sabato
28 Giugno 2025

Nuovo direttore tecnico del settore giovanile per l’Olimpia Teodora

Per Simone Angelini si tratta di un ritorno in società dopo l’esperienza da allenatore della prima squadra in Serie A2 nel 2017-18

Poggi Angelini Teodora

L’Olimpia Teodora dà il benvenuto a Simone Angelini come nuovo direttore tecnico del settore giovanile.

Il tecnico ravennate seguirà nel complesso il progetto giovanile con l’obiettivo di alzare il livello. Per Angelini si tratta di un ritorno in società dopo l’esperienza da allenatore della prima squadra nella prima stagione di Serie A2, nel 2017-18, mentre negli anni precedenti era stato vice, dal 2011 al 2017, in A1 a Bergamo, dove conquistò anche una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana.

«Il mio impegno sarà cercare di ottimizzare tutte le risorse – si presenta Simone Angelini –, a partire da quelle umane, su tutti i gruppi del settore giovanile, per cercare di alzare il livello prima di tutto organizzativo. Il nostro obiettivo primario è quello di alzare la qualità, sapendo che abbiamo tante squadre e un movimento con tantissime ragazze, che richiede di organizzarci al meglio senza disperdere le forze. Per una società di serie B è fondamentale avere un settore giovanile di livello che possa portare giocatrici in prima squadra, e dall’altra parte è giusto che le giovani possano sognare di arrivare un giorno a fare il salto, come completamento di un buon percorso. Vogliamo che l’ottima base di un movimento che coinvolge tante ragazze con il tempo possa portare ad avere anche un ottimo vertice della piramide. Per fare tutto questo ci sarà sicuramente bisogno di pazienza, perché bisogna fare un gradino alla volta senza avere fretta».

«Dopo quanto fatto con la prima squadra – commenta il presidente Giuseppe Poggi – era necessario fare un lavoro di qualità sul settore giovanile. Recuperiamo con Simone una figura importante della pallavolo cittadina, con la giusta esperienza e motivazione per fare un ottimo lavoro. Siamo molto soddisfatti».

Settimana del glaucoma, iniziative informative per incentivare la prevenzione

I volontari dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti saranno impegnati nella distribuzione di materiale informativo in diversi luoghi strategici della città

Pexels Kseniachernaya 5752281La sezione territoriale di Ravenna dell’Unione italiana ciechi e  ipovedenti (Uici) promuove una serie di attività per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del glaucoma. Dal 9 al 15 marzo si celebra la Settimana mondiale del glaucoma, un’importante iniziativa dedicata alla prevenzione di una malattia degenerativa che, solo in Italia, colpisce oltre un milione di persone, molte delle quali ignare di esserne affette. Le iniziative sono svolte in collaborazione con la sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la Prevenzione della Cecità (Iapb).

Nel corso della settimana, i volontari dell’Uici saranno impegnati nella distribuzione di materiale informativo in diversi luoghi strategici della città, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di persone e diffondere consapevolezza sui rischi legati a questa patologia.

A rafforzare l’impegno dell’associazione, il 26 marzo una delegazione dell’Uici parteciperà all’evento organizzato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, dedicato alle patologie del glaucoma e della maculopatia. Un incontro di alto valore scientifico, patrocinato dalla Sezione Territoriale UiciI, che rappresenta un’ulteriore occasione per approfondire le tematiche legate alla salute visiva e alla prevenzione.

«La Settimana Mondiale del Glaucoma è un appuntamento cruciale per sensibilizzare la popolazione su una patologia che, se non diagnosticata e trattata in tempo, rappresenta la seconda causa di cecità nel mondo, con oltre 55 milioni di persone colpite – afferma Antonietta Castaldini, presidente della Sezione Territoriale Uici –. Una corretta informazione è essenziale: il glaucoma può essere prevenuto e curato se individuato tempestivamente. Per questo, il nostro impegno è volto non solo a supportare chi già convive con patologie visive, ma anche a diffondere la cultura della prevenzione, affinché sempre più persone adottino comportamenti utili a proteggere la propria vista e a evitare gravi problemi futuri».

Fallisce storica azienda artigianale: E ora è a “rischio” il marchio Lega

La triste fine della società faentina di Costruzioni Apistiche, nel silenzio delle istituzioni. 18 dipendenti licenziati

LEGA COSTRUZIONI APISTICHE

Da fine febbraio si è chiusa ufficialmente la lunga storia di un’azienda artigianale che era un punto di riferimento nel suo settore di competenza, oltre che realtà nota del territorio faentino. Si tratta della Lega Costruzione Apistiche Srl, azienda specializzata nella produzione di tutto l’occorrente per il mondo dell’apicoltura, come arnie, smielatori, tute.

Fondata nel 1938 da Armando Lega, oggi è  tristemente fallita, dopo l’asta andata deserta dello scorso gennaio, nel silenzio anche delle istituzioni. Sono 18 i dipendenti (compresi tre rappresentanti della famiglia di imprenditori) che hanno ricevuto la lettera di licenziamento, divenuto esecutivo dall’inizio del mese di marzo.

Lo stipendio di febbraio verrà comunque saldato, mentre per il trattamento di fine rapporto si ricorrerà al fondo di garanzia.

Erano circa 45 i lavoratori prima della crisi di sette anni fa; sette anni di bilanci in perdita, nel pieno di una crisi in cui si trova oggi il mondo dell’apicoltura. Non è stato quindi possibile trovare un acquirente pronto a rilevare l’azienda, nonostante due cordate (una argentina e una turca) si fossero palesate concretamente nei mesi scorsi, senza però formalizzare il proprio interesse quando sarebbe stato necessario farlo.

Ora a destare preoccupazione è il marchio Lega, celebre in tutto il mondo, che potrebbe essere acquistato a poco prezzo da imprese concorrenti e sfruttato per produzioni all’estero senza poter contare però sulle competenze e la qualità dei dipendenti faentini, che avevano reso Lega un’eccellenza del Made in Italy nel settore.

Femca, Scerra ancora segretario per la Romagna: «Il gas è risorsa di transizione»

A Milano Marittima il quarto congresso della categoria del sindacato che si occupa di energia, moda e chimica

Foto Segreteria FEmcaEmanuele Scerra è stato confermato segretario generale per la Romagna della Femca, la categoria del sindacato Cisl che si occupa di energia, moda e chimica. Il quarto congresso con i 112 delegati provenienti da tutte le provincie romagnole si è tenuto ieri, 6 marzo, a Milano Marittima all’hotel Palace. Manuela Alfinito e Stefano Perazzini sono stati confermati componenti di segreteria.

Al centro del congresso il tema del cambiamento, con le parole chiave partecipazione, competenza, sicurezza e coraggio. «Nel nostro Paese il tema della transizione energetica, ecologica e ambientale sta creando un acceso dibattito, ma – sottolinea Scerra – servirebbe meno contestazione e più collaborazione e pragmatismo da parte di tutti e tutte, perché i temi ambientali non possono essere divisivi, ma bisogna coniugarli a quelli occupazionali, sociali e produttivi, affinché vi sia una transizione giusta e che non faccia crescere disuguaglianze sociali. Per questo la Femca-Cisl, consapevole della scarsità di fonti energetiche del Paese, ma anche dell’importanza a livello europeo del nostro tessuto industriale e manifatturiero, sostiene l’utilizzo del gas naturale come risorsa di transizione».

Il sindacato punta su Ravenna come hub energetico del Mediterraneo e supporta anche tutti quei progetti per la produzione di energie rinnovabili, come Agnes, eolico offshore e fotovoltaico galleggiante: «Fossili e rinnovabili non sono in contrapposizione, ma vanno entrambi promossi e supportati, velocizzando gli iter burocratici e autorizzativi. È indispensabile compiere scelte coraggiose restando dentro i processi di cambiamento e prendendoci le nostre responsabilità. Come abbiamo fatto con il nostro sostegno alla scelta del rigassificatore, il quale a breve sarà operativo nel territorio ravennate, perché diversificare le fonti di approvvigionamento del gas, in qualsiasi sua forma, è indispensabile per il sistema produttivo e il futuro del nostro Paese».

Il progetto di Eni a Ravenna denominato Ccs (Carbon Capture and Storage) per la cattura e lo stoccaggio della CO2 è considerato da Cisl «una scelta necessaria per ridurre le emissioni nei settori industriali detti hard to abate (difficili da abbattere, ndr)», che in Italia rappresentano 94 miliardi di euro di valore aggiunto (equivalente al 5 percento del Pil italiano) e 1,25 milioni di occupati (il 5 percento della forza lavoro nazionale).

Scerra parla degli investimenti di Eni Versalis su Ravenna, nonostante le perdite di 3 miliardi di euro negli ultimi 5 anni e quasi 7 negli ultimi 15 anni. «Da qualche mese si parla del piano di trasformazione presentato da Versalis che prevede la fermata dei due cracking presenti in Puglia e Sicilia, sostituendoli rispettivamente con una bioraffineria (Priolo) e un impianto di accumulatori per energie rinnovabili, oltre a poli di riciclo chimico e meccanico con investimenti pari a 2 miliardi di euro con un risparmio di CO2 superiore a un milione di tonnellate e nessun impatto occupazionale negativo».

«Non ci siamo arroccati su posizioni pregiudiziali – afferma Nora Garofalo, segretaria generale nazionale Femca-Cisl – ma abbiamo chiesto e ottenuto chiarimenti e garanzie sull’intensità industriale e occupazionale a Eni e al Governo.  Abbiamo avuto da Eni un impegno sull’assenza di ricadute negli altri impianti aziendali e nei poli che presentano interconnessioni».

Una “Scuola elementare di fotografia”: iscrizioni entro il 15 marzo

La seconda edizione verrà presentata pubblicamente allo spazio Pr2: sarà focalizzata sulla contaminazione con la scrittura

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Un momento di revisione collettiva con la photo editor Veronica Daltri nel percorso della scorsa edizione

La Scuola elementare di fotografia è un corso atipico, articolato in una serie di appuntamenti che si terranno nei weekend compresi tra marzo e giugno e itinerante, che avrà luogo in diversi spazi della città. Il percorso formativo gratuito è rivolto a ragazze e ragazzi dai 14 ai 35 anni che vivono o studiano a Ravenna.

Le guide del percorso sono Nicola Baldazzi e Veronica Lanconelli. L’identità visiva del progetto è curata da Emilio Macchia per eee studio. Il percorso verrà presentato pubblicamente sabato 15 marzo al PR2, alle 16 in via D’Azeglio 2, e durante il pomeriggio ci saranno altri eventi: una mostra di pubblicazioni realizzate da Osservatorio fotografico, la presentazione del progetto Paesaggio ignoto con il fotografo Piero Percoco e il disegnatore Emilio Mossa e una performance sonora a cura di Gorb.

Le date del corso sono: 16, 22 e 30 marzo; 13 aprile; 3 e 4 maggio; 15 giugno.

Alla sua seconda edizione, la Scuola elementare di fotografia sarà focalizzata quest’anno sulla contaminazione tra fotografia e altre discipline artistiche, in particolare la scrittura.

Il progetto è una co-progettazione dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Ravenna e di Osservatorio fotografico Aps, laboratorio permanente di ricerca sulla fotografia fondato a Ravenna nel 2009 da Cesare Fabbri e Silvia Loddo.

Per iscriversi è necessario inviare i propri dati (nome, cognome, residenza, telefono) e una selezione di dieci fotografie a tema libero alla mail scuolaelementare.fotografia@gmail.com entro il 15 marzo. Sarà possibile iscriversi anche il giorno della presentazione lasciando i propri dati alle guide.

Informazioni: scuolaelementare.fotografia@gmail.com; IG scuolaelementare.fotografia

Un bando regionale per l’innovazione premia un progetto di Faenza che rigenera ossa

L’idea chiamata Hybros è della startup Greenbone Ortho fondata nel 2014

Scientist Using Microscope 3938022Un’azienda biomedicale di Faenza, la Greenbone Ortho che punta a sviluppare un nuovo impianto brevettato per la rigenerazione ossea, è tra i progetti selezionati, e finanziati complessivamente 300mila euro, dalla Regione con il bando sperimentale Vinnovate 2024. Un’iniziativa, sul modello dei bandi di Horizon Europe, realizzata nell’ambito del Programma Fesr 2021-2027.

L’obiettivo dell’iniziativa quello di favorire la collaborazione tra enti di ricerca e imprese a livello interregionale nell’ambito della partecipazione Vanguard Initiative, un’alleanza delle regioni industriali più avanzate d’Europa, il cui obiettivo principale è stimolare l’innovazione industriale e costruire catene del valore europee basate sulle complementarità nelle strategie di specializzazione intelligente regionale.

Hybros (Hybrid Osteochondral Scaffold) della Greenbone Ortho è un progetto nel settore strategico della medicina rigenerativa. La start-up fondata nel 2014 mira a creare un innovativo scaffold osteocondrale per la rigenerazione di osso e cartilagine, affrontando una delle maggiori sfide in medicina rigenerativa.

Greenbone Ortho fa parte del Clust-ER Industrie della Salute e del Benessere (Clust-ER Health), l’associazione riconosciuta e supportata dalla Regione Emilia-Romagna, nata per favorire lo sviluppo di progetti e politiche di innovazione nel settore della salute e del benessere, riconosciuto come settore strategico per lo sviluppo regionale, e per massimizzare le ricadute sociali ed economiche di tali progetti nel territorio regionale.

«Così sosteniamo progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, creando sinergie e scambi di conoscenze tra imprese, start-up, laboratori e centri di ricerca di diverse regioni europee – commenta il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico e ricerca, Vincenzo Colla –. E per questo, anche nel 2025 lanceremo un secondo bando convinti che iniziative come questa siano una straordinaria opportunità. Un’occasione per migliorare la competitività e la capacità innovativa, la creazione di reti e partnership e migliorare le opportunità di cooperazione internazionale delle imprese emiliano-romagnole».

Un questionario a scuola per programmare iniziative a favore della parità di genere

Risposte anonime a domande sulle opportunità offerte a uomini e donne in ambito lavorativo e scolastico. Iniziativa di Provincia e Consulta studentesca

 NGL2898La Provincia di Ravenna in collaborazione con la Consulta provinciale studentesca ha sviluppato un progetto per promuovere le pari opportunità e la formazione della popolazione scolastica sulla parità di genere. Agli alunni delle scuole superiori verrà distribuito un sondaggio per misurare come si pongono di fronte alla questione della parità di genere, facendo riferimento al proprio vissuto personale e riflettendo su quelle che sono le opportunità offerte a uomini e donne in ambito lavorativo e scolastico e alle condizioni e alle possibilità di realizzazione dei due sessi. I quesiti hanno l’intento di rilevare elementi utili per programmare, in collaborazione con i referenti dell’Osservatorio statistico per la parità di genere della Provincia di Ravenna, attività scolastiche volte a diffondere la promozione dell’uguaglianza e delle pari opportunità nel corso del prossimo anno scolastico.

Il questionario anonimo sarà somministrato dai rappresentanti della Consulta provinciale studentesca di Ravenna attraverso “Google moduli” e potrà essere compilato dal 6 all’8 marzo. Le risposte saranno valutate in forma aggregata e i dati saranno diffusi in modo tale che non sia possibile risalire alle persone che li forniscono o a cui si riferiscono, assicurando così la massima riservatezza agli interessati.

Il progetto prevede momenti di confronto tra l’ente Provincia e gli studenti, in cui saranno presentati dati e statistiche e saranno forniti punti di riflessione da parte di esperti sul tema, con lo scopo di rafforzare le competenze dei rappresentanti della Consulta provinciale studentesca e degli studenti rappresentanti degli Istituti secondari di secondo grado del territorio ravennate. Proprio loro, con un approccio peer-to-peer e quindi tra pari, saranno agenti di cambiamento all’interno della comunità scolastica.

Il progetto costituisce un punto chiave delle attività 2025 dell’Osservatorio statistico per la parità di genere della provincia di Ravenna, nato nel 2022, a cui hanno aderito 27 enti e istituzioni compresa la Provincia di Ravenna e la Consigliera di parità, con l’obbiettivo di rendere disponibili analisi quantitative in grado di stabilire i livelli di cambiamento e l’evoluzione del fenomeno, delle difficoltà e delle discriminazioni esistenti tra uomo e donna sul territorio provinciale per elaborare politiche e azioni positive per l’inclusività, promuovendo l’uguaglianza tra uomini e donne e favorendo l’integrazione.

A Russi un nuovo sportello gratuito della Regione per chi cerca lavoro e formazione

Inaugurato un punto della rete per le politiche lavorative dell’Emilia-Romagna rivolto a giovani e fasce grigie di chi resta senza occupazione

CS 35 Sportello Lavoro1A Russi è attivo da oggi, 6 marzo, uno sportello per il lavoro, un servizio voluto dall’amministrazione comunale per chi cerca opportunità di inserimento o reinserimento lavorativo, orientamento e formazione. Lo sportello si trova alla biblioteca comunale, in via Godo Vecchia 10, e fa parte della rete della Regione Emilia-Romagna per favorire l’occupazione.

Lo sportello offre una gamma di servizi gratuiti per supportare chi è alla ricerca di occupazione attraverso percorsi personalizzati. Oltre all’orientamento specialistico, lo sportello fornisce assistenza nella stesura del curriculum, nella preparazione ai colloqui e nell’individuazione delle opportunità lavorative più adatte. Vengono promossi tirocini formativi con un accompagnamento costante durante tutta la durata del percorso. Non manca poi il servizio di incontro tra domanda e offerta di lavoro, così come il supporto all’autoimpiego per coloro che vogliono trasformare un’idea imprenditoriale in realtà.

Si accede solo su appuntamento, previa iscrizione in uno dei 46 centri per l’impiego della Regione (i più vicini a Russi si trovano a Lugo, Faenza, Ravenna e Cervia), dove va sottoscritto il Patto di servizio. Il centro per l’impiego sottoporrà all’interessato un elenco di sportelli per le politiche attive, tra cui anche quello di Russi, che dovrà essere indicato come scelta e verranno proposte alcune date possibili per il primo colloquio. Il candidato dovrà poi consegnare a Russi il Patto di servizio firmato, necessario per la presa in carico e l’avvio del percorso di Politica attiva per il Lavoro con l’orientatore. Per informazioni: giulia.dellacorte@aeca.it.

CS 35 Sportello Lavoro2L’inaugurazione è avvenuta stamani alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, della sindaca Valentina Palli e di Giuseppe Pagani, presidente dell’Associazione emiliano-romagnola centri autonomi (Aeca), cui è affidata la gestione del servizio con altri 59 sul territorio regionale.

«L’obiettivo è dare risposte non solo a neolaureati o neodiplomati, più facilmente collocabili – spiega Palli -, ma anche alle cosiddette “fasce grigie”, che hanno più difficoltà a reinserirsi dopo che l’azienda è fallita o ha chiuso o ha effettuato tagli al personale. Risposte in grado di gestire anche le fragilità, le difficoltà e le soggettività peculiari dei singoli. Persone di cui oggi il nostro mondo del lavoro ha assolutamente bisogno».

Secondo Paglia le politiche attive per il lavoro sono l’anello debole del mercato del lavoro italiano: «In Emilia-Romagna sono stati fatti molti passi avanti. Oggi siamo in grado di offrire a questo territorio un’integrazione tra servizio pubblico e privato, con presa in carico e sviluppo tanto degli aspetti occupazionali quanto formativi».

L’ex centro civico è abbandonato: allagamenti e incursioni non autorizzate

La lista civica la Pigna chiede al Comune di impedire gli accessi dall’esterno all’immobile nel quartiere San Biagio: doveva essere riqualificato per farne delle case popolari, ma i fondi della Regione non bastano più

La palazzina dell’ex centro civico in via Cicognani a Ravenna, nel quartiere San Biagio, è abbandonata da anni e ora è meta di incursioni non autorizzate e i piani seminterrati e interrati sono allagati. La segnalazione viene dalla Pigna, lista civica di opposizione, che chiede al Comune di intervenire per la messa in sicurezza dell’edificio.

«Diversi residenti del quartiere segnalato la propria preoccupazione poiché l’immobile risulta accessibile dall’esterno – afferma la consigliera comunale Veronica Verlicchi –. Si verificano, quindi, episodi sempre più frequenti di intrusioni all’interno dei locali pericolanti della palazzina da parte di malintenzionati ma anche di alcuni ragazzini, che si avventurano nell’edificio per lanciare petardi, con il rischio concreto di farsi male. I residenti riferiscono anche di frequenti episodi di spaccio di droga. Insomma, una situazione di pericolo generale per tutta l’area in cui è presente peraltro una scuola media».

La Pigna ha fatto un sopralluogo: «Abbiamo potuto direttamente constatare lo stato di completo abbandono in cui versa l’ex centro civico. Abbiamo sollecitato il comandante della polizia locale affinché si intervenga senza ulteriori indugi per mettere fine a questa situazione, che per essere risolta richiederebbe davvero interventi esigui. Ciò che manca, evidentemente, è la volontà politica. Il tutto, in attesa di sapere che cosa si intenderà realmente fare di questo immobile».

L’edificio rientra in un progetto di riqualificazione dell’area nord del quartiere e dovrebbe ospitare 23 nuovi alloggi di edilizia popolare. «Questa amministrazione ci ha abituati, specialmente quando si tratta di lavori pubblici, a enormi ritardi e nel frattempo i costi di realizzazione sono lievitati. Le risorse economiche messe a disposizione dalla Regione ora non sono più sufficienti a coprire tutti i costi previsti dal progetto. Ciò significa che semmai il progetto di riqualificazione prenderà corpo, sarà incompleto poiché escluderà l’ex centro civico. Che ne sarà allora di questo immobile? Ad oggi non è dato saperlo. Ciò che invece è certo, è lo stato di totale abbandono in cui esso versa e che costituisce un reale e grave pericolo».

Addosso e nel borsello hashish e 600 euro in contanti: 26enne arrestato per spaccio

Intervento della polizia locale in piazza San Francesco

IMG 20250306 WA0016La polizia locale di Ravenna ha arrestato, nel pomeriggio del 5 marzo, un 26enne egiziano in piazza San Francesco per spaccio di stupefacenti. Le pattuglie, nell’ambito dei controlli in centro storico, hanno identificato sul posto il giovane: nel borsello sono stati rinvenuti circa 4 grammi di hashish e 500 euro. Negli uffici del comando si è proceduto con la perquisizione personale e sono stati trovati altri tre involucri per una quantità complessiva di 66 grammi di hashish e 0,40 grammi di cocaina, nonché altri 100 euro.

Il 26enne, con molti precedenti, è stato arrestato per spaccio, in considerazione della significativa quantità di droga di cui era in possesso. Stamani il giudice ha convalidato l’arresto.

Nell’ambito dello stesso controllo sono state identificate in tutto sei persone, tra cui una 17enne, trovata con uno spinello: per la minorenne è arrivato un ordine di allontanamento, con sanzione amministrativa e segnalazione alla prefettura.

Webinar gratuito su Zoom aperto a tutti su linguaggio inclusivo e parità di genere

Iniziativa dell’associazione di categoria in occasione della giornata internazionale della donna

Donne LavoroApprofondire il tema del linguaggio e la sua importanza nelle dinamiche di genere è l’argomento di un webinar gratuito online organizzato da Confcooperative Romagna. “La cura delle parole”, condotto dalla business writer Annamaria Anelli, è in programma venerdì 7 marzo alle 11.30 sulla piattaforma Zoom (è necessario iscriversi scrivendo a romagna@confcooperative.it).

Confcoop Romagna sta portando avanti da diversi anni iniziative a sostegno della parità di genere, come ad esempio la pubblicazione della guida “Scrivere sostenibile” del 2022 curata sempre da Annamaria Anelli, il recente ottenimento della certificazione della Parità di Genere (Uni Pdr 125:2022) e l’avvio del servizio di consulenza e accompagnamento alle imprese che intendono certificarsi.

«Abbiamo voluto aprire questo webinar a chiunque sia interessato ad approfondire il tema del linguaggio e la sua importanza nelle dinamiche di genere ma non solo – evidenzia il direttore generale di Confcooperative Romagna, Andrea Pazzi -. Durante l’approfondimento, infatti, si parlerà anche di discriminazioni dovute all’ageismo, alla disabilità, alla religione, all’etnia e si daranno alcuni semplici esempi per vedere il mondo da un’altra prospettiva. Abbiamo organizzato l’incontro in occasione della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, ma sarà occasione per imparare le parole giuste per poter dire ‘no’ a ogni tipo di discriminazione».

Indagine su fornitura abusiva di manodopera: sequestro da 1,6 milioni di euro

Operazione partita da un accertamento a Cervia e condotta dalla procura di Modena: fatture per operazioni inesistenti con cui venivano assegnati mille lavoratori a imprese del nord Italia

Foto Gdf Cervia1Somministrazione fraudolenta e abusiva di manodopera con più di mille lavoratori grazie a un giro di fatture per operazioni inesistenti per oltre 15 milioni di euro con una cooperativa. È l’accusa inquadrata in un’indagine della procura di Modena nei confronti di una cooperativa che ha portato la guardia di finanza al sequestro preventivo di immobili a Ravenna per un valore di 1,6 milioni di euro. Le persone indagate sono quattro.

Il provvedimento giunge all’esito di una attività d’indagine condotta dalle Fiamme Gialle di Cervia nell’ambito di un procedimento penale che trae origine dagli approfondimenti svolti sull’operatività di un soggetto economico cervese.

Gli indagati avevano creato una società cooperativa che, secondo gli inquirenti, serviva solo a favorire, tramite contratti di appalto/sub-fornitura non genuini, l’impiego di 1.033 lavoratori in centinaia di aziende del nord Italia, in vari settori economici: da quello turistico­ alberghiero a quello della logistica. La società, infatti, reclutava personale da smistare alle aziende richiedenti, anche se – sempre secondo l’accusa – non era dotata delle autorizzazioni che dovrebbero avere le cosiddette agenzie di lavoro interinale.

Il tutto avveniva senza versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori, facendo ricorso a reiterate compensazioni con crediti d’imposta artificiosamente costituiti: danni non solo per l’Erario, ma anche per i lavoratori, privati della tutela assicurativa, oltreché dei necessari corsi di formazione per la sicurezza sul lavoro. La Finanza infatti ritiene che i lavoratori potessero essere anche tratti in errore dalle modalità con le quali la società si proponeva, a cominciare dalla sua sede, allestita con bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea.

Gli accertamenti patrimoniali per ricostruire la destinazione del profitto hanno individuato beni mobili e immobili di proprietà o riconducibili agli indagati: 15 unità immobiliari nelle province di Modena, Ravenna, Grosseto e Napoli, nonché di una somma complessiva di circa 300mila euro su conti correnti bancari. Tutto sequestrato.

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