sabato
16 Agosto 2025

Tecnomat, protesta sindacale: «Lavoratori in ferie forzate, ma ne arrivano nuovi»

Presidio davanti al punto vendita di Fornace Zarattini per gli addetti della società La Fonte che gestisce portierato e accoglienza clienti

NGL 1456Con il presidio che si è svolto stamani, 29 marzo, nel parcheggio antistante il punto vendita di via Faentina a Fornace Zarattini, è cominciato lo stato di agitazione sindacale promosso da Cgil, Cisl e Uil per le difficoltà dei lavoratori della società di sicurezza La Fonte che gestisce il servizio di portierato e accoglienza clienti della Tecnomat di Ravenna.

Le sigle di categoria (Filcams, Fisascat e Uiltucs) segnalano che dal 13 gennaio cinque dei nove lavoratori impiegati nell’appalto hanno riduzioni dei salari perché sono stati posti in ferie forzate senza avere più la possibilità di riprendere l’attività lavorativa, nonostante le formalizzazioni e le messe a disposizione alla società. «Questa decisione è giunta successivamente ad una riduzione oraria unilaterale da parte dell’azienda nel mese di novembre, giustificata come una riduzione delle esigenze del servizi. La decisione è stata adottata senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali, violando le più basilari regole di correttezza e trasparenza nelle relazioni industriali. La riduzione dell’orario di lavoro e la sospensione non giustificata contrattualmente ledono i diritti dei lavoratori e si configurano come un inadempimento contrattuale».

I sindacati però segnalano che, mentre cinque di nove lavoratori subivano tagli e limitazioni, nuovi addetti venivano inseriti da un’altra azienda: «Tale comportamento avvenuto senza alcuna comunicazione e in mancanza totale di trasparenza ha sollevato immediatamente seri dubbi sulla gestione dell’appalto e sulle motivazioni di tali scelte».

Gli incontri già svolti con l’azienda affidataria del servizio e con Tecnomat, per ottenere spiegazioni, non hanno soddisfatto le organizzazioni sindacali che hanno richiesto un tavolo di confronto in prefettura. «Il 5 marzo si è svolto un incontor all’Ispettorato del lavoro di Ravenna dove Tecnomat, La Fonte e Reina Management S. non hanno fornito risposte alle nostre domande».

Rifondazione comunista appoggia Iannucci: «Serve sostenibilità ambientale e sociale»

È ufficiale l’ingresso di Prc nella coalizione di sinistra che già contava Ravenna in Comune e Potere al popolo. A due mesi dal voto sei candidati sindaci e 15 liste

Iannucci
Marisa Iannucci

Ci sarà anche una lista con il simbolo del Partito della Rifondazione comunista (Prc) nella coalizione di sinistra che propone la candidatura di Marisa Iannucci a sindaca di Ravenna. La decisione è stata presa dal comitato federale di Prc che nella riunione di ieri, 28 marzo, ha approvato all’unanimità la relazione del segretario provinciale, Ilario “Iuri” Farabegoli, già in passato assessore comunale. La lista di Prc si affianca a quelle già note di Potere al popolo (Pap) e Ravenna in Comune (Ric).

In vista del voto in calendario il 25-26 maggio, Prc ora chiede un tavolo di confronto – coordinato e diretto da Iannucci – tra tutte le forze che hanno dichiarato di sostenere la candidatura di Iannucci «perché si arrivi a formalizzare un programma di lavoro, condiviso e operativo, in grado di determinare un salto di qualità dal punto di vista sociale e ambientale per la città».

Per Prc il programma elettorale deve «disegnare un nuovo modello di sviluppo che consideri la sostenibilità ambientale e sociale come ricchezza e non come vincolo o, peggio ancora, come costo difficile, se non impossibile, da ammortizzare». L’obiettivo deve essere «proporre ai cittadini un nuovo modello di vita: più libero; più sano; più giusto; di pace, culturalmente vivo e attivo, più inclusivo e più umano».

Prc vede una città sempre più parcellizzata e divisa: «Tra centro e periferie; tra ceti e categorie sociali dove le divisioni si palesano a partire dalla conformazione dei quartieri e all’impossibilità concreta di spostarsi e vivere senza ricorrere al mezzo privato».

Queste le emergenze emerse in questi anni secondo Prc: «La dicotomia tra apparati produttivi e bisogni del territorio; tra sviluppo ed emergenza climatica; tra lavoro e profitto».

A poco meno di due mesi dal voto, quindi, lo scenario dell’offerta politica per i circa 125mila elettori è composta da sei candidati sindaci e 15 liste per un totale di quasi 500 aspiranti al consiglio comunale.

Omc: transizione e ruolo dei porti, 370 espositori da 26 Paesi e 80 relatori

L’appuntamento biennale di Ravenna, dedicato al mondo energetico del Mediterraneo, giunge alla 17esima edizione e comincia il 7 aprile con una anteprima all’Almagià. Dall’8 al 10 aprile negli spazi del Pala De Andrè. Attesi 15mila visitatori

DSC07524Sta per alzarsi il sipario a Ravenna sulla diciassettesima edizione di Omc, la fiera internazionale biennale nata attorno al settore oil&gas, ma gli organizzatori assicurano che mai come nel 2025 ci sarà spazio per i progetti che si occupano della transizione energetica da un sistema basato solo su fonti fossili a uno che punta di più sulle rinnovabili. Il tutto per tenere fede al cambiamento anche di denominazione dell’evento che ora parla di “energia nel Mediterraneo” e non più solo di metano e petrolio. L’appuntamento è dall’8 al 10 aprile negli spazi del Pala De Andrè: prevista una dozzina di panel di discussione con oltre ottanta ospiti, attesi 15mila visitatori (qui il programma dettagliato).

L’area espositiva si svilupperà su settemila mq distribuiti tra l’interno del palazzetto e l’area circostante, con l’uso anche del piazzale prospiciente a via Trieste. Sono attesi circa 370 espositori da 26 Paesi diversi e non mancheranno ministri e dirigenti degli Stati che affacciano sul Mediterraneo. Per la seconda edizione gli organizzatori sono costretti a fare i conti con le limitazioni di spazi imposte dal cantiere per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport: «I lavori hanno imposto delle riduzioni di spazi, contiamo di risolverli per la prossima edizione», ha affermato la presidente di Omc, Francesca Zarri.

L’ambizione di Omc è essere una piattaforma strategica di dialogo tra industrie, istituzioni, mondo della ricerca e territori. I temi in agenda sono decarbonizzazione, sicurezza degli approvvigionamenti, innovazione tecnologica, sostenibilità economica e ambientale. «Servono alleanze concrete, che superino confini settoriali e geografici, coinvolgendo attivamente territori strategici come quelli del Mediterraneo, chiamati a essere protagonisti della trasformazione».

La giornata conclusiva del 10 aprile sarà dedicata a un tema inedito nella storia della manifestazione: il ruolo dei porti nella transizione energetica. «Non più semplici infrastrutture logistiche, ma protagonisti nella produzione, stoccaggio e distribuzione di energia. In particolare, il porto di Ravenna sarà al centro come esempio virtuoso di rigenerazione sostenibile e piattaforma energetica integrata».

L’edizione 2025 avrà anche un’anteprima nel pomeriggio del 7 aprile dalle 16.30 alle Artificerie Almagià, in darsena di città: i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, le associazioni di categoria come Assorisorse e Confindustria Energia e le autorità di regolazione come Arera parteciperanno a due tavole rotonde, insieme a imprenditori e top manager di alcune tra le aziende partner più rilevanti del territorio, tra cui Rosetti Marino, Righini e Snam, per aprire il dibattito sulle grandi sfide del sistema energetico mediterraneo.

La nuova stagione di escursioni nel parco della Vena del Gesso: 27 appuntamenti

Il programma prevede 27 escursioni per ogni livello di difficoltà

Thumbnail VGR Archivio Ente Parchi Romagna (1)

 

Al via la nuova stagione di escursioni nel Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola con il programma “A piedi nel Parco della Pietra di Luna”. Dopo quello annullato venerdì causa maltempo, il primo appuntamento è stato domenica 16 marzo con partenza dalla Via degli Asini di Brisighella. Ma il calendario conta 27 escursioni da fine marzo a fine luglio e comprende percorsi per ogni livello di difficoltà. I partecipanti saranno accompagnati da un gruppo di professionisti che mettono la loro competenza a disposizione di chiunque voglia vivere esperienze in contesti naturali.

Il presidente dell’ente di gestione Parchi e Biodiversità della Romagna, Alfonso Nicolardi afferma: «Tra le migliaia di persone che lo scorso anno hanno visitato il Parco, sono state circa 300 quelle che hanno fruito la Vena del Gesso Romagnola grazie al programma “A piedi nel Parco delle Pietra di Luna”. La principale novità del 2025 è che il programma presenta una maggiore integrazione tra le proposte delle guide e il lavoro delle aziende agricole e degli agriturismi, con l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici e l’enogastronomia locale sinergicamente alla valorizzazione e fruizione delle bellezze geologiche e naturalistiche dell’area protetta»

«Quest’anno il nostro obiettivo – conclude il presidente – è di fare conoscere ad ancora più persone i gessi del patrimonio mondiale, consentendo ai partecipanti di vivere esperienze significative insieme alle guide che collaborano con l’ente: veri e propri interpreti del nostro lavoro, con competenze in grado di mettere in luce i molteplici aspetti del territorio, dalla geologia alla biodiversità, dai caratteri antropologici e storici fino a quelli culturali».

Tutte le proposte di escursione e relative informazioni sono raccolte in un opuscolo consultabile e scaricabile dal sito www.parchiromagna.it. dove sono indicati i contatti delle guide necessari per iscriversi alle attività.

Servizio idrico in provincia: 190mila utenze, secondo Istat si perde un litro su 5

Il gestore è Hera fino al 2027 dopo la proroga concessa dalla Regione. Il consumo medio pro capite è di oltre 100 litri al giorno

Popilia

Se in casa aprite il rubinetto del lavandino e viene acqua è perché c’è un gestore del servizio idrico integrato. Per la provincia di Ravenna si tratta di Hera che ha ottenuto l’affidamento dall’ente pubblico: compra l’acqua dal produttore Romagna Acque (che è anche proprietario di parte delle infrastrutture) e la distribuisce ai cittadini che pagano le bollette per la fornitura.

Le utenze servite in provincia sono 190mila (di cui 168mila domestiche), un dato stabile: aumento dello 0,5 percento negli ultimi due anni. Hera misura un consumo medio pro capite di 110-115 litri al giorno (stimato nell’ambito di una famiglia di 3 membri). La media nazionale è 200. Il prezzo medio dell’acqua è 2,35 euro/mc. Il costo comprende tutto, sia le quote relative al servizio idrico integrato (acqua, fognatura e depurazione), sia l’Iva (10 percento), sia le componenti perequative, che il gestore incassa per conto dell’Arera, principalmente destinate per agevolare utenti colpiti da eventi estremi tipo alluvione e terremoto, per agevolare gli utenti deboli attraverso il bonus idrico, per finanziare la qualità tecnica e commerciale del servizio.

Secondo l’ultimo report reso disponibile dall’Istat, con dati riferiti al 2022, nella rete idrica della provincia di Ravenna va sprecato il 20,8 percento del volume immesso. Un litro su cinque si perde tra la fonte e il consumatore. E Ravenna è la provincia più virtuosa della regione: quella che perde più acqua è Parma col 37,1 percento, comunque al di sotto della media nazionale pari a 42,4.

Hera preferisce misurare l’indicatore delle “perdite lineari”, che indicano la quantità d’acqua persa per ogni chilometro di acquedotto. Il sistema di acquedotti che servono il ravennate (oltre 3.800 km) registra 5,86 mc per km al giorno: circa 22mila litri al giorno, al di sotto dei valori previsti da Arera per la classe migliore della valutazione. A Forlì-Cesena il dato è 5,62; a Rimini è 7,17. La media italiana è 17,9.

Hera sottolinea che si tratta di un indicatore e non un dato reale perché in primo luogo include sia la quantità di acqua effettivamente dispersa, sia gli usi legittimi non misurati da un contatore e che non dovrebbero rientrare nel novero delle perdite (es. idranti, acqua per i lavaggi delle strade o per l’irrigazione dei parchi pubblici); in secondo luogo non tiene conto di un elemento determinante, che è l’estensione della rete acquedottistica: «Qualsiasi infrastruttura è soggetta a dispersioni e fisiologicamente, più è estesa e maggiori saranno queste ultime».

L’affidamento del servizio a Hera scadrà alla fine del 2027 per effetto di una proroga di tutte le concessioni delle nove province decisa dalla Regione nel 2021. Il Governo aveva impugnato la proroga, a maggio 2022 la Corte Costituzionale ha espresso giudizio di legittimità.

«Siamo sempre stati convinti di aver agito con correttezza, proprio per realizzare quegli investimenti sul servizio idrico integrato che il Pnrr sta giustamente sostenendo – commentò l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo – L’obiettivo della Regione e dell’articolo di legge in questione non è affatto quello di alterare la concorrenza di mercato, né di ingerire nelle prerogative del legislatore nazionale, ma di permettere di investire sulle reti e sugli impianti del servizio idrico per la nostra collettività. Il cambio dei gestori, con gli interventi previsti nel Pnrr sulle infrastrutture idriche da realizzare, avrebbe comportato rallentamenti poco giustificabili».

Un podcast di Linea Rosa sulla violenza psicologica: «Parlarne per riconoscerla»

Santonocito, Galli, Moschini, Bagnara, Ugolini, Fabbricini, Laurita, Torelli

“Non son degna di te” è il nuovo podcast firmato Linea Rosa e dedicato alla violenza psicologica. È stato presentato giovedì 27 marzo alla biblioteca Classense, con il coinvolgimento anche dei giovani dell’Istituto Tecnico “Camillo Morigia – Luigi Perdisa” e del Liceo Scientifico “Alfredo Oriani”.

Tra le autrici, Marianna Santonocito, operatrice del centro antiviolenza di Ravenna, ha condiviso il senso profondo del lavoro svolto: «Abbiamo cercato di costruire uno spazio di ascolto e consapevolezza. Dare un nome alla violenza è già un modo per contrastarla. Oggi abbiamo sentito che questo spazio è stato accolto, e che tanti giovani sono pronti ad abitarlo». Ha aggiunto la psicologa dello sportello psicologico di Linea Rosa, Lisa Galli: «È stato emozionante poter dare forma a un lavoro così corale, pensato per arrivare lontano, a quante più donne possibile. La violenza psicologica è subdola, spesso silenziosa, ma parlarne, con profondità, rispetto e ascolto, è il primo passo per riconoscerla e affrontarla. Questo podcast nasce proprio da lì: dalla volontà di rompere l’isolamento e creare connessioni nuove, vere, potenti».

“Non son degna di te” racconta la storia vera di una donna che ha attraversato anni di violenza psicologica. Il progetto, prodotto da Windriser, è stato reso possibile grazie al contributo delle autrici, con la voce narrante di Giulia Torelli e le musiche originali di Filippo Marcori.

Il podcast è disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming e sul sito di Linea Rosa ODV (https://www.linearosa.it/portfolio/non-son-degna-di-te/).

Lo storico Vanoli e l’Occidente in crisi d’identità: «Si sta disgregando»

Il noto divulgatore presenta il suo nuovo libro alla Domus dei Tappeti di Pietra: «L’Europa ha perso il controllo e si avvia a una posizione irrilevante nel grande scacchiere»

Alessandro Vanoli

Sabato 29 marzo (ore 16) alla Domus dei tappeti di pietra appuntamento con il noto storico, scrittore e divulgatore Alessandro Vanoli, che presenterà il suo nuovo lavoro L’invenzione dell’Occidente (ed. Laterza). Lo abbiamo intervistato.

Vanoli, cosa racconta il libro?
«L’invenzione dell’Occidente, appunto, ossia la storia dell’idea, del fenomeno culturale, politico, economico. Si parla di una storia (dalla fine del Medioevo in avanti) di guerre, possesso, colonie, in modo tecnico, tramite dati, fonti e attività di ricerca, in modo così da decostruire il concetto di Occidente per indagarne le origini profonde. Propongo un ragionamento per chi usa la parola prendendola da giornali o tv senza un adeguato contesto storico ed è intenzionato ad arricchire il concetto».

Sentiamo spesso dire che l’Italia è fuori dalla storia, insieme all’Europa, o che la storia è in realtà finita: cosa ne pensa?
«Io non credo nell’essere fuori o dentro la storia, lei va avanti comunque, indipendentemente dalle scelte geopolitiche delle varie nazioni. Fukuyama (politologo noto appunto per il suo saggio sulla “fine delle storia” e la teoria secondo la quale il processo di evoluzione dell’umanità avrebbe raggiunto il suo apice alla fine del XX secolo, ndr) aveva a che fare con il picco della parabola imperialista americana e dopo il 1989 ci si convinse che gli Usa avessero davvero vinto, e in un certo senso si può dire che quella storia in effetti sia finita lì. Ma nel resto del mondo i fatti dicono ben altro: dagli anni ‘90 si è incrinata sempre più vistosamente l’egemonia euroamericana, figlia del colonialismo britannico e dell’imperialismo americano, e altre storie hanno cominciato ad emergere: Cina e India soprattutto sono tra i protagonisti nella nuova pluralizzazione degli attori in campo. Oggi l’Europa ha perso controllo economico e narrativo, si avvia a una posizione irrilevante sul grande scacchiere, dove governare una parte di mondo è diventato sempre più complesso».

E che ne sarà del concetto di Occidente?
«Nell’800 venne coniato in Gran Bretagna il termine “Western Civilization”, contrapposta geograficamente all’Est. Nel corso dei decenni si sono tuttavia aggregate varie nazioni al concetto di Occidente: Usa, Canada, Australia, Giappone, Corea, Nuova Zelanda, che a livello geografico non hanno nulla a che vedere con l’Europa. Cosa rappresenta quindi questa parola? Paesi capitalisti, sviluppati, ma non basta: viene a mancare un pezzo fondamentale. Oggi l’Occidente si sta disgregando in un processo iniziato anni fa, accelerato da Trump, che vede gli Usa staccarsi dall’Europa, e negli ultimi tempi si è dovuto rendere conto che intere regioni del mondo lo vedono come qualcosa di ostile, da odiare, combattere. Le campagne propagandistiche in Russia, il mondo arabo che rifiuta l’occidentalizzazione… Non so come si trasformerà nei decenni a venire il concetto ma già dal prossimo futuro la parola Occidente descriverà una divisione, un distacco tra le nazioni e avrà un sapore molto più amaro, fino a perdere il suo significato originale».

Un commento sul mondo di oggi?
«Tutto è confuso e in evoluzione. Siamo di fronte a una separazione tra Usa ed Europa, a un processo di individualizzazione e a mercati che sono diventati padroni delle popolazioni. Gli Usa sono guidati dalla logica animale di Trump, la Russia dall’ideologia di Putin, che in molti casi convergono. Vi è sul tavolo un accordo di spartizione, che esclude l’Europa, per il Medio Oriente, luogo storicamente americano. Per ora India e Cina non agiscono direttamente, ma l’India oggi regola i mercati, è in enorme progressione e ha una forte capacità assertiva, come la Russia, debole economicamente ma con testate nucleari e un’ideologia a guidarla. La tensione cresce, la complessità di questo tempo aumenta, lo scenario muta rapidamente».

Da esperto di storia mediterranea, come vede oggi il mare, il Mediterraneo: è una fortuna per l’Europa e per l’Italia?
«Noi il Mediterraneo lo abbiamo tradito. Lo raccontiamo come una risorsa, ma ce ne siamo fregati. Inutile dire che è un punto strategico, a livello militare e commerciale, ignorato dai francesi e trascurato, con scarse azioni sulle coste, da parte nostra. Negli anni ‘90 pensavamo che l’Europa lo avrebbe abbracciato, nel 2025 non più. Oggi viene spartito tra soggetti terzi: la Turchia (quindi la Russia indirettamente) gioca un ruolo fondamentale dalle coste anatoliche fino alla Libia, nell’intelligence soprattutto (campo in cui l’Italia una volta primeggiava); gli Usa sono presenti nei pressi di Israele e della costa libanese ed egiziana; i britannici hanno avamposti molto importanti a Gibilterra e Cipro. Siamo sorpassati da attori più aggressivi di noi, e nonostante una grande Marina Militare non riusciamo a cogliere i frutti strategici di questo mare. Mi piace pensare che gli europei possano ritrovare radici comuni nel Mediterraneo per costruire nuove basi di cooperazione, ma è veramente un’utopia».

La narrazione che ruolo ha oggi nell’epoca dei social e dell’intelligenza artificiale?
«Un ruolo sempre più importante, ma sta spostando il polo dell’attenzione dalla complessità alla sensazione, all’emozione. Il problema nasce nel momento in cui la funzione storica diventa oggetto di mercato, di intrattenimento, che emoziona il pubblico ma non lo invita a una critica, a una partecipazione collettiva. Chi fa storia oggi sa che il discorso complesso non è facile da “vendere”, ma la storia al suo meglio dovrebbe essere appunto partecipazione, mentre questo frangente è drammaticamente venuto meno. La ragione per cui faccio questo mestiere è che non mi arrendo a questo destino e nel mio piccolo cerco di approfondire l’analisi e fornire spunti di critica, che possano muovere più persone a un’attenzione storica e quindi anche politica».

Inaugurata la nuova torretta di avvistamento (in legno) nella pialassa Baiona – FOTO

È stata inaugurata oggi (28 marzo) in Pialassa Baiona la nuova torretta di avvistamento dell’avifauna in una delle aree umide più significative del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna, posta fra il mare Adriatico e la Pineta San Vitale (all’altezza di Marina Romea).

L’intervento ha previsto la demolizione e la ricostruzione della torretta, completamente in legno. I lavori rientrano fra quelli finanziati dalla Regione Enell’ambito della Misura 19 del PSR 2014 – 2020 e del Programma Investimenti nelle Aree Protette 2021/2023.

L’assessore del Comune di Ravenna Giacomo Costantini nel corso dell’inaugurazione ha annunciato che «anche nella valle Mandriole sarà nuovamente fruibile la torretta per l’osservazione. Sono in corso le operazioni di demolizione di quella danneggiata ed entro l’anno i lavori di ricostruzione saranno ultimati».

Rinviato di due settimane l’avvio della nuova fase di lavori sull’Adriatica

Il cantiere, all’altezza di Madonna dell’Albero, partirà l’11 aprile

RAVENNA 9/09/16. NUOVA ROTONDA VIA RAVEGNANA SS16 ADRIATICA

È stato rinviato a venerdì 11 aprile l’avvio della nuova fase dei lavori lungo la statale Adriatica, per realizzare la cosiddetta “Tangenziale di Ravenna”. Lavori che sarebbero dovuti partire invece oggi, venerdì 28 marzo.

Lo comunica Anas. I dettagli sul cantiere (che si sposterà all’altezza di Madonna dell’Albero) restano gli stessi comunicati a questo link. La durata stimata è di sei mesi.

Il Ravenna torna al Benelli per tentare la rimonta. E arrivano le Uova di Pasqua…

Nuova iniziativa di marketing per la società giallorossa, in collaborazione con Coop Alleanza. Domenica si torna a giocare, contro il Corticella

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Arrivano le Uova di Pasqua del Ravenna Fc, in collaborazione con Coop Alleanza 3.0. Disponibili nelle varianti al latte e fondente, le uova «custodiscono una sorpresa esclusiva ispirata al mondo Ravenna Fc», si legge in una nota inviata alla stampa. Sono disponibili nei punti vendita Coop di Ravenna – Esp, Teodora, Faentina, Gallery, Via di Roma e Mercato Coperto.

Intanto, dopo la sconfitta nel derby di Forlì, la squadra si sta preparando per tornare al Benelli davanti ai propri tifosi: domenica 30 marzo (calcio d’inizio alle 15) sarà fondamentale battere il Corticella, sestultimo e impegnato nella lotta per evitare i play-out. Allo stesso tempo i giallorossi dovranno sperare in un passo falso della capolista Forlì, impegnato a Sasso Marconi (squadra appaiata in classifica proprio al Corticella).

Come noto, a sei partite dalla fine del campionato di serie D (girone D) il Ravenna deve recuperare 5 punti ai ”cugini”.

Un Tavolo in Comune per risolvere i problemi del polo tecnico-professionale di Lugo

Al vaglio anche l’installazione di telecamere interne. Coinvolti anche polizia locale, Ausl e servizi sociali

Rissa Video
Due frame del video della rissa nel cortile del polo

In seguito alla rissa che nei giorni scorsi ha interessato alcuni alunni del Polo tecnico professionale Compagnoni di Lugo, ieri (giovedì 27 marzo) si è svolto in Rocca un incontro tra la sindaca e presidente dell’Unione Elena Zannoni, l’assessora ai Servizi educativi del Comune di Lugo Daniela Geminiani, la dirigente scolastica Elettra Stamboulis e la referente dei Servizi sociali dell’Unione Raffaella Ballardini, alla presenza della presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli.
Il tavolo di confronto tra enti aveva avuto luogo anche il 17 gennaio, allo scopo di trovare soluzioni per la questione degli allarmi antincendio di cui la dirigente aveva informato l’Amministrazione.

«L’Amministrazione comunale di Lugo, che collabora in modo stretto e continuo anche con gli istituti superiori nel rispetto dei ruoli, non può in alcun modo interferire in vicende che hanno assunto profili anche giudiziari o in materie inerenti l’organizzazione scolastica – dichiara la sindaca Elena Zannoni -. Il Comune di Lugo fornisce da sempre supporto per affrontare le problematiche e le difficoltà che coinvolgono gli adolescenti che da tutta la Bassa Romagna frequentano le scuole superiori lughesi e in particolare il Polo tecnico di Lugo con cui abbiamo in campo diversi progetti, tra cui ad esempio gli educatori di corridoio».

«Ci interessa – continua la sindaca – offrire il nostro supporto, sotto forma di coordinamento di tutti quei soggetti istituzionali, sociali e scolastici che possono insieme mettere in campo azioni concrete di risposta alla sempre più crescente fragilità adolescenziale e al contempo di ferma prevenzione a fenomeni ormai frequenti quali piccoli vandalismi, bullismo, danneggiamenti di beni pubblici e privati e disturbo delle lezioni».

Nel corso dell’incontro è stato deciso di allargare il tavolo interistituzionale, già attivo tra enti, per esaminare le singole problematiche e attivare interventi educativi puntuali con operatori di strada, contatti con le famiglie o progetti personalizzati. «Insieme a noi ci sarà l’Ausl e la Polizia locale – continua Zannoni -, oltre ai servizi sociali e le politiche giovanili dell’Unione che collaborano a stretto contatto con la scuola. Sarà importante anche monitorare i segnali provenienti dalle scuole secondarie di primo grado dei vari territori della Bassa Romagna, per intervenire prima possibile con supporti educativi».

La scuola, dal canto suo, tramite la dirigente, ha confermato che sta lavorando per installare telecamere interne all’edificio, sul modello progettato dall’istituto “Alberghetti” a Imola, per monitorare  soprattutto il sistema di allarme antincendio e porre fine alla sequela di false allerte. La dirigente Stamboulis ha confermato inoltre che si stanno adottando provvedimenti disciplinari «come fa sempre la scuola per la totalità delle situazioni accertate, anche con ricorso ad un rimborso diretto verso i danni subiti alla scuola o alle strutture. La nostra scuola – dice – fa un importante lavoro di segnalazione ai servizi sociali e alle forze dell’ordine di situazioni anche solo preoccupanti. È chiaro che la collaborazione con gli enti, che già molto proficua, può essere migliorata da uno strumento preciso e puntuale come questo già sperimentato in altri territori limitrofi».

Per quanto attiene la Provincia, la presidente Palli ha confermato che «ci rendiamo disponibili a valutare eventuali interventi strutturali che possano migliorare l’organizzazione del Polo e la gestione delle lezioni».

Il tavolo interistituzionale verrà convocato, almeno in una prima fase, ogni 15 giorni circa. La scuola rappresenterà una a una le singole situazioni critiche e su ogni fragilità rilevata verrà attivato un percorso specifico a cura della scuola, dei servizi sociali o delle altre componenti del tavolo, rivolto alle situazioni proprie di ogni ragazzo o ragazza.

Nuovo parcheggio da 96 posti al parco Baronio. Investimento da mezzo milione di euro

L’inaugurazione con gli assessori. Realizzati anche un percorso ciclopedonale e un impianto di illuminazione

Parcheggio Parco Baronio
Il nuovo parcheggio appena ultimato

Sono terminati a Ravenna i lavori di riqualificazione e ampliamento del parcheggio del parco Baronio, con ingresso su via Meucci, che verrà inaugurato sabato 29 marzo alle 10 alla presenza dell’assessore al Verde pubblico Igor Gallonetto e dell’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte. L’investimento, di 500mila euro, è stato finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Next generation Eu attraverso il Pnrr.

«Questo intervento – dichiarano l’assessore al Verde pubblico Igor Gallonetto e l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – ha valorizzato ulteriormente il più grande parco cittadino, che è anche uno degli spazi più amati e apprezzati dai ravennati. Grazie a un finanziamento Pnrr abbiamo quindi ampliato il parcheggio che ora offre fino a 96 posti auto e piantumato nuove alberature, adeguate per l’ombreggiamento dei parcheggi. È stato infine completato un nuovo collegamento ciclo-pedonale, migliorando così l’accessibilità e la fruibilità dell’area. Rimangono da completare soltanto alcune lavorazioni marginali, che non precludono l’apertura del parcheggio».

L’area che è stata interessata dall’intervento è collocata sul margine nord del parco Baronio con accesso su via Meucci e prospiciente il Centro sociale autogestito San Rocco. I lavori hanno previsto la riqualificazione e l’ampliamento del parcheggio esistente, con la realizzazione di pavimentazioni carrabili in asfalto e drenanti e ampie aree verdi in cui sono stati piantumate alberature, così da migliorarne il comfort ambientale e la qualità paesaggistica dell’area.  Le tipologie di alberature scelte sono legate per i loro significati alla cultura agraria locale (gelso, acero, frassino, carpino) e in continuità con le specie presenti nel parco. Sono tutte specie caducifoglie per far permeare la luce nella stagione fredda e ombreggiare adeguatamente nei periodi più caldi. È stato inoltre realizzato un percorso ciclopedonale che si connette alla ciclopedonale di via Meucci e porta direttamente all’anello centrale del parco evitando interferenze con l’area a parcheggio. Infine è stato inserito un nuovo impianto di illuminazione e di smaltimento delle acque superficiali.

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