venerdì
26 Dicembre 2025

In via Mazzini 24 alberi di Natale fatti all’uncinetto dalle volontarie del Filo Rosso

Un gruppo di donne volontarie ha realizzato 24 alberi di Natale all’uncinetto per addobbare le colonne di via Mazzini a Bagnacavallo in occasione delle festività di fine anno. Le volontarie fanno parte del gruppo “Filo Rosso” nato due anni fa per lavorare all’uncinetto e stare insieme condividendo principi di solidarietà, aiuto, libertà e pace. Il gruppo ha partecipato al 25 aprile, all’8 marzo e ai mercatini estivi con prodotti (rose, coccarde, farfalle, borse, pupazzi) interamente creati dalle volontarie. Tutto viene realizzato con materiale di riciclo, dalla lana alla stoffa, e ogni manufatto è destinato a iniziative pubbliche e benefiche. L’eventuale ricavato viene sempre destinato al centro antiviolenza “Demetra – donne in aiuto”.

«Abbiamo voluto contribuire all’abbellimento della nostra città – spiega Antonella Bezzi del “Filo Rosso” – attraverso un lavoro di gruppo delle volontarie che tutti i lunedì pomeriggio si ritrovano nella saletta comunale delle associazioni in via Bedeschi». Il laboratorio di uncinetto si tiene il lunedì pomeriggio dalle 15 alle 17 ed è aperto a tutte e a tutti. Per informazioni: antonella.bezzi@libero.it.

Nuovo casello A14 a Solarolo, il ministero risponde a Bakkali (Pd): non c’è una data certa di inizio lavori

La deputata ravennate Ouidad Bakkali (Pd) ha presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti riguardo ai ritardi nella realizzazione del nuovo casello autostradale Solarolo-Castel Bolognese, inserito nel progetto di potenziamento della A14 con quarta corsia dinamica nel tratto Ponte Rizzoli-Ravenna. «Gli annunci del 2022 prevedevano l’avvio dei lavori nel marzo 2023 e il completamento entro il 2026 – si legge in una nota divulgata dal Partito democratico di Ravenna per illustrare l’iniziativa di Bakkali –. Tuttavia, ad oggi non vi sono informazioni ufficiali sul reale stato di avanzamento dell’opera, mentre emergono preoccupazioni riguardo alla sospensione degli investimenti programmati da parte di Autostrade per l’Italia».

Il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, nel corso della risposta alla parlamentare, ha precisato che l’intervento di ampliamento alla quarta corsia è stato dichiarato di pubblica utilità con decreto del 3 marzo 2022 e che, da allora, sono state avviate le attività preparatorie: espropri, risoluzione delle interferenze, monitoraggio ambientale e bonifica bellica, comprensive anche delle aree destinate al nuovo svincolo Solarolo-Castel Bolognese. È stato inoltre riferito che il reparto bonifica campi minati del Genio Militare di Padova ha concluso le operazioni di bonifica e collaudo delle aree interessate e che i lavori propedeutici del cosiddetto Lotto 0B sono in fase di ultimazione.

Il sottosegretario ha evidenziato che non sono emerse criticità ostative alla realizzazione dell’opera, mentre restano da completare le procedure autorizzative e l’aggiornamento del quadro economico-finanziario del Concessionario. L’approvazione del nuovo Piano Economico-Finanziario 2025-2029 costituirà un passaggio decisivo per la prosecuzione dell’iter. Il cronoprogramma, una volta avviate tutte le attività, prevede una durata dei lavori pari a 60 mesi.

A margine della risposta, l’onorevole Bakkali ha dichiarato: «Prendiamo atto degli elementi forniti dal Governo, ma non possiamo ritenerci soddisfatti. A distanza di anni dagli annunci iniziali, siamo ancora in una fase di semplice interlocuzione con il concessionario e manca completamente una data certa per l’avvio dei lavori. Per un territorio come quello faentino e per l’intera area provinciale, caratterizzati da un tessuto produttivo dinamico che ha bisogno di infrastrutture adeguate, il rispetto dei tempi è fondamentale. Lo stesso vale per la mobilità dei cittadini che per ragioni di lavoro o studio percorrono quel tratto nevralgico. Chiediamo che il Governo renda pubblico un nuovo e aggiornato cronoprogramma, chiaro e verificabile».

Zona stazione: la trasformazione dell’ex scalo merci in spazio per bus e taxi è costata 2,9 milioni

Ci sono voluti due anni e tre mesi di lavori con una spesa di 2,9 milioni di euro per realizzare il progetto di rigenerazione dell’area della stazione ferroviaria di Faenza. Sono dettagli resi noti dal Comune oggi, 11 dicembre, in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione (ma l’area è operativa dagli inizi di settembre). I costi sono stati coperti per due milioni dal Comune e per la parte restante dal bando rigenerazione urbana dello Stato.

Il cuore dell’intervento è il cosiddetto hub intermodale, cioè lo spazio per la sosta degli autobus (che lasciano la caotica autostazione in via delle Ceramiche) e i taxi, realizzato in una porzione riqualificata dell’ex scalo merci, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Ora è più facile lo scambio di passeggeri tra gomma e ferro: le due pensiline collegano idealmente i due poli. All’interno dell’hub sono state realizzate sei fermate bus, integrate con un edificio di servizio che ospiterà la sala d’attesa, i servizi igienici a disposizione degli utenti e un locale deposito. A completare l’intervento, un parcheggio pubblico da 25 posti auto al quale si può accedere da piazza Cesare Battisti e da via Laghi.

Contestualmente, la piazza Cesare Battisti è stata completamente ridisegnata per valorizzarne lo spazio originario: «Non più nodo di traffico – si legge nella nota diffusa dal Comune –, ma luogo accogliente e ordinato, con viabilità ripensata, con aree dedicate alle biciclette, altri spazi per i taxi e percorsi pedonali protetti. La nuova pavimentazione chiara, in conglomerato bituminoso trasparente con inerti a vista, richiama lo spirito delle foto storiche e contribuisce a ridurre l’effetto “isola di calore”». Gli interventi hanno incluso anche la demolizione di vecchi edifici di servizio, la riqualificazione e il riuso di due piccoli immobili per attività di ristorazione, e il riordino della rotonda di via Scalo Merci con una corsia di fermata per autobus urbani e spazi di sosta breve.

La rigenerazione si è fondata su tre linee guida fondamentali. La creazione di un hub della mobilità integrata, che connettesse treno, autobus urbani ed extraurbani, auto, biciclette e percorsi pedonali; la promozione della mobilità sostenibile, con percorsi ciclabili sicuri e spazi pedonali ampi che incentivassero l’uso della bicicletta e degli spostamenti a piedi e la riqualificazione dello spazio pubblico, «con la trasformazione di un’area che se prima era di solo transito la modificasse in un luogo esteticamente bello e allo stesso tempo funzionale e sicuro, capace di innescare processi di rigenerazione urbana anche nelle zone circostanti».

L’inaugurazione di oggi ha preso avvio dalla rotatoria con al centro il Monumento alla Fraternità fra i popoli dello scultore-ceramista Carlo Zauli, noto come Cubo alato, recentemente restaurato grazie al contributo della Bcc. Da qui autorità e convenuti, accompagnati dai rappresentanti del mondo del Palio, hanno raggiunto, in corteo, dietro al gonfalone della città, il nuovo hub intermodale. Il piazzale dell’hub è stato intitolato a Cassandra Pavoni, nobildonna faentina del Rinascimento, protagonista della vita culturale e politica cittadina, scelta come simbolo di impegno e lungimiranza.

Il sindaco Massimo Isola ha affermato che «l’intervento offre la possibilità di affrontare meglio un tema per noi fondamentale, quello del trasporto pubblico. Questo percorso si inserisce in un progetto più ampio, che prevede un utilizzo rinnovato e potenziato della bicicletta, con il bike sharing: una flotta di 150 biciclette nuove, moderne, già disponibili in queste settimane».

I lavori sono stati appaltati al consorzio Ciro Menotti, con esecuzione affidata alla consorziata Acmar, mentre le pavimentazioni sono state realizzate da Sintexcal, Unione Asfalti e Italposa e la segnaletica è curata dalla ditta Emmea. Il team di progettazione ha visto impegnati lo studio Lbla per l’elaborato architettonico e la direzione lavori; Instudio Ingegneri Associati per le strutture, Studio Cortesi e Novatech Studio per gli impianti, e l’ingegnere Marescotti per la sicurezza. I tecnici dell’Area Lavori Pubblici dell’Unione coinvolti sono stati gli ingegneri Patrizia Barchi e i tecnici del Servizio infrastrutture del Comune di Faenza, Laura Dalpiaz, Marco Folli, Filippo Fagnocchi, Azzurra Mainetti e Eleonora Visani, oltre al Servizio Mobilità.

Inutilizzato da anni, ora il serbatoio pensile sarà demolito. Inaugurato nel 1964 dall’onorevole Zaccagnini

Il serbatoio pensile in via Ravenna a Castel Bolognese sarà demolito. Per eseguire i lavori sarà necessario chiudere la strada nel tratto tra via Mazzini e via Primo Maggio dal 15 al 23 dicembre. Per i residenti del tratto interessato al provvedimento verrà garantito l’accesso ciclo-pedonale. La circolazione nelle vie adiacenti rimarrà inalterata.

La torre piezometrica, questo il nome più preciso, aveva funzione di serbatoio per la rete dell’acquedotto, ma è in disuso da tempo e neppure più utilizzata dai gestori di antenne per telecomunicazione. La sua costruzione risale agli anni ’60: venne terminata nel 1964 con l’inaugurazione alla presenza dell’onorevole Benigno Zaccagnini (scomparso nel 1989).

Terre Cevico presenta il bilancio dell’anno in chiusura: fatturato di 213 milioni e export in 90 Paesi

Terre Cevico chiude l’anno in positivo, con un 3,5 percento in più sul fatturato e una crescita del 65,2% delle esportazioni negli ultimi otto anni. La cooperativa agricola romagnola (con sedi principali tra Faenza e Lugo) ha presentato i risultati dell’esercizio finanziario nel corso dell’assemblea annuale di bilancio, al Teatro Socjale di Piangipane. L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare l’ottava edizione del Bilancio di sostenibilità del gruppo riflette un importante avanzamento verso l’allineamento agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS).

I dati della vendemmia 2024 vedono protagonisti 992 soci su 3.616 ettari vitati per un conferimento di uve che supera i 966.000 quintali (+9%), con la raccolta meccanizzata che rappresenta il 71% del totale. Nell’esercizio 24/25 Terre Cevico ha effettuato investimenti per complessivi 5 milioni di euro, proseguendo nel proprio piano di ammodernamento ed efficientamento tecnologico e logistico. Il bilancio di gruppo evidenzia un fatturato consolidato di 213 milioni di euro  con un utile netto di 1,979 milioni di euro (+25%); il plusvalore per i soci – ovvero il valore originato dalla differenza tra le liquidazioni dei prodotti conferiti e il prezzo di mercato – ammonta a 8,3 milioni di euro (+1,2%) mentre il patrimonio netto è di 78,5 milioni di euro. I dipendenti crescono a 523.

Per quanto riguarda il settore del confezionato a crescere è soprattutto il mercato italiano che sale a quota 88,9 milioni di euro registrando un +5,8 % sull’anno precedente (83,7 mln). L’export oggi ha un’incidenza del 44,4% sui ricavi totali di prodotto confezionato del gruppo (159,8 mln euro). Terre Cevico oggi opera, anche tramite le sue controllate, in circa 90 Paesi con leadership in alcune aree come, Regno Unito, Giappone, Svezia, Germania, Stati Uniti. Negli ultimi otto anni ha visto una forte crescita del fatturato export di vini confezionati, passato dai 42,9 milioni dell’esercizio 2017/18 ai 70,9 milioni del 2024/25. I primi tre mercati esteri di imbottigliato vedono al primo posto il Regno Unito (9,9 milioni di Euro), il Giappone (8,7 milioni di Euro) e la Svezia (7,9 milioni di Euro).

«Le vendemmie non sono più esagerate come quantità e le scelte dei consumatori cambiano, si fanno più attente al benessere ed alla convivialità contemporanea. È così che i vini bianchi, rosé e le bollicine stanno conquistando terreno, mentre i rossi strutturati, spesso più costosi e ad alta gradazione alcolica, mostrano segni di flessione – commenta il Presidente Terre Cevico Franco Donati -. I vini rossi ovviamente non scompaiono, ma nella quotidianità cedono il passo a etichette più facili da bere. Lo scenario globale poi non aiuta ed i conflitti nell’Est Europa, Medio-orientale ed i dazi di Trump creano instabilità e insicurezza nelle persone. Terre Cevico però guarda avanti ed assieme al ricambio generazionale della governance, da preparare per tempo, in azienda ragioneremo su decisioni che devono essere prese in fretta su aspetti organizzativi e strategici soprattutto per il ruolo dei vini rossi».

La vendita complessiva di vino sfuso, sommando i fatturati Italia ed export, si attesta sui 56 milioni di Euro, con un aumento in valore di +7,5%. Il canale Italia di Terre Cevico cresce in valore: il mercato nella Grande distribuzione realizza 55,8 milioni di euro (50,3 mln nello scorso esercizio) e nel canale Horeca vale 16,3 milioni di euro contro i 12,7 mln dello scorso esercizio.

I dati presentati all’assemblea sono stati commentati dal presidente Donati, da Linda Faggioli, direttrice amministrativa e finanziaria, Paolo Galassi direttore generale, Eleonora Proni, consigliera regionale della regione Emilia-Romagna. Le conclusioni sono state affidate al Presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi: «I dati di bilancio 2025 di Terre Cevico, confermano il percorso di efficienza e trasparenza che il gruppo ha mantenuto in un periodo certo non facile per il mercato del vino, anche grazie allo schema organizzativo avviato meno di due anni fa. Ed è un bene che sia così, poiché Terre Cevico è espressione di punta di una cooperazione che in Romagna colloca ben 10 aziende tra le prime 30 del nostro territorio per capacità economica e dimensione. A rendermi particolarmente soddisfatto è la coerenza di un percorso di valorizzazione dei vini autoctoni, romagnoli in particolare, di efficienza nella logistica, attenzione all’innovazione di prodotto ed al packaging, che risponde perfettamente alle richieste di quella grande distribuzione commerciale italiana, che rappresenta oltre il 70 per cento del mercato di Cevico».

Paolo Novelli è il nuovo presidente della corte di giustizia tributaria di primo grado di Ravenna

Paolo Novelli è il nuovo presidente della corte di giustizia tributaria di primo grado di Ravenna al posto di Roberta Vivaldi. L’insediamento del nuovo dirigente è avvenuto stamani, 11 dicembre.

Novelli, magistrato di lungo corso, proviene dalla corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio e ricopre attualmente anche il ruolo di presidente aggiunto della sezione giurisdizionale regionale della corte dei conti per la Campania.

Novelli è stato ricevuto dal responsabile di sede della corte di giustizia tributaria di primo grado di Ravenna, Domenico Condò, che ha colto l’occasione per ringraziare la presidente uscente «per l’ottimo lavoro svolto e per il costante impegno dimostrato». L’insediamento di Novelli segna, dunque, un nuovo capitolo per l’organo che punta a consolidare il proprio ruolo di centralità nella tutela della giustizia fiscale.

Le corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado sono organi giurisdizionali deputati a decidere sui ricorsi presentati dalle parti processuali. Nel primo grado di giudizio trattasi dei ricorsi presentati dai contribuenti che ritengono infondate le richieste dell’amministrazione finanziaria e di altri enti impositori. Nel secondo grado di giudizio trattasi degli appelli presentati dai contribuenti o dall’amministrazione finanziaria e altri enti impositori che ritengono infondate le decisioni presenti nelle sentenze di primo grado.

Manutenzione in due scuole primarie: 200mila euro per facciate e impianto luci

La giunta comunale di Cervia ha approvato una nuova serie di opere di manutenzione straordinaria che interesseranno due scuole primarie, la scuola Enrico Fermi di Pisignano e la scuola Giovanni Pascoli di Cervia. Le opere verranno realizzate nel corso della prossima estate durante le vacanze scolastiche.

I lavori straordinari che ammontano a 200mila euro riguarderanno due interventi in particolare:

  • il risanamento delle facciate della scuola Fermi, mediante ripristino degli intonaci, delle cornici delle finestre e delle banchine, che si completerà con la tinteggiatura finale;
  • la sostituzione dei sistemi di illuminazione della scuola Fermi e della scuola Pascoli, con nuovi sistemi a Led, compreso i sistemi di emergenza, al fine di ottenere una consistente diminuzione dei consumi energetici.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Mirko Boschetti, e l’assessora alla Scuola, Anna Altini, hanno dichiarato: «La manutenzione costante e programmata degli edifici scolastici rappresenta per questa Amministrazione comunale non solo una garanzia di sicurezza, ma anche una scelta strategica per conservare e allo stesso tempo innovare il nostro patrimonio pubblico. Intervenire regolarmente sulle scuole significa valorizzarle, renderle più efficienti e adeguarle alle esigenze contemporanee di studenti e personale. L’Amministrazione ha sempre investito con convinzione in questo percorso, consapevole che ambienti scolastici curati e moderni sono fondamentali per la crescita dei nostri ragazzi e per la qualità della vita delle nostre comunità».

Inaugurato l’ampliamento dell’asilo nido “Pepito”: 15 nuovi posti e adeguamenti strutturali

Dopo un anno e mezzo di lavori e un investimento di oltre 640 mila euro, inaugura a Faenza l’ampliamento del nido di infanzia “Pepito” di via Laghi 71. L’intervento, finanziato dal Pnrr, ha permesso anche di effettuare diversi adeguamenti strutturali dell’edificio. L’inaugurazione si è svolta nel pomeriggio di ieri, 10 dicembre.

L’ampliamento ha permesso di creare 15 nuovi posti per l’anno 2025/2026, passando a un totale di 84 unità. L’aumento dei posti nei nidi e scuole per l’infanzia è infatti una delle finalità principali del piano finanziato dal Pnrr, che mira a rendere più accessibili i servizi educativi per i piccolissimi. Dal punto di vista strutturale, l’opera ha permesso il pieno adeguamento sismico e normativo di tutti gli spazi. In particolare, il vecchio spazio di raccordo centrale, che presentava problemi di altezza e sicurezza, è stato demolito e interamente ricostruito per ospitare la nuova aula per le attività motorie. Contestualmente, è stato realizzato un ampliamento per ospitare una nuova sezione del nido, dotata di un ingresso separato, spogliatoi, servizi igienici per i bambini e una zona dedicata al riposo, risultando strutturalmente indipendente e sicura. Anche il ‘corpo servizi’, destinato al personale ha beneficiato di rinforzi sismici e adeguamenti. I nuovi arredi e le dotazioni interne invece sono stati finanziati dal Comune di Faenza

Per limitare al massimo i disagi di bambini e personale le fasi maggiormente invasive del cantiere sono state concentrate nel periodo estivo. Il cantiere, gestita dall’Impresa C.I.M.S. S.C.R.L. e diretta da InStudio Studio Associato di Ravenna, sotto la supervisione del Servizio Progettazione e Manutenzione Edifici – Settore Lavori Pubblici dell’Unione della Romagna Faentina, sempre in continuità con il servizio educativo.

«La giornata di inaugurazione segna un successo per la nostra comunità – commenta il sindaco Massimo Isola -. L’inaugurazione dell’ampliamento del Nido d’infanzia ‘Pepito’ non è solo la consegna di un cantiere terminato, ma è la concretizzazione di una visione politica che pone l’educazione e il sostegno alla genitorialità al centro della nostra agenda. Mettere in sicurezza e ampliare i luoghi destinati all’educazione sono opere che segnano e rimangono nel tempo. L’investimento, finanziato dal Pnrr, dimostra poi la capacità della nostra amministrazione di intercettare risorse importanti e tradurle in opere che hanno un impatto diretto sulla comunità: questo significa avere una visione solida per il futuro. L’ampliamento dei servizi 0-6 anni è, infatti, un investimento sociale, non un mero servizio: significa sostenere la conciliazione vita-lavoro delle famiglie e far sentire alle nuove generazioni che la nostra comunità è presente e vuole prendersi cura del loro futuro».

Distribuiti altri 24mila euro di aiuti dal fondo delle donazioni per gli alluvionati, accolte 49 domande

È stata assegnata la seconda tranche di contributi alle famiglie alluvionate del comune di Bagnacavallo con risorse provenienti dalle donazioni di fondi. Sono 49 le domande complessivamente ritenute ammissibili a seguito dell’istruttoria predisposta per la seconda tranche chiusa il 21 novembre.

Nello specifico, sono stati assegnati 13.750 euro di buoni spesa (su un totale di 34 domande ammesse), 6.600 euro di contributi una tantum per auto rottamate (11 domande) e 3.500 euro per i proprietari di immobili nella zona rossa di Traversara (4 domande). Sono stati perciò assegnati contributi per un valore totale di 23.850 euro, che si vanno a sommare agli oltre 140mila della prima tranche erogata in estate.

I buoni spesa saranno distribuiti ai beneficiari nel pomeriggio di giovedì 18 dicembre, dalle 14 alle 18, al centro civico di Traversara in piazza don Modanesi. Chi non potrà recarsi a Traversara quel giorno potrà successivamente prendere contatto con il Comune per concordare il ritiro (tel. 0545 280890 – comunicazioni@comune.bagnacavallo.ra.it). I contributi una tantum per i proprietari di auto rottamate e abitazioni in zona rossa saranno invece accreditati direttamente sul conto corrente dei beneficiari nelle prossime settimane.

Sul sito del Comune è disponibile la sezione dedicata alla rendicontazione delle somme raccolte.

Smog, studi scientifici allarmanti per la salute. «Ma la politica non se ne interessa»

«L’inquinamento atmosferico è dannoso per la salute, soprattutto per l’apparato respiratorio ma non solo. Molti studi autorevoli hanno dimostrato la correlazione tra l’esposizione alle polveri sottili e l’aumento di altre patologie, tra cui l’arteriosclerosi, le malattie cutanee e coronarie, i danni all’interstizio polmonare e agli alveoli, le insufficienze renali».

Dott. Alfredo Potena 1600 Min 683x1024Alfredo Potena è cardiologo e pneumologo, ha lavorato per 40 anni in alcune strutture sanitarie romagnole ed è stato primario di Pneumologia all’ospedale Sant’Anna di Ferrara. A suo parere «la nostra pianura è come un’enorme pentola che ribolle con un coperchio, sotto il quale vengono trattenute tutte le emissioni inquinanti. Queste vengono prodotte soprattutto dai gas di scarico delle auto, dall’usura degli pneumatici, dalle emissioni industriali, dalle combustioni di biomasse, dall’agricoltura e dalla zootecnia».

L’umidità elevata e la scarsa circolazione d’aria, dovuta alla cintura montuosa che circonda l’Emilia- Romagna, fa permanere lo smog in maniera più intensa rispetto ad altri territori. Un rapporto di Arpae ha attribuito 2.170 morti avvenute nel 2022 all’esposizione al particolato fine, stimando che la scarsa qualità dell’aria possa provocare tra il 4% e l’8% dei decessi per cause naturali o problemi cardiovascolari.

Le norme attuali si fondano sulla misurazione delle Pm10, ovvero le polveri sottili fino a 10 micron, invisibili a occhio nudo (per fare un paragone, un globulo rosso è 7-8 micron). Ma Potena fa presente che «sono meno conosciuti i problemi legati alle Pm2,5 e PM1, ancora più piccole e potenzialmente più pericolose». Il dottore cita uno studio pubblicato nel 2023 su Jama, una delle più importanti riviste mediche al mondo: «Su un campione di 3,7 milioni di adulti esposti alle Pm2,5 è stato dimostrato un aumento del 21% per la mortalità legata a malattie e ischemie coronariche, del 12% per il rischio di infarto miocardico acuto, dell’8% per le patologie cardiovascolari in generale. Anche nelle popolazioni che vivono in luoghi dove le polveri sottili sono al di sotto dei limiti di legge, c’è comunque un +6% di rischio d’infarto e un +7% di mortalità cardiovascolare a causa dell’aria inquinata». Non solo: «Una ricerca italiana ha accertato che nei giorni di picco delle polveri sottili, aumentano gli accessi in pronto soccorso per patologie cardiorespiratorie. Già nel 1996 fu dimostrato il crollo delle crisi asmatiche, in occasione delle olimpiadi di Atlanta che hanno comportato la totale chiusura al traffico di un grande quartiere per alcune settimane».

Secondo una ricerca pubblicata su Environmental Research, nei giorni di maggiore smog, camminare all’aria aperta può equivalere a fumare 10 sigarette. Il problema, quindi, esiste e ha un impatto sulla salute umana, «ma non vogliamo vederlo». Secondo Potena «la medicina deve ancora lavorare per aggiornare le linee guida sulle soglie di tolleranza al particolato, ma è soprattutto la politica a essere in ritardo. C’è un’enorme discrepanza tra gli studi scientifici, che hanno prodotto dati inequivocabili, e i politici che sonnecchiano e sembrano disinteressati a rifletterci». Eppure, rincara il medico, «un’occasione l’abbiamo avuta durante il covid. Oltre a essere stata una grande tragedia, la pandemia ha rappresentato un’opportunità per favorire uno stile di vita diverso, più orientato alla salute, ripensando l’attuale modello produttivo. In quei giorni l’aria era più pulita perché le auto non circolavano e molte fabbriche erano chiuse. Dopo l’emergenza avremmo potuto continuare ad agire per ridurre l’inquinamento e migliorare il trasporto pubblico, le scuole e gli ospedali; ma non abbiamo fatto nulla. Siamo ancora in tempo, ma prima agiamo, prima la popolazione avrà un beneficio». Nel frattempo, conclude Potena, è possibile tutelarsi a livello individuale: «Basta evitare di uscire nei momenti di picco delle polveri sottili e schivare in generale le zone più trafficate. Non tutti possono permettersi di farlo, perché ognuno ha i propri ritmi di lavoro, ma è l’unico modo per proteggersi».

Non bastano i primi gol di Viola: il Ravenna eliminato (ai rigori) dalla Coppa Italia

Al Ravenna non sono bastati i primi due gol in maglia giallorossa del nuovo acquisto Viola (uno nei novanta minuti e uno dal dischetto nell’infinita serie di rigori finali, decisa dall’errore di Esposito) per superare il turno in Coppa Italia. I giallorossi, davanti ai 1.300 del Benelli, devono arrendersi (8-7 ai rigori, dopo l’1-1 dei regolamentari) al Renate dell’ex mister del Ravenna Luciano Foschi.

Dopo la vittoria di quella di Serie D della scorsa stagione, quindi, la corsa del Ravenna nella Coppa Italia di Serie C termina ai quarti di finale. Va detto che vincere la Coppa Italia, a parte il blasone, non avrebbe dato particolari vantaggi in ottica promozione: la vincente del trofeo infatti accederà alle fasi nazionali dei play-off, allo stesso modo delle terze in classifica (al momento, come noto, il Ravena è primo).

Ora testa al campionato, con l’ultima partita del 2025 per i giallorossi che è in programma lunedì sera, 15 dicembre, in casa della Vis Pesaro.

RAVENNA FC – RENATE 7-8 (1-1)
RAVENNA FC: Borra, Donati (46’ Viola), Falbo, Lonardi, Luciani (80’ Motti), Calandrini, Zagre (74’ Spini), Bianconi, Scaringi (46’ Esposito), Da Pozzo, Menegazzo (74’ Mandorlini). A disposizione: Anacoura, Stagni, Solini, Di Marco, Rossetti, Rrapaj, Tenkorang, Corsinelli, Castellacci, Sermenghi. Allenatore: Marco Marchionni
RENATE: Bertoccini, Auriletto, Del Carro, Calì, Ori, Bonetti (62’ Mastromonaco), Spedalieri (38’ Rivierra), Vassallo (75’ Rossi G.), Ruiz Giraldo, De Leo, Anelli (62’ Nene). A disposizione: Rossi A., Di Nolfo, Meloni, La Ruffa. Allenatore: Luciano Foschi
MARCATORI: 39’ Bonetti, 84’ Viola
AMMONITI: Vassallo, Zagre, Del Carro
RECUPERO: 3’ e 3’
SPETTATORI: 1.301. Incasso: 9.805 euro.

SEQUENZA RIGORI:
RFC Viola: GOL
REN De l Carro: GOL
RFC Falbo: GOL
REN Rossi G.: GOL
RFC Lonardi: GOL
REN Calì: GOL
RFC: Motti: GOL
REN Mastromonaco: GOL
RFC Spini: GOL
REN Ori: GOL
RFC Calandrini: GOL
REN Nene: GOL
RFC: Esposito: PARATO
REN De Leo: GOL

Fornisce false generalità perché ha la patente sospesa, uno spinello lo incastra: 42enne arrestato

Un 42enne straniero è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lugo per aver fornito false generalità durante un controllo stradale a Fusignano, effettuato domenica scorsa nell’ambito dei servizi di vigilanza rafforzati in occasione della festa dell’Immacolata.

Secondo quanto riferito dai carabinieri, i militari hanno fermato l’auto dell’uomo e in quei frangenti il conducente avrebbe gettato a terra il residuo di una sigaretta artigianale che emanava un forte odore di hashish. Il 42enne è stato quindi sottoposto al test rapido per rilevare il consumo di sostanze stupefacenti. Visto l’esito positivo ai cannabinoidi, come previsto dalla normativa, i militari hanno disposto che l’uomo si sottoponesse anche allo screening tossicologico in una struttura sanitaria per accertare un’eventuale guida in stato di alterazione. L’uomo si è rifiutato.

A questo punto i carabinieri hanno eseguito una perquisizione personale e del veicolo, trovando nella tasca del giubbotto un involucro con una dose di hashish. Il conducente è stato accompagnato in caserma a Lugo per le contestazioni e l’identificazione. Le procedure di identificazione, riferiscono ancora i militari, hanno permesso di accertare che le generalità fornite al momento del controllo non erano quelle reali.

A carico dell’uomo, con le sue vere generalità, sarebbero emersi diversi precedenti penali e soprattutto la sospensione della patente di guida, conseguente a una precedente denuncia per guida in stato di ebbrezza.

Il 42enne è stato quindi arrestato con l’accusa di falsa attestazione o dichiarazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità, contestualmente denunciato per il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sanitari finalizzati a verificare la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e sanzionato per guida con patente sospesa, con fermo amministrativo dell’auto. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’uomo la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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