La presidente di un comitato che raccoglie circa 90 persone tra abitanti e commercianti lamenta la scarsa attenzione del Comune da quando De Pascale è diventato sindaco. I casi più eclatanti: ascensore del sottopasso guasto da un anno, la parete della basilica usata come urinatoio per non pagare i bagni pubblici, risse e spaccio
«C’è una puzza di urina insopportabile in alcuni angoli di strada perché sono usati come latrine a cielo aperto per non spendere i 50 centesimi dei bagni pubblici; sotto i portici di via Carducci e dei giardini Speyer dal tardo pomeriggio in poi ci sono assembramenti di persone con musica alta e schiamazzi e a terra poi restano bottiglie vuote e rifiuti. Siamo circondati dal degrado». È la testimonianza della presidente del comitato Nuova Isola San Giovanni che riunisce circa novanta persone tra residenti e commercianti del quartiere di Ravenna nei pressi della stazione ferroviaria. La settantenne, che chiede di non pubblicare il suo nome, conosce bene la zona visto che il padre costruì la casa di famiglia in quelle strade nel 1959.
«Penso che la situazione di degrado urbano diffuso sia inaccettabile se pensiamo che questa è la prima immagine della città per tanti turisti e visitatori in arrivo. Ci sono casi in cui emerge proprio la mancanza di cura da parte delle istituzioni pubbliche. E il degrado poi porta anche fenomeni di piccola criminalità, sappiamo tutti che lo spaccio è molto diffuso».
Il caso dell’ascensore del sottopassaggio pedonale, che collega viale Pallavicini con piazzale Aldo Moro passando sotto ai binari, è un esempio che rende bene l’idea di cosa intenda la donna quando parla di incuria da parte delle pubbliche amministrazioni. «A marzo 2024 si è guastato e veniva usato come giaciglio di fortuna. Abbiamo segnalato il problema alle autorità più volte, tutto quello che abbiamo ottenuto è che hanno chiuso l’ascensore in maniera definitiva, ma dopo un anno è ancora guasto e io ho dovuto stampare due cartelli in italiano e in inglese per dare informazioni ai turisti che non sapevano dove andare. È accettabile per una città come Ravenna che vuole incentivare il turismo?».
La presidente del comitato riassume la quotidianità della zona circostante il giardino Speyer (intitolato alla città tedesca gemellata con Ravenna). «Il mattino di solito passa senza particolari problemi. Da metà pomeriggio, circa dalle 16, cominciano a radunarsi persone sotto i portici, passano il tempo con birra e musica, ogni tanto si pestano per qualche litigio e usano angoli e portoni per urinare. So di residenti che hanno dovuto mettere della carta stagnola dentro al portone per evitare che l’urina arrivasse all’ascensore».
Il fronte di chi cerca di rimettere in ordine la zona non trova alleanze nella Diocesi. La basilica di San Giovanni non ha più un parroco e viene aperta da un custode per le visite come monumento. «La parete esterna dell’abside è usata come orinatoio, una scala che conduce alla sacrestia era un accampamento notturno. Dopo sette email inviate alla Curia hanno messo un cancelletto».
La frustrazione dei componenti del comitato è soprattutto per la sensazione di scarso interesse da parte dell’amministrazione pubblica. Lo spiega ancora la presidente: «Ai tempi del sindaco Matteucci c’era più attenzione a questo quartiere, per tentare di migliorare la situazione. Da quando è in carica De Pascale abbiamo visto un atteggiamento meno attento. Noi scriviamo mail alla segretaria del sindaco e veniamo ignorati. Vorremmo che l’assessore Fusignani, titolare della delega alla Sicurezza, dimostrasse più impegno e venisse ad ascoltarci. Accusa lo Stato di non fare abbastanza, ma lui sta facendo il suo massimo per far muovere la prefettura?».