La fondatrice lancia una sorta di passaggio di testimone
Rossi e Leonardi durante l’annuncio di Cristina Mazzavillani Muti
Una sorta di colpo di scena ha chiuso la presentazione dell’edizione 2025 del Ravenna Festival (a questo link il programma degli spettacoli nel dettaglio): la presidentessa onoraria Cristina Mazzavillani Muti è infatti salita sul palco per annunciare quelli che diventeranno con tutta probabilità i nuovi direttori artistici del Festival, affiancando inizialmente gli storici Franco Masotti e Angelo Nicastro – ancora saldamente al “comando” – per poi andarli gradualmente a sostituire nel corso degli anni. Uno sguardo rivolto al futuro per un ricambio generazione inevitabile per la sopravvivenza di una rassegna che si appresta a vivere la sua 36esima edizione.
Si tratta del violoncellista Michele Marco Rossi (classe 1989, qui la sua biografia) e della oboista Anna Leonardi (classe 1990, qui la sua biografia) l’anno scorso già alla direzione artistica della “Chiamata alle arti” promossa dalla stessa Mazzavillani Muti, una sorta di happening che ha portato al Museo Classis giovani e giovanissimi artisti (o aspiranti tali) provenienti da tutta Italia. Quest’anno Rossi e Leonardi sono invece alla guida del progetto Cantare amantis est: domenica 1 e lunedì 2 giugno cori di tutt’Italia prenderanno parte a due giorni di prove e lezioni con la guida di Riccardo Muti (nel corso della rassegna alla Mensa di Fraternità della Parrocchia di San Rocco saranno presentati anche i murales realizzati da artisti che hanno partecipato alla Chiamata alle arti nel 2024).
Nel presentare Rossi e Leonardi, Mazzavillani Muti ha fatto anche un appello al sindaco facente funzioni, Fabio Sbaraglia, presente in platea: «Ti consegno questi due ragazzi, che dovranno diventare il futuro del Ravenna Festival. Ci tengo tanto e spero che questo patrimonio non venga sciupato. Nelle scelte, in passato ho sbagliato poco», ha detto, facendo riferimento agli stessi Masotti e Nicastro oggi alla direzione artistica. In un primo momento Rossi e Leonardi li affiancheranno, per farsi poi trovare pronti per il «passaggio di testimone», come lo ha definito anche il presentatore della mattinata, il giornalista e conduttore televisivo Massimo Bernardini.
L’archivio online, realizzato in collaborazione con l’Università, ospita oltre 7 mila documenti, dalle fotografie ai manoscritti, passando per opere d‘arte e atti storici
È online la versione aggiornata della “Digital Library” della Classense, la piattaforma di valorizzazione del patromonio digitale della biblioteca nata in via sperimentale nel 2022.
Il progetto CDC (Collezioni Digitali Classense) è stato pensato creare un archivio digitale delle collezioni storiche della Classense, e grazie alla collaborazione con l’Università di Bologna, partner scientifico dell’iniziativa, si presenta oggi in una forma nuova e accessibile visitabile sul sito dedicato.
«Dopo mesi di sperimentazioni – sottolinea il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia – il portale si presenta oggi al pubblico in una veste rinnovata e soprattutto con funzionalità aggiuntive che permetteranno di fruire di un enorme patrimonio di oggetti digitali, sempre facilmente ricercabili e consultabili, mettendo a disposizione della cittadinanza, degli studiosi e delle scuole un‘importante selezione di documenti che testimoniano la storia della città e della biblioteca stessa».
Il portale sarà aggiornato quotidianamente grazie al piano di digitalizzazione effettuato dal Laboratorio fotografico della Biblioteca Classense. Al momento ospita 7 mila oggetti digitali, raccolti in più di 130 collezioni, che spaziano dalle fotografie ai manoscritti, passando per opere d‘arte e documenti dell‘Archivio storico comunale di Ravenna.
Tra i maggiori progetti di digitalizzazione realizzati, anche il Fondo fotografico di Corrado Ricci, altre raccolte della fototeca classense egli Annali Ravennati di Benedetto Fiandrini, imprescindibile cronaca manoscritta della storia della città dalle origini al XVIII secolo.
Alle testimonianze di storia locale si affiancano alcuni tra i pezzi più prestigiosi del patrimonio dell‘Istituzione, tra cui il Codice 429, il cosiddetto Aristofane ravennate e la collezione completa dei libri a stampa quattrocenteschi di Dante. La collezione ospita inoltre la descrizione del ricco patrimonio architettonico e museale dell‘antico monastero camaldolese, in un ideale percorso esplorativo tra le opere e i luoghi che hanno definito con il passare del tempo il volto della biblioteca per come la conosciamo oggi.
«Si tratta di un importante strumento di valorizzazione e storytelling del nostro patrimonio digitale – precisa la direttrice della Classense, Silvia Masi – in grado di ampliare gli strumenti informativi e divulgativi messi a disposizione dalla Biblioteca stessa, con modalità idonee al valore bibliografico e informativo delle collezioni secondo gli standard di valorizzazione digitale del patrimonio culturale».
Vecchie valigie, tubature, scarti di pelle e rifiuti trovano nuova vita in una raccolta di pezzi unici e di design a impatto zero
Vecchie valigie diventano poltrone, i cassetti sfidano le leggi della gravità e scarti di pellame e tubi di fognatura si trasformano in sedute di design, nel nome dell’impatto positivo e della circolarità. La mostra progetto “Scart. Il lato bello e utile del rifiuto”, approderà a Lugo, con un allestimento dedicato alle possibilità del riciclo artistico e creativo dei rifiuti, a partire da sabato 29 marzo. L’inaugurazione è fissata per le 17, al Palazzo della Cassa di Risparmio e Fondazione del Monte, dove rimarrà allestita fino al 21 aprile.
«Da oltre un quarto di secolo il progetto Scart si alimenta grazie a importanti collaborazioni con studenti e docenti delle principali Accademie di Belle Arti nazionali, tra cui quella di Firenze, Ravenna e Bologna, portando avanti un attualissimo confronto tra etica ed estetica» commentano gli organizzatori.
Il format è stato ideato alla fine degli anni 90 da Maurizio Giani, direttore marketing e brand promotion di Herambiente, e rivelato al pubblico per la prima volta alla fiera «Ricicla» del 1999. L’allestimento lughese vedrà protagonista una selezione di opere di design, tra costumi di scena e ritratti realizzati con tecniche e materiali insoliti, proveniente dalla collezione di oltre 1000 pezzi unici del progetto, realizzati grazie al lavoro degli artisti coinvolti, tra cui citiamo Luca Spinoni, Gloria Bertoldo, Chris Barbara Barnini, Edoardo Malagini e lo stesso Maurizio Giani.
La mostra, sarà inserita in un nuovo evento cittadino promosso dal Comune di Lugo che verrà presentato nelle prossime settimane, e che sarà dedicato alla promozione della corretta differenziazione dei rifiuti e del loro possibile riciclo. «Il riuso creativo è un esempio pratico, bellissimo e stimolante di economia circolare – commenta l’assessore Mauro Marchiani -. Attraverso ‘Scart’, proporremo ai cittadini di tutta la Bassa Romagna un’occasione per scoprire le potenzialità del riciclo artistico e una riflessione sulla corretta gestione dei rifiuti, che è nostro obiettivo ridurre il più possibile. Intorno alla mostra ‘Scart’, ruoteranno altre iniziative collaterali, tra creatività e educazione, a cui stiamo lavorando».
L’esposizione sarà visitabile nelle giornate di giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30
Il programma dell’edizione 2025 tra musica, danza e teatro
Riccardo Muti al Festival 2024
Sono oltre cento le alzate di sipario e più di mille gli artisti coinvolti in Ravenna Festival 2025, la cui XXXVI edizione è stata presentata oggi (sabato 8 marzo) al pubblico del teatro Alighieri. Il sottotitolo di questa nuova edizione è Donde hay música no puede haber cosa mala, ovvero “dove c’è musica non ci può essere alcun male”, citazione dal Don Chisciotte che rispecchia lo spirito di un festival che da sempre trova nella musica e nelle arti performative uno spazio di confronto e dialogo e che offre anche l’occasione per riflettere sul coraggio, dalla tradizione epica al cavaliere errante di Cervantes, fino all’eroismo dei giorni nostri.
Riccardo Muti è sul podio della sua Orchestra Cherubini per il concerto inaugurale del 31 maggio con il violinista Giuseppe Gibboni e un secondo concerto a luglio, ma la sezione sinfonica include Zubin Mehta con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e la violinista Amira Abouzahra e Daniel Harding alla guida dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.Vivaldi d’amore è la serata che Accademia Bizantina dedica ai concerti per archi, violino e viola d’amore del Prete Rosso con direttore e solista Alessandro Tampieri. Sull’orizzonte contemporaneo si stagliano Max Richter con il suo più recente album In A Landscape e le Surrogate Cities di Heiner Goebbels – il compositore curerà anche la mise en espace di quest’imponente ciclo orchestrale nella nuova produzione di Ravenna Festival. Il Duo Aria rende omaggio a Luciano Berio nel centenario della nascita, mentre sono due gli appuntamenti con la nuova generazione del pianismo, con Pietro Fresa e Alexander Gadjiev. Tra le formazioni cameristiche l’eclettico vision string quartet da Berlino, il Trio Orelon per Haydn, Beethoven e Arensky, il Signum Saxophone Quartet che spazia da Grieg a Piazzolla, Marco Albonetti con il FontanaMix Ensemble per musiche dal mondo arrangiate da Fred Sturm e il folk avant-garde del trio sloveno Širom. Alla Fattoria Guiccioli, dove Anita Garibaldi morì nel 1849, è in scena l’opera di Gilberto Cappelli a lei dedicata. La Zawinul Legacy Band 3.0 ripercorre l’odissea musicale del pioniere del jazz fusion e The Wall & Pink Floyd Greatest Hits unisce la MM Dance Company, i Pink Sonic, l’Orchestra Città di Ferrara e il Coro del Teatro Comunale di Ferrara, mentre con Rapsodia fantastica la musica di Giacomo Cuticchio incontra il Teatro dei Pupi del padre Mimmo e Vincenzo Capezzuto e il Motus Mandolin Trio celebrano la canzone napoletana nell’Ottocento.
Stefano Bollani Portrait
A Cervia-Milano Marittima, Il Trebbo in musica include l’omaggio di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello a Pino Daniele, Aldo Cazzullo e Moni Ovadia con Il romanzo della Bibbia, Mario Tozzi e il jazzista Enzo Favata per una disamina geologico-musicale del Mediterraneo, Dardust con il suo Urban Impressionism, una nuova produzione con Carlo Lucarelli, La Traviata sono io con Alessio Boni su testo di Filippo Arriva e la cantante Arooj Aftab con il suo più recente album Night Reign.
Il tris di concerti al Pavaglione di Lugo si apre con la prima italiana di The Passion of Octavius Catto di Uri Caine, seguita dall’appuntamento con Enrico Rava e Stefano Bollani e quello con Malika Ayane, per la prima volta in “versione sinfonica” con l’Orchestra La Corelli.
Palazzo San Giacomo a Russi è la scenografia di La notte dello Spiritual Jazz con Lakecia Benjamin, Hamid Drake e James Brandon Lewis e La lunga notte irlandese con i Dervish, Derek Hickey, Mick O’Brien e Ciara Ní Bhriain e i Birkin Tree.
Sono infine quattro i concerti Voci e musiche dalla Palestina, parte anche del Festival delle Culture, e nove gli appuntamenti pomeridiani della rassegna ecosostenibile e diffusa Romagna in fiore (10 maggio-2 giugno), una celebrazione dello spirito di comunità e resilienza dei territori funestati dagli eventi alluvionali.
Cat Power
Confermata, ovviamente, l’anticipazione dei mesi scorsi della cantautrice statunitense Cat Power che celebra al Festival l’epocale “concerto della Royal Albert Hall” di Bob Dylan del 1966.
Nelle basiliche
Il Festival ha commissionato una nuova sacra rappresentazione: Rut, raccolti di speranza è stata composta da Marianna Acito su libretto di Francesca Masi. Le messe in scena a tema sacro contano anche Membra Jesu Nostri di Dietrich Buxtehude, affidato al Coro & Ensemble 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi di Ravenna, con il visual project dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, mentre l’oratorio San Giovanni Battista composto da Alessandro Stradella per l’anno giubilare 1675 è eseguito dall’Ensemble Mare Nostrum. I 500 anni dalla nascita di Palestrina sono celebrati a San Vitale dai Tallis Scholars, insieme ai novant’anni di Arvo Pärt, e dall’ensemble vocale Odhecaton. Tallis, Odhecaton e Gruppo Vocale Heinrich-Schütz prenderanno parte anche a In templo Domini.
Cantare amantis est
Al centro della rassegna Cantare amantis est, curata da Anna Leonardi e Michele Marco Rossi, nel 2024 autori della Chiamata alle arti, c’è il canto nella sua dimensione corale. Domenica 1 e lunedì 2 giugno cori di tutt’Italia prendono parte prove e lezioni su pagine verdiane con la guida di Riccardo Muti, mentre con Another Bach in the Wall saranno presentati i murales alla Mensa di Fraternità della Parrocchia di San Rocco realizzati da artisti della Chiamata alle arti e la Basilica Metropolitana ospiterà un concerto per il Giubileo.
Danza
Aterballetto “Notte Morricone” Ph. Christophe Bernard
Il ritorno del gala Les étoiles curato da Daniele Cipriani chiude il programma estivo il 13 luglio in una versione pour homme, ma la danza rende tributo a Ennio Morricone con Notte Morricone del Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto (che propone anche le MicroDanze al Museo Classis). Doppio omaggio a Micha van Hoecke con il riallestimento La dernière danse? ad opera di Miki Matsuse con il Balletto di Roma e la mostra fotografica La vie d’artiste. In prima anche Fragolesangue di Monica Francia, Ida Malfatti e Zoe Francia Lamattina, un’esperienza collettiva che fa i conti con le narrazioni di un’altra epoca poetico-politica.
Teatro
Don Chisciotte, foto Silvia Lelli
Con LisistrataMarco Martinelli “rimette in vita” Aristofane nell’ambito del dialogo tra Ravenna e Parco Archeologico di Pompei. Se Lisistrata rappresenta l’impegno civile e pacifista, il ritratto dell’eroe moderno include Don Chisciotte ad ardere di Albe/Ravenna Teatro con i cittadini della Chiamata Pubblica; le tre ante del progetto (compresa l’inedita terza parte) saranno in scena fra Palazzo Malagola, Palazzo di Teodorico e Teatro Rasi. Il Grande Teatro di Lido Adriano si confronta invece con il Bhagavadgītā, riletto con il coinvolgimento di decine di giovani e adulti della cosmopolita località della riviera. Le variazioni sul tema si completano con Del coraggio silenzioso, uno spettacolo di e con Marco Baliani. La sezione teatro include anche la prima di Ghosts di Fanny & Alexander, basato su racconti di fantasmi di Edith Wharton, e Finale di partita di Beckett secondo Nerval Teatro.
Trilogia d’Autunno
Intitolata L’invisibil fa vedere Amore, quest’anno la Trilogia d’Autunno (12-16 novembre) rinnova il dialogo fra Pier Luigi Pizzi e Accademia Bizantina e Ottavio Dantone ed è interamente dedicata a Händel, con due nuovi allestimenti di Orlando e Alcina, a cui si aggiunge l’esecuzione del Messiah, in questo caso con Dantone alla guida dell’Orchestra Cherubini e il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”.
Prevendite da giovedì 13 marzo I giovani al Festival under 18: 5 euro ove previsto | Carta Giovani Nazionale (18-35 anni): sconto 50% ove previsto Carnet Open (min. 4 spettacoli) -15% sul prezzo dei biglietti Biglietteria del Teatro Alighieri tel. 0544 249244 www.ravennafestival.org
L’intervento, dal valore di 150mila euro, sarà ultimato entro la fine di luglio
Dopo il cantiere della Casa della Comunità di Alfonsine, inizieranno dal 10 marzo anche i lavori alla Casa della Comunità di Bagnacavallo. L’immobile di via Vittorio Veneto 8 sarà sottoposto a interventi di manutenzione straordinaria che prevedono la sostituzione (o il restauro) degli infissi più vecchi, il rifacimento di quattro bagni, una nuova pavimentazione al piano terra e la ritinteggiatura di alcuni locali.
L’intervento richiederà un importo complessivo di 15omila euro, interamente finanziato con i fondi Pnrr ed è stato programmato per non intralciare la regolarità dei servizi per la maggior parte della durata del cantiere. Quando non sarà possibile, si provvederà a trasferire temporaneamente le attività in altri locali della Casa della Comunità, comunicandolo preventivamente all’utenza. I lavori proseguiranno per fasi e si concluderanno entro il prossimo 31 luglio.
I sindaci dell’Unione hanno incontrato Fabrizio Curcio a e le imprese addette alla ricostruzione, presto gli incontri sul territorio per definire le tempistiche e la realizzazione dei lavori
I Sindaci dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e la presidente della Provincia Valentina Palli hanno partecipato all’incontro di mercoledì 5 marzo con il Commissario alla ricostruzione Fabrizio Curcio e Manuela Rontini, in rappresentanza della Regione. Oltre alle istituzioni, hanno partecipato alla riunione i rappresentanti delle due imprese maggiormente coinvolte nei lavori di ricostruzione, Consap e Sogesid, rappresentate rispettivamente dal responsabile della stazione appaltante Leonardo Lucano e dall’amministratore delegato Errico Stravato.
Il tavolo è stato disposto per fare il punto sullo stato degli interventi nei territori colpiti dall’alluvione 2023. Le imprese hanno presentato i dati sul numero di sopralluoghi svolti, le tempistiche previste per i progetti, l’avvio lavori e le rendicontazioni. Nel territorio della Bassa Romagna sono previsti 25 interventi per 36,4 milioni di euro, di cui 26 milioni di competenza di Sogesid. Consap ha in carico 10 interventi per 8,4 milioni di euro. Per quanto riguarda la divisione delle opere, su Lugo si concentrano 21 milioni di euro, mentre 5,7 sono previsti sia per Conselice che per Bagnacavallo e 3,7 per S.Agata, dove sono già partiti alcuni lavori. Si parla essenzialmente di ricostruzione di strade e ponti, oltre ad alcune bonifiche e vasche di laminazione, in particolare quelle di Lugo Sud e Lugo Ovest.
Per quanto attiene a Sogesid, le cui convenzioni con gli enti locali risalgono alla primavera del 2024, sono previste entro la fine di marzo le presentazioni dei progetti di fattibilità tecnico-economici e entro giugno l’affidamento lavori per tutte le opere finanziate attraverso il Pnrr. Leggermente più lunghi i tempi per i lavori esclusi dal Pnrr, per i quali si attendono i progetti per luglio e gli affidamenti per ottobre. Consap, essendo stata coinvolta in una fase successiva, sta completando la fase istruttoria e sta per affidare i primi 8 interventi.
I sindaci della Bassa Romagna hanno evidenziato le preoccupazioni sulle tempistiche di realizzazione degli interventi, in molti casi assolutamente necessari per il territorio. Ulteriori precisazioni sono state chieste per quei lavori che le due imprese effettueranno per conto dell’Agenzia Regionale, sempre nel territorio della Bassa Romagna e anche rispetto ai lavori non ancora assegnati o agli interventi che necessitano di procedure complesse come gli espropri. Il Commissario Curcio ha poi indetto una serie di incontri sul territorio per fare un’analisi più puntuale degli interventi previsti.
La vittima si chiamava Michele Ballardini. L’incidente su via Naviglio, alle porte di Ravenna
Un uomo di 57 anni, il ravennate Michele Ballardini, è morto in un incidente avvenuto nella serata di venerdì 7 marzo alle porte di Ravenna.
Il 57enne stava percorrendo la circonvallazione di via Naviglio, in direzione via Mattei (zona villaggio San Giuseppe), in sella al proprio scooter, quando, per cause in corso di accertamento, all’altezza del ponte sulla ferrovia, avrebbe perso il controllo del mezzo. Stando a una prima ricostruzione, infatti, lo scooter pare abbia invaso la corsia opposta, andando a scontrarsi con un’auto e un furgoncino.
Lo scooterista è morto sul colpo. Illesi invece i conducenti degli altri due veicoli. Sul posto per i rilievi di rito la polizia locale, che ha temporaneamente interrotto la circolazione.
Il vicepresidente della Commissione Europea a Ravenna – FOTO
«Il piano del riarmo europeo? Andiamo avanti con la proposta della presidente Von der Leyen che ha l’obiettivo di garantire la stabilità in tutta Europa. Mi piace sottolineare che le leve finanziarie a disposizione, in questo senso, sono notevoli e importanti e che è stato trovato inoltre un ottimo equilibrio per quanto riguarda la possibilità di lasciare in capo a ogni singolo stato la scelta di utilizzare o meno per la Difesa i “fondi di coesione” non spesi». Lo ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, a margine della sua visita a Ravenna, ai musei Byron e del Risorgimento. Fitto, che detiene la delega europea alla Coesione e alle Riforme, si è intrattenuto a lungo nelle sale dei nuovi musei guidato da Donatino Domini, coordinatore dei comitati scientifici dei musei, e dalla direttrice Alberta Fabbri.
Il vicepresidente ha particolarmente apprezzato sia la modernità dell’impostazione complessiva, con la narrazione digitale e immersiva che accompagna il visitatore nelle sale, sia il «grande valore storico e letterario», capace di unire due mondi come quello letterario e romantico di Byron e quello storico e fortemente identitario del Risorgimento. «Il Museo è di un livello di innovazione estremamente elevato – ha commentato Fitto -. Consente al cittadino di comprendere facilmente il messaggio, a partire da quello di Byron che è invece un personaggio alquanto complesso».
Il vicepresidente Fitto ha scambiato momenti di confronto in particolare con il presidente della Cassa di Ravenna e ideatore dei musei, Antonio Patuelli, che a sua volta ha dichiarato: «La visita del vicepresidente della Commissione Europea è stata la prima importante visita istituzionale internazionale ufficiale ai musei inaugurati esattamente cento giorni fa. Nei prossimi giorni ne seguiranno altre da parte di membri della Repubblica italiana e successivamente di altri paesi europei (tra cui, c’è grande attesa per l’arrivo di Re Carlo d’Inghilterra, ndr)».
Le istituzioni
Fitto ha accolto l’invito di Antonio Patuelli e della presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Mirella Falconi Mazzotti. Alla visita erano presenti anche l’onorevole Galeazzo Bignami, l’europarlamentare Stefano Cavedagna, il presidente della regione Emilia Romagna Michele De Pascale, il prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi, il sindaco facente funzione di Ravenna Fabio Sbaraglia, la presidente della Provincia Valentina Palli, il presidente dell’Italian Byron Society Ernesto Giuseppe Alfieri e il segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Giancarlo Bagnariol.
Feriti due cani di un 75enne, allevatore di Solarolo
Un 75enne di Solarolo è stato aggredito da un pitbull mentre stava camminando in strada a San Biagio di Argenta. Lo ha raccontato lui stesso al quotidiano La Nuova Ferrara, annunciando l’intenzione di andare a fare regolare denuncia ai carabinieri.
L’uomo, allevatore di segugi, si trovava in compagnia dei suoi tre cani da caccia, tutti al guinzaglio, reduce da una mattinata nel campo di addestramento per cani che si trova a poca distanza da dove è avvenuta l’aggressione. Uno dei segugi sarebbe stato morsicato sul muso dal pitbull (scappato dal cortile di una casa), un secondo avrebbe rimediato un morso nella coscia.
«Ho cercato di difendermi prendendo il pitbull per le orecchie – racconta il 75enne alla Nuova Ferrara – e non so come ho fatto a non essere morsicato. Purtroppo uno dei miei cani è scappato e l’ho ritrovato solo alcune ore più tardi».
Sul posto è intervenuta la polizia locale, che ha sanzionato i proprietari del pitbull.
Fino a fine marzo la mostra nella strada del centro di Ravenna
È stata inaugurata nella mattinata di oggi, venerdì 7 marzo, la mostra omaggio alle donne partigiane del ravennate, “Donne nella Resistenza ravennate. Immagini dall’Archivio Fotografico dell’Istituto Storico di Ravenna”. La mostra, che rientra nel calendario delle celebrazioni dell’8 marzo, sarà visibile fino alla fine del mese in via Zirardini, in centro a Ravenna, rilanciata dal comune come una vera e propria “Open air gallery”.
Le fotografie esposte provengono dal Fondo documenti del Comitato di Liberazione nazionale “Biografie di staffette” e raccolgono testimonianze di tante ragazze coraggiose che si sono distinte per il loro impegno militante durante gli anni della Seconda guerra mondiale, come Ines Bedeschi, esperta staffetta conselicese, Natalina Vacchi, operaia della Callegari e le cinque sorelle Bartolotti di Savarna, anch’esse fortemente impegnate in compiti organizzativi di grande responsabilità. «Attraverso questa galleria – si legge in una nota del Comune -, si vuole riportare alla luce l’ampia partecipazione delle donne ravennati ed è un’occasione per ricordarle e celebrarle».
Cena e dj-set, a cura dello staff di Ballo Scalza, Matilda e Astoria
Dopo alcuni mesi di chiusura a causa di problemi burocratici legati alle autorizzazioni per “intrettenimento danzante”, riapre oggi (7 marzo) la stagione del ballo al venerdì sera per il Mercato Coperto, la grande struttura in pieno centro storico a Ravenna, in piazza Andrea Costa.
Come da tradizione, la serata offre cena alla carta a piano terra (menu osteria e pizzeria), e quindi a partire dalle 21 dj set nella terrazza al primo piano, con due dei dj più amati della riviera romagnola: Pyton e Gaddo. Coordinata da Andrea Guidi (in arte Fox), direttore artistico del locale, la serata è organizzata in collaborazione con lo staff di Ballo Scalza, Matilda e Astoria.
In calo di poche unità rispetto al 2023. Danno lavoro al 16 percento di tutti gli addetti del settore privato
Le imprese femminili registrate in provincia di Ravenna alla fine del 2024 erano 7.828 (23 unità in meno rispetto al 2023), il 21,3 percento del totale (nel 2014 erano al 20,2). La quota è più elevata della media regionale (21,1) e di poco inferiore a quella nazionale (22,2). Cervia (23,1), Ravenna (22,9) e Fusignano (22,5) i comuni della provincia con il più alto tasso di femminilizzazione, il più basso è Bagnara (16,2). È quanto emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sui dati del Registro imprese.
Come intuibile, si considerano imprese femminile quelle in cui la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da donne.
Giovani e straniere
Soffrono le giovani imprenditrici: a fine 2024, le imprese condotte da donne under 35 erano 655, pari all’8,4 percento delle imprese in rosa ravennati. Una quota che va riducendo il proprio peso sulla componente imprenditoriale femminile rispetto all’anno precedente (nel 2023 erano l’8,7) ma che continua a rimanere più elevata rispetto allo stesso indicatore riferito alle non femminili (6,05), a conferma che il tessuto produttivo femminile resta mediamente “più giovane” di quello maschile. Alla stessa data, le imprese femminili straniere sono risultate 1.119, pari al 14,3 percento del totale delle imprese ravennati in cui il controllo e la proprietà sono detenuti in prevalenza da donne (l’incidenza per le non femminili si ferma al 12,8), in costante crescita.
I settori
Crescono, in particolare, le imprese femminili nel Turismo (+4% rispetto al 2023), nei Servizi (+0,7%), fra cui ICT (+9,4%), e nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche (+4,7%). In contro tendenza i settori più tradizionali: l’Agricoltura (-4,1% la variazione percentuale), Costruzioni (-3,1%), Commercio (-1,6%), Logistica (-1,3%) ed Attività immobiliari
(-3,9%).
Start up innovative
L’analisi della presenza femminile tra le start up innovative rileva un’incidenza che raggiunge quasi il 17%, mantenendo così stabile la quota rilevata per la totalità delle imprese registrate e colloca Ravenna al 27° posto nella graduatoria nazionale delle province.
La forma giuridica
Quasi il 62% delle imprese femminili sono individuali ma risultano in crescita le donne che scelgono forme giuridiche più strutturate come la società di capitale (+3,3%). In territorio negativo, tutte le tutte le altre forme organizzative, comprese le imprese individuali, diminuite del -0,9%, rispetto al 2023.
La sopravvivenza a dieci anni
Nei primi anni di vita la perdita annuale delle imprese femminili nate nel 2014 tende a risultare più elevata rispetto al dato dell’intera struttura produttiva locale, negli anni successivi i tassi si riducono e si avvicinano, diventando meno pesanti. Dopo 10 anni, il 45,3% delle imprese rosa risultano ancora attive nel 2024, con un’incidenza inferiore di quasi cinque punti rispetto al dato complessivo, ma migliore a quanto registrato per le nate nel 2013 (38,3%).
Addetti e valore aggiunto
In provincia di Ravenna, le imprese femminili danno lavoro al 16% di tutti gli addetti del settore privato, generando un valore aggiunto di circa 2,7 miliardi di euro.