venerdì
27 Giugno 2025

I residenti dell’Isola San Giovanni sono esasperati: «Circondati dal degrado»

La presidente di un comitato che raccoglie circa 90 persone tra abitanti e commercianti lamenta la scarsa attenzione del Comune da quando De Pascale è diventato sindaco. I casi più eclatanti: ascensore del sottopasso guasto da un anno, la parete della basilica usata come urinatoio per non pagare i bagni pubblici, risse e spaccio

Giardino Speyer Isola San Giovanni quartiere Farini«C’è una puzza di urina insopportabile in alcuni angoli di strada perché sono usati come latrine a cielo aperto per non spendere i 50 centesimi dei bagni pubblici; sotto i portici di via Carducci e dei giardini Speyer dal tardo pomeriggio in poi ci sono assembramenti di persone con musica alta e schiamazzi e a terra poi restano bottiglie vuote e rifiuti. Siamo circondati dal degrado». È la testimonianza della presidente del comitato Nuova Isola San Giovanni che riunisce circa novanta persone tra residenti e commercianti del quartiere di Ravenna nei pressi della stazione ferroviaria. La settantenne, che chiede di non pubblicare il suo nome, conosce bene la zona visto che il padre costruì la casa di famiglia in quelle strade nel 1959.

«Penso che la situazione di degrado urbano diffuso sia inaccettabile se pensiamo che questa è la prima immagine della città per tanti turisti e visitatori in arrivo. Ci sono casi in cui emerge proprio la mancanza di cura da parte delle istituzioni pubbliche. E il degrado poi porta anche fenomeni di piccola criminalità, sappiamo tutti che lo spaccio è molto diffuso».

5Il caso dell’ascensore del sottopassaggio pedonale, che collega viale Pallavicini con piazzale Aldo Moro passando sotto ai binari, è un esempio che rende bene l’idea di cosa intenda la donna quando parla di incuria da parte delle pubbliche amministrazioni. «A marzo 2024 si è guastato e veniva usato come giaciglio di fortuna. Abbiamo segnalato il problema alle autorità più volte, tutto quello che abbiamo ottenuto è che hanno chiuso l’ascensore in maniera definitiva, ma dopo un anno è ancora guasto e io ho dovuto stampare due cartelli in italiano e in inglese per dare informazioni ai turisti che non sapevano dove andare. È accettabile per una città come Ravenna che vuole incentivare il turismo?».

La presidente del comitato riassume la quotidianità della zona circostante il giardino Speyer (intitolato alla città tedesca gemellata con Ravenna). «Il mattino di solito passa senza particolari problemi. Da metà pomeriggio, circa dalle 16, cominciano a radunarsi persone sotto i portici, passano il tempo con birra e musica, ogni tanto si pestano per qualche litigio e usano angoli e portoni per urinare. So di residenti che hanno dovuto mettere della carta stagnola dentro al portone per evitare che l’urina arrivasse all’ascensore».

Speyer006Il fronte di chi cerca di rimettere in ordine la zona non trova alleanze nella Diocesi. La basilica di San Giovanni non ha più un parroco e viene aperta da un custode per le visite come monumento. «La parete esterna dell’abside è usata come orinatoio, una scala che conduce alla sacrestia era un accampamento notturno. Dopo sette email inviate alla Curia hanno messo un cancelletto».

La frustrazione dei componenti del comitato è soprattutto per la sensazione di scarso interesse da parte dell’amministrazione pubblica. Lo spiega ancora la presidente: «Ai tempi del sindaco Matteucci c’era più attenzione a questo quartiere, per tentare di migliorare la situazione. Da quando è in carica De Pascale abbiamo visto un atteggiamento meno attento. Noi scriviamo mail alla segretaria del sindaco e veniamo ignorati. Vorremmo che l’assessore Fusignani, titolare della delega alla Sicurezza, dimostrasse più impegno e venisse ad ascoltarci. Accusa lo Stato di non fare abbastanza, ma lui sta facendo il suo massimo per far muovere la prefettura?».

Il Mediterraneo e i suoi conflitti raccontati attraverso gli alberi

Uno sguardo inedito sulla storia, un racconto imperdibile di Paola Caridi. La presentazione il 26 febbraio a Ravenna

GelsoIl Gelso di Gerasalemme di Paola Caridi, pubblicato da Feltrinelli (che l’autrice presenterà a Ravenna il 26 febbraio alle 20.30 alla sala D’Attorre),  intreccia storia e botanica, umano e non-umano attraverso il Mediterraneo e attraverso i secoli, concentrandosi in particolare sulla storia più recente e partendo inevitabilmente da Israele e Palestina. Qui scopriamo per esempio come quello che è il mito fondativo dello stato ebraico, ossia “far nascere un giardino in un deserto” abbia implicato innanzitutto una colonizzazione botanica, con milioni di pini, che è servita a rendere più “europeo” il paesaggio, ma anche a nascondere le rovine di interi villaggi palestinesi. Rovine che sono riemerse dopo gli immensi incendi del 2021 la cui devastante portata è da attibuire anche a quegli stessi pini, i cui aghi a terra, in un clima caldo e asciutto, hanno fatto  da combustile.

E ancora, scopriamo come le arance di Jaffa erano già nell’Ottocento un bene ricercatissimo per combattere lo scorbuto sulle navi mercantili e avevano fatto la ricchezza della stessa città, all’epoca tra le più importanti di quest’area grazie al lavoro dei palestinesi. E oggi invece c’è da credere che proprio da lì venga l’arancio scelto come colore dai coloni, identitario dello Stato di Israle.

E ancora i gelsi, in Libano, coltivati in gran quantità fino a diventare una monocultura per “sfamare” le fabbriche della seta di Lione ma che ha finito per affamare la popolazione quando, con la prima guerra mondiale, fu bloccato il porto di Beirut. Quel filo di seta che da secoli collega oriente e occidente e che nel libro di Caridi porta fino a Bisanzio e ai mantelli di Teodora e Giustiniano nella basilica di San Vitale. E poi sicomori e ulivi, e piante selvatiche o officinali di cui si vieta il raccolto per ragioni più politiche che naturalistiche.

Il viaggio di Caridi si espande fino alla Turchia e all’Egitto e Palermo in un rimando di rivolte contro le oppressioni, di storie di colonizzazioni, dove gli alberi proteggono, nascondono, cibano, salvano. Un intreccio di storie da una visuale nuova su un presente quanto mai complesso che si riallaccia al passato, un libro illuminante e scritto con una penna precisa e incisiva, mai ridondante per un racconto imperdibile.

Alla guida ubriaco, aveva un tasso di alcol nel sangue oltre sei volte il consentito

Ritirate patente e auto a un 51enne in paizza Caduti. Denunciato anche un 33enne su un’auto senza assicurazione

Etilometro Vigili Urbani

La polizia locale lo ha fermato attorno alla mezzanotte di venerdì, quando era alla guida di un’auto nei pressi di piazza Caduti per la Libertà, in centro a Ravenna. Al volante un 51enne in evidente stato di ebbrezza, come hanno confermato le due prove alle quali è stato sottoposto, con valori di alcol nel sangue di oltre sei volte il consentito (3.10 g/l e 3.49 g/l). L’uomo è stato quindi denunciato; gli è stata ritirata la patente e sequestrata l’auto.

Il giorno dopo, la polizia locale ha invece notato un’auto in transito sprovvista di assicurazione, tra le vie Curzola e Dignano. Il conducente, alla vista della pattuglia, si è fermato nei pressi del Circolo Tennis Cesarea e al momento del controllo ha rifiutato di fornire le proprie generalità e di esibire la patente, sostenendo di essere sempre rimasto fermo in sosta. L’uomo ha anche rifiutato di sottoporsi alla prova dell’etilometro, nonostante sintomi di ubriachezza. Accompagnato al comando per le procedure di identificazione, il 33enne è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza (come previsto dal Codice della Strada per chi rifiuta di sottoporsi agli accertamenti) e rifiuto di fornire le generalità ed è stato inoltre sanzionato per “ubriachezza manifesta”, con relativo ordine di allontanamento, e per circolazione con veicolo scoperto di assicurazione.

Spaventa fedeli e turisti in chiesa poi aggredisce un vigile urbano, arrestato

Un 27enne si è introdotto nella basilica di San Francesco pronunciando frasi sconnesse

Prima è entrato in un bar in piazza Caduti per la Libertà a Ravenna, poi nella vicina basilica di San Francesco e pronunciando frasi sconnesse ha cominciato a molestare fedeli e turisti che hanno chiamato la polizia locale: un 27enne straniero residente in città è stato poi arrestato perché ha aggredito uno degli agenti di pattuglia. È successo ieri pomeriggio, 23 febbraio.

Trattenuto in una cella di sicurezza, l’uomo, all’esito dell’odierna udienza di convalida dell’arresto, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di quotidiana presentazione alla stazione dei carabinieri del luogo di residenza.

Grandi entra in Fdi, ottiene l’appoggio di Forza Italia e apre le porte alla Lega

Il consigliere comunale lascia la lista civica Viva Ravenna, che sarà nella sua coalizione, e prende il titolo di “candidato politico” per soddisfare le condizioni richieste da Fi. «Sono convinto ci siano possibilità di un accordo con i partiti che appoggiano Ancisi». I primi temi del programma: «Sicurezza, servizi pubblici migliori, attenzione all’economia anche non turistica»

6«La città di Ravenna ha bisogno di più sicurezza perché non è solo una percezione dei cittadini, ha bisogno di servizi pubblici migliori e non più economici, ha bisogno di attenzione a tutta l’economia e non solo al turismo». Sono le prime parole di Nicola Grandi nelle vesti di candidato sindaco per Fratelli d’Italia. Solo una sintetica anticipazione, per ora: il programma dettagliato della proposta politica verrà annunciato entro i primi giorni di marzo (si voterà tra maggio e giugno).

Intanto il 55enne agente di assicurazioni e promotore finanziario lascia la lista civica Viva Ravenna, di cui era capogruppo, e prende la tessera di Fdi portando così a cinque i rappresentanti del partito di Giorgia Meloni in consiglio comunale a Ravenna per gli ultimi mesi verso il voto.

La carriera politica di Grandi, in ambito locale, è cominciata circa vent’anni fa tra le fila di Lista per Ravenna con Alvaro Ancisi, prima come consigliere territoriale e poi come consigliere comunale. Nel 2020 l’uscita da Lpr per dare vita a un progetto politico nuovo chiamato Ora. Nel 2021 la creazione di Viva Ravenna che presentò Filippo Donati come candidato sindaco, con l’appoggio di Lega e Fdi.

12«Il mio ingresso in Fratelli d’Italia è l’arrivo di un percorso iniziato dieci anni fa. Il passo più recente è stato collaborare con Alberto Ferrero (segretario provinciale di Fdi, ndr) per la sua elezione al consiglio regionale dell’Emilia-Romagna».

L’ingresso in Fdi, per quanto recente, dovrebbe essere la formalità che mancava per convincere Forza Italia a partecipare alla coalizione: la condizione posta dagli azzurri era quello di avere un candidato politico e non civico. Al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali di Forza Italia.

Oltre al grande favorito Alessandro Barattoni con il centrosinistra, Grandi dovrà vedersela con Ancisi che per tanti anni è stato il suo mentore: «Sarà stimolante, direi proprio frizzante. Ma mi auguro che chi sostiene Ancisi sia ancora disponibile a unirsi a noi per un progetto comune. Credo ci siano ancora le possibilità di fare un percorso unico. Noi ci proveremo».

Mano tesa quindi al trittico di forze che al momento sostengono il decano dell’opposizione: Lega, Lista per Ravenna e Popolo della Famiglia. «Dovete chiedere a loro perché hanno deciso di spaccare il centrodestra con una candidatura diversa dalla nostra – commenta Alberto Ferrero –. Da luglio 2024 siamo tutti al lavoro per arrivare a una sintesi comune, ma qualcuno ha scelto di fare da solo».

5La lista civica Viva Ravenna sosterrà Grandi. Il timone sarà nelle mani di Filippo Donati, albergatore e consigliere comunale uscente dopo la candidatura a sindaco: «Della prima esperienza in consiglio comunale ho trovato molto deludente la chiusura della maggioranza verso tutto quello che arrivava dalla minoranza. Stiamo preparando i candidati per la lista e faremo un po’ “i discoli”, mettendo in mostra le mancanze di questa amministrazione».

Nei giorni che precedono l’arrivo del rigassificatore nelle acque antistanti Punta Marina, con tanto di manifestazione promossa da alcune associazioni e partiti di centrosinistra, il tema non può mancare tra le domande dei cronisti al candidato Grandi: «Dire che non siamo più in piena emergenza energetica e quindi dovremmo rinunciare al rigassificatore è strumentale, se chiedete alle imprese vi diranno quanto ancora sono alti i costi delle bollette. È chiaro che l’obiettivo deve essere incentivare le rinnovabili ma fino a quando non avremo uno scenario soddisfacente, dobbiamo fare i conti con le alternative. Forse può avere senso ragionare sulla durata della permanenza del rigassificatore, che oggi è fissata in 25 anni, e sulle compensazioni di cui avrà diritto la cittadinanza e il territorio ravennati, ben sapendo che non saranno possibili sconti in bolletta perché la legge non lo consente».

Si masturbava in auto in pieno giorno: denunciato per atti osceni in luogo pubblico

È successo a Ravenna, in via Marche. La segnalazione è partita da un passante

Via Marche Ravenna

Un passante ha chiamato la polizia locale dopo aver notato – nel primo pomeriggio di sabato scorso – due uomini in atteggiamenti equivoci a bordo di un’auto parcheggiata in via Marche, a Ravenna.

Giunti sul posto, gli agenti hanno individuato a bordo del veicolo “incriminato” un solo uomo (identificato poi in un 58enne di origini rumene) intento a masturbarsi. Poco dopo lo ha raggiunto il proprietario dell’auto, un connazionale di 28 anni.

Entrambi – identificati e controllati dagli agenti – avevano numerosi precedenti di polizia. Il 58enne è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico e a suo carico è stato emesso un “ordine di allontanamento”.

Le scrive oltre 150 mail in pochi giorni e va a casa sua a insultarla: arrestato

In manette un 40enne che non ha rispettato il divieto di avvicinamento all’ex compagna

Cc Norm Serale

Nonostante il “divieto di avvicinamento” emesso dal giudice a suo carico lo scorso novembre, nella notte tra lunedì e martedì scorsi ha raggiunto l’abitazione dell’ex compagna, a Savio di Cervia, iniziando a insultarla. All’arrivo dei carabinieri – chiamati dalla donna – l’uomo si era però già dileguato. Ma grazie alla testimonianza della vittima e alle immagini di videosorveglianza, il 40enne è stato rintracciato e arrestato “in differita” il giorno dopo, sulla base della nuove disposizioni di legge che consentono l’arresto entro le 48 ore.

Da quanto poi emerso, negli ultimi giorni, nonostante il provvedimento del giudice a suo carico, aveva ripreso a molestare la donna, inviandole oltre 150 mail con messaggi offensivi.

Dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha aggravato la misura cautelare, disponendo per il 40enne gli arresti domiciliari.

Dopo i danni dell’alluvione, a Coccolia inaugurato lo “Spaccio” di Molino Spadoni

Vendita farine, panetteria e zona bar, dalla colazione all’aperitivo

MolinoSpadoni5

A quasi due anni dall’alluvione del 2023 che aveva devastato i locali, è stato inaugurato il nuovo “Spaccio Molino Spadoni”, nella storica sede dell’azienda a Coccolia.

Distribuito su due livelli, lo Spaccio si distingue per una proposta ampia e diversificata. Al piano terra, la zona bar invita i clienti a gustare colazioni, pranzi, merende e aperitivi, con la possibilità di acquistare prodotti freschi, surgelati e pane fresco al banco panetteria. Al primo piano, invece, si trova l’area dedicata all’esposizione e alla vendita di farine, mix per panificazione e pasticceria, panificati surgelati e una selezione di formaggi e salumi freschi a marchio Officine Gastronomiche Spadoni e I Malafronte.

Lo Spaccio Molino Spadoni sarà aperto dal lunedì al venerdì, con orario continuato 7-19, e il sabato dalle 8 alle 14, sia per l’acquisto di prodotti che per il consumo in loco.

Crisi Lafert, stop ai licenziamenti: un anno di contratto di solidarietà

I sindacati: «Monitoreremo l’impegno dell’azienda per la re-industrializzazione del sito produttivo»

LaFert Orizzontale

Lafert S.p.a, azienda veneta attiva nell’ambito della progettazione e produzione di motori elettrici, a partire da marzo e fino a febbraio 2026 adotterà il contratto di solidarietà per i 55 dipendenti dello stabilimento Fusignano. La proposta, presentata la scorsa settimana durante il tavolo di confronto in Regione Emilia-Romagna con le istituzioni e le parti sociali, arriva assieme alla comunicazione della revoca della procedura del licenziamento collettivo e a quella dell’individuazione da parte dell’azienda di un advisor strategico incaricato di sviluppare il piano di reindustrializzazione, mirato ad individuare un soggetto imprenditoriale interessato a rilevare il sito ed a svilupparvi nuove attività, contribuendo a creare opportunità di impiego.

«La nuova misura – si legge in una nota di Lafert – va nella direzione da sempre dichiarata dall’azienda di favorire una continuità lavorativa con altri soggetti imprenditoriali o il ricollocamento dei lavoratori presso altre realtà del territorio». Il ricorso al contratto di solidarietà porterà a una riduzione delle ore lavorative, senza compromettere l’occupazione, consentendo così ai dipendenti di mantenere il proprio posto di lavoro durante questo periodo di transizione.

«Con l’adozione del contratto di solidarietà e l’avvio del progetto di reindustrializzazione, vogliamo mostrare concretamente come la responsabilità nei confronti delle persone che lavorano in Lafert sia la nostra priorità – commenta Cesare Savini, AD Lafert S.p.a. -. Ringraziamo tutte le parti coinvolte, dai dipendenti ai sindacati, le Istituzioni locali e regionali, per la collaborazione dimostrata in questo periodo. Da parte nostra ribadiamo l’impegno affinché nel sito di Fusignano si possano realizzare nuove prospettive di occupazione con altri soggetti imprenditoriali».

L’advisor individuato da Lafert, con esperienza consolidata nel settore industriale e che verrà presentato nelle prossime settimane, sarà responsabile, insieme all’azienda, della definizione e dell’implementazione delle strategie necessarie per modernizzare e diversificare il sito produttivo, creando così nuove opportunità di crescita e occupazione. Nelle prossime ore, l’azienda procederà con la firma del contratto di solidarietà, in accordo con le sigle sindacali.

L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, nel frattempo, ha approvato a larghissima maggioranza (45 voti favorevoli su 47 votanti) l’ipotesi di accordo.

«Il risultato ottenuto con l’importante supporto della Regione è di valore per il territorio di Fusignano – si legge in una nota dei sindacati -, perché difende l’occupazione e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, garantisce il mantenimento di attività produttive nel sito e impegna l’azienda a non smobilitare, dovendo mettere in campo le iniziative per la sua reindustrializzazione in un percorso che sarà costantemente monitorato da organizzazioni sindacali e istituzioni».

Allarme smog, scattano le misure di emergenza anche in provincia

Martedì 25 e mercoledì 26 febbraio stop anche agli Euro 5 nei comuni di Ravenna, Faenza e Lugo

Blocco Traffico Smog Emissione Auto

È stato emesso il nuovo bollettino regionale relativo alla qualità dell’aria, che evidenzia una previsione di sforamenti del livello ammesso delle polveri sottili nel territorio della provincia di Ravenna. Nelle giornate di martedì 25 e mercoledì 26 febbraio saranno pertanto in vigore le misure emergenziali antismog, in aggiunta a quelle ordinarie.

In particolare, entrano in vigore i divieti di “uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle”; “di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili” e “di sosta con motore acceso per tutti i veicoli”. Nei comuni di Ravenna, Faenza e Lugo, inoltre, si aggiunge lo stop ai veicoli diesel euro 5 nei centri abitati interessati dai provvedimenti, dalle 8,30 alle 18,30.

Tali disposizioni si aggiungono alle misure ordinarie vigenti fino al 31 marzo e che prevedono – citiamo le ordinanzae – “il divieto di qualunque combustione all’aperto a scopo di intrattenimento (falò, fuochi d’artificio) ad eccezione dei barbecue, il divieto di abbruciamento di residui vegetali, la riduzione delle temperature degli ambienti interni riscaldati (19 gradi per case, uffici, attività ricreative e di culto, attività commerciali, attività sportive; 17 gradi per attività industriali e artigianali) e il divieto di circolazione, dalle 8.30 alle 18.30 nelle aree urbane individuate da appositi cartelli a tutti i veicoli diesel di categoria emissiva inferiore a Euro 4 compreso, ai veicoli a benzina di categoria inferiore a Euro 2 compreso e ai veicoli a doppia alimentazione, ciclomotori e motocicli di categoria inferiore a Euro 1 compreso”.

Sottopasso ferroviario, il punto sui lavori dopo il sopralluogo in cantiere

Intervento da quasi 13 milioni di euro. La nuova viabilità collegherà la San Vitale con la rotatoria dell’autostrada sulla Naviglio

Incontro Cantiere Sottopasso 2

Nei giorni scorsi, a Bagnacavallo, si è svolto un incontro tra l’Amministrazione comunale, l’impresa appaltatrice Rem srl, Rete Ferroviaria Italiana e Italferr (Gruppo Fs Italiane) all’importante cantiere per la realizzazione del sottopasso ferroviario carrabile di via Bagnoli Superiore e della nuova rete viaria che andrà a collegare la SP253 San Vitale con l’area produttiva posta sulla provinciale Naviglio.

Il costo complessivo del progetto è di circa 12 milioni e 850mila euro, oltre la metà dei quali finanziati dal Comune di Bagnacavallo con contributi di Rfi, Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna.

L’incontro aveva tra gli obiettivi la verifica dell’andamento dei lavori con particolare attenzione alla rotatoria di via Fornazzo, dove attualmente si sta realizzando un tratto di viabilità provvisoria che consentirà la riapertura della strada per i residenti, così come richiesto dalla stessa Amministrazione comunale.

Contemporaneamente il cantiere sta procedendo anche in corrispondenza dell’ex passaggio a livello di via Bagnoli, dove sono state completate le rampe di uscita del nuovo sottopasso verso la San Vitale e sono in corso altre opere in sotterraneo per la realizzazione dei diaframmi di sostegno. Seguiranno poi le lavorazioni necessarie per la realizzazione della fossa di varo e dello scatolare del sottopasso.

Terminata la viabilità in corrispondenza di via Fornazzo, i lavori proseguiranno con la realizzazione delle altre due rotatorie previste, che sorgeranno una tra il sottopasso e la via Fornazzo e l’altra in corrispondenza della San Vitale.

Conclusi i lavori, la nuova viabilità collegherà la San Vitale con la rotatoria dell’autostrada sulla via Naviglio, deviando il traffico ed evitando la formazione di code in prossimità del centro cittadino.

Un minuto di silenzio a scuola per il 19enne morto nell’incidente di via Cerba

Mattia Palumbo era noto anche come rapper, con il nome d’arte Axon

Mattia Palumbo

All’arrivo a scuola, questa mattina, studenti e professori del “Perdisa” lo hanno ricordato con un minuto di silenzio. Frequentava la quarta dell’istituto agrario di Ravenna Mattia Palumbo, morto ieri (domenica 23 febbraio) in un incidente in via Cerba, tra Sant’Antonio e San Romualdo.

Aveva compiuto da poche settimane 19 anni. Era noto anche come rapper, con il nome d’arte Axon. Tra pochi giorni sarebbe dovuto uscire il suo nuovo singolo, annunciato con un post su Instagram.

Lascia i genitori (il padre lavora alla Marcegaglia) e due fratelli più grandi.

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