023

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Ravenna è la ventunesima provincia in Italia per reddito familiare, con una media di 24.555,03 euro procapite (aggiornata al 2023). Questi i dati di un recente studio dell’istituto di ricerca e analisi di Unioncamere – centro studi Tagliacarne, che nel triennio 2021-2023 ha registrato un aumento medio degli stipendi in tutte le province del Paese, anche se in proporzione differente, soprattutto tra nord e sud.

In questo caso Ravenna si posiziona più in basso, con un 47esimo posto e un aumento medio dell’11,69 percento. Resta comunque il dato più alto in Romagna (segue Rimini con un +10,92 percento e Forlì-Cesena con un 10,78 percento), mentre in regione le crescite più notevoli si sono registrate a Piacenza (13,24 percento) e Ferrara (12,73 percento). In generale, i migliori risultati sono stati ottenuti dalle province di Sondrio (+16,98 percento) Belluno (15,43 percento) e Imperia (15,1 percento).

Per quanto riguarda invece la media procapite delle famiglie consumatrici, in Emilia-Romagna il miglior risultato è quello di Bologna (28.560,67) che guadagna il quarto posto su scala nazionale dopo le province di Milano (34.885,27), Bolzano (31.159,7) e Monza e Brianza (29.452,14). La prima provincia in Romagna è invece Forlì-Cesena, sedicesima in Italia con una media di 25.037,79, mentre Rimini chiude con un trentesimo posto e una media di 23.607,95.

Le province dal reddito più basso a livello nazionale risultano invece invece quelli di Foggia (14.554,16) Caserta (14.683,11) e Agrigento (14.802,3) mentre quelle che mostrano segni di una crescita più rallentata sono Trieste (+5,9 percento), Pordenone (+7,78) e Livorno (+8.21).

«Il Ravenna Festival tra vent’anni? Una casa per artisti, un luogo di incontro»

Alla scoperta di Anna Leonardi e Michele Marco Rossi, indicati dalla presidente onoraria Cristina Mazzavillani come i direttori artistici del futuro. Nella nuova edizione cureranno una due giorni dedicata al canto, con il maestro Muti

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Anna Leonardi e Michele Marco Rossi sono i due nomi nuovi che la presidente onoraria del Ravenna Festival, Cristina Mazzavillani Muti, ha lanciato un po’ a sorpresa alla fine della presentazione pubblica della nuova edizione, sabato 8 marzo, dal palco del teatro Alighieri: «Loro dovranno diventare il futuro del Ravenna Festival», ha dichiarato senza mezze misure Mazzavillani, rivolgendosi esplicitamente anche al sindaco Fabio Sbaraglia presente in platea. Di fatto, secondo i piani della fondatrice, dovranno diventare loro i nuovi direttori artistici, prima affiancando e poi prendendo il posto degli storici Franco Masotti e Angelo Nicastro, per un ricambio generazionale divenuto inevitabile, alla vigilia della 36esima edizione.

Il violoncellista Rossi (classe 1989) e l’oboista Leonardi (classe 1990) si erano già affacciati nell’organizzazione del Festival l’anno scorso, nella direzione artistica della “Chiamata alle arti” promossa dalla stessa Mazzavillani Muti, una sorta di happening che ha portato al Museo Classis giovani e giovanissimi artisti (o aspiranti tali) provenienti da tutta Italia.

Quest’anno sono invece alla guida del progetto dedicato al canto, Cantare Amantis Est: domenica 1 e lunedì 2 giugno al Pala De André cori di tutt’Italia prenderanno parte a due giorni di prove e lezioni con la guida di Riccardo Muti. Ne abbiamo approfittato per conoscerli meglio.

Presentatevi in poche righe.

A.L.: «Sono Anna Leonardi e sono sostanzialmente una musicista, che ha avuto la grande fortuna di fare parte dei Cherubini, come corno inglese e oboe. Nel 2017 ho organizzato il mio prima festival musicale, in Umbria, e l’esperienza mi è piaciuta a tal punto da conseguire un master in management musicale. Successivamente ho ottenuto il coordinamento del festival Milano Musica, nato in collaborazione con il Teatro alla Scala. Da lì mi sono occupata principalmente dell’aspetto manageriale di questo mondo: suono ancora, ma purtroppo non quanto prima per mancanza di tempo. Inoltre, da circa un anno e mezzo sono responsabile della casa editrice del gruppo Sugar Music».

M.M.R.: «Sono Michele Marco Rossi, violoncellista, ma ancora oggi ho molti dubbi nel definirmi tale. È come se ogni giorno mi immaginassi in un ruolo diverso, con una vita e un’identità artistica differente. A circa vent’anni ho capito che l’aspetto che amo di più della musica e dell’arte è proprio quello della contemporaneità, forse perché rispecchia questo continuo cambio di identità, quella possibilità di essere tante cose diverse allo stesso tempo, anche contraddittorie tra loro. Da quel giorno mi ci sono dedicato completamente».

Cos’è per voi la musica?

A.L.: «Tutto, non lo dico per retorica, ma perché nella mia vita non ho mai fatto altro. A due anni e mezzo seguivo i miei genitori mentre suonavano il piano, poco dopo ho iniziato a suonarlo io. Poi il periodo nella banda del paese e l’iscrizione in conservatorio a 12 anni, per studiare oboe. È qualcosa di totalizzante, quando mi guardo indietro mi accorgo di non aver mai fatto altro se non con la musica o per la musica».

M.M.R.: «Non è facile rispondere. Mi sembra un qualcosa di perfettamente organico con il mio stare al mondo. Come guardare qualcosa o come pensare. La musica è un modo di vivere se stessi e gli altri, qualcosa di diverso dall’atto di suonare o dalle note scritte su un pentagramma: è un continuo trasformarsi. Quando è sincera poi, è un momento di grande pace».

Cos’è per voi il Ravenna Festival?

A.L.: «In primis una grande e continua scoperta. Lo conoscevo come un festival importantissimo, una meta a cui si arriva difficilmente. Poi ho avuto modo di viverlo, da spettatrice e da musicista con l’Orchestra Cherubini, ed è stata una grande emozione. Lo vedo anche come una grande opportunità, un luogo dove i muri diventano quadri e le armi diventano arti, in un’ottica di apertura, condivisione e cultura nel senso più alto della parola».

M.M.R.: «Un laboratorio incredibile. Un’idea di futuro migliore, una speranza. Una grande casa per gli artisti».

Come immaginate il Festival tra 20 anni?

A.L.: «Come un luogo di incontro e conoscenza, di scambio di idee e costruzione. Uno spazio che possa regalare una possibilità ai giovani, ma anche un momento di crescita musicale e culturale internazionale. Dai racconti di Cristina ho capito che la “possibilità” è un tema centrale del festival, e mi piace pensare che tra vent’anni sarà ancora cosi».

M.M.R.: «Sempre come una casa per artisti, ma ancora più grande. Anche come prova del fatto che l’essere umano può esprimersi in maniere meravigliose, e che non è vero che la guerra è parte della nostra natura, anche se ce ne sono state tante, e ancora continuano…».

Qual è stata la prima cosa che avete pensato quando Cristina Mazzavillani vi ha indicato come il futuro di questo Festival?

A.L.: «“Oddio, e adesso che faccio?”. Ho provato un grande senso di responsabilità e tanta paura, ma quella paura bella, che fa venir voglia di mettere subito a terra mille idee. Il secondo pensiero invece è stato “Quanto dovrò studiare adesso?”, Ci sono più di trent’anni di storia del Festival da studiare per poter fare qualcosa di nuovo domani. È un grande onore, anche se confesso che a volte ho ancora paura di non meritarmelo».

M.M.R.: «Ho confidato a Cristina che a volte mi chiedo se lei esista veramente. È troppo presto per me per riuscire a comunicare il mare di emozioni che ho dentro. Una cosa però la so: Cristina mi ha cambiato fin dal nostro primo incontro, mi ha insegnato tanto e reso migliore. Spero di poterle restituire il tesoro interiore che mi ha ispirato, e forse so come fare: dedicandomi a dare indietro agli altri quanto di bello ho ricevuto. Me lo ha insegnato lei».

Ci descrivete in poche parole il progetto di quest’anno, Cantare Amantis Est?

A.L.: «Come prima cosa vorrei ringraziare il maestro Muti per aver accettato di nuovo la nostra chiamata, sposando pubblicamente la nostra causa. Per il resto, si tratta di un progetto meraviglioso: l’opportunità di lavorare con il Maestro è una fortuna che dovrebbero avere tutti, senza limiti di età e senza un bagaglio di conoscenze pregresso. Questa masterclass parte dai cori verdiani per dare alla cittadinanza, alle voci bianche, ai cori di qualsiasi natura, agli studenti dei licei musicali di tutta Italia la possibilità di capire a fondo cos’è il suono della parola».

M.M.R.: «È un’occasione unica sotto tanti punti di vista: poter cantare Va, Pensiero diretti da Riccardo Muti è qualcosa che ci si porta dentro per tutta la vita; creare un unico grande coro senza distinzioni di età, provenienza, livello, formazione… anche. Riccardo Muti in quei giorni ci guiderà nella comprensione del significato del “cantare insieme”. E poi Cantare Amantis Est dà lavoro a tanti artisti giovanissimi, regala un’opera d’arte alla città, fa suonare di nuovo l’organo del Duomo, crea spazi di incontri e condivisione. È un contesto in cui partecipare non significa solo applaudire qualcuno, ma mettersi in gioco, conoscersi meglio, incontrare gli altri e crescere insieme. Io stesso non vedo l’ora di partecipare».

Qual è il vostro sogno, da direttori artistici? Un progetto in cui vorreste misurarvi?

A.L.: «Trovare il sistema per dare spazio alle nuove creatività, e al tempo stesso fare in modo che la dimensione dei giovani alla scoperta del mondo musicale si rapporti con quella con dei grandi nomi dell’arte. Vorrei che l’innovazione, con uno sguardo rivolto all’antico, possa restare sempre il fulcro del Festival».

M.M.R. «Il mio sogno è rendere la contemporaneità un patrimonio comune, da seguire con passione, responsabilità, interesse, coinvolgimento. Sentire che parla a tutti noi. Vorrei sostenere i compositori e far crescere l’entusiasmo e la curiosità tra il pubblico. Come se fosse ogni volta l’attesa di una nuova Opera di Verdi o di un nuovo disco di De André. Una curiosità sentita, partecipata, viva».

Il concerto (da spettatori) della vostra vita?

A.L.: «Quello del Maestro Muti con la Wiener Philharmoniker, anche se non vorrei sembrare monotona….»

M.M.R.: «Il mio primo Rigoletto. Non era una grande produzione, ma da quel giorno la mia vita è cambiata».

Il concerto (da protagonisti sul palco) della vostra vita?

A.L.: «Me ne vengono in mente due: quando ho suonato il solo del Guglielmo Tell con il corno inglese in diretta Rai, per il concerto di Natale del Senato, e la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” suonata alla Rocca Brancaleone in periodo di pandemia, con l’orchestra distanziata di due metri e un pubblico piccolissimo ad ascoltarci».

M.M.R.: «Lasciamo che questa vita passi, poi ne riparleremo».

Tre compositori preferiti?

A.L.: «Verdi, Palestrina, Stravinsky».

M.M.R.: «Verdi, Xenakis, De André».

Una persona che vi ha cambiato la vita e perché

A.L. «Dirne una sola è troppo difficile, perché sono tante le persone che hanno contribuito al cambiamento della mia vita: Riccardo Muti, per tutti i suoi insegnamenti, ovviamente Cristina Mazzavillani, perchè questa nomina da sola è un cambio di vita radicale. Però vorrei citare anche Andrea Mion, che mi ha fatto scoprire l’oboe, e Danusia Romanini, una grande professoressa del mio liceo. Senza mio nonno poi, e i suoi insegnamenti di solfeggio, oggi forse non saprei leggere la musica. Ce ne sarebbero anche altre, ma ne avevate chiesta una e io ne ho già dette troppe».

M.M.R. «Diverse persone. Una l’abbiamo nominata prima. Poi Giuseppe Taddei, Ivano Fossati, Gianfranca Privitera e Renata Scognamiglio, le mie professoresse del liceo. Ognuno di loro mi ha regalato un tesoro che porto sempre con me. Ma mi avevate chiesto di indicarne solo una, e la risposta la so senza dubbi: mia moglie, Anna. Ma le motivazioni non le dico qui, tanto lei le sa tutte».

Istigò il figlio a «picchiare i marocchini», 44enne condannato a cinque mesi

L’uomo ha cercato di vendicare il figlio bullizzato. Era accusato di minaccia e istigazione all’odio razziale

Bullismo

Un 44enne è stato condannato a cinque mesi di reclusione per aver incitato il figlio a picchiare due adolescenti di origine marocchina, con l’accusa di minaccia e istigazione all’odio razziale. La procura aveva chiesto una pena di un anno.

La vicenda è riportata con ulteriori dettagli dai due quotidiani in edicola oggi, 18 marzo.

Tutto è partito da una presunta aggressione subita dal figlio del 44enne – di origine napoletana – bullizzato a suo dire dai due compagni di scuola (l’episodio risale al 2021, quando i protagonisti frequentavano la terza media). Un caso, questo, al centro di un procedimento tuttora pendente al tribunale dei minori.

Il padre, però, avrebbe tentato di “farsi giustizia da solo”, andando a cercare i due ragazzi, insieme al figlio, invitato poi a picchiarli con un martello. L’uomo avrebbe insultato i due giovani marocchini con frasi discriminatorie e razziste, minacciandoli anche di morte. La difesa ha già annunciato il ricorso in appello.

Il re e la regina d’Inghilterra a Ravenna il 10 aprile, a 80 anni dalla Liberazione

Visiteranno la Tomba di Dante, il Museo Byron, San Vitale e incontreranno agricoltori alluvionati

Re Regina Inghilterra

Re Carlo III d’Inghilterra e la regina Camilla saranno in visita a Ravenna il prossimo 10 aprile, – accompagnati anche dal Presidente della Repubblica Mattarella – in arrivo da Roma e in particolare dal Vaticano, per un evento storico, nell’anno del Giubileo, che segnerà un significativo passo avanti nelle relazioni tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa d’Inghilterra.

Nel corso di un incontro con la stampa, sono stati resi pubblici i punti salienti del programma della visita. A Ravenna, il re e la regina parteciperanno alle celebrazioni in municipio per l’80º anniversario della Liberazione della provincia dall’occupazione nazi-fascista da parte delle Forze Alleate (che cade esattamente il 10 aprile).

Visiteranno inoltre la tomba di Dante, quindi la regina andrà al Museo Byron per scoprire i segreti della vita del grande poeta romantico in Italia e partecipare a un ricevimento per i club di lettura, le biblioteche, le librerie e i rappresentanti della sua associazione benefica “The Queen’s Reading Room”. Mentre il re visiterà la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia, con i famosi mosaici, incontrando anche responsabili dell’Accademia delle Belle Arti di Ravenna che mantiene viva questa antica forma d’arte.

Nel corso della visita a Ravenna, il re e la regina celebreranno anche la cucina tradizionale dell’Emilia-Romagna e Slow Food: il re incontrerà gli agricoltori locali, le cui terre e colture sono state gravemente colpite dalle alluvioni.

La visita in Italia – fanno sapere dalla famiglia reale – vuole sottolineare la profondità e l’ampiezza della relazione bilaterale tra il nostro Paese e il Regno Unito: «la nostra cooperazione in materia di difesa, alla luce dell’attuale contesto internazionale; i nostri valori, la storia e la cultura condivisi; il lavoro congiunto sulla transizione all’energia pulita e i legami tra i nostri popoli e le comunità».

Intervento urgente sulle fessurazioni nell’argine sinistro del Lamone a Villanova

I tecnici della protezione civile al lavoro sul fiume anche per rimuovere tronchi e rami all’altezza di Mezzano. Sopralluogo in via Renaccio a Faenza per osservare il muro di protezione

La Regione Emilia-Romagna fa sapere che nel Ravennate sono in corso le operazioni di rimozione di tronchi e legname dagli alvei dei fiumi e le verifiche dei tecnici della protezione civile sulla tenuta degli argini dopo l’ondata di maltempo del 13-15 marzo.

Si è svolto stamattina, 17 marzo, un primo sopralluogo lungo il Lamone, all’altezza di Villanova di Bagnacavallo dove sono state rilevate alcune fessurazioni sull’argine sinistro del fiume. Già ieri si era svolta una prima verifica dei tecnici dell’Ufficio territoriale di Ravenna e dei vigili del fuoco. Oggi una nuova ispezione: si è deciso di intervenire, con risorse della protezione civile, con un primo intervento urgente di impermeabilizzazione delle fessurazioni e, successivamente, con un altro più strutturato, in modo da mettere in sicurezza l’arginatura. La Regione proporrà al commissario straordinario per la Ricostruzione, Fabrizio Curcio, un investimento da 7 milioni di euro per realizzare la seconda fase dell’intervento, all’interno dell’ordinanza commissariale 13 ter.

Sul Lamone, inoltre, è in programma per domani, 18 marzo, un altro sopralluogo per verificare le condizioni del muro di via Renaccio, a Faenza (Ra), realizzato nei mesi scorsi a barriera di alcune delle zone più a rischio della città. I tecnici della protezione civile regionale a breve avvieranno verifiche e controlli anche su Santerno, Senio, Ronco e Montone, interessati dalle piene dello scorso fine settimana.

Sempre sul Lamone, sta procedendo la pulizia dell’area golenale a monte del ponte della statale 16 a Mezzano. Rimossi tronchi, rami e altro materiale portato a valle dal fiume: verrà trasferito nell’apposita area di stoccaggio predisposta dal Comune di Ravenna, in base all’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Michele de Pascale, sulla gestione e smaltimento dei rifiuti. Il Consorzio di Bonifica della Romagna, invece, ha già rimosso gran parte dei tronchi accumulati sugli argini del Ronco alla chiusa San Bartolo e, a breve, verrà predisposta l’ultima parte dell’intervento.

La protezione civile ricorda che è vietato circolare, in qualunque modo e con qualunque mezzo, sugli argini, così come è vietato entrare in acqua.

All’asta il bagno Oasi di Lido Adriano, con una concessione di 9 anni

Si parte da 40mila euro. Canone annuale da meno di 10mila euro. Info utili

Bagno Oasi Lido Adriano

È stata pubblicata l’asta per individuare l’acquirente del ramo d’azienda che gestiva il bagno Oasi di Lido Adriano. Sul sito https://bit.ly/AstasocietàBagnoOasi sono consultabili tutti i documenti della gara, che si svolgerà il 15 aprile alle 10, e le modalità di partecipazione. L’avviso di vendita riguarda l’avviamento e i beni mobili, arredi e attrezzature, che sono ubicati all’interno dello stabilimento balneare situato in viale Petrarca 220.

Nell’ambito della procedura, gli uffici comunali hanno fornito un oggettivo contributo conferendo nell’ambito della stessa asta, con l’approvazione del Giudice fallimentare, la facoltà di assegnare la concessione del fabbricato di proprietà comunale (costituito da bar, ristorante, cabine, ripostigli), nonché la concessione dell’area demaniale, di oltre mille metri quadrati, adibita a ombreggio, nella quale disporre attrezzature balneari mobili come ombrelloni e lettini.

«Le concessioni del fabbricato e della spiaggia – commentano l’assessore al Turismo, Giacomo Costantini, e al Patrimonio, Igor Gallonetto – danno valore alla procedura e assolvono quanto stabilisce la direttiva Bolkestein di assegnazione della parte demaniale attraverso un procedimento pubblico. Inoltre, in caso di aggiudicazione, l’arenile di Lido Adriano si arricchirà di un nuovo progetto turistico là dove da due anni l’attività era stata interrotta. Siamo soddisfatti di essere arrivati a questo punto, grazie al lavoro coordinato dei nostri uffici Patrimonio e Demanio».

Chi si attribuirà l’asta, la cui base è di 40mila euro, potrà firmare con il Comune i contratti per le due concessioni che avranno entrambe una durata di 9 anni: quella relativa alla struttura prevede un canone annuale di 5 mila e 800 euro; quella riguardante l’area demaniale di euro 3.225,50.

Gli interessati potranno esaminare i beni posti in vendita facendone richiesta al curatore Ida Mazzoni, che provvederà ad accompagnarli allo stabilimento balneare. Le richieste di visita dovranno essere trasmesse via mail all’indirizzo mazzoni.ida@gmail.com.

Cervia presenta la stagione di eventi: tanti appuntamenti a partire dalla primavera

Dalle tradizioni più consolidate come lo Sposalizio del mare, il Festival degli aquiloni e Cervia ama il libro alle rassegne più recenti, come quella di Magma, il weekend dedicato a Grazia Deledda e la collaborazione con il Ravenna Festival

Torre Rosa3

Ricchissimo il programma degli eventi culturali e di intrattenimento per la primavera ed estate 2025. Tra questi, diversi sono consolidati da tempo, altri da qualche anno e altre novità si aggiungeranno nelle prossime settimane.

La stagione prenderà il via con la tradizionale Sagra della Seppia (dal 17 al 23 marzo a Pinarella), nello stesso weekend lo storico impianto idrovoro della Madonna del Pino sarà protagonista delle giornate Fai, per passare poi a uno dei momenti più attesi della primavera cervese, quello del festival internazionale dell’aquilone Artevento, in programma dal 24 aprile al 4 maggio sulla spiaggia di Pinarella.  Anticipa l’evento open air la mostra “Balance and Harmony” di Kadek Armika, allestita al Magazzino del sale già dal 19 aprile, per arricchire l’offerta culturale cervese nel week end di Pasqua. In maggio tornerà il tradizionale appuntamento con Cervia Città Giardino (23-28 maggio) e la 581esima edizione dello Sposalizio del mare (dal 30 maggio al primo giugno, con una serie di appuntamenti che culminerà con la domenica dell’Ascensione con il rito dell’Anello per rinnovare il legame tra la città e il mare). Confermato per la terza edizione anche il festival dedicato a Grazia Deledda, nel weekend del 10 e 11 maggio.

La Notte rosa quest’anno si festeggerà in anticipo, con un weekend di festa dal 20 al 22 giugno che darà il via all’estate. Sempre da giugno anche i primi appuntamenti con “Il Trebbo in musica” del Ravenna Festival, in una rassegna di sette incontri all’Arena dei Pini dal 14 giugno al 9 luglio. Dalla fine del mese torna anche “Elementi” la rassegna in tre date organizzata da Magma che intreccia musica, performance e arti visive (29 giugno, 13 e 27 luglio).

Luglio parte con un doppio appuntamento: il 12 luglio è in programma la data cervese della Milanesiana, la manifestazione culturale itinerante di cui Elisabetta Sgarbi è direttrice artistica e, nello stesso giorno, prenderà il via la rassegna letteraria “La spiaggia ama il libro”, che si concluderà il 15 agosto con lo Sbarco degli Autori sulla spiaggia di Cervia. Il 14, 21 e 28 tre appuntamenti con Cinemasuono, dove le pellicole del grande cinema saranno proiettate in muto con  l’accompagnamento strumentale live da artisti e performer. Confermato anche il format Filosofia sotto le stelle, che dal 17 al 20 luglio porterà nei luoghi più suggestivi di Cervia le riflessioni dei principali filosofi italiani.

Nella seconda metà del mese di luglio entrerà nel vivo il Cervia Festival di Piazza Garibaldi, con una serie di spettacoli dedicati ai grandi nomi della cultura e della musica italiana: già annunciati i concerti di Antonello Venditti il 20 e di Umberto Tozzi il 23, lo spettacolo dello psichiatra e scrittore Paolo Crepet “Il reato di pensare” il 24, oltre ai concerti di Diodato il 25, di Cristiano De André il 27 e di Fiorella Mannoia il 28. Il calendario non è ancora definitivo e altri appuntamenti saranno annunciati nei prossimi giorni. Per il mese di agosto invece è già in programma il tradizionale spettacolo di fuochi d’artificio di San Lorenzo, e grandi festeggiamenti il 15 in occasione del Ferragosto, giornata che si aprirà con il sempre tanto atteso concerto all’alba della Grande Orchestra Città di Cervia. Confermati per la stagione anche gli appuntamenti del Corpo bandistico Città di Cervia, molto applaudito ogni estate durante le sue esibizioni in piazza.

Nel mese di settembre torna Sapore di Sale (dal 4 al 7), la kermesse ricca di appuntamenti dedicati all’identità cervese e al prodotto locale per eccellenza, il “sale dolce”. Per tutta l’estate inoltre sono confermati le passeggiate e gli itinerari culturali per far conoscere meglio la città e la sua storia. Novità del 2025, l’appuntamento del 9 maggio con la Night of Fortresses: un’iniziativa internazionale che nasce nell’ambito di collaborazioni con altre città europee e che prevede l’organizzazione di iniziative speciali legate alle fortificazioni. Per Cervia si stanno organizzando visite guidate gratuite alla città nuova, fortificazione essa stessa nata a protezione del sale, e ai bunker.

La rassegna estiva di quest’anno coinvolgerà anche il Magazzino del sale Torre con una serie di mostre, appuntamenti culturali e eventi: Il 12 e 13 aprile sbarca a Cervia Librokilo, evento innovativo che unisce l’amore per i libri e l’impegno ecologista: l’iniziativa ha l’obiettivo di salvare dal macero libri usciti dal circuito del mercato editoriale tramite una vendita al chilo con prezzi competitivi. A Pasqua e in autunno due mostre legate al mondo degli aquiloni, la già citata  “Balance and Harmony” e “Il giro del mondo in 80 aquiloni” (1-13 ottobre). Dal 15 luglio al 20 agosto sarà poi la volta della mostra d’arte che da 25 anni la CNA di Ravenna organizza in collaborazione con il Comune e che ogni anno espone a Cervia opere di grandi artisti.

«Il 2025 – commenta il sindaco Mattia Missiroli – sarà per Cervia un anno ricco anche di grandi eventi culturali e di intrattenimento, in grado sia di attirare in città turisti e visitatori sia di attrarre l’attenzione dei media e quindi di elevare l’immagine delle nostre località. Tra le altre cose, stiamo lavorando per portare in città una manifestazione culturale di altissimo livello, grazie anche alla presenza di grandi nomi della cultura contemporanea italiana, che a luglio trasformerà Milano Marittima in un museo a cielo aperto. Inoltre alla fine di giugno saremo il palcoscenico di un’importante manifestazione di intrattenimento di livello nazionale. Si stanno definendo i dettagli in questi giorni e nelle prossime settimane, in accordo con gli organizzatori, potremo svelare le iniziative che impreziosiranno il già ricco calendario di eventi a Cervia».

È morto Roberto Vianello: ha scritto la storia del basket ravennate

Lo storico presidente aveva 76 anni. I funerali giovedì 20 marzo

Basket Ravenna Vianello

Lutto nel mondo dello sport ravennate. È morto ieri (domenica 16 marzo) a 76 anni Roberto Vianello, lo storico presidente del Basket Ravenna, oggi impegnato nel campionato di serie B nazionale ma che negli anni scorsi aveva portato a un passo dalla serie A1.

Broker assicurativo di origini veneziane, ha scritto le pagine più importanti della storia della società ravennate. Lascia la moglie Marina, le figlie Alessandra e Natalia e il fratello Luca.

Il feretro sarà esposto alla camera mortuaria da domani mattina (martedì 18 marzo) mentre i funerali sono stati fissati per giovedì 20 marzo, alle ore 15, alla chiesa di Santa Maria in Porto.

«Roberto, da presidente, ha sempre guidato il nostro club con passione, dedizione ed impegno costante – si legge in una nota del Basket Ravenna -, riuscendo a regalare ben più di una soddisfazione alla città di Ravenna. “Innanzitutto divertiamoci” era il suo motto, parole che campeggiavano in uno striscione esposto al Palasport. Credeva fermamente nella crescita del basket a livello locale, e si è sempre impegnato con l’obiettivo di creare un ambiente sano, riuscendo a trasmettere i propri valori sportivi a tutti quelli che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, e che oggi ne piangono la scomparsa».
«Ci stringiamo con dolore alla famiglia e alla società Ravenna Basket Piero Manetti per la perdita di Roberto Vianello – scrive in una nota inviata alla stampa il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia -. La generosità e la passione con cui ha saputo ricostruire e radicare in città una cultura cestistica restano patrimonio inestimabile di tutta la comunità. Negli anni della sua presidenza, il Ravenna basket ha conseguito risultati sportivi importanti ma soprattutto attratto tantissime persone e tantissime famiglie al palazzetto e sui campi di pallacanestro, alimentando una passione che ha sempre avuto come punti fermi i valori più alti della sportività e del rispetto».

Il tour europeo di Kat Von D farà tappa anche a Cervia

Si tratta dell’unica data italiana insieme a quella di Milano della tatuatrice e musicista americana
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Il tour europeo di Kat Von D farà tappa anche in provincia, con una data al Rock Planet di Pinarella sabato 7 giugno (unica data italiana insieme a Milano). L’artista statunitense, consciuta principalmente come tatuatrice e beauty icon, da qualche anno porta avanti un proprio progetto musicale alternative rock.

La prevendita dei biglietti è già disponibile su Ticketnation e, oltre all’ingresso singolo, è disponibile uno speciale pacchetto vip con meet and greet e foto.

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