Centinaia di persone (un migliaio per gli organizzatori, 600 da una prima stima delle forze dell’ordine) hanno sfilato dalla darsena a piazza del Popolo per manifestare il proprio dissenso al continuo sfruttamento delle fonti di energia fossili. Una manifestazione nazionale ambientalista organizzata non a caso a Ravenna, nei giorni in cui sta entrando in funzione il rigassificatore al largo di Punta Marina e a poche ore dalla chiusura della fiera biennale del settore Oil&Gas, l’Omc.
Nella gallery in alto le foto di Massimo Argnani.
Oltre agli ambientalisti “duri e puri”, quelli che criticano il centrosinistra locale per aver promosso in questi anni un’economia ancora troppo legata al fossile, hanno partecipato anche pezzi della maggioranza di centrosinistra, dal Movimento 5 Stelle (con il consigliere comunale Giancarlo Schiano che al microfono ha sottolineato l’importanza di dire ancora dei “no”, anche se all’interno della coalizione che governa la città) all’Alleanza Verdi-Sinistra.
A promuovere la manifestazione, in particolare, la rete Per il clima fuori dal fossile, che ha organizzato in questo mese a Ravenna una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica (prossimo appuntamento lunedì 14 aprile alle 20 alla sala Buzzi sulle rinnovabili).
Nei vari interventi (con delegazioni provenienti da tutta Italia, dalla Puglia al Veneto) sono stati presi di mira il nuovo rigassificatore, appunto, le estrazioni, i progetti di “cattura” della Co2, ma anche il gasdotto della linea Adriatica e gli intrecci tra interessi “fossili” e militari, con interventi anche in solidarietà alla Palestina.
Non c’è invece l’ex vicesindaco Eugenio Fusignani. Età media di quasi 60 anni
È stata presentata la lista del Pri a sostegno del candidato sindaco Alessandro Barattoni in vista delle elezioni amministrative di Ravenna del 25-26 maggio. Si tratta, come noto, di una delle sei liste che formano la coalizione di centrosinistra insieme a Pd, Avs, M5S, Ama Ravenna e Progetto Ravenna.
Capolista sarà l’ex, storico, vicesindaco Giannantonio Mingozzi, già eletto quattro anni fa, ma che rifiutò il seggio. Non è in lista invece l’assessore uscente (ex vicesindaco) e segretario regionale dei Repubblicani, Eugenio Fusignani.
«Più che lanciarci in grandi promesse – dichiara Mingozzi – io credo che sia importante far capire quanto abbiamo fatto in questi anni. L’impegno dei Repubblicani sul porto, sull’università e sulla sicurezza con la delega del vicesindaco Fusignani è stato notevole. Io spero non valga solo l’ultimo mese di campagna elettorale, ma anni di esperienza, impegno e soprattutto lavoro».
Su 32 candidati, 18 sono di sesso femminile; l’età media è piuttosto alta (come nel caso dei compagni di coalizione di Ama Ravenna), quasi 60 anni; i più giovani in lista sono Yuri Ghetti, classe 1998, Andrea Vasi, classe 1996, e Matteo Mazzotti, 1995; i veterani sono invece Carlo Gambi, classe 1941, Benito Righetti, nato nel 1942, e Silveria Paola Antonia Madonna Lameri detta “Silvia”, classe 1944.
Ecco la lista completa.
1. Mingozzi Giannantonio, 12/01/1952
2. Raccagni Nives, 11/04/1958
3. Vasi Andrea, 14/05/1996
4. Fusconi Edera, 26/06/1958
5. Agrioli Laura, 06/12/1962
6. Alvisi Nicoletta, 20/10/1967
7. Cacace Valentina, 13/02/1977
8. Calviello Carmen, 13/04/1987
9. Cavallone Massimo, 11/02/1966
10. Corbelli Massimo, 11/11/1953
11. Cusumano Alessandra, 18/03/1990
12. Falcone Marco, 10/01/1989
13. Fuschini Paola, 09/12/1967
14. Gambi Carlo, 22/01/1941
15. Gardella Fabio, 26/05/1968
16. Ghetti Yuri, 24/09/1998
17. Ghinassi Margherita, 21/08/1956
18. Giunchi Giulia, 21/01/1984
19. Lameri Silveria Paola Antonia Madonna (detta “Silvia”), 20/06/1944
Le prossime due gare sono favorevoli ai giallorossi, che devono però recuperare 7 punti alla capolista Forlì
Sorta di ultima spiaggia per il Ravenna, che a -7 dalla capolista Forlì e con solo quattro giornate da disputare, vede ormai ridotte al lumicino le possibilità di vincere il girone D del campionato di calcio nazionale di serie D.
Domani, domenica 13 aprile, potrebbe però essere una giornata favorevole ai giallorossi che tornano in campo al Benelli, davanti ai propri tifosi, per affrontare il fanalino di coda Fiorenzuola (calcio d’inizio alle ore 15).
Il Forlì, invece, è atteso dall’ostica trasferta di Piacenza, contro una delle grandi delusioni del campionato, ma in uno stadio da Serie A e contro una formazione che deve ancora conquistare la salvezza matematica e non è disposta a fare brutte figure. La possibilità di tornare a -4 o -5 punti è quindi concreta. Il campionato poi tornerà già dopo quattro giorni, con il turno infrasettimanale pre pasquale: il 17 aprile il Ravenna sarà impegnato sul campo del Cittadella Vis Modena, che non ha più nulla da chiedere al campionato, mentre il Forlì riceve la Pistoiese, impegnata invece in una corsa con i “cugini” del Tau Altopascio per il terzo posto, che porterà comunque un piccolo vantaggio ai play-off.
Due partite, quindi, per cercare di riaprire un campionato che al momento sembra in realtà già chiuso per merito di un Forlì davvero super, andato oltre ogni aspettativa.
In caso di arrivo al secondo posto, il Ravenna dovrà ricaricare le pile in vista dei play-off: vincendoli, le possibilità di un ripescaggio in estate in serie C sarebbero concrete (i giallorossi sarebbero in quel caso i secondi della graduatoria finale, dopo l’Inter Under 23).
L’immobile di via Vicoli è già stato tinteggiato con i colori dell’azienda
Il consorzio di autotrasporti Consar Ravenna ha acquisito l’immobile di via Vicoli che ospitava la concessionaria Bmw, alle porte di Ravenna. La struttura alta 20 metri, visibile dalla statale Adriatica, è chiusa da circa dieci anni e la Consar ha già ultimato i lavori di manutenzione esterna con tanto di tinteggiatura con i colori dell’azienda.
Come comunicatoci dal presidente del gruppo Veniero Rosetti, nell’immobile sorgeranno degli uffici che si aggiungeranno a quelli presenti a pochi metri di distanza, in via Vicoli 3/B.
Mostrato al sovrano un video dell’alluvione 2023: «Importante tenere accesi i riflettori»
I cooperatori in una nota inviata alla stampa ringraziano «Re Carlo e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’attenzione che hanno voluto dedicare alla Cab Terra, alle altre Cooperative Agricole Braccianti della provincia di Ravenna e a tutto il movimento cooperativo di Legacoop Romagna».
Il riferimento è all’incontro avvenuto in piazza del Popolo al termine della visita dei reali inglesi di giovedì 10 aprile. «Il loro interesse per quanto avvenuto durante l’alluvione del 2023, sullo stato attuale dei terreni e sulla qualità delle nostre produzioni, ci ha consentito di mantenere alto l’interesse sulle imprese e sui cittadini che sono stati colpiti da quei terribili fatti. La vicinanza di Re Carlo e Mattarella ci rende ancor più motivati a continuare a “tenere accesi i fari” sulla situazione del nostro territorio e sui numerosi impegni che tutti hanno assunto in questi due lunghi anni: il Governo, la struttura commissariale, la Regione Emilia-Romagna, il mondo dell’associazionismo d’impresa e del lavoro».
Per questo motivo, con la sottosegretaria alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna Manuela Rontini e con la struttura del Commissario straordinario alla ricostruzione Fabrizio Curcio, Legacoop ha concordato un’iniziativa pubblica da tenersi ai primi di maggio, a due anni dall’alluvione.
«Di fronte alle immagini del disastro che abbiamo proiettato (pubblichiamo il video qui sotto, ndr) – continua la nota di Legacoop Romagna -, il Presidente ci ha sorpreso positivamente, raccontandoci di aver già anticipato a Re Carlo le caratteristiche della Cab Terra. Anche per questo, il sovrano inglese è voluto entrare subito nel merito delle scelte agricole compiute e dell’attenzione ai temi della biodiversità nelle coltivazioni, che gli stanno a cuore da sempre. Prima di congedarci ci ha regalato una indimenticabile battuta, di humour tipicamente britannico, sulla qualità dei nostri prodotti nonostante l’alluvione. Durante la conversazione che hanno avuto con noi, nello spazio riservatoci dal Comune di Ravenna in piazza del Popolo, i due Capi di Stato ci hanno dimostrato di conoscere e apprezzare i nostri valori, e di essere sinceramente emozionati dalle immagini e dalla storia del sacrificio della Cab Terra. Ad esso ne seguirono altri, simili per impegno e danni, nelle altre cooperative agricole braccianti del territorio, come Agrisfera, Massari, Fusignano e Bagnacavallo. Quel gesto di altruismo nacque dai valori di libertà e democrazia su cui si fonda il movimento cooperativo e che sono alla base dell’amicizia tra i nostri popoli».
Re Carlo stesso – continua Legacoop – «ha più volte rimarcato la loro importanza, a ottant’anni dalla liberazione della città dall’occupazione nazifascista per mano delle forze canadesi, inglesi e dei Partigiani. A essi le cooperative continueranno a ispirarsi, anche ora che stanno cercando con difficoltà di recuperare il loro volto migliore di fronte alle difficili sfide che ci ha imposto il riscaldamento globale. La ricostruzione è un obiettivo centrale per la Romagna e tanto resta ancora da fare, sia per le istituzioni che per le imprese. Per questo, le occasioni di confronto istituzionale hanno una importanza fondamentale».
Dalle 8 alle 18 di lunedì 14 e di martedì 15 aprile, salvo imprevisti meteorologici, verrà istituito lungo la strada provinciale 254R “Di Cervia”, in corrispondenza del ponte sul fiume Savio posto al confine tra Castiglione di Ravenna e Castiglione di Cervia, il regime di circolazione a senso unico alternato regolato da movieri, per consentire lo svolgimento dei lavori di manutenzione straordinaria del ponte.
Tale disposizione è finalizzata al montaggio, in sicurezza, di un sistema di ponteggio idoneo e necessario alla esecuzione, nelle prossime settimane, delle lavorazioni di consolidamento e rinforzo strutturale della pila centrale del ponte.
L’intervento prevede il risanamento degli elementi strutturali di elevazione (spalle e pile) e il rinforzo dei pulvini delle pile, con posa in opera di apposite cerchiature metalliche, previsto nel progetto di intervento del valore complessivo di 300mila euro (finanziato per 180mila euro con contributo concesso alla Provincia di Ravenna dalla Regione Emilia-Romagna e per 120mila euro con risorse della stessa Provincia).
Cgil, Cisl e Uil della provincia alzano la voce: «Appalti e subappalti producono insicurezza»
Il presidio dei sindacati a Bologna dopo l’incidente
All’alba di giovedì 10 aprile, l’ennesimo infortunio mortale ha colpito il settore delle manutenzioni stradali: a perdere la vita è stato Francesco D’Alò, 59 anni, travolto mentre lavorava sulla tangenziale di Bologna, in un cantiere per la segnaletica stradale.
I sindacati in una nota esprimono «profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto e ai colleghi rimasti feriti».
L’azienda coinvolta, 3S Safety, ha sede a Faenza. «È un’azienda, probabilmente metalmeccanica con un utilizzo importante del lavoro interinale, che opera stabilmente in ambito stradale e autostradale, un contesto che rientra a pieno titolo nel settore edile», sottolineano in una nota Cgil, Cisl e Uil, che accusano: «Anche in questa occasione, constatiamo che il contratto applicato non rispecchia quello previsto per l’attività prevalente, ovvero l’edilizia, sollevando non pochi interrogativi in merito alle garanzie offerte in termini di tutele, formazione e sicurezza. Da tempo le Organizzazioni Sindacali richiamano attenzione sulle problematiche del ricorso ad appalti e subappalti al massimo ribasso, sistema che produce inevitabilmente lavoro precario ed insicuro».
«Dalle informazione in nostro possesso – continua la nota – pare che la vittima sia un lavoratore somministrato. Tale informazione, se dovesse essere confermata, ci interroga ulteriormente sulle condizioni del nostro mercato del lavoro che costringe alla precarietà lavoratori e lavoratrici che per età anagrafica dovrebbero essere più vicini alla pensione, invece che barcamenarsi tra un contratto precario e l’altro, sottoposti a ritmi di lavoro durissimi anche durante gli orari notturni. È una tendenza pericolosa, su cui va aperta subito una riflessione seria. Chiediamo che venga fatta completa chiarezza su quanto accaduto e che siano individuate tutte le responsabilità, comprese quelle della società committente. Se necessario, ci costituiremo parte civile nei procedimenti giudiziari».
Per chiedere «misure vere, subito», le categorie dei lavoratori edili, metalmeccanici e dei somministrati di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Ravenna proclamano due ore di sciopero per la giornata di lunedì 14 aprile da effettuarsi nelle ultime due ore del turno di lavoro.
Tra le richieste dei sindacati: contrasto effettivo al dumping contrattuale; applicazione obbligatoria del CCNL Edile nei cantieri stradali e autostradali; controlli sulle qualifiche e sulla presenza di responsabili di cantiere; formazione obbligatoria e verificabile per tutti i lavoratori; limiti all’impiego notturno di lavoratori anziani; limite all’utilizzo dei contratti di somministrazione; riforma della catena degli appalti per impedire che la sicurezza venga scaricata a valle».
Gianni Minotti era un imprenditore agricolo di Castiglione di Ravenna
Cordoglio nel mondo degli autotrasportatori per la morte di Gianni Minotti, il camionista 48enne di Castiglione di Ravenna che ha perso la vita nell’incidente avvenuto ieri mattina (11 aprile) sull’A14, nei pressi del casello di Cesena.
Alla guida del suo camion, per cause in corso di accertamento, ha tamponato un altro mezzo pesante che lo precedeva (di quelli che segnalano la presenza di cantieri, al lavoro per conto delle Autostrade), senza che sull’asfalto si siano notati segni di frenata. L’impatto è stato violentissimo, la cabina si è piegata, distruggendosi, e il carico di farina che trasportava Minotti – che è morto sul colpo – si è rovesciato. Illeso invece l’altro camionista.
Originario di Pioppa di Cesena, nel 2019 Minotti – rivela il Corriere Romagna oggi in edicola – si era trasferito a Castiglione di Ravenna per seguire più da vicino uno degli stabilimenti dell’azienda agricola Minotti, fondata dal nonno Ivo.
Avrebbe compiuto 49 anni fra pochi giorni; non era sposato e non aveva figli, lascia il padre Mauro e il fratello Luca. Sui social lo piangono in queste ore tantissimi amici e colleghi.
La sua grande passione erano appunto i camion; organizzava raduni ed era presidente dell’associazione “Svalvolati sull’Adriatico”, con finalità benefiche.
Alle 20.30 prenderanno il via le proiezioni e le premiazioni dei corti vincitori. Nel corso della serata sono attesi numerosi ospiti nazionali e internazionali e sarà proiettato il corto vincitore dell’Oscar 2025, I’m not a robot, scritto e diretto da Victoria Warmerdam.
Nella serata finale saranno assegnati diversi riconoscimenti tra cui il Premio Ivano Marescotti, riservato alla migliore interpretazione.
«Siamo all’atto finale di una edizione che sta riservando grandi soddisfazioni – commentano gli organizzatori -. Una grande risposta del pubblico, i tanti ospiti, i corti e gli incontri sul palco hanno per ora regalato forti emozioni. Nella giornata di giovedì sono state protagoniste le scuole che hanno assegnato i premi frutto dei laboratori che ogni anno il circolo Sogni tiene negli istituti del territorio.
L’organizzatrice Beatrice Bassi del Mercato Coperto: «Abbiamo cercato di farli sentire a casa»
Beatrice Bassi (a destra) con la regina Camilla
Mentre la città era in festa per l’arrivo dei reali, impegnati nella visita istituzionale e culturale tra la scoperta dei monumenti simbolo di Ravenna e la commemorazione in municipio per l’80esimo anniversario della Liberazione, nella giornata di giovedì 10 aprile piazza del Popolo si preparava per un’altra tappa del tour reale, capace di chiudere l’esperienza ravennate in un clima di festa e leggerezza.
Oltre venti espositori distribuiti lungo la piazza, in un percorso ad anello che raccontava le eccellenze del territorio partendo dall’enogastronomia, con la pasta fresca e la piadina del Mercato Coperto. Protagoniste di questa prima parte le farine del Molino Spadoni. E ancora, l’olio di Brisighella, il culatello, l’anguilla marinata e il carciofo “moretto” di Slow Food, le etichette del Consorzio Vini di Romagna, l’aceto balsamico di Modena Giusti e il parmigiano reggiano. Accanto alle tipicità culinarie, abbinate dagli chef a materie prime di provenienza anglosassone per rafforzare il legame tra Emilia-Romagna e Regno Unito, gli stand delle realtà tradizionali del territorio, tra cui quelle più colpite dall’alluvione, come Cab Terra e le saline di Cervia, ma anche la storica stamperia Pascucci, fino a realtà sociali e culturali come Ravennaantica, Slow-fiber (costola di Slow food che si occupa di tecniche di produzione sostenibile), Linea Rosa, e Tortellante, progetto di Massimo Bottura che offre uno sbocco sul mondo del lavoro ai ragazzi autistici tramite la produzione di pasta fresca. Tra i nomi più importanti in piazza quelli, degli chef stellati Carlo Cracco (che ha proposto per l’occasione un prosciutto di agnello gallese) e lo stesso Bottura, che ha avuto il ruolo di cicerone durante la visita dei reali tra gli stand.
L’evento Uk-Emilia Romagna Festival è stato organizzato da Beatrice Bassi, amministratrice di Mercato Coperto (main partner dell’evento) dopo mesi di lavoro a stretto contatto con l’ambasciata britannica. L’area degli stand era accessibile solo su invito, ma la piazza è rimasta comunque fruibile da tutta la cittadinanza: «La visita dei reali mancava di una parte gastronomica, così abbiamo deciso di proporla in una chiave originale e coinvolgente per l’intera città, con un “festival dei sapori” che unisse il nostro territorio a quello di Oltremanica» ci racconta. Ogni dettaglio, dalle misure di sicurezza alla disposizione e allestimento degli stand (particolarmente curati nell’esposizione e nella forma), è stato coordinato da Bassi in condivisione con l’ambasciata (in filo diretto con le volontà di Buckingham Palace). «Tenevo particolarmente al mettere le sfogline del mercato in prima linea, sia per l’importanza della loro tradizione sia perché ritenevo plausibile che i reali volessero scattarsi una foto davanti a taglieri e matterelli – spiega Bassi – Alla fine è stato uno dei momenti più divertenti della giornata, con la regina Camilla che chiede all’azdora di passarle il matterello e dopo qualche tirata di sfoglia commenta divertita il risultato».
Parlando di pasta fresca, Bottura ha avuto modo di introdurre ai reali il passatello, e la sua natura di piatto di recupero. Poi è stata la volta della piadina romagnola, assaggiata dai reali e dal presidente Mattarella in abbinamento al salmone scozzese. La degustazione è proseguita tra prosciutto di mora romagnola e squacquerone delle officine gastronomiche Spadoni con fichi caramellati, raccontanti dallo chef Max Mariola. Ad affettare il prosciutto, Stefano Paciotti, uno dei salumieri più famosi di Italia arrivato a Ravenna per l’occasione, su invito di Bassi. Paciotti ha mostrato al re come “puntare” il prosciutto, in un piccolo show-cooking che ha incantato anche il Presidente. Poi l’invito ad annusare il profumo della mora romagnola appena tagliata. Dopo l’assaggio, il re ne avrebbe chiesto un po’ da portare con sé a Londra. E non solo, perché tutti gli espositori avevano preparato degli omaggi per sua maestà, e non è escluso che proprio in questi giorni a Buckingham Palace si stia banchettando con i prodotti romagnoli. Poi una tappa al Consorzio vini di Romagna, dove il presidente del consorzio ha avuto modo di raccontare il loro lavoro, e una tra le etichette di Santarcangelo offerte da Cracco.
La piazza allestita per la visita dei reali
Il re e la regina hanno seguito percorsi separati: Camilla ha seguito Bottura alla scoperta dell’aceto balsamico abbinato al manzo irlandese e al sidro (lo chef stellato ha anche improvvisato per lei un drink a base di sidro e “oro nero” di Modena) e dell’artigianalità di Pascucci, mentre re Carlo e Mattarella hanno conosciuto gli agricoltori della Cab. Qui il presidente ha avuto modo di spiegare e ringraziare per il sacrificio delle terre durante l’alluvione del 2023 che ha salvato la città di Ravenna a discapito della cooperativa agricola. Qui, il re sarebbe rimasto particolarmente colpito dagli asparagi, lanciandosi in vari complimenti. Tanta ammirazione anche per il sale cervese, apprezzato per il sapore e la consistenza particolare, e riconosciuto da Mattarella come un’eccellenza importante a livello nazionale.
«L’idea era quella di un tour che non presentasse i prodotti in modo “noioso” ma capace di diventare un’esperienza gastronomica a tutto tondo – commenta Bassi -. Non tutto è andato secondo i piani: ci aspettavamo un giro più raccolto e rilassato, ma l’entusiasmo della gente è stato difficile da mantenere e la calca si è stretta presto su reali e istituzioni, tra cameraman, fotografi e curiosi. Il clima però è sempre rimasto gioioso e disteso, una vera e propria festa».
Infine, l’esibizione dei ballerini di liscio della scuola di danza Malpassi sulle note di Romagna Mia, che ha accompagnato i reali fuori dalla piazza, pronti a salire sull’auto in direzione aeroporto di Forlì. «Re e Regina mi hanno dato l’impressione di grande cortesia e traquillità. L’affiatamento tra loro, come coppia, era visibile solo dai loro sguardi – ricorda Bassi con un sorriso -. Dalle informazioni ricevute, sembra che abbiano apprezzato molto il festival e l’organizzazione. Per me la cosa più importante era offrire un’esperienza coinvolgente e farli sentire “a casa”, perché è questo che noi romagnoli facciamo: cerchiamo sempre di fare sentire a casa i nostri ospiti. Sono molto felice che questo clima di festa, convivialità e tradizione sia emerso anche sulle pagine della stampa internazionale».
Torna la rubrica che ci accompagnerà fino alle elezioni del 25 e 26 maggio. A tutti la stessa domanda e lo stesso spazio per la risposta
Il rigassificatore al largo di Punta Marina
Seconda puntata (qui è possibile recuperare la prima, sul tema degli adolescenti) della rubrica che ci accompagnerà durante la campagna elettorale per le amministrative di Ravenna in programma il 25 e 26 maggio (eventuale ballottaggio dopo due settimane) e che segneranno in ogni caso l’inizio di una nuova fase per la città, dopo il doppio mandato di Michele de Pascale. Cercheremo di toccare temi trasversali per mettere a confronto le opinioni e le proposte dei sei candidati sindaci in campo a cui abbiamo concesso uno spazio limitato e uguale per tutti. Questa settimana un tema molto di attualità, in concomitanza con l’Omc, la fiera dell’offshore appena terminata a Ravenna.
«Ravenna capitale delle fonti di energia fossili: dal rigassificatore allo stoccaggio di Co2 fino all’offshore, tanto che siamo ancora una volta sede dell’Omc. Condivide le scelte fatte finora su questo fronte? Da sindaco spingerebbe per nuove estrazioni? Quali progetti in questo ambito promuoverebbe?»
LE RISPOSTE (l’ordine varia ogni volta)
Nicola Grandi (Fdi-Fi-Viva Ravenna): «Verdi-Sinistra e M5S cosa ci fanno con Barattoni?»
«La transizione ecologica e l’uso delle fonti fossili devono andare di pari passo per impedire che i costi della transizione si riverberino sui cittadini, come vuole la sinistra. Condivido e ho condiviso in larga parte queste scelte anche se mi chiedo come possano essere sostenute anche da forze come Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle et similia che hanno dichiarato su questi temi cose diametralmente opposte e come possano tali forze sostenere la candidatura a sindaco di Barattoni, in totale continuità con De Pascale.
Posto che la sospensione delle estrazioni in Adriatico venne decisa dal governo Conte 1, che determinò danni enormi per il tessuto imprenditoriale del settore in cui Ravenna è leader, l’auspicio è che esse possano riprendere, tenendo conto, tuttavia, che gli investimenti su questo fronte sono stati interrotti a causa di quelle sciagurate decisioni e non è facile riprendersi dopo uno stop così prolungato. Riguardo alle estrazioni tuttora in essere, si dovrebbero accelerare le tempistiche di chiusura di quelle responsabili della maggiore subsidenza, ma solo quando potranno iniziare nuove estrazioni più al largo.
Promuoverei nuove estrazioni più al largo, per quanto di competenza amministrativa locale, valutando al contempo con attenzione le proposte in campo di energie alternative su cui esistono interessanti progetti».
Marisa Iannucci: «Rigassificatore inutile e pericoloso. Mai più trivelle nell’Adriatico»
«Ravenna non deve essere la capitale del fossile ma della transizione ecologica. Non condivido le scelte fatte finora: rigassificatore, deposito di Co2, trivellazioni in Adriatico. Ravenna è ridotta a vetrina del fossile (Omc docet) dalle politiche del Pd in Regione, in sintonia con la destra. Queste scelte scommettono sul passato e sulle lobby del gas, tradendo il clima e la volontà di cambiamento. Il rigassificatore è un’opera inutile, imposta dall’alto, pericolosa per l’ambiente marino e per la sicurezza del nostro territorio, che ci condanna a decenni di dipendenza dal gas. Ravenna in Comune dice basta alle nuove estrazioni: mai più trivelle in Adriatico. Al contrario, promuoveremo un piano coraggioso per fare di Ravenna la capitale delle energie rinnovabili. Punteremo su parchi eolici e fotovoltaici e sulla nascita di comunità energetiche, per produrre energia pulita e condivisa. Riconvertiremo i lavoratori del fossile verso impieghi verdi, perché la transizione ecologica non lasci indietro nessuno. Investiremo nell’occupazione ecologica: bonifiche ambientali, innovazione sostenibile, mobilità elettrica e cura del territorio creeranno posti di lavoro stabili e di qualità».
Veronica Verlicchi (La Pigna): «Troppa fretta per il rigassificatore. Se vinciamo, sconti in bolletta»
«L’offshore è uno degli asset più importanti della nostra economia e come tale va tutelato, mentre l’atteggiamento ondivago adottato dalla giunta Pd in questi anni credo abbia nuociuto. Il passaggio dalle fonti fossili a rinnovabili deve avvenire attraverso un processo graduale e costante, con forti investimenti tesi a favorire la riconversione delle aziende estrattive. Il Comune deve favorire i progetti che utilizzino fonti rinnovabili: eolico, solare, geotermico, idroelettrico ed idraulico. Con una particolare attenzione a scongiurare le mire speculative. La questione rigassificatore ha messo a nudo il rifiuto del Pd di dialogare con i ravennati: da sindaco avrei usato cautela nel valutare il progetto, senza la fretta ingiustificata che ne ha caratterizzato il processo autorizzativo. Avrei preteso risposte chiare ai dubbi che ancora permangono circa la sicurezza del nostro territorio. Avrei preteso adeguate compensazioni e sconti nelle bollette dei ravennati per almeno 3 anni; impegno che porteremo avanti se vinceremo. Sul progetto Agnes, la nostra contrarietà si concentra esclusivamente sui punti oscuri che il progetto presenta e per i quali abbiamo cercato in più occasioni di ottenere risposte. Per riassumere: sì all’eolico, no alle speculazioni».
Giovanni Morgese (Dc): «Fotovoltaici sugli edifici pubblici. Ravenna diventi un modello»
«La Democrazia Cristiana critica l’amministrazione per non aver fatto di Ravenna la capitale dell’energia rinnovabile, perdendo un’opportunità di leadership. Sebbene la città abbia storicamente giocato un ruolo cruciale nell’energia fossile, con il rigassificatore, lo stoccaggio di CO2 e le estrazioni offshore, oggi è urgente una transizione verso l’energia pulita. L’OMC, che conferma la nostra centralità nel settore energetico, rappresenta un’importante vetrina, ma la città avrebbe dovuto investire maggiormente nelle rinnovabili. Un primo passo sarebbe stato dotare tutti gli uffici pubblici di pannelli solari, contribuendo alla sostenibilità e riducendo i costi energetici. Fino a quando non avremo un sistema energetico alternativo pienamente operativo, ritengo necessario tollerare le estrazioni, ma sempre con l’obiettivo di garantire che le aree estrattive vengano riempite in modo sicuro e sostenibile. Se fossi sindaco, promuoverei un piano per installare impianti fotovoltaici su edifici pubblici e incentiverei politiche che favoriscano solare ed eolico, facendo di Ravenna un modello di sostenibilità per le generazioni future».
Alvaro Ancisi (Lega-Lista per Ravenna-Pdf): «Sto con Wu Ming 1: evitare progetti che provocano subsidenza»
Alvaro Ancisi
Lo ha scritto a gennaio Ravenna&dintorni con questi titoli: “Wu Ming 1 e la crisi climatica: «In Emilia-Romagna l’economia reale è la peggiore possibile. In un sacco di posti non si doveva costruire e non dovrebbe abitarci nessuno: chi ci vive è vittima di una truffa sistemica»”, e affermando poi che: “Ravenna è ai vertici delle classifiche Ispra sul consumo di suolo. È anche un distretto dell’energia fossile e, nonostante stia subendo le conseguenze della crisi climatica, continua a investire su infrastrutture pesanti come il rigassificatore e il nuovo terminal crociere […] eppure l’ex sindaco, oggi presidente regionale, benché non goda della stima degli ambientalisti, è riuscito ad avere il supporto di liste verdi e di sinistra”. È ciò contro cui mi batto da sempre in Consiglio comunale, spesso solitariamente. È sbagliato opporre il lavoro all’ambiente e viceversa, essendo invece necessario coniugarli con equilibrio. Abbiamo eccellenti ricchezze naturali, servono scelte politiche volte alla loro tutela e valorizzazione. No a nuove lottizzazioni che consumano territorio. No a progetti che favoriscono i fenomeni della subsidenza ed erosione della costa, e in generale l’abbassamento e la cementificazione del suolo, e quindi le alluvioni».
Alessandro Barattoni (Pd e centrosinistra): «Favorevole a estrazioni oltre le 9 miglia»
«In Italia i Comuni sono 8mila e sbagliamo se pensiamo che ognuno possa colmare, da solo, l’assenza di una strategia energetica nazionale che dovrebbe tenere insieme decarbonizzazione, sicurezza degli approvvigionamenti e autonomia energetica. Rispetto alla transizione, in questi anni Ravenna ha cercato di fare la propria parte.
Il gas è l’energia chiave per questi passaggi e la meno inquinante fra quelle fossili e sono convinto che il nostro distretto potrebbe dare il proprio contributo con estrazioni oltre le 9 miglia senza effetti sulla subsidenza costiera. Sono invece a favore della chiusura della piattaforma Angela Angelina, a cui si deve parte degli effetti negativi sul livello del suolo fra Lido Adriano e Lido di Dante. Ritengo inoltre che la comunità e la politica ravennate dovrebbero esercitare una pressione sul Governo per l’emanazione del decreto che consenta l’avvio di Agnes, progetto di hub energetico a fonti rinnovabili nel Mar Adriatico. Allo stesso modo, credo che occorra favorire il più possibile l’installazione e la creazione di tante piccole comunità energetiche rinnovabili, in grado di diminuire i consumi delle famiglie e delle imprese a livello locale. Finora la tutela dell’ambiente e il lavoro sono riusciti a non andare in contrasto e noi non vogliamo né transizione senza lavoro, né lavoro senza sostenibilità».
Il festival accoglie 40 appuntamenti e compagnie provenienti da tutto il mondo
Il sindaco Sbaraglia e una studentessa del liceo artistico durante una fase della conferenza
Il 14 maggio si apre la 50esima edizione del Festival internazionale dei burattini e delle figure “Arrivano dal Mare”, curato dal Teatro del Drago. Il festival si svolgerà in Romagna, contemporaneamente a Ravenna e a Gambettola, e vedrà alternarsi 22 compagnie teatrali provenienti da tutto il mondo.
Saranno cinque le giornate (dal 14 al 18 maggio) previste dal calendario che vedrà 40 proposte di cui 8 prime nazionali, un convegno internazionale, 2 mostre, visite guidate, incontri pubblici e momenti di relax, durante i quali sarà possibile parlare con gli artisti e i numerosi ospiti stranieri. Diverse saranno le proposte per bambini e adolescenti ma allo stesso tempo non mancheranno spettacoli “tout public” con temi di attualità e filosofia. I luoghi ravennati toccati dalla rassegna saranno: il Teatro Rasi, Palazzo Rasponi, Rocca Brancaleone, Artificerie Almagià e il Mar.
Fra i protagonisti: Ines Pasic, Ariel Doron, Jordi Bertran, Gigio Brunello, Mauro Monticelli, Figli d’Arte Cuticchio, Teatro Gioco Vita, Ravenna Teatro. Ci sarà poi un focus sulla Catalogna.
Oltre agli spettacoli ci saranno molti eventi collaterali come il convegno internazionale dal titolo “Mezzo secolo di storia del teatro di figura” che «celebrerà la nostra incredibile storia partita nel lontano 1975, possibile grazie alla collaborazione con varie realtà – afferma con orgoglio la direttrice artistica Roberta Colombo -. Nella nostra storia cinquantennale il festival è stato in grado di riportare in auge le tradizioni di burattini, marionette e pupi diventando una realtà di spessore a livello europeo. Oltre agli spettacoli e alle altre attività ci sarà un incontro al giorno in cui si percorrerà con cadenza decennale fatti e accadimenti del teatro di figura. Presenti dal vivo e online molti protagonisti di questi dieci lustri e una delegazione appartenente a festival internazionali».
Sabato 17 maggio alle 15 il Canale Candiano della Darsena di città di Ravenna accoglierà i tradizionali sbarchi: marionettisti, burattinai e musicisti sbarcheranno alle ore 15,15 in testata e affolleranno la banchina con i loro spettacoli trascinando il pubblico verso le Artificerie Almagià, uno degli spazi fulcro del Festival.
Alla conferenza stampa ospitata dal Museo la Casa delle Marionette, è intervenuto anche Fabio Sbaraglia, sindaco facente funzioni con delega alla Cultura: «Grazie di cuore al lavoro del Teatro del Drago. L’essere arrivati al numero 50 colpisce e la prima cosa che si coglie è la dimensione collettiva e di festa che gli organizzatori sono riusciti a creare negli anni. A dispetto della tradizione che ha alle spalle, il teatro di figura è ancora poco valorizzato e quindi c’è sempre grande stupore quando ci si approccia per la prima volta, sia da bambini che da adulti. Come Amministrazione Comunale stimoliamo il territorio a creare iniziative di questo tipo in maniera naturale e cercheremo di mantenere la massima collaborazione. Siamo in un momento delicato perché sul fronte nazionale non sempre la cultura è valorizzata ma ci sforzeremo a fare il massimo con quello che abbiamo a disposizione».
L’edizione del 2025, tra i tanti progetti messi in campo, vede anche la realizzazione della “Residenza Trasversale di Ricerca e Creazione per Burattinai e Marionettisti Professionisti Italia – Canada” che ha visto la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Montreal e Ater. Inoltre, Arrivano dal mare, fa parte di Italiafestival, l’associazione multidisciplinare formata da alcuni fra i più prestigiosi festival italiani; della Commissione Festival di Unima Internazionale e aderisce al progetto Passport Programme che quest’anno porta in Romagna due marionettisti ucraini, nell’ottica di una reciproca conoscenza di cercare di far crescere i ponti culturali con gli artisti, soprattutto con le zone e i Paesi in conflitto.
Per consultare l’intero calendario e i vari progetti, si invita a consultare il seguente link: https://www.arrivanodalmare.it/