sabato
16 Agosto 2025

La scuola Penny Wirton cerca volontari per insegnare l’italiano agli stranieri

Nell’ultimo anno l’associazione ha insegnato la lingua a oltre 100 persone. Nuova sede a Brisighella

Penny Wirton

La Penny Wirton di Faenza lancia una call per reclutare nuovi volontari per aiutare le persone di origine straniera a imparare la lingua italiana. L’associazione, nata a Faenza nel 2017, fa parte della rete Penny Wirton, la scuola di Roma fondata da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi nel 2008 e oggi presente in tutta Italia con oltre 60 esperienze.

«La nostra scuola accoglie donne, uomini, e giovani di ogni età che non parlano italiano o hanno bisogno di migliorare le loro conoscenza. È completamente gratuita e si basa sul lavoro non retribuito dei nostri volontari e delle nostre volontarie – sottolinea la presidente dell’associazione faentina Gloria Ghetti -. Per diventare volontari non è richiesta alcuna esperienza di insegnamento, solo una buona conoscenza della lingua italiana, voglia di mettersi in gioco e attenzione e sensibilità alle difficoltà e ai bisogni altrui».

Nell’ultimo anno scolastico la scuola ha insegnato l’italiano a oltre 100 persone, coinvolto più di 30 volontari e dato la possibilità a circa 40 studenti e studentesse del Liceo Torricelli-Ballardini di svolgere presso la Penny Wirton le proprie ore di Pcto (Percorso per le competenze trasversali e di orientamento).

«Imparare l’italiano è un passaggio fondamentale per poter abitare il territorio in cui si arriva, tutelare la propria condizione e quelle dei propri familiari, per instaurare relazioni amicali e sociali e accedere a opportunità lavorative dignitose e sicure – continua Ghetti -. Oltre alle nostre aperture serali ad accesso libero in questi anni di attività abbiamo svolto diversi progetti: come l’avvio di un’esperienza di Penny Wirton all’interno del Carcere della Dozza, la collaborazione con il Cpia del Distretto di Faenza e con le cooperative che gestiscono alcuni Cas del territorio».

Tra pochi giorni un gruppo di giovani volontari aprirà una nuova Penny Wirton anche a Brisighella (inaugurazione sabato 12 aprile alle ore 17 presso il circolo Anspi in via Fossa 12)”.

La scuola di Faenza è aperta il mercoledì dalle 16.45 alle 18.15 e dalle 18.30 alle 20 in via Carchidio 3 (presso l’Istituto Carchidio Strocchi) e il venerdì dalle 16.45 alle 18.15 in via Carchidio 3 e dalle 18 alle 19.30 nella sede di via Fornarina 12.

Per maggiori informazioni e per proporsi come volontario o volontaria: gloria.ghetti@gmail.com – 3356510105.

Il candidato sindaco Dc: «Polizia locale multietnica e servizi sociali migliori»

L’ex carabiniere Giovanni Morgese corre per Palazzo Merlato: è il sesto aspirante per il voto del 25-26 maggio

Giovanni MorgeseLa sicurezza urbana da ottenere non solo tramite la repressione con le forze di polizia, i servizi sociali per la cura dei più fragili, il miglioramento degli spazi di aggregazione per i giovani, l’agevolazione dell’insediamento di studenti universitari fuori sede. Sono alcuni dei punti centrali del programma elettorale della Democrazia Cristiana che si presenterà da sola alle prossime elezioni comunali di Ravenna con la candidatura a sindaco del segretario comunale, Giovanni Morgese, 60enne ex carabiniere e presidente dal 2008 dell’associazione di volontariato Cuore e Territorio. Già indicato anche il nome dell’eventuale vicesindaco: Mauro Bertolino, oggi coordinatore provinciale della Dc.

Presentandosi alla stampa, il sesto candidato alla poltrona di primo cittadino di Palazzo Merlato ha definito la sicurezza come la base della democrazia: «È il primo passo per la libertà di ogni cittadino». Il programma della lista propone l’istituzione di una polizia locale multietnica e il potenziamento del controllo di vicinato, creando una rete di protezione e di inclusione nelle diverse comunità: «Agenti di polizia locale di origini stranieri faciliterebbero le operazioni senza dover ricorrere ai mediatori».

IMG 2530Il programma della Democrazia Cristiana considera la cultura come strumento di sicurezza: «È una delle chiavi per costruire comunità più unite e sicure. Promuovere attività culturali nei quartieri, come il volontariato olistico e iniziative di aggregazione giovanile, aiuta a prevenire i disagi sociali e promuove un senso di appartenenza e di coesione».

La sicurezza passa anche da un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti. Il dottor Claudio Guadagni, esperto in sanità e candidato al consiglio comunale, ha parlato della necessità di migliorare la gestione del pronto soccorso e di una collaborazione tra ospedale e medicina di base, con un’attenzione particolare alla gestione delle risorse. «L’ospedale e i servizi sociali devono lavorare insieme per garantire la sicurezza dei cittadini e supportare le persone vulnerabili».

L’avvocata Dina Costa ha parlato della necessità di creare spazi di aggregazione culturale e sociale, oltre a migliorare le infrastrutture e i servizi, come la medicina di prossimità.

Tra le promesse di intervento anche la tutela dell’oasi di Punta Alberete, con interventi di riqualificazione e sorveglianza per garantire la sicurezza e l’accesso sostenibile ai cittadini.

Gli ultimi 900 metri della diga foranea chiusi per un corso: ecco giorni e orari

Ordinanza valida dal 31 marzo al 20 giugno

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Dal 31 marzo al 20 giugno (nei giorni e negli orari che pubblichiamo in fondo all’articolo) sarà vietato accedere agli ultimi 900 metro della diga foranea Sud “Zaccagnini” di Marina di Ravenna.

Lo prevede un’ordinanza dell’Autorità portuale, necessaria per lo svolgimento del corso basico per sommozzatori dei vigili del fuoco.

Nelle giornate e negli orari del calendario indicato e nel tratto di diga interessato è sospesa la validità di ogni autorizzazione ad eccezione di quelle che verranno concesse per gli automezzi necessari per lo svolgimento del corso di cui sopra.

Ecco i giorni e gli orari di chiusura:

Giorni E Orari Di Chiusura

Riapre al pubblico l’Aula Magna della biblioteca Classense, dopo 3 anni di restauri

È stato necessario intervenire sulla volta e sugli affreschi, danneggiati dal terremoto del 2019. Il calendario delle visite guidate

Venerdì 11 aprile dalle 18 alle 21 e sabato 12 aprile dalle 10 alle 18 riaprirà al pubblico l’Aula Magna della Classense, l’antica biblioteca del monastero camaldolese, oggi sede della biblioteca civica, dopo un lungo e attento lavoro di restauro della volta e degli affreschi, danneggiati dal terremoto del 2019.

In queste due prime giornate, l’accesso sarà ad aggregazione libera per piccoli gruppi (senza bisogno di prenotazione) accompagnati dal personale della biblioteca. Le visite guidate gratuite da parte dei bibliotecari continueranno da lunedì 14 a sabato 26 aprile su prenotazione (si invita a consultare il sito della biblioteca per conoscere il programma dettagliato https://www.classense.ra.it/). Dal 28 aprile l’Aula Magna sarà visitabile il venerdì pomeriggio e il sabato per l’intera giornata.

L’Aula Magna della Biblioteca Classense è considerata un gioiello tra le biblioteche barocche e fu realizzata tra il 1707 e il 1714 su progetto del monaco architetto Giuseppe Antonio Soratini per volontà dell’abate Pietro Canneti, letterato erudito ed esperto bibliofilo. Fin dall’ingresso, lo sguardo del visitatore è catturato dall’eleganza e ricchezza delle decorazioni. Ospita inoltre il nucleo principale della collezione antica raccolta con incessante cura e lungimirante sapienza da Canneti, dando vita a una moderna realtà bibliografica, specchio di una comunità attiva nella realtà culturale del tempo, che è poi stata incrementata nel corso dei secoli grazie a un continuo e vivace progetto di sviluppo biblioteconomico.

La biblioteca monumentale è stata oggetto di un’importante opera di risanamento conservativo e di restauro, in seguito al terremoto che nel 2019 aveva gravemente danneggiato la struttura portante dell’Aula Magna. Le scosse provocarono lesioni al tetto e la caduta di frammenti di stucco dai decori della volta, attraversata da una profonda lesione orizzontale.

Il Servizio edifici vincolati del Comune di Ravenna, in collaborazione con l’Istituzione Biblioteca Classense e sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, ha coordinato l’intervento di restauro e consolidamento, eseguito da maggio 2022 a marzo 2025 dalla Cooperativa Archeologia di Firenze.

«I lavori – precisa l’architetto Alice Mezzanotte, direttrice dei lavori – hanno riguardato il consolidamento della struttura del tetto, con il completo rifacimento del manto di copertura, ma cercando di recuperare dove possibile il materiale originario, compresa la delicata sostituzione di alcune capriate lignee originarie in cattivo stato di conservazione. Si è trattato di un vero e proprio lavoro “sartoriale” dove ogni elemento, dalle viti alle travi, sono stati modellati in opera e che ha richiesto accurate indagini diagnostiche e l’intervento di tecnici altamente specializzati».

La volta, con il grande affresco centrale e gli stucchi, è stata oggetto di un delicato intervento di restauro poiché presentava diffusi strati di depositi superficiali di polveri e materiale estraneo; inoltre lesioni, distacchi e vari strati di ridipintura alteravano il modellato dei gruppi scultorei. L’affresco di Francesco Mancini, seppure complessivamente ben conservato, risultava offuscato nei colori e presentava alcune problematiche. In sintesi, l’intervento di restauro ha previsto il consolidamento dell’intonaco sulla struttura in canniccio della volta, la rimozione dei depositi superficiali incoerenti e la pulitura a secco delle superfici. Le porzioni di stucco recuperate dopo il sisma sono state ricollocate. Seguendo le indicazioni della Soprintendenza, le alterazioni dovute a gore e macchie di umidità e le vecchie ridipinture sono rimaste leggibili. L’intervento di restauro sull’affresco ha permesso di aggiungere nuovi elementi di conoscenza relativi all’esecuzione dell’opera, mostrando anche alcuni ripensamenti dell’artista.

L’intervento complessivo – comprensivo anche dei lavori di consolidamento e restauro nelle sale superiori, anch’esse lesionate a causa del sisma, nonché del completo rifacimento del pavimento del Corridoio Grande antistante l’Aula Magna – è stato realizzato grazie ad un investimento di circa 1 milione e 500mila euro, risorse messe a disposizione dal Comune di Ravenna.

Hashish e cocaina nel negozio etnico: arrestato un commerciante

Sequestrati quasi tre etti di droga

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Sono scattate alle prime luci dell’alba le perquisizioni che hanno portato all’arresto (giovedì 27 marzo) di un commerciante di origine marocchina, per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, dai carabinieri della stazione di Faenza Borgo Urbecco e della aliquota Radiomobile della compagnia di Faenza.

I militari dell’Arma, coadiuvati dai colleghi del nucleo Cinofili di Padova, hanno infatti concluso una indagine che si era concentrata sull’eccessivo viavai all’interno di un negozio etnico di generi alimentari del centro storico di Faenza, gestito da un giovane pluripregiudicato di origine marocchina, e nella sua abitazione. È stato proprio all’interno del negozio gestito dell’arrestato che i carabinieri hanno trovato nascosti dietro il bancone, tre panetti di hashish per un totale di circa 270 grammi, 23 dosi di cocaina avvolte in involucri termosaldati e pronte per la vendita al dettaglio dal peso totale di circa 16 grammi e una ulteriore dose di hashish di quasi 5 grammi già confezionata e pronta per lo spaccio.

L’uomo vedendo scoperto il suo traffico di sostanze illecite ha dato in escandescenza cercando di aggredire i militari, che però non hanno avuto alcuna difficoltà a bloccarlo e arrestarlo. L’uomo, posto agli arresti domiciliari, sarà processatoi con il “rito direttissimo”.

Torna “Rabòj”, la mostra-mercato di primavera di Villanova di Bagnacavallo

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Domenica 30 marzo a Villanova di Bagnacavallo torna l’appuntamento con “Rabòj – Mostra mercato di primavera”, un evento dedicato alla valorizzazione dell’artigianato, del territorio e della filosofia del riuso. La manifestazione è promossa dall’Associazione Culturale Civiltà delle Erbe Palustri di Villanova e dal Comune di Bagnacavallo.

Le piazze e le principali vie del paese ospiteranno, dal mattino fino al tramonto, collezionisti, commercianti, espositori di opere dell’ingegno, artigiani, produttori agricoli, associazioni di volontariato ed espositori privati.

Per l’occasione, sarà possibile visitare l’Etnoparco Villanova delle Capanne con la mostra “Ritorno alla natura: terre e legno del Lamone”, oltre all’Ecomuseo delle Erbe Palustri, che ospita una raccolta unica di intrecci e le esposizioni “Le incredibili macchine di Leonardo – dall’elica alla catapulta”, “Un mondo a rischio – gli insetti” e “Ivano Marescotti Artista e Attore – Disegni e foto”. Quest’ultima mostra, inaugurata domenica 23 marzo, rende omaggio alla carriera artistica di Ivano Marescotti e ha già riscosso successo, sorprendendo il pubblico con l’esposizione di quadri dipinti dall’attore stesso.

Durante la manifestazione, artigiani e intrecciatori daranno dimostrazioni dal vivo sulla lavorazione delle erbe di valle e su altri antichi mestieri, lungo la via principale e presso dell’Ecomuseo.

Per il pranzo, all’interno dell’Ecomuseo, “La Locanda dell’Allegra Mutanda” offrirà specialità gastronomiche della tradizione romagnola accompagnate da vini locali. È consigliata la prenotazione al numero 0545 280920.

“Rabòj” tornerà poi domenica 4 maggio.

Il ritorno della prof Alessandrini: cronache quotidiane di (vera) scuola

Ironico e divertente, il nuovo romanzo di Cinzia Dezi entra nelle aule del Liceo-sperduto-nelle-paludi Incontro con l’autrice il 28 marzo all’Aurora

Cinzia Dezi Firmacopie

Cinzia Dezi è stata “promossa” dopo il suo Qui non siamo al liceo classico ed è ora in libreria con il sequel della prof Alessandrini, Che lingua parlano? (BookTribu), la quale prof nel frattempo da precaria è diventata di ruolo. E così la troviamo alle prese con la dirigente nazi-nana dal tailleur rosa nel suo anno di prova e nella seconda parte nel suo primo vero anno di ruolo. Il che non le impedisce di doversi comunque dividere tra una scuola nella città-dellazucca diretta da un “gineceo-gentile” e il Liceo-sperduto-nelle-paludi.

Ritroviamo, più raffinato e quindi ancora più divertente, il ritratto tenero e insieme spietato della scuola di oggi, con un racconto più incentrato del precedente sugli studenti, a cui Dezi/Alessandrini riserva epiteti degni di un poema omerico dei nostri tempi. Del resto per la prof raggiungere le scuole è sempre un po’ un’Odissea e nelle classi dei Meccanici del biennio anche un po’ un’Iliade, nel senso di teatro di scontro frequente. Questi paiono infatti inspiegabilmente refrattari all’attività di “letto-scrittura”. Ma nemmeno gli Sportivi sembrano amare la storia e l’Alessandrini deve inventarsi podcaster del basso medioevo.

Rispetto al precedente, emerge con maggiore chiarezza la grande, enorme questione di tanti bienni delle superiori, soprattutto professionali ma non solo: l’atteggiamento di sfida perenne, insofferenza, refrattarietà alla buona educazione una volta che si entra e ci si trova in gruppo in un’aula scolastica. Dezi ce lo racconta con un felice tocco narrativo che non giudica, non si scandalizza, non ridicolizza nessuno, con un’abbondante dose di autoironia essenziale a qualsiasi insegnante per non farsi travolgere e anzi trovare spesso barlumi di soddisfazione, gioia, appagamento professionale nella costruzione di una relazione che non è facile, ma è possibile. Naturalmente un po’ viene in mente Valentina Petri che da tempo ci narra, sempre con l’uso di epiteti quanto mai calzanti, la vita da prof di lettere in un professionale. Forse i libri che si potrebbero consigliare ad Alessandrini quando le viene in mente di abbandonare l’insegnamento di storia e filosofia per passare a lettere…

Scrivere di scuola non è mai facile e in questo frangente in cui tanti ne parlano spesso senza conoscerla, raccontarla con grazia e acume a chi non la vive, a chi pensa che dovrebbe essere ancora il liceo classico di trenta o quaranta anni fa, è quanto mai importante. Aspettiamo dunque le prossime avventure della nostra prof alle prese con il ripasso di Kant, anche se dovrebbe iniziare Schopenhauer.

Per incontrare invece l’autrice, l’appuntamento è venerdì 28 marzo alle 18.30 al Circolo Aurora di Ravenna per una serata organizzata anche con il circolo Dock 61, con lei ci saranno due docenti che sulla scuola hanno tanto da dire: Ilaria Cerioli e Giorgio Stamboulis.

Romagna in fiore, torna la musica nei luoghi dell’alluvione: 9 concerti pomeridiani

Dal 10 maggio al 2 giugno la seconda edizione della rassegna che porta artisti internazionali in luoghi all’aperto che hanno vissuto i danni del maltempo

La musica può servire per tenere alta l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sui luoghi romagnoli colpiti dalle alluvioni del 2023 e 2024. È lo scopo con cui il Ravenna Festival propone “Romagna in Fiore”, una rassegna di nove concerti in nove comuni delle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Dal 10 maggio al 2 giugno la seconda edizione dopo quella del 2024 che ha raccolto 33mila partecipanti (di cui settemila all’appuntamento ravennate alla Torraccia).

Ma non saranno concerti tradizionali: si terranno in orario pomeridiano, in spazi all’aperto di valore paesaggistico o storico da raggiungere a piedi o in bicicletta dove non ci sono ingombranti palcoscenici o luci artificiali. L’obiettivo è quello di essere il meno impattanti possibile sulla natura. L’anno scorso l’ingresso era gratuito, quest’anno il biglietto costa 5 euro ma chi ha subito danni dall’alluvione non pagherà: «Ci fidiamo delle persone, non ci saranno controlli», ha spiegato Antonio De Rosa, sovrintendente del Ravenna Festival.

Si ritorna a Faenza, Riolo Terme e Ravenna, ma si raggiungeranno anche Bagnacavallo (la cui frazione di Traversara è diventata l’immagine-simbolo della forza distruttiva delle acque lo scorso autunno), Modigliana, Mercato Saraceno, Forlì, Castel Bolognese, fino a Borgo Tossignano, così allargando lo sguardo a Bologna e i suoi territori, anch’essi drammaticamente interessati dagli eventi. In caso di maltempo si cercherà di realizzare comunque l’evento.

I protagonisti sono artisti italiani e internazionali: Modena City Ramblers, Raphael Gualazzi, I Patagarri, Quintorigo con John De Leo, Ernst Reijseger & Cuncordu e Tenore de Orosei, PFM, Savana Funk, Fatoumata Diawara, Baba L’ Bluz, Noa, Martino Chieffo, Coro a Coro e Rachele Andrioli

Ravenna Festival organizza la rassegna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, le Province di Ravenna e Forlì-Cesena e i Comuni delle località interessate.

La prevendite biglietti cominciano lunedì 31 marzo alla biglietteria del Teatro Alighieri (anche telefonicamente 0544 249244 e online su ravennafestival.org). Disponibile anche un carnet sostenitore per i nove concerti (50 euro) che include la t-shirt dell’edizione 2025 e una donazione alle piccole biblioteche alluvionate.

Il programma di Romagna in Fiore 2025 

RanieroSabato 10 maggio la rassegna si apre a Faenza, celeberrima capitale delle ceramiche, presso Castel Raniero, dove fra il 1926 e il 1932 fu creata una colonia elioterapica e che oggi è “casa” dell’ormai storico festival folk La Musica nelle Aie. All’opening act del cantautore romagnolo Martino Chieffo, in collaborazione con il MEI di Faenza, segue il concerto dei Modena City Ramblers. Gli 80 anni della Liberazione e il ventennale del loro disco d’oro Appunti partigiani sono l’occasione per celebrare i valori dell’antifascismo con il loro combat folk, un mix di contaminazioni rock e punk e amore incondizionato per il folk irlandese.

TraversaraDomenica 11 maggio la destinazione è Traversara, frazione di Bagnacavallo fra le località più duramente colpite dall’esondazione del Lamone a settembre. Alla Torre, probabilmente eretta nel 1371, presidio fortificato nelle lotte fra guelfi e ghibellini e più tardi villa nobiliare, ci attende il cantautore e pianista Raphael Gualazzi, artista poliedrico dall’anima jazz e capace di flirtare tanto con l’hip-hop quanto con il ragtime, infondendo l’ondeggiante calore dello swing nelle “turbolenze” che imperversano alla radio.

ModiglianaSabato 17 maggio il concerto de I Patagarri – travolgente e impenitente rivelazione di X Factor che oscilla fra swing, jazz e swag band e guarda al Dixieland degli anni Venti e al cantautorato italiano anni Sessanta – è a Modigliana, all’interno della foresta di Montebello. La riserva, nata negli anni Cinquanta come parte integrante di un programma nazionale di rimboschimento, è un poderoso polmone verde popolato anche di piante inaspettate: cedri e pini da tutti il mondo, larici giapponesi, cipressi dell’Arizona, rarità come il pino bruzio… una sorta di giardino botanico forestale a pochi passi dal Monte della Chioda.

SaracenoDomenica 18 maggio l’appuntamento è con i Quintorigo e John De Leo, il loro primo cantante e una delle grandi voci della scena non solo italiana. La celebrazione del quarto di secolo dell’album Rospo è l’occasione di riprovare l’ebbrezza di una visione musicale che unisce rock e cameristica, prog e jazz. Il concerto è ospitato dall’Azienda Agricola Clorofilla sulle colline di Mercato Saraceno, il cui nome deriva dall’abitudine di famiglie nobili della costa, come gli Onesti di Ravenna che qui avevano un fiorente mercato, di chiamare Saraceno uno dei figli per scaramanzia contro la minaccia dei pirati.

TossignanoSabato 24 maggio la versatilità del violoncellista e compositore olandese Ernst Reijseger incontra la tradizione popolare della formazione vocale sarda Cuncordu e Tenore di Orosei per The Face of God, accostando sacro e profano, liturgico e quotidiano, suoni ancestrali e improvvisazione nella scenografia di Borgo Tossignano, nel territorio bolognese nei pressi di Imola. La Casa del Fiume, ex casa colonica oggi centro visite del Parco della Vena del Gesso Romagnola, si affaccia sulle sponde del fiume Santerno, in una splendida oasi ricca in dotazioni didattico-naturalistiche.

ForliDomenica 25 maggio il Parco Urbano Franco Agosto di Forlì accoglie la leggendaria Premiata Forneria Marconi, il cui prog rock ha segnato stagioni di musica italiana e conquistato anche il pubblico internazionale; iconico il sodalizio con Fabrizio De André, a cui la Premiata Forneria Marconi renderà omaggio in occasione dell’85° anniversario della nascita. L’opening act è invece affidato a Al Caravël, con un poema musicale in dialetto forlivese. Il luogo di spettacolo è il principale parco pubblico di Forlì, 27 ettari intitolati al primo sindaco della città dopo la Liberazione e collocati tra centro storico e fiume Montone tra prati, alberi e una composita fauna – caratteristica la “collina dei conigli”, i cui inquilini vagano liberi e indisturbati per il parco.

ScodellinoSabato 31 maggio si raggiunge il Mulino Scodellino a un paio di chilometri dal centro di Castel Bolognese e il cui nome deriva probabilmente dalla “scudella” di farina trattenuta dal mugnaio. Ultimo esempio dei mulini in mattoni eretti fra XIV e XV secolo lungo il canale, oggi è tornato a produrre farina con la riattivazione della vecchia macina con molatura ad acqua. Protagonisti al Mulino i Savana Funk, esplosiva band emiliana che dalle origini underground è arrivata anche al palcoscenico del Concerto Primo Maggio a Roma un paio di anni fa, con un mix di black-music, rock e afrobeat.

TorracciaDomenica 1 giugno Romagna in fiore ritorna alla Torraccia di Ravenna, in uno dei terreni di Cab Terra, prima cooperativa agricola della provincia (nata nel 1888 su iniziativa di Nullo Baldini e un gruppo di braccianti). Presso la seicentesca torre di avvistamento, l’appuntamento è reso possibile dalla collaborazione con il Festival delle Culture, per una festa di colori, balli e culture: il primo concerto con la cantautrice maliana Fatoumata Diawara, carismatica portabandiera della nuova scena musicale africana, e il secondo con Bab L’ Bluz, gruppo franco-marocchino che combina la musica tradizionale Gnawa e Hassani con rock, suoni psichedelici e blues.

RioloLunedì 2 giugno la rassegna si conclude a Riolo Terme con la colta e sensibilissima cantautrice, poetessa e attivista israeliana Noa, preceduta in scena dal Coro a Coro guidato da Rachele Andrioli. L’appuntamento è alla Casetta del Vento, uno dei tre poderi sul crinale sovrastante il vecchio campo da golf. Le colline di Riolo sono un paesaggio unico che si apre sulla Vena del Gesso Romagnola, recentemente riconosciuta Patrimonio dell’Umanità Unesco, e le tre cime di Monte Mauro.

Aveva creato un’officina abusiva nella propria abitazione di Mezzano: denunciato

L’area è stata sequestrata e il titolare dovrà provvedere al ripristino

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In un capannone e in alcuni box adiacenti alla sua abitazione, a Mezzano, aveva creato una vera e propria attività (rivelatasi abusiva) di riparazione veicoli e autodemolizione.

Nel corso dei controlli del carabinieri (del nucleo forestale e della stazione di Mezzano) un’auto era in fase di riparazione e accatastati a scopo di riutilizzo o rivendita «erano depositati sul suolo significativi quantitativi di rifiuti derivanti da attività di demolizione di veicoli e oli minerali esausti privi di bacini di contenimento per rifiuti liquidi», si legge in una nota dei carabinieri.

L’area interessata dalla presenza dei rifiuti, anche pericolosi, è stata sequestrata ai fini della confisca e l’esercente l’attività abusiva (un cittadino di origini marocchine) è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti speciali e per esercizio dell’attività di autoriparazione in assenza di autorizzazione. Il responsabile dovrà inoltre provvedere al ripristino dello stato dei luoghi, secondo le modalità che verranno determinate dall’Autorità Giudiziaria.

L’impegno per i diritti umani di Amnesty: «Oggi è importante parlare di Iran»

Il portavoce italiano Riccardo Noury a Ravenna il 28 marzo «Le Ong criminalizzate. Il riarmo? Meglio investire in istruzione e sanità»

Riccardo Noury

Portavoce italiano dal 2003 di Amnesty International, tra le più importanti organizzazioni umanitarie per la tutela dei diritti umani, Riccardo Noury sarà a Ravenna il 28 marzo nell’ambito del Festival delle Culture (vedi articolo a questo link).

Lei sarà in città per parlare di Iran. Perché oggi è importante farlo?
«Vengo a parlare di Iran e in particolare di Narges Mohammadi, vincitrice del premio Nobel per la pace 2023 (agli arresti domiciliari in Iran per il proprio attivismo, ndr). Sarò in dialogo con suo marito Taghi Rahmani (definito da Reporter senza frontiere “il giornalista più spesso incarcerato”, dal 2012 in esilio in Francia insieme ai figli, ndr) e parleremo anche della questione che si è aperta dopo le rivolte del 2022. Oggi è necessario parlare di questo, della lotta delle attiviste che chiedono il crimine di apartheid, dell’esercizio del potere contro le donne, del ruolo che ha l’Iran nella guerra in Medio Oriente, per spezzare il silenzio su un mondo poco conosciuto».

Cosa ne pensa del piano di riarmo europeo e delle politiche americane e russe?
«Ci troviamo in uno scenario con due potenze e una terza nell’ombra (la Cina), ma non è detto che l’Europa possa essere la quarta. Per me oggi è assurdo pensare a un riarmo per prendere le distanze dagli Usa se poi le armi le compriamo da loro. Credo che gli investimenti in istruzione, sanità e welfare dovrebbero invece rimanere la nostra priorità».

Come valuta lo scenario internazionale in merito alle attività di organizzazioni come Amnesty, Mediterranea, Emergency, che lavorano e lottano per i diritti umani?
«Il ruolo che ricoprono è sempre più delicato e importante, quello di tutela e aiuto a movimenti sotto attacco in molti paesi, alle vittime delle guerre, sia sconosciute come il Myanmar e il Sudan sia di quelle di cui si parla ogni giorno, a partire da Gaza. C’è poi il tema del lavoro delle Ong in mare, divenuto negli ultimi anni sempre più complesso poiché vengono come criminalizzate. Noi cerchiamo di appellarci alla Dichiarazione Universale dei Diritti umani, seguire il diritto internazionale e agire su chi oggi ancora vive in condizioni dove mancano i più basici diritti umani».

Ha fatto discutere la notizia dello spyware Graphite di Paragon, utilizzato contro giornalisti e difensori dei diritti umani in Italia: in che misura siete stati colpiti? Come valuta le implicazioni che queste tecnologie possono avere su organizzazioni come Amnesty e più in generale sulle libertà di stampa?
«La sorveglianza online non controllata crea danno a chi si occupa di diritti umani, chi ha un’informazione importante ci penserà sempre una volta in più prima di trasmetterla per paura di essere spiato, e questo può costare caro. Amnesty si dice preoccupata, chiediamo regole più strette e controlli rigidi, che blocchino l’uso di strumenti che fermano le libertà. Tecnologie del genere sono un danno anche per il giornalismo d’inchiesta e la loro crescente diffusione potrebbe creare un problema anche alla popolazione».

A Ravenna abbiamo Gianluca Costantini, attivista, disegnatore di fama internazionale che ha lavorato molto con Amnesty: che ruolo ha quindi la comunicazione nelle sue varie forme per promuovere attività di questo tipo?
«Amnesty nasce nel 1961 grazie a un articolo su un quotidiano. I media, classici e non, sono importanti per un’attività come la nostra, ma l’informazione mediante l’arte, il disegno, quella per noi è stata fondamentale. Cito la campagna a sostegno di Patrick Zaki che aveva come immagine simbolo il suo ritratto creato da Costantini: è vissuta negli anni grazie all’arte, capace di raggiungere una platea molto grande, senza barriere linguistiche. Reputo il disegno, l’arte in generale, uno strumento molto utile alla promozione dei diritti umani».

Qual è il futuro di Amnesty e delle organizzazioni di tutela dei diritti umani, in un mondo complesso che cambia, che tende alla guerra?
«Oggi viviamo in un periodo simile agli anni ‘90, con conflitti che però a quei tempi furono gestiti mediante una forte pressione dal basso, da movimenti e associazioni, e l’utilizzo del diritto internazionale. Se fossimo in grado di replicare nella seconda metà del decennio un’operazione come quella la situazione potrebbe migliorare».

Ravenna, aperte le iscrizioni ai nidi comunali e convenzionati

Per i bambini nati dal 2023 fino al 13 aprile scorso

Asilo Nido

A partire da oggi, giovedì 27 marzo, e fino a martedì 15 aprile prossimo, sono aperte le iscrizioni ai nidi d’infanzia del Comune di Ravenna, convenzionati e allo spazio bambini per l’anno scolastico 2025/2026.

Le iscrizioni riguardano i bambini nati negli anni 2023, 2024 e 2025 (nati fino al 13 aprile 2025 compreso). Per i bambini che nasceranno successivamente, sono indicate nel bando ulteriori scadenze per le iscrizioni alla voce “Ulteriori disposizioni specifiche relative alla graduatoria dei lattanti”.

La domanda deve essere compilata direttamente sul sito https://www.comune.ra.it/aree-tematiche/giovani-scuola-e-universita/scuola/ nella sezione “servizi on line”. Il genitore deve accedere con la propria identità digitale e risulterà automaticamente quale genitore dichiarante della domanda di iscrizione e intestatario delle fatture. I requisiti dichiarati devono essere posseduti alla data del 26 marzo 2025, giorno antecedente la data di apertura del bando.

Nel bando di iscrizione sono specificati i criteri e le procedure per la formulazione delle graduatorie, oltre al costo del servizio e alla determinazione e decorrenza della retta che è calcolata in modo individualizzato e proporzionale in base alla situazione economica familiare (Isee per prestazioni agevolate rivolte a minorenni).

Le famiglie che necessitano di informazioni in lingua e supporto per effettuare l’iscrizione possono rivolgersi alla Casa delle culture in piazza Medaglie d’oro 4, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12, il martedì e il giovedì dalle 14 alle 16 e il sabato dalle 9 alle 11 (Tel. 0544/591876).

Coloro che non dispongono di mezzi informatici propri possono rivolgersi ai seguenti uffici presenti sul territorio, previo appuntamento: San Pietro in Vincoli, via Pistocchi 41/A, tel. 0544/485771 – 485772 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 sabato dalle 8.30 alle 12.30); Marina di Ravenna, largo Magnavacchi 5, tel. 0544/485793 – 485791 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 sabato dalle 8.30 alle 12.30); Mezzano, piazza della Repubblica 10, tel. 0544/485670 – 485671 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 sabato dalle 8.30 alle 12.30); Piangipane, piazza XXII giugno 6, – tel. 0544/485750 – 485751 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 sabato dalle 8.30 alle 12.30); Ravenna, Via Aquileia 13, tel. 0544/482323 – 482509 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30. Martedì e giovedì dalle 14 alle 17. Sabato chiuso); Ravenna, via Maggiore 120, tel. 0544/482043 – 482044 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30. Martedì e giovedì dalle 14 alle 17. Sabato chiuso); Sportello polifunzionale, viale Berlinguer 30, tel. 0544/482482 (dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30).

Prima di iniziare la compilazione della domanda online si invitano le famiglie a leggere attentamente il bando di iscrizione. Per qualsiasi chiarimento o difficoltà è attivo un servizio di help-desk che risponde, dal lunedì al venerdì dalle  9 alle 11, ai numeri telefonici 0544482394 e 0544485408 e alle e-mail inviate all’indirizzo ufficioiscrizioni@comune.ra.it

Arriva il sesto candidato a sindaco di Ravenna. In corsa anche la Dc con Morgese

Il quadro completo a poco meno di due mesi dal voto

Schieramenti Elezioni Ravenna 2025

Il quadro per le amministrative di Ravenna del 25 e 26 maggio (eventuale ballottaggio due settimane dopo) è ormai completo.

L’ultimo annuncio è quello della Dc, la nuova Democrazia cristiana fondata a Ravenna da Giovanni Morgese, noto per la sua attività nel mondo del volontariato, a cui si è affiancato anche Mauro Bertolino (candidato a sindaco nel 2021 con Alleanza di Centro). Sarà lo stesso Morgese a candidarsi a sindaco, in solitaria.

La settimana prima a sciogliere le riserve era stata invece La Pigna, lista civica presente in consiglio comunale da due mandati e fondata dall’imprenditore Maurizio Bucci (candidato sindaco nel 2016), ma guidata già da tempo dalla consigliera Veronica Verlicchi che torna a candidarsi a sindaca dopo l’esperienza del 2021. Queste ultime due candidature fanno dunque salire a quattro i nomi del centrodestra. Già in campo c’erano infatti Alvaro Ancisi sostenuto da una lista unica con Lega, Lista per Ravenna e Popolo della Famiglia e Nicola Grandi che da Viva Ravenna è entrato nel gruppo di Fratelli d’Italia e guida appunto la coalizione composta dal partito di Meloni, Forza Italia e la stessa lista civica, capeggiata dall’imprenditore Filippo Donati.

Sul fronte dell’opposizione all’attuale governo c’è poi il ritorno del simbolo di Ravenna in Comune che non raccoglierà però, come era accaduto nel 2016, tutte le forze a sinistra del Pd, ma anzi diventerà una lista di una mini-coalizione della sinistra radicale che vedrà sicuramente Potere al Popolo e molto probabilmente una lista comunista di Rifondazione e Pci (i dettagli sono in via di definizione). Le tre liste sosterranno l’attivista Marisa Iannucci, proposta da Pap e appoggiata dagli alleati.

Infine, ovviamente, c’è il grande favorito Alessandro Barattoni, segretario del Pd, che sarà appoggiato da una coalizione a cui mancano pochi dettagli. Ci saranno naturalmente i dem, il Pri con il simbolo dell’edera, il Movimento 5 Stelle, la lista civica Ama Ravenna guidata da Daniele Perini, una lista dal nome Progetto Ravenna che racchiude di fatto quattro forze politiche riformiste che sono Più Europa, Azione, Italia Viva e il Psi. A sinistra del Pd ma sempre in coalizione ci sarà invece Alleanza Verdi Sinistra che dovrebbe accogliere anche la lista Ambiente e Territorio di Marco Maiolini, che però ancora non ha ufficializzato né simbolo né possibili candidati.

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