domenica
14 Dicembre 2025

Lo aggrediscono di notte lungo lo stradello del Parco Marittimo e gli rubano scarpe e borsello

Aggredito, picchiato e rapinato lungo lo stradello del Parco Marittimo, a Marina di Ravenna, nella notte tra sabato e domenica. La vittima, un ragazzo poco più che ventenne, scalzo e sanguinante, ha raccontato ai carabinieri – giunti sul posto poco dopo, essendo già in zona, attorno alle 4 di notte – che stava camminando con i suoi amici lungo la passerella, quando è stato accerchiato da un gruppetto di giovani stranieri che lo avrebbero poi aggredito e picchiato, impossessandosi delle sue scarpe e del suo borsello, per poi darsi alla fuga.

I carabinieri, dopo aver preso tutte le informazioni possibili, si sono messi alla ricerca del gruppetto di rapinatori e hanno individuato uno dei presunti responsabili poco dopo, con ancora indosso il borsello rubato. Si tratta di un 23enne straniero, già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari, peraltro trovato anche in possesso di alcune dosi di hashish. Il giovane è stato arrestato e accompagnato in carcere, oltre a essere anche stato segnalato alla prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Sono tutt’ora in corso indagini per cercare di identificare gli altri autori della rapina, anche con l’ausilio di testimonianze e delle immagini dei vari circuiti di videosorveglianza.

Torna a Cervia il “Mercato dei Sapori d’Europa”, oltre cento stand per un “giro del mondo” engastronomico

Un viaggio tra i sapori d’Europa (e oltre), dalla golosità della torta sacher alla pita gyros fumante, con la possibilità di scoprire le eccellenze regionali italiane e i sapori dal mondo, come i nachos dal Messico o noodles e bao dall’Oriente: torna a Cervia la ventiduesima edizione del Mercato Europeo dei Sapori d’Europa, con un weekend all’insegna del gusto dal 12 al 14 settembre.

Piazza Andrea Costa ospiterà oltre cento stand tra banchi enogastronomici e prodotti d’artigianato, con apertura alle 10 di mattina di venerdì 12 e inaugurazione ufficiale alle 16 dello stesso giorno: «Chi avrebbe mai immaginato, alla sua prima edizione, che il Mercato Europeo sarebbe diventato un appuntamento fisso nel calendario degli eventi di Cervia, capace di attirare ogni anno migliaia di appassionati a settembre?  – commentano da FIVA Confcommercio Cervia, ente organizzatore della manifestazione in collaborazione con Ascom -. Nel corso del tempo l’evento si è affermato come una vera e propria celebrazione di fine estate, dove sapori, aromi e oggetti provenienti da ogni angolo d’Europa animano la città».

Nel circuito italiano dei mercati europei, che comprende venti appuntamenti in varie località, Cervia occupa un posto di primo piano per la qualità degli espositori presenti e per l’afflusso di pubblico. Oltre al mercato, il weekend sarà accompagnato da mostre e eventi benefici a sostegno del gruppo ‘Sei di Cervia se…’.

Durante l’allenamento in palestra nota due donne in difficoltà e si getta tra le onde per salvarle

Nonostante il mare mosso e la doppia bandiera rossa (che indica l’assenza del bagnino e la chiusura della spiaggia alla balneazione), due turiste si sono ritrovate in seria difficoltà durante un bagno serale a Milano Marittima. È accaduto giovedì 28 agosto, intorno alle 19.30: il mare agitato e la corrente le hanno spinte in una zona dove non toccavano più, senza la possibilità di tornare a riva da sole.

A scrivere il lieto fine della vicenda, il gesto di coraggio di Vittoria D’Alessandro, 24enne originaria di Perugia che ha notato la scena mentre si allenava nella palestra vista mare dell’hotel in cui soggiornava, e che non ha esitato a tuffarsi per salvare due donne in difficoltà.

«All’inizio ho pensato che fosse uno scherzo», ha raccontato D’Alessandro ai microfoni di Umbria Tv -. Ma poi ho realizzato la gravità e sono istintivamente corsa verso di loro, buttandomi in mare vestita per salvarle». Le due donne, una 66enne di Brescia e una 36 enne di Arezzo, stavano facendo il bagno nell’acqua bassa, per finire poi all’interno di una “fossa”, una zona di mare improvvisamente più profonda, senza essere in grado di nuotare.

D’Alessandro ha trasportato le donne a riva, entrambe in preda a una crisi di panico, riuscendo a risolvere la vicenda nel migliore dei modi. «Ho capito che bisogna essere prudenti nei confronti del mare – conclude la 24enne -. È bellissimo, ed è sinonimo di relax, ma può essere anche molto pericoloso. Con bandiera rossa o condizioni meteo avverse è importante prestare la massima attenzione».

«Nelle spiagge romagnole i prezzi sono bassi: il problema è infrastrutturale»

Calo delle presenze, settimane feriali sempre più vuote e margini di guadagno sempre più ridotti. È questo il bilancio estivo di Lido di Classe, secondo Cristina Garoia titolare di Spiaggia 30 e presidente del comitato cittadino, che denuncia un contesto difficile e la mancanza di una visione d’insieme per il rilancio del turismo marittimo romagnolo.

«A differenza di come dicono in molti e di una campagna stampa incomprensibile, le spiagge romagnole hanno i prezzi più bassi di tutta Italia. Proprio per questo si fa fatica a investire sulla qualità – spiega Garoia –. Ora ci troviamo con strutture obsolete, un turismo poco “spendente” e una reputazione in calo. Ad esempio, i tedeschi non arrivano più: si fermano in Croazia o al Lago di Garda, anche a causa delle nostre autostrade spesso intasate. Ci vorrebbe proprio un intervento strutturale, ma è chiaro che i risultati non si ottengono l’anno dopo, ci vuole tempo».

Lo scenario è quello di una Riviera che fatica a rinnovarsi, anche per mancanza di supporto istituzionale. «Spero che il neopresidente regionale De Pascale, che conosce bene questo territorio, possa dare una mano» – auspica Garoia.

Ma la crisi non è solo di immagine: ha ricadute dirette sulla sostenibilità economica delle attività. «Quello che tagliamo è il guadagno – conclude –. I costi aumentano, il personale va pagato, e se vuoi offrire eventi o animazione, tra Siae e cachet, i conti non tornano. Alla fine, il problema non è tanto lavorare, ma che non resta niente in tasca».

Ecco il museo dedicato a Laura Pausini (FOTO): «Una storia dalla mia infanzia al giorno d’oggi»

Appuntamento il 7 settembre a Solarolo,, il paese di origine dove l’artista ha vissuto dall’infanzia ai primi anni di carriera, per l’inaugurazione del museo dedicato a Laura Pausini: a ricordarlo è la stessa artista, che ne anticipa alcune immagini sui profili social (vedi gallery qui sotto).

«Quando mi hanno proposto di far diventare museo la nostra casa del fan club la mia prima battuta è stata scontata: “Un museo? Ma non sono ancora morta!”», scrive Pausini.

«Però mi è stato fatto notare che oltre ad essere diventata una richiesta ricorrente dei soci del nostro fan club e da molti non soci che avrebbero voluto visitare la mia casa, sarebbe stato ancora più bello aprirlo e godermelo anche io visto che sono viva e vegeta. Per questo ho seguito le varie fasi di preparazione che, a causa dell’alluvione di due anni fa, hanno ritardato l’inaugurazione». Appuntamento quindi al 7 settembre per il taglio del nastro alla presenza della stessa Pausini, mentre l’apertura al pubblico è fissata per il 13 settembre (per i soci del fan club sarà gratuito, per i non soci ci sarà un biglietto di ingresso).

«Vi aspetto nella mia Romagna, nella mia casa, tra le nostre cose – conclude l’artista romagnola -, perché se le mura sono della mia famiglia, ciò che vedrete all’interno lo avete reso possibile voi. Il percorso crea cronologicamente una storia dalla mia infanzia ai giorni d’oggi! Spero vi piacerà!».

«Con Gramsci Gay ho ritrovato l’amore profondo per il teatro»

Da qualche anno gira uno spettacolo, nato quasi in sordina, che sta entusiasmando pubblico e critica. Gramsci Gay, del ravennate Iacopo Gardelli, prodotto da Studio Doïz e Accademia Perduta/Romagna Teatri, e con la regia di un altro ravennate, Matteo Gatta, è un doppio monologo in cui Antonio Gramsci entra in cortocircuito con la figura che nel 2019 vandalizzò a Bari il murales a lui dedicato. Grande protagonista dello spettacolo è l’attore siciliano I (ha lavorato anche con Ridley Scott), che abbiamo sentito in occasione della 21ª edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez 2025 – Città di Sirolo nell’ambito della quale, lo scorso 30 agosto, gli è stato consegnato riconoscimento come “Miglior Interprete” nella categoria Teatro Classico e Contemporaneo – Sez. Nuove proposte.

Mauro, qual è la genesi di Gramsci Gay?
«Partiamo da un fatto concreto: Gramsci Gay è per me,  nora, uno degli spettacoli più importanti della mia carriera, nel senso che continua a confermarsi – al di là del futuro che avrà – una delle mie esperienze più importanti, sia come attore che come autore/interprete, ossia come artista che esplora anche una propria autoralità in scena. Il progetto è nato da un’idea del regista e amico Matteo Gatta, che inizialmente aveva un’idea, generale, di lavorare sulla politica, ma che però non sapevamo come oggettivare, dove portare. Sennonché, un giorno venne fuori la questione della mia somiglianza prettamente fisica con Antonio Gramsci, e allora Iacopo Gardelli iniziò a mettere insieme pezzi dai tantissimi e disparatissimi scritti di Gramsci per arrivare a ciò che si voleva, cioè delineare una figura politica potentissima ancora in grado di parlare al presente. Quando ho letto la prima stesura è accaduta una di quelle cose stupende che accadono raramente nelle carriere degli attori, ossia provare la sensazione fortissima che quel testo ti appartenga e che non aspettava altro che il momento in cui tu lo potessi portare in scena. Quelle parole sono talmente belle, immense, anche nella loro chirurgica semplicità (e chiaramente c’è anche un’aderenza personale ai contenuti), che alla prima lettura mi sono entusiasmato e quasi commosso alla possibilità di poterle incarnare».

Nella prima parte dello spettacolo ti trasformi davvero in Gramsci.
«È stato molto difficile, perché se da un lato c’era l’entusiasmo dall’altro c’era la lingua che usiamo appunto nella prima parte, in cui interpreto Gramsci, una lingua profondamente accurata, non contemporanea. All’inizio non mi sentivo all’altezza di questo compito, la grandezza di quel pensiero è quasi spaventosa, e per come piace a me fare il mio mestiere, per poter veramente essere in grado di emanare quella potenza, ciò significava fare un lavoro di aderenza e incarnamento enorme. Però, con il fondamentale aiuto di Matteo e Iacopo, si è lavorato in maniera certosina proprio affinché le parole di Gramsci nascessero dentro di me arrivando a un’emanazione di quel pensiero talmente radicata che ogni volta che mi ritrovo in scena a fare la prima parte, la più difficile, ho bisogno di una concentrazione enorme. Adesso sono in grado di librarmi bene su questo ruolo, perché abbiamo lavorato in modo tale da affondare nel nucleo di quei concetti politici, tanto che ogni volta che mi ritrovo a dire quelle parole mi sembra che siano state scritte ieri».

Invece per la seconda parte, quella in cui interpreti il personaggio di Nino Russo, come è stato l’approccio?
«Ci siamo mossi in maniera completamente diversa. Volevamo far reagire chimicamente la seconda parte con la prima, e mentre ci stavamo lavorando è saltata fuori la notizia che a Bari un ignoto aveva deturpato il murales dedicato a Gramsci sul carcere di Turi con la scritta “GAY”, ed ecco quindi la corrispondenza che cercavamo. Da lì abbiamo lavorato totalmente di improvvisazione, e siccome sono molto legato alle mie origini siciliane, abbiamo puntato su quella che chiamo la mia “mitologia di origine” e su un elemento di quelle figure di questa mia mitologia regionale che poteva corrispondere a questo ipotetico vandalo (che non è mai stato individuato) e che abbiamo battezzato Nino Russo. Ho voluto così lavorare su quelle che sono reminiscenze delle mie origini, per poter però attraverso quelle empatizzare con quella figura, non soltanto condannarla. Nella scrittura abbiamo reso Nino molto divertente e leggero, cercando però anche di comprendere quali erano le motivazioni che lo avevano spinto all’atto di vandalismo. E anche qui volevamo capire qual era la “carne” di questo personaggio, per poterlo poi portare in scena – per quanto in un mondo sideralmente opposto – con la stessa aderenza della prima parte».

Cosa ti ha lasciato l’approfondimento di Gramsci?
«Vale il discorso di prima, è come quando si scopre un autore o un libro che ti rendi conto che ti porterai dietro per tutta la vita. Sono sempre stato una persona molto studiosa, mi piace studiare e leggere, e quando mi son ritrovato di fronte ad Antonio Gramsci, che è una figura di enorme levatura anche a livello letterario, mi sono incuriosito e sono andato a leggere tante cose sue e credo, per quelle che sono le mie inclinazioni politiche, di aver trovato una profondità di analisi del mondo, della società e della collettività tale da sentire proprio una sorta di “prima e dopo” la conoscenza di Gramsci. La prima parte dello spettacolo, ogni volta che la faccio, non è soltanto una riflessione su come stare al mondo, con gli altri, su cosa significhi affrontare l’impegno politico, ma, per me, è anche una sorta di seduta di psicoterapia personale, perché quello che dice Gramsci riguardo allo stare al mondo lo si potrebbe benissimo leggere come un modo con cui affrontare i propri problemi, i dubbi, perché Gramsci ti porta a un’analisi talmente lucida delle cose che la puoi gestire sia nelle tue scelte con gli altri che nelle tue scelte personali come individuo».

Oltre che in teatro hai lavorato molto nel cinema, hai una dimensione che prediligi?
«Ci riflettevo in questi giorni. Sto ritornando un po’ alle origini della vocazione teatrale, ma forse proprio per il momento storico: trovo che in questo momento sia molto più potente salire su un palcoscenico e parlare a un pubblico in carne e ossa. Cosa molto soggettiva, chiaramente, però devo dire che questo è quello che sento, soprattutto a partire dalla tournée di Gramsci Gay, da quando mi sono trovato a portare in giro queste parole, lo spettacolo mi ha fatto reinnamorare del mio lavoro».

Com’è stato lavorare con Ridley Scott in House of Gucci?
«È stata una delle giornate più divertenti della mia vita. Lady Gaga, la protagonista, che è di origini siciliane, è impazzita quando ha saputo che ero siciliano. Ma la cosa che ho più apprezzato, da italiano, è stata la grandissima professionalità del set, perché, da figlio di nessuno, mi sono ritrovato Ridley Scott che mi è venuto subito a salutare (pur facendo io una parte minuscola) e appena prima la boss della Metro Goldwyn Mayer che mi è venuta ad accogliere dicendomi che erano contentissimi di avermi nel cast, cosa che, ti assicuro, in Italia non succederebbe mai».

Arrestato per maltrattamenti ai genitori ottantenni: stava cercando di entrare in casa con una sbarra d’acciaio

È stato arrestato mentre stava colpendo con una sbarra d’acciaio la porta dell’abitazione dei propri genitori, minacciandoli. Un 50enne italiano – già gravato da precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio – ora si trova in carcere e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia.

Già da tempo infatti – secondo quanto ricostruito dalla polizia – avrebbe portato avanti condotte violente e vessatorie allo scopo di ottenere denaro dai genitori ottantenni, costantemente minacciati. Poche ore prima dell’arresto, l’uomo avrebbe danneggiato anche l’auto dei genitori.

Accoltellato a una gamba nella notte a Marina di Ravenna

Un 32enne è stato ferito con un coltello da un gruppetto di giovani nella notte tra sabato e domenica a Marina di Ravenna, lungo viale delle Nazioni.

La notizia è riportata con ulteriori dettagli dal Resto del Carlino in edicola oggi (1 settembre).

L’uomo ferito, italiano, residente a Lido Adriano, è stato portato in ospedale con una ferita di lieve entità alla gamba. Secondo una prima ricostruzione, il 32enne avrebbe difeso un’amica presa di mira da un gruppetto di ragazzi nordafricani, che se la sono poi presa con lui, arrivando a colpirlo con un coltello. Il gruppo si è poi subito disperso. Indagano i carabinieri.

Nel Gp d’Olanda la Racing Bulls di Faenza torna sul podio dopo 4 anni

La scuderia di Formula Uno Racing Bulls di Faenza torna sul podio di un gran premio dopo quattro anni. Sul circuito di Zandvoort, in Olanda, il 20enne pilota francese Isack Hadjar è arrivato terzo nella gara disputata oggi, 31 agosto (15esima tappa del Mondiale). L’ultima volta sul podio per il team erede della storica Minardi – noto dal 2006 al 2019 come Toro Rosso e dal 2020 al 2023 come Alpha Tauri – era stata il 6 giugno 2021 in Azerbaigian con un altro francese, Pierre Gasly che oggi guida la Alpine.

È il sesto podio nei 40 anni in Formula Uno della scuderia faentina. Gli altri erano arrivati nel 2008 (vittoria in Italia), 2019 (Germania e Brasile), 2020 (vittoria in Italia), 2021 (Azerbaigian). Nel ventennio Minardi (1985-2005 mai un podio in 340 gare, record in F1).

È stato un weekend da sogno per Hadjar: quarto in qualifica e «perfetto in gara», lo definisce Marco Bruckner, giornalista inviato per la Gazzetta dello Sport. Il pilota della Racing Bulls è stato premiato nei giri finali del Gp salendo in terza posizione grazie al ritiro di Lando Norris (Maclaren). Il giovane pilota, alla stagione d’esordio in F1, arriva a quota 37 punti nella classifica mondiale che valgono il decimo posto. Curiosità: nei festeggiamenti con la squadra, dopo il podio, Hadjar ha rotto il trofeo (come si vede nelle foto nella gallery in questa pagina).

Esultano il sindaco di Faenza, Massimo Isola, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Che scrive su Facebook: «Un risultato che conferma la centralità della nostra terra e della Motor Valley, cuore pulsante della Formula 1 e delle competizioni mondiali. Complimenti a tutta la squadra: orgoglio dell’Emilia-Romagna e dell’Italia».

E proprio in Italia è in programma il prossimo appuntamento del Mondiale: a Monza dal 5 al 7 settembre.

Armuzzi lascia la delega Parco archeologico: «Non c’è chiarezza». E Fdi attacca: «Giunta divisa»

I due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia a Cervia criticano lo stato della giunta comunale nata un anno fa sotto la guida di Mattia Missiroli: «Una coalizione eterogenea, tenuta insieme più da equilibri di potere e dalla distribuzione di incarichi, che da una visione politica condivisa. Il sindaco si trova costretto a mediare tra le diverse anime della sua coalizione, a ricucire rapporti  per tenere insieme un’alleanza che sembra pensare più alla gestione del potere che all’interesse esclusivo della città. Cervia merita una guida politica coesa, trasparente e motivata dal bene comune, non da equilibri interni precari e logiche spartitorie».

Lo spunto per questa critica arriva dalla recente remissione della delega al Parco Archeologico delle saline da parte dell’assessore Gabriele Armuzzi (Pri), già vicesindaco nelle giunte precedenti. «Tale scelta – aveva detto il sindaco – nasce nell’ottica di un esclusivo e superiore interesse della città e con l’intento di garantire la massima coerenza e integrazione delle politiche culturali legate al nostro patrimonio storico e identitario». La delega è stata assegnata all’assessora Federica Bosi, già titolare della cultura.

«Non è stato un semplice passaggio tecnico, come inizialmente lasciato intendere – affermano i consiglieri Fdi Annalisa Pittalis e Gino Guidi –. Le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Armuzzi rivelano invece un forte disagio personale e politico». Il riferimento è al virgolettato riportato dal quotidiano locale Corriere Romagna del 29 agosto: «Non mi è stato consentito di esercitare fino in fondo la delega sul Parco archeologico, anche perché non c’è chiarezza. Troppi portavoce e capi gabinetto».

Pittalis e Guidi si dicono non sorpresi da queste parole: «Fin dall’inizio della legislatura si percepiscono malumori e tensioni interne alla maggioranza. Non dimentichiamo che proprio sulla nomina del vicesindaco si è consumata la prima guerra interna, dalla quale è uscito sconfitto proprio Armuzzi, oggi relegato alle deleghe dei servizi sociali e volontariato, e privato di un’ulteriore delega».

Il 7 settembre luna rossa e eclissi lunare: osservazioni a Lido di Classe con gli astrofili

La sera di domenica 7 settembre 2025 si verificherà un’evento astronomico particolarmente atteso e spettacolare: una eclissi totale di Luna. Dall’Italia sarà osservabile solo la seconda parte del fenomeno, con l’uscita della luna piena dall’ombra della Terra. Il massimo dell’eclissi si verifica alle 20.13.

L’Associazione ravennate astrofili Rheyta (Arar), che ha sede nel planetario di Ravenna, sarà presente al circolo nautico del Savio in viale Caboto a Lido di Classe dalle 18.30 in poi con i propri strumenti, per osservare e fare osservare a chiunque questo fenomeno suggestivo con la luna che sorgerà dal mare, fornendo spiegazioni a chi volesse partecipare.

La luna sorgerà quando la totalità dell’eclissi sarà già iniziata. Si potrà quindi assistere a un suggestivo “moonrise” della luna rossa. Pochissimi minuti dopo il tramonto del sole (verso le 19.30) sorgerà la luna già eclissata. Le fasi iniziali del fenomeno (l’ingresso della luna nell’ombra della Terra), non saranno quindi visibili.

Ultimo weekend di controesodo estivo: 61mila veicoli transitati sulla statale 16 Adriatica a Ravenna

Si conclude oggi, 31 agosto, l’ultimo weekend di controesodo dell’estate 2025. Secondo le stime di Anas, che gestisce la rete stradale e autostradale, nel tratto ravennate della strada statale 16 Adriatica nel fine settimana sono transitati in totale 60.942 veicoli. Oltre 274 milioni di veicoli sono transitati lungo tutta la rete Anas dal 25 luglio al 31 agosto.

Lungo la SS16 “Adriatica” partendo dal tratto veneto presso Rovigo con 40.157 veicoli complessivi nel fine settimana, quindi su quello emiliano-romagnolo con i  31.952 di Ferrara, i 60.942 di Ravenna, i 60.397 di Rimini ed i  46.077 di Riccione, poi marchigiano con i 40.472 di Falconara Marittima ed i 38.796 di Fermo, proseguendo sulla costa abruzzese sono stati 50.557 i veicoli misurati ad Alba Adriatica e  21.234 presso Vasto, il valore minimo è stato registrato in provincia di Chieti in comune di Casalbordino con 11.763 veicoli, per finire in Puglia a Brindisi con il valore di 122.409 veicoli transitati nelle giornate di venerdì e sabato.

Tra le strade con i passaggi maggiori troviamo la A90 Grande Raccordo Anulare di Roma con circa 5 milioni, 4,5 milioni sulla A91 Roma Fiumicino, oltre 4 milioni sulla A2 del Mediterraneo presso Pontecagnano, 3,5 milioni sulla SS148 Pontina presso Roma e 3 milioni sul Raccordo Autostradale 15 “Tangenziale di Catania” e sulla SS36 “del lago di Como e dello Spluga”.

Quest’ultima settimana di esodo estivo del 2025 è stata caratterizzata da incrementi della mobilità media durante l’inizio della settimana per andare poi a diminuire da giovedì a domenica.

Questo andamento inusuale, che si evidenzia nel confronto sia con la stessa settimana dell’anno scorso (con variazioni tra il +1,7% e il -2,6%) sia rispetto alla settimana precedente (+1,1% e -2,4%), suggerisce che una quota significativa di rientri sia avvenuta già nei primi giorni della settimana, tra lunedì e mercoledì. L’effetto della quota di rientri già avvenuta ha avuto come effetto un aumento del traffico nelle aree metropolitane, con incrementi giornalieri tra il 5% e il 12% e una riduzione della mobilità verso le località marittime, con un calo medio tra il -4,5% e il -10%.

Lo stesso trend è stato rilevato nella mattinata di oggi sulle infrastrutture in gestione Anas.

Durante venerdì e sabato sulla A2 tra l’innesto con la A30 ed il nodo di Salerno sono transitati 106.683 veicoli e dopo l’innesto con la A2 dir NA di collegamento con l’autostrada A3 Napoli-Salerno sono stati 168.667. Il picco massimo, registrato come al solito presso l’impianto di Pontecagnano è stato di 208.298 veicoli, 137.957 dopo Battipaglia, 78.564 a Campagna e 74.859 presso Casalbuono. Sul tratto appenninico sono risultati 60.062 presso l’impianto in comune di Rivello e 55.366 presso quello di Altomonte. Dopo Cosenza, presso Montalto Uffugo sono transitati 54.548 veicoli, 72.504 dopo Falerna, 61.049 presso Palmi e 53.480 presso Villa San Giovanni.

In Sicilia sulla A19DIR sono transitati 138.209 veicoli presso Palermo, mentre presso Altavilla Milicia sulla A19 ne sono stati misurati 85.131, scesi a 29.838 presso Alimena e 24.828 presso Caltavuturo.

Sulla A90 Grande Raccordo Anulare di Roma sono complessivamente transitati 277.356 veicoli presso la Romanina, 262.839 tra Laurentine a Pontina, 223.285 tra la Pisana e l’Aurelia, 171.822 tra via Cassia e l’Ospedale S. Andrea , 197.429 tra via Nomentana e via Tiburtina.

Il massimo carico sulla A91 è stato registrato a Roma con 220.436  veicoli, mentre sulla SS148 “Pontina” i veicoli registrati dal sistema sono stati 186.605 presso Roma, ad Ardea erano 112.209, 61.404 presso Latina e nel tratto finale presso Sabaudia 41.507.

Sul versante Tirrenico, per quanto attiene alla SS1 “Aurelia” i volumi veicolari totali misurati tra venerdì e sabato sono stati 18.414 a Cerveteri in provincia di Roma, 46.726 a Montalto di Castro in provincia di Viterbo.

Passando in Toscana sono stati misurati 58.736 veicoli a Grosseto, 47.343 in provincia di Pisa in comune di Vecchiano; nel tratto ligure sono stati 18.152 i veicoli misurati presso Sarzana in provincia di La Spezia, 22.576 ad Arenzano in provincia di Genova, 15.699 a Finale Ligure per la provincia di Savona, 27.218 presso Ventimiglia per la provincia di Imperia.

Lungo la dorsale tirrenica meridionale della SS18, i volumi maggiori sono stati registrati dalla stazione di misura presso Capaccio Paestum con 65.467, quindi Eboli con 49.311, Vibo Valentia 45.790, San Nicola Arcella con 38.840, e Belvedere Marittimo 32.877.

Per la SS106 Jonica la “classifica” dei maggiori volumi di traffico del fine settimana parte da Reggio di Calabria con 57.367, Castellaneta in provincia di Taranto con 55.056,  Simeri Crichi in provincia di Catanzaro con 54.642 e Cutro in provincia di Crotone con 27.401.

Sulla SS51, infine, sono stati 29.358 i veicoli transitati tra Belluno e Ponte nelle Alpi, saliti a 68.803 presso Longarone e 22.875 presso Valle di Cadore.

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