martedì
16 Dicembre 2025

Le riflessioni del gruppo cittadino dopo il nubifragio: «I pini di Lido di Savio ancora ben saldi»

A seguito del disastroso nubifragio che si è abbattuto su Milano Marittima, che nella notte del 25 agosto ha abbattuto oltre 260 alberi solo in area urbana, il gruppo Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna condivide alcune riflessioni sul tema del cambiamento climatico, ribadendo la resilienza degli esemplari di viale Romagna.

«Sarebbe facile per noi gioire del fatto che i pini di viale Romagna, a poche centinaia di metri di luoghi del disastro, siano tutti saldamente in piedi, confermando in pieno le analisi dei nostri esperti e bocciando sonoramente tutte le previsioni tragiche dell’agronomo Morelli e le sue prove di trazione: riteniamo invece più utile fare un ragionamento più ampio e articolato. Durante eventi di portata eccezionale come questo, con venti ad oltre 120 km/ora, è evidente che nessun albero è sicuro al 100%. Ne sia prova che sono caduti anche platani, frassini, ulivi ed altre essenze. Il pino domestico quello più rappresentato nel nostro territorio, e quindi gli alberi caduti saranno per la maggior parte pini» comunicano dal gruppo.

L’invito è quello di interrogarsi sulla reale utilità degli alberi nel contesto cittadino: «Dai benefici che apportano gratuitamente alla salute pubblica, all’ombreggiamento, alla biodiversità, fino alle bollette, al valore degli immobili, al benessere psicofisico dei cittadini» rispetto ai danni prodotti quando, al sopraggiungere di eventi estremi, possono cadere. Secondo gli ambientalisti, il rischio è quello di scontrarsi con «un’amministrazione impreparata che si affretta a tagliare alberi in massa per tranquillizzare la popolazione, dando l’illusione di risolvere il problema, quando invece contribuirebbe solamente ad aggravarlo».

La soluzione per adattarsi al meglio ai cambiamenti climatici ormai assodati, secondo il comitato cittadino «non consiste nell’abbattere alberi, ma nel conservare quelli esistenti con le adeguate cure, e nel piantarne sempre di più, al contempo adottando tutti gli accorgimenti verso la cittadinanza, anche in termini di risarcimenti per i beni materiali colpiti. Altrimenti, ora sono alberi, domani, saranno tetti, edifici, infrastrutture, domani saremo noi, e tutto quello che le tempeste sempre più furiose incontreranno nel loro cammino».

Gli Agronomi: «Servono piani integrali di bacino per il rischio alluvioni e dissesto»

A seguito di quanto riportato nella prima consulenza disposta dalla procura della Repubblica in merito all’ultima alluvione che ha colpito il ravennate nel 2024, l’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Ravenna sottolinea alcuni importanti aspetti legati alla gestione del territorio che andrebbe realizzata su piani integrali di bacino idrografico, in funzione anti-dissesto idrogeologico e per la sicurezza idraulica. Questo criterio deve diventare una priorità assoluta per le Istituzioni, a beneficio di tutta la società.

«Oggi, alla luce degli studi e degli approfondimenti di autorevoli tecnici ed esperti incaricati non solo dai comitati, ma anche dalla Procura, che confermano come i recenti eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico non siano più da considerarsi straordinari ma, purtroppo, ordinari, è necessario adottare una visione d’insieme più ampia ed efficace, che parta dalle nostre zone collinari e montane e arrivi fino alla pianura», sottolinea Daniele Gambetti, dal 2023 consigliere dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (Conaf) ed esponente dell’Ordine provinciale di Ravenna.

La gestione integrale del territorio già ai primi del ‘900 era considerata una priorità assoluta, quando fu varato il Regio Decreto 3267 nel 1923, più conosciuto come “Legge Serpieri”, ancora oggi in vigore, a cui seguì la legge n. 215 del 1933, sulla bonifica integrale. Sull’onda di quei provvedimenti vennero prodotte norme sul vincolo idrogeologico, prescrizioni di polizia idraulica e forestale, e tutto il territorio, dalla montagna alla collina alla pianura, venne dotato di infrastrutture di difesa idrogeologica. Nei soli bacini del Santerno, Senio, Lamone e Marzeno oggi se ne contano ancora oltre 4.500. Una moltitudine di opere che sono sporadicamente oggetto di interventi di manutenzione ordinaria, per mancanza di idonei stanziamenti. Quando non sono talvolta abbandonati.

Prosegue Gambetti: «È necessario mettere mano a progetti riguardanti interi bacini idrografici, anche in considerazione degli eventi che si sono potuti osservare negli ultimi due anni, perché quello che accade quando si verifica un’alluvione in pianura, comincia qualche ora prima in cima alla montagna, con le piogge che cadono nella conca dove si origina il fiume che ha esondato. E occorre interpellare agronomi e forestali, perché la loro esperienza e la loro professionalità è indispensabile alla cura e alla manutenzione del territorio».

«Servono progetti che riguardino le sistemazioni idraulico-forestali e agrarie – spiega Giovanni Gualtieri, presidente dell’Ordine degli Agronomi e Forestali di Ravenna –; progetti che indichino quali attività di manutenzione sono necessarie, come, ad esempio, quelle relative alle aree boschive, ai piccoli rii, ai fossi e ai corsi d’acqua. Il governo dell’acqua è il tema centrale, da cima a valle, e non possiamo più permetterci che interi territori vengano totalmente abbandonati a sé stessi. Anche le aziende agricole e forestali devono essere messe in condizione di operare serenamente, cioè devono essere alleggerite da vincoli di natura ambientale che oggi non sempre trovano giustificazione».

Le attività economiche – quelle che consentono la permanenza dell’uomo in collina e in montagna, come la coltivazione dei terreni di versante e il taglio del bosco – possono essere orientate agli obiettivi della difesa idrogeologica e del governo delle acque. In questo senso, anche le attività di escavazione lungo i fiumi, finalizzate all’allontanamento di ghiaia e di altri materiali litoidi, possono avere la loro utilità, purché inserite in un quadro progettuale generale ben definito ed equilibrato. Talvolta, infatti, si verificano accumuli di ghiaia o di altro materiale che alterano il corretto deflusso delle acque. Basti pensare a tutti gli interventi di allargamento e approfondimento degli alvei fluviali, oggi spesso eseguiti in regime di urgenza, con un ingente dispendio di risorse pubbliche.

Per la Ravenna del calcio è già tempo di derby. Ma si saprà solo giovedì se si potrà giocare a Forlì…

Dopo la vittoria all’esordio in campionato, in casa Ravenna Fc è alta l’attesa per la seconda giornata del girone B del campionato di calcio di serie C, che vedrà i giallorossi impegnati nel derby contro il Forlì (lunedì 1 settembre alle ore 20.30). A una settimana dalla partita, non è però ancora certo che si possa disputare al Morgagni: allo stadio di Forlì, infatti, sono in corso lavori per adeguarlo alla serie C.

Da club e Comune filtra un certo ottimismo: in questi giorni saranno installati gli ultimi due tornelli, in attesa della Commissione di vigilanza che esaminerà l’impianto mercoledì. Il giorno dopo arriverà il responso sull’agibilità dell’impianto.

Come scrive il Corriere Romagna oggi (25 agosto) in edicola, nell’ipotesi che il via libera non arrivi in tempo, Forlì-Ravenna si dovrà giocare allo stadio scelto dai biancorossi al momento della presentazione dell’iscrizione al campionato di Serie C: quello di Caldiero.

Il sindaco: «Milano Marittima ripulita in tempi record. Stiamo tornando alla piena normalità»

«La condizione delle strade principali riguardo alla circolazione è quasi completamente ripristinata e la viabilità sta tornando alla piena normalità». Sono le parole del sindaco di Cervia Mattia Missiroli, un aggiornamento (alle ore 19.30) nella giornata che sarà ricordata per la tempesta che ha devastato in particolare alcune vie di Milano Marittima (qui il nostro articolo più dettagliato). Fortunatamente, sottolinea il sindaco, non ci sono stati feriti.

«In tempi record gran parte di Milano Marittima è già stata ripulita dagli alberi caduti stanotte per il forte temporale. Un lavoro straordinario, frutto della prontezza e della determinazione di tecnici, operai, volontari e forze dell’ordine», dice il sindaco.

Viale 2 giugno, viale Matteotti e via Jelenia Gora entro la giornata di oggi saranno libere. «Le operazioni nelle strade secondarie continueranno senza interruzione anche durante le ore notturne, senza fermarsi fino al ripristino totale», assicura il sindaco.

Le aziende preposte Hera ed Enel stanno lavorando per riattivare i condotti del gas, dell’acqua e della luce.

Le strutture comunali sono tutte agibili e si possono continuare le attività programmate.

Purtroppo i danni alla pineta di Milano Marittima nella fascia dalla I alla XIV traversa sono stati ingenti e nei prossimi giorni sarà fatta una stima degli alberi caduti.

«Ribadiamo che è stata disposta la chiusura delle pinete e dei parchi alberati – conclude il sindaco -, pertanto è vietato entrare nei suddetti luoghi e si raccomanda comunque ancora la massima attenzione negli spostamenti, non sostare nelle zone colpite e prestare attenzione dove si stanno facendo i lavori. Ringraziamo tutti coloro che si stanno adoperando e impegnando per il ripristino della condizioni di normalità e il Prefetto di Ravenna con cui siamo rimasti costantemente in contatto».

 

Cervia è stata in grado di rispondere unita e compatta come sempre, e grazie alla risposta immediata di tutta la comunità è subito ripartita, continuando a svolgere in pieno l’attività turistica. >

Continuano gli interventi per le strade di Milano Marittima: viabilità ancora interdetta in alcune vie del centro

Milano Marittima conta i danni dopo il violento nubifragio di questa notte (24 agosto), che ha colpito la città con forte raffiche di vento (fino a 100 km all’ora) e acquazzoni poco prima dell’alba. Intorno alle 17.30 di oggi, la viabilità nella zona nord risultava ancora interdetta in diversi punti, con auto deviate anche sul lungomare pedonale. 

I danni più significativi si registrano a partire dall’altezza del Canalino, poco fuori dal centro pedonale, fino all’Anello del Pino (tra l’XI e la XV traversa). Qui la furia del nubifragio ha lasciato una scia di alberi abbattuti, strade impraticabili e aree verdi devastate. Secondo le prime stime, si tratta di 265 alberi caduti in totale, più di quelli registrati dopo il tornado del 2019 per quanto riguarda il centro cittadino. Numerose anche le automobili parcheggiate gravemente danneggiate, appartenenti a turisti e residenti e le attività commerciali: dal Minigolf Centrale (il pino che è caduto tra le buche meccaniche ha urtato anche contro il tetto dello storico ristorante Caminetto) alla sala giochi Hippy, dove un albero sradicato dal marciapiede ha travolto la pista di go-kart e le attrazioni esterne. Anche l’area giochi dell’Anello del Pino ha subito ingenti danni, e sui social l’immagine del famoso calcinculo distrutto dal tronco è diventata uno dei simboli della catastrofe. 

Gravi conseguenze anche per il settore ristoranti e alberghi: dalla zona esterna del Touring al tetto del ristorante Al Momento. Anche Villa Arizona ha riportato danni limitati al giardino, mentre l’hotel Kent presenta danni strutturali e gravi incrinature nel parcheggio. Al Grand Hotel Gallia la situazione è anche più complessa: oltre alle recinzioni divelte e a parti della struttura compromesse, è stata segnalata anche una fuga di gas, prontamente messa in sicurezza.

Sui lidi la situazione appare meno drammatica, con leggeri danni ad alcuni stabilimenti ripristinati nel corso della mattinata. Si contano alcune torrette di salvataggio rovesciate e la distruzione completa dell’installazione Razza Umana di Oliviero Toscani, esposta per gli ultimi giorni sul lungomare.

Mentre i tecnici sono al lavoro per il ripristino della rete viaria e per la messa in sicurezza delle aree colpite, le vie del centro si dividono tra proprietari di beni incidentati, forze dell’ordine e tecnici del comune. Sono intervenute nelle operazioni 9 squadre della protezione civile, 10 automezzi speciali dei vigili del fuoco, 25 mezzi addetti al verde tra Hera, Deltambiente e Giovane Strada. Sul posto anche pattuglie della polizia locale di Cervia e Ravenna e polizia provinciale.

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Non mancano i curiosi che, armati di smartphone fotografano i segni della tempesta a piedi e in macchina, ma anche zigzagando a tra operai e rami a bordo di un risciò.

Nel resto della cittadina, però, il viavai dei turisti ricorda quello di un normale pomeriggio d’agosto: segno di una città che, come sottolineato dall’Amministrazione, non ha intenzione di fermarsi e punta subito alla ripartenza.

Nonostante la violenza del nubifragio, non si registrano feriti né persone coinvolte direttamente. Alcune zone restano sprovviste di luce o acqua potabile a causa dei guasti agli impianti. Le prossime ore saranno decisive per una stima più accurata dei danni, che già ora si preannunciano tra i più pesanti subiti dalla cittadina.

Tempesta a Milano Marittima, caduti quasi 300 alberi. Le spiagge sono tornate subito operative

Dopo la tempesta che ha interessato le spiagge del comune di Cervia, soprattutto a Milano Marittima, la Cooperativa bagnini di Cervia, e i singoli imprenditori balneari, si sono messi subito al lavoro per restituire al litorale la funzionalità e la sicurezza.

Il piano di ripristino è stato strutturato su più fronti, coinvolgendo la squadra dei manutentori della Cooperativa, per una ripresa coordinata e sostenibile dalle prime ore della mattina.

Fabio Ceccaroni, presidente della Cooperativa bagnini di Cervia, dichiara: «La zona più colpita è quella di Milano Marittima Nord, dal Canalino alla decima Traversa. Nonostante alcune torrette e attrezzature danneggiate il servizio di salvataggio è operativo come nei giorni scorsi e le condizioni di sicurezza non sono venute meno. La Cooperativa sta monitorando la zona delle traverse di Milano Marittima dove alcune trombe d’aria hanno fatto volare via le attrezzature degli stabilimenti che in queste ore sono già state ripristinate dai nostri soci. Gli stabilimenti balneari, bar e ristoranti, sono tutti aperti ai turisti e operativi. Nessuna intrusione del mare. Possiamo affermare che la spiaggia ha reagito prontamente, i danni sono circoscritti e i servizi ripartiti come il giorno prima. Stiamo comunque facendo la stima dei danni e monitorando la situazione. Tutta la nostra solidarietà va agli albergatori, alle imprese e ai turisti che hanno subito danni».

Numerosi i mezzi e il personale impiegato in questa emergenza.

Questa la sintesi dei dati fornita dal Comune di Cervia.

  • Vigili del Fuoco: 10 automezzi speciali con 50 operatori e presidio costante al Centro Operativo Comunale.
  • Protezione civile: 9 squadre con 33 persone del Coordinamento del Volontariato, tutto il nucleo operativo di Cervia e l’Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione civile con presidio del Presidente della Regione Emilia-Romagna e del Direttore dell’agenzia al Centro Operativo Comunale.
  • Verde: 25 mezzi di cui 4 Giovane strada, 8 mezzi di Hera, 13 Deltambiente per un totale di 60 operatori compreso tutto il Servizio Verde del Comune.
  • Polizia Locale Cervia: 8 pattuglie sul territorio e sala operativa attiva in totale 30 agenti attivi; presenza costante al Centro Operativo Comunale.
  • Polizia Locale Ravenna: 2 pattuglie con 6 agenti.
  • Polizia Provinciale Ravenna:1 pattuglia con 3 agenti. Inoltre tutte le Forze dell’Ordine (Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato) sono impegnate nell’emergenza.

Dalle prime ricognizioni nelle aree pubbliche sono caduti 265 alberi. I primi interventi di rimozione delle alberature riguardano l’area compresa tra la I e XIV traversa, viale 2 Giugno, viale Matteotti ed inoltre via Jelenia Gora e viale Romagna.

Alcune zone (circa 200 utenze) sono sprovviste di acqua potabile causa guasti ad impianti (altre 83 utenze sono senza gas). È possibile rifornirsi alle autocisterne messe a disposizione da Hera che si trovano: Viale Ravenna Stadio dei Pini e Viale Matteotti XXI traversa a Milano Marittima.

«La situazione sta tornando velocemente alla normalità – dichiarano il sindaco di Cervia Mattia Missiroli e il vicesindaco con delega alla Protezione civile -. Abbiamo messo in campo tutti i mezzi e le risorse umane disponibili. Cervia come sempre è pronta a rialzarsi nei momenti più difficili. Come avvenuto anche in precedenza ci siamo attivati immediatamente e la nostra località continuerà a svolgere in pieno l’attività turistica, Ringraziamo tutti coloro che si stanno adoperando e impegnando per il ripristino della condizioni di normalità. Siamo vicini ai cittadini e imprenditori che hanno subito danni. Ringraziamo per la presenza anche il Presidente della regione Michele de Pascale».

 

Tenkorang, prima doppietta in carriera e più di 10 km in 90′: «Mi sento al 100 percento»

Il volto del Ravenna sulla copertina della vittoria 3-2 contro il Campobasso, nella prima giornata del campionato di calcio di serie C, è senza dubbio quello di Joshua Tenkorang. Il centrocampista 25enne, nato a Novara da genitori ghanesi, ha messo a segno una doppietta, la prima della sua carriera che vale un 8 in pagella. «Non avrei mai pensato di arrivare in carriera a fare due gol in un partita – riconosce il 25enne con un sorriso nel dopo gara –. È stata un’emozione pazzesca».

La prima palla in rete dopo appena 90’ secondi con un tocco lesto in area piccola su corner di Spini. Il secondo nella ripresa, per il momentaneo 3-1, di testa su cross di Di Marco. La gioia della prima doppietta in carriera per Tenkorang – nelle ultime quattro stagioni tra C e B con Campobasso, Virtus Entella, Lecco, Foggia e Lumezzane – è arrivata contro la squadra con cui ha giocato dal 2019 al 2022 tra D e C: «Un po’ mi dispiace per loro perché mi sono trovato molto bene a Campobasso, ma il calcio è fatto così».

I gol vanno a referto, ma quello che non si vede nel tabellino è la prova di fisicità offerta dal giocatore a tutto campo: «Mi sento bene fisicamente, siamo all’inizio della stagione ma credo di essere già al 100 percento e non solo io, anche i miei compagni sono pronti». In media le analisi dei dati dicono che Tenkorang percorre 11-12 km a partita.

I due gol di ieri valgono già un terzo del record di sei marcature stagionali raggiunto dal giocatore per due volte: l’anno scorso con il Lumezzane in C e prima ancora proprio con il Campobasso.

L’esordio convincente della squadra non stupisce il centrocampista (uno degli 8 nuovi acquisti nella formazione titolare): «Dopo la partita con il Cittadella abbiamo avuto delle buone impressioni. In settimana ci alleniamo bene, studiamo gli avversari, tutti i giocatori hanno personalità, ma nessuno si monta la testa».

Ora c’è da preparare il derby a Forlì (1 settembre alle 20.30 al Morgagni), che arriva pochi mesi dopo la sconfitta giallorossa che lanciò i galletti in serie C. Le due squadre si ritrovano faccia a faccia: «Il valore di un derby per una tifoseria si impara in fretta, mi andrò un po’ a rivedere come è andata l’anno scorso. Ora dobbiamo fare tutto il possibile per vincere e ci proveremo con il lavoro in settimana».

Anche l’allenatore Marco Marchionni ha parlato alla stampa nel dopo partita. Le prime parole sono di elogio per i 25 minuti iniziali: «Credo davvero che si sia vista una grande squadra che ha giocato in linea con la prestazione vista con il Cittadella. Siamo stati bravissimi a partire così forte: il gol subito e il tifo in casa hanno creato i contesti giusti per un’ottima partita».

Un difetto però c’è e Marchionni non lo nasconde: «Il secondo gol subito, perché se lo prendi in altri momenti puoi riaprire la partita. Nel secondo tempo abbiamo avuto diverse occasioni per segnare e non le abbiamo sfruttate. Se non segni, almeno devi essere bravo a non subire gol che possono riaprire le partite».

È stata la partita di Tenkorang con due gol, ma il Benelli ha tributato un lungo applauso a Tommaso Di Marco (autore dell’assist per il 3-1) quando è stato sostituito a 11’ dalla fine: «È stato super emozionante – dice il centrocampista in prestito dal Torino –. Non capitano sempre piazze così calorose che ti accolgono subito. Uscire tra gli applausi è stato emozionante, spero ricapiti ancora».

Nonostante la giovane età (22 compiuti da meno di un mese), la mezzala ha già maturato esperienze importanti tra i professionisti: in serie C con le maglie di Virtus Francavilla e Feralpisalò, oltre a qualche presenza in B con la Juve Stabia. Il confronto con le passate esperienze porta Di Marco a una considerazione sul lavoro fatto finora in giallorosso: «Dal primo giorno di ritiro ho trovato preparatori che fanno carichi molto alti e questo poi aiuta quando arrivi in campo, hai forza e senti bene le gambe».

Alberi caduti, danni a strutture e auto a Milano Marittima. Il Comune: «Zona circoscritta, attività turistica prosegue»

Il temporale con forte vento (raffiche fino a 100 km/h) e precipitazioni intense ha provocato l’allagamento di strade e la caduta di diversi alberi a Milano Marittima e in altre zone del territorio cervese in particolare.

Dal Comune di Cervia segnalano «forti danni alle auto e alle strutture, ma fortunatamente non vi sono segnalazioni di alcuna persona ferita».

La Protezione civile e i Vigili del Fuoco con squadre provenienti anche dalle province di Bologna e Modena e dalla regione Marche sono attive e la macchina operativa è dispiegata al massimo.

«Come avvenuto anche in occasioni precedenti – scrivono sindaco e vicesindaco – riporteremo il prima possibile la situazione alla normalità e confidiamo di ripristinare nel pomeriggio la piena viabilità. Saranno ripristinate a breve tutte le condizioni normali, la zona colpita dal fortunale è circoscritta rispetto all’intera località, che continuerà a svolgere in pieno l’attività turistica».

È stata comunque disposta la chiusura delle pinete e dei parchi alberati, mentreiIl Comune «raccomanda la massima attenzione negli spostamenti».

È aperto il Centro Operativo Comunale (dove è presente anche il Presidente della Regione Michele de Pascale) che è in costante contatto col Ccs della Prefettura.

«Siamo vicini ai Comuni colpiti dal violentissimo nubifragio che nella notte si è abbattuto su diverse località della costa romagnola, in particolare nel Cervese – dichiara lo stesso De Pascale -. Siamo in costante contatto con i sindaci e con le squadre degli operatori e dei volontari della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’ordine che sono al lavoro da ore per assistere le persone e mettere in sicurezza il territorio, ma siamo tutti in campo per rimediare a quanto successo e tornare al più presto alla normalità, come successo in situazioni analoghe, anche del passato recente. Peraltro, va sottolineato come la Riviera sia pienamente operativa: ognuno sta facendo la sua parte, per risollevarci già nelle prossime ore».

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, il ravennate Alberto Ferrero, è intervenuto per chiedere «che il presidente della regione chieda al più presto possibile lo stato di calamità per il comune di Cervia – si legge in una nota firmata anche dalla capogruppo in Comune di Fdi Annalisa Pittalis -, poiché i danni che la furia degli elementi ha prodotto non è sostenibile da parte di una amministrazione comunale. Oggi più che mai è necessario sostenere questa comunità con tutti i mezzi possibili e fare sì che si possa tornare quanto prima alla normalità».

Vento e temporale: danni anche in spiaggia nel Cervese

Anche spiagge e stabilimenti balneari risultano fortemente danneggiati nella zona di Cervia e Milano Marittima dal temporale con forti raffiche di vento che si è abbattuto prima dell’alba sulla riviera romagnola. Lettini ribaltati e coperture di alcune strutture sono volate via o si sono ripiegate su se stesse (le foto in alto sono state pubblicate da Emilia Romagna Meteo). Sono cadute torrette dei bagnini e si sono rovesciati diversi pedalò.

 

 

L’appello del presidente De Pascale: «Permesso di soggiorno per merito»

«Una persona che si trova in Italia, che impara la lingua italiana, che si inserisce in un percorso di formazione professionale, che trova un lavoro, che vuole essere parte della nostra comunità deve avere un permesso di soggiorno per poter essere parte di questa comunità». Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, il cervese Michele De Pascale, al panel “Dall’accoglienza al lavoro: le nuove frontiere dell’integrazione” organizzato al Meeting di Rimini.

«Abbiamo bisogno di un sistema più semplice perché oggi il quadro di norme che devono affrontare coloro che si occupano di progetti Sai, di formazione professionale e di integrazione è un coacervo di norme tutto tranne che ispirato al merito», ha spiegato de Pascale, lanciando una provocazione: «Ministero dell’Istruzione e del merito… proviamo a iniziare a parlare di ‘permesso di soggiorno per merito’».

Il governatore ha poi affrontato la realtà dei flussi migratori, chiedendo di guardare alla problematica con più realismo: «In questi giorni al porto di Ravenna arriverà un’altra nave e il 70% di quelle persone diventeranno clandestine, questo lo sappiamo già. Quella persona che non riceve lo status di protezione internazionale e che rimane clandestina in Italia, se è passata dai centri libici, non ha paura dello status di clandestino o del caporalato». Il caporalato «fa paura a noi visto con gli occhi di chi vive qui, ma chi è passato da un campo di detenzione libico non torna nel suo Paese, rimane qui clandestino – ha aggiunto -. Non ci piace? Vorremmo che non arrivasse? Sì, vorremmo che fosse così, però quando la norma prescinde dalla realtà diventa pericolosa».

«La parola chiave rispetto al tema immigrazione, integrazione e lavoro – ha concluso – è “opportunità”: noi dobbiamo essere il paese e la terra delle opportunità per chi le vuole cogliere e per chi vuole contribuire a creare la repubblica di domani». (fonte Askanews.it)

Nuovo sbarco di migranti a Ravenna. Il sindaco: «Sarà l’ultimo, senza un tavolo nazionale»

Il governo Meloni ha comunicato che la 24esima nave Ong nel giro di 2 anni e mezzo sbarcherà a Ravenna nei prossimi giorni.

«Il Comune di Ravenna – commenta il sindaco Alessandro Barattoni – ha sempre collaborato con Ministero e Prefettura per garantire le migliori condizioni logistiche e organizzative nel corso degli sbarchi, ma allo stesso tempo ha sempre denunciato la disumanità e l’incoerenza di una scelta che complica il lavoro delle Ong e aumenta la sofferenza dei migranti, che dal centro del Mediterraneo vengono costretti a diversi giorni di navigazione prima di arrivare a terra».

«Questa settimana – ricorda Barattoni – il sindaco di Ancona, centrodestra, altra città che in questi anni ha accolto diversi sbarchi (qualcuno meno di Ravenna) si è prima lamentato di una nuova assegnazione e poi ha ricevuto dal governo Meloni, tramite il ministro Tajani, rassicurazioni sul fatto che altre navi non sarebbero più approdate nella località marchigiana. In tanti sostengono che questo sia dovuto al fatto che fra poche settimane le Marche si presenteranno al voto e che il centrodestra abbia bisogno di dare dei segnali per paura di perdere le elezioni. Io non voglio credere che si possano mettere le elezioni davanti alla vita delle persone, ma non posso non notare che, se fosse vero, questo significherebbe automaticamente un aumento delle navi negli altri porti individuati come sicuri, come il nostro. Per questo, per quanto ci riguarda, quella in arrivo sarà l’ultima nave che attraccherà a Ravenna fino a quando non verrà convocato a Roma un tavolo nazionale delle città individuate come porto sicuro, nel quale discutere le politiche e le scelte dei prossimi anni. Nonostante i proclami e la propaganda, infatti, restano le persone da accogliere e l’innegabile aumento degli sbarchi. Come se non bastasse, in questo ambito si sono solo sprecate enormi quantità di denaro pubblico per la fallimentare operazione in Albania, di cui dovremo rendere conto alle nostre coscienze e a quelle dei nostri figli».

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