mercoledì
06 Agosto 2025

L’Intelligenza artificiale arriva al museo con l’incontro di “Salotto Digitale”

Appuntamento lunedì 3 marzo per confrontarsi con professionisti e appassionati ascoltando gli spunti degli esperti del settore

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In foto, da sinistra: Nevio Salimbeni, Alfredo Canelli, Enrico Rosso

La seconda edizione del Salotto Digitale farà tappa al Museo Classis di Classe lunedì 3 marzo, con un incontro dedicato a professionisti, imprenditori e cittadini sul tema dell’intelligenza artificiale. L’appuntamento con il format ideato da Alfredo Canelli  e organizzato dall’agenzia ravennate W&D è dalle 14 alle 19. Collaborano alla realizzazione del progetto Enrico Rosso, Nicolò Bertaccini, Tommaso Nuti, Matteo Saragoni e Emanuele Rambaldi.
«Ci interessa aprire un dialogo su un tema comunque fondamentale, e spesso ancora poco noto – spiega Canelli – cercando di parlare un linguaggio chiaro, e di ascoltare testimonianze di persone che operano in settori diversi della vita economica, culturale e imprenditoriale. L’obiettivo principale è quello di fare rete».

A seguito dell’apertura (curata da Nevio Salimbeni, Cna Ravenna) interverrà Alfredo Canelli con “Stiamo entrando nell’era dell’IA?”. Seguirà il “Content Management” di Enrico Rosso e Monica Nocerino,  “Hypercritic, un approccio libero alla diffusione della cultura online” di Alessandro Avataneo e “Il ruolo del copywriter e la IA: alleata o nemica? ” di Alessandra Catania.

Il pomeriggio vedrà poi una riflessione sull’utilità dell’intelligenza artificiale “Il mondo della didattica e la IA” di Gianluca Dradi, “IA, una vera alleata per le persone con disabilità visiva?” di Leonardo Magnani e “IA nell’automotive” di  Alessandro Benelli, una parentesi dedicata alla creatività “Tool innovativi per la creazione di video originali” di Matteo Saragoni, “Il fotografo nell’era dell’IA”  di Giorgia Corniola e Emanuele Rambaldi e “I contenuti prodotti dall’IA nel rispetto delle normative sulla proprietà intellettuale” di Marco Carone. L’ultimo segmento della conferenza sarà dedicato agli ambiti applicativi: Nicolò Bertaccini parlerà di “Ricerca di personale nell’era digitale” e Tommaso Nuti di “Integrazione automatizzata nei processi digitali”. L’ingresso all’evento è libero ma è necessaria la prenotazione.

Tentata truffa: finto carabiniere chiede ottomila euro, ma l’87enne lo fa arrestare

L’anziana non ha abboccato alla telefonata di un sedicente maresciallo che voleva contanti o gioielli per liberare la figlia e ha usato il cellulare per chiedere aiuto

1 (1)Una donna di 87 anni di Faenza si è accorta di un tentativo di truffa con il trucco del cosiddetto “finto carabiniere” e invece di consegnare gli ottomila euro richiesti ha fatto arrestare l’autore, un ventenne incensurato residente in provincia di Napoli.

È accaduto ieri, 24 febbraio. L’anziana ha ricevuto una telefonata sulla linea di casa: all’altro capo del filo un sedicente maresciallo dei carabinieri che le chiede di preparare ottomila euro in contanti o in gioielli da consegnare a un incaricato che sarebbe passato a breve per liberare la figlia della donna che era trattenuta in caserma dopo aver investito due persone in auto e ora in pericolo di vita. Tutto falso.

4Incalzando la donna con domande a raffica, il truffatore ha impedito che la donna chiudesse la linea telefonica ma l’anziana non si è fatta prendere dall’agitazione e usando il cellulare ha chiamato la figlia. Quest’ultima ha avvisato i carabinieri che sono intervenuti sul posto.

I militari del nucleo radiomobile della compagnia di Faenza e della stazione di Borgo Urbecco hanno individuato il truffatore nei pressi della casa, pronto a entrare in azione per andare a raccogliere il denaro. Il giovane ha tentato la fuga a piedi ma è stato bloccato e arrestato.

La donna ha raccontato di aver riconosciuto il raggiro anche grazie alla campagna mediatica diffusa in ambito nazionale dall’Arma e agli incontri organizzati in diversi luoghi di aggregazione della provincia con le potenziali vittime.

In arrivo un piano di illuminazione green che ridurrà del 70percento i consumi

L’intervento sarà ultimato in un anno e richiede un investimento da oltre un milione a carico di Hera

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In arrivo a Castel Bolognese una nuova pubblica illuminazione “green”. Sono quasi 1.650 le sorgenti luminose di vecchia generazione che verranno riqualificate con tecnologia a led, il tutto con un risparmio energetico annuo di quasi 490mila kWh, «pari a 194 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera ogni anno – scrivono dal Comune -, corrispondenti al consumo medio annuo di circa 180 famiglie, consentendo un risparmio di 91 TEP».

Il progetto di riqualificazione energetica è stato progettato da Hera Luce e presentato in municipio in attesa della sottoscrizione del contratto in marzo. Il restyling comporta un investimento di oltre 1 milione e 3oo mila euro a carico di Hera, che recupererà l’importo con il risparmio energetico generato dagli impianti (circa il 70% rispetto allo stato attuale), senza pesare sulle tasche dei cittadini.

L’intervento sarà ultimato in circa un anno e prevede la sostituzione di quasi tutti i quadri elettrici e l’installazione di 31 nuovi dispositivi, posizionati accanto a quelli esistenti. Saranno inoltre sostituiti 150 sostegni e relativi bracci, altrettanti plinti e pozzetti, saranno collocati 41 punti di telecontrollo e sarà realizzata una linea interrata lunga 4 km. Sono previsti dal progetto anche 19 attraversamenti pedonali con installazione di punti luce che consentiranno di illuminare, oltre all’attuale piano orizzontale, anche quello verticale, rendendo visibile il corpo del pedone già dall’area di attesa.

Tutti gli interventi a regime consentiranno la trasformazione dell’impianto d’illuminazione in uno completamente green: il 100% dell’energia che lo alimenterà sarà ottenuta da fonti rinnovabili e anche le strutture, una volta giunte a fine vita, sono pensate per essere riutilizzate.

Il bando per sei nuove licenze taxi ne assegna solo due, ora il Comune ci riprova

Un altro concorso a Ravenna per 4 permessi: servono almeno 76.500 euro, l’80 percento va a chi ha pagato tutto. Oggi nel capoluogo sono operative 24 vetture bianche, numero invariato da 18 anni. In totale in provincia sono 51

TaxiLa gara pubblica per il rilascio di nuove licenze taxi a Ravenna, scaduto a settembre 2024, ha portato al rilascio di solo due delle sei licenze a bando e ora il Comune ci riprova con una nuova gara che scadrà il 4 aprile 2025.

Il bando dell’anno scorso ha raccolto sei domande, di cui solo quattro ritenute valide e di cui solo due assegnate. I vincitori, che si sono aggiudicati il permesso per 90mila euro ognuno, stanno per entrare in servizio.

Anche per questo nuovo concorso il valore base delle licenze è 90mila euro (che scendono a 76.500 euro per veicoli appositamente allestiti per il trasporto di persone con disabilità gravi con necessità di incarrozzamento). Il rilascio delle nuove licenze sarà vincolato all’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, secondo le disposizioni in vigore dell’Unione europea.

Le domande vanno trasmesse via pec (posta elettronica certificata) entro le 13 del 4 aprile 2025, all’indirizzo attivitaeconomiche.comune.ravenna@legalmail.it riportando nell’oggetto la dicitura “Bando pubblico – 4 licenze taxi a titolo oneroso di cui n. 2 riferite a veicolo attrezzato anche per il trasporto di disabili gravi con necessità di incarrozzamento – anno 2025”.

La commissione di concorso, valutata la regolarità delle istanze presentate, convocherà gli ammessi via pec per sostenere la prova consistente in un esame orale oppure in un test attitudinale che verterà sulle seguenti materie: Codice della strada; toponomastica dell’area urbana del comune di Ravenna; conoscenza della lingua italiana; tecniche di primo soccorso; normativa in materia fiscale, amministrativa e civilistica del settore.

Dopo diciotto anni si amplia il parco taxi in servizio a Ravenna, attualmente composto da 24 vetture. A metà maggio 2024, a diciotto anni dall’ultima volta, il consiglio comunale di Ravenna ha approvato l’aggiornamento del regolamento del servizio taxi. Questo già prevede di arrivare fino a 42 licenze.

Il Comune ha definito la cifra per il rilascio delle nuove licenze sulla base di una perizia di stima relativa alla vendita d’azienda comprendente una licenza taxi avvenuta nel 2019. La norma dice che almeno l’80 percento dell’introito ricavato dal rilascio deve essere ripartito tra i titolari di licenza taxi del comune già esistenti (a Ravenna vorrebbe dire 17mila euro a testa) come sorta di indennizzo per l’aumento della concorrenza, mentre la restante parte può essere utilizzata dal Comune per iniziative volte al controllo e al miglioramento della qualità degli autoservizi pubblici non di linea.

Le licenze per i taxi riguardano i Comuni con più di 50mila abitanti o a forte vocazione turistica. Nella provincia di Ravenna quindi sono interessati solo il capoluogo (24 licenze), Faenza (13) e Cervia (14). In totale 51. Le autorizzazioni per il servizio di noleggio autovettura con conducente (Ncc) invece possono essere rilasciate da tutti i Comuni. La normativa consente di operare nel comune dove ha sede l’attività e in un altro comune della stessa provincia. Questa la dotazione: 52 a Ravenna; 23 a Faenza; 14 a Lugo; 8 a Alfonsine; 6 a Conselice e Casola; 5 a Bagnacavallo, Massa Lombarda, Cotignola, Riolo e Brisighella;  4 a Solarolo, 3 a Fusignano e Bagnara; 2 a Sant’Agata, una a Castel Bolognese. In totale 147.

Centrosinistra, Perini rispolvera la lista Ama Ravenna: «Rivedere i Servizi Sociali»

Il fondatore di Amare Ravenna è in consiglio comunale dal 1988. Sarà nella coalizione di Barattoni

Daniele Perini

Volto noto del centrosinistra locale e del mondo del volontariato, Daniele Perini è il capogruppo in consiglio comunale della lista civica De Pascale Sindaco. Entrato per la prima volta a Palazzo Merlato nel 1988 (nel corso degli anni ha ricoperto anche il ruolo di assessore), annuncia ora l’intenzione di ricandidarsi, rispolverando la sua lista civica Ama Ravenna, che già aveva partecipato alle Amministrative del 2016, sostenendo sempre Michele de Pascale (e conquistando il 2,2 percento delle preferenze).

Ama Ravenna (nome che ricorda l’associazione Amare Ravenna che Perini ha fondato negli anni ottanta) va dunque a prendere parte nella coalizione di centrosinistra a sostegno di Alessandro Barattoni «per perseguire insieme valori di giustizia sociale e solidarietà di cui siamo paladini da sempre», dice Perini.

«Ci differenziamo dai partiti tradizionali – continua – perché abbiamo il vantaggio di essere più radicati nella nostra comunità così da incidere nelle criticità presenti nel Dna del tessuto collettivo cittadino con maggiore efficacia. Criticità che, pur essendo conseguenze di scelte governative e delle calamità che hanno caratterizzato gli ultimi anni, vanno affrontate oggi con politiche adeguate a livello locale. Mi riferisco in particolare alla povertà e alla difficoltà di trovare casa. Da dati resi pubblici da Caritas risultano costantemente in aumento le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Alla fine del 2024 erano 610: un fenomeno che riguarda sia persone di nazionalità straniera che italiana (25 per cento). Partendo da questo dato – conclude Perini – ritengo che vada rivisto tutto il sistema dei Servizi Sociali attraverso un osservatorio sui cui risultati declinare politiche efficaci tali da mitigare questa problematica e ridefinire in modo più razionale e calzante le riposte ai bisogni delle fasce sociali più fragili attraverso stanziamenti congrui».

Speyer, in una settimana 110 persone identificate e 30 grammi di hashish recuperati

Il bilancio di controlli straordinari per contrastare i fenomeni di microcriminalità e spaccio

FTFX7934Il quartiere della stazione ferroviaria di Ravenna è stato perlustrato dai carabinieri per una settimana: il bilancio dei controlli è di circa centodieci persone identificate e 30 grammi di hashish recuperati in un cestino dei rifiuti dove erano stati gettati da alcune persone che si sono dileguate alla vista dei militari.

Come noto, la zona circostante al condominio Isola San Giovanni e giardino Speyer, tra le vie Farini e Carducci, è stata teatro di episodi recenti di microcriminalità (un’aggressione con un coltello e una rapina a calci e pugni) che hanno ulteriormente innalzato il livello di preoccupazione dei residenti.

I carabinieri della compagnia di Ravenna, coadiuvati dai colleghi delle compagnie di Lugo, Faenza e Cervia-Milano Marittima, nonché con il supporto del personale delle squadre di intervento operativo del quarto battaglione carabinieri Veneto, hanno eseguito un controllo straordinario del territorio, finalizzato a prevenire la commissione dei reati contro la persona e il patrimonio e per scongiurare lo spaccio e consumo delle sostanze stupefacenti.

Nel corso dell’attività tre conducenti di autovetture sono stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza.

Riapre lo zoosafari: la novità è l’area piccoli felini con un “gattopardo africano”

Riqualificata anche la zona degli anfibi, con piccole anaconde. Nate anche cinque lontre

Domenica 2 marzo riapre il Safari Ravenna. Tra le novità della stagione, la più rilevante è la nuova area “piccoli felini” adibita all’interno della zona pedonale, realizzata ad hoc per accogliere un esemplare femmina di Leptailurus serval, piccolo felino originario dell’Africa (detto anche gattopardo africano), arrivato al parco il 2 dicembre a seguito di un sequestro giudiziario effettuato dai carabinieri di Pescara. La normativa italiana non consente infatti la detenzione di questa specie a livello privato, così Noah – come è stata ribattezzata – è stata affidata allo zoo safari di Ravenna in quanto struttura accreditata ai sensi della normativa Europea. Dopo essere stata sottoposta a un periodo di quarantena dallo staff veterinario del parco, Noah è stata continuamente monitorata e assoggettata a un percorso riabilitativo comportamentale, per consentire l’espressione dei comportamenti specie specifici.

«Il comportamento dell’animale – scrivono dal parco – ha rivelato immediatamente una pregressa mancata esposizione a stimoli sensoriali idonei alla specie, pertanto il contatto con il substrato in paglia, il terreno e il prato hanno causato disagio in un primo periodo. Nell’arco di 8 settimane si è risolto spontaneamente tale disagio relativo all’esposizione all’ambiente esterno e ad oggi l’animale preferisce la permanenza in tale ambiente, esibendo un atteggiamento rilassato. Noah oggi si è perfettamente integrata e presto verrà predisposto l’arrivo di un esemplare conspecifico al fine di evitare l’allevamento in solitudine».

Inoltre, nel parco sarà possibile ammirare una nuova area anfibi all’interno dell’acquario oltre ai diversi cuccioli di zebre, cammello, antilopi e piccoli di anaconde nati a fine estate e sarà molto più facile poter osservare il piccolo Tom, primo scimpanzé Verus nato in un giardino zoologico italiano, giocare e interagire con il resto della sua famiglia.

Altra importante novità è la nascita a gennaio di 5 cuccioli di lontre, evento che contribuisce a mantenere attivo l’impegno del giardino zoologico ravennate verso le specie minacciate. Il Safari Ravenna è infatti partecipante attivo del programma europeo di conservazione ex situ EEP (EAZA Ex situ Programme) delle lontre dalle piccole unghie.

Il parco riapre con una promozione speciale per tutte le domeniche di marzo: acquistando il biglietto online la tariffa sarà di 19 euro per adulto e bambino anziché rispettivamente 26 e 21 in biglietteria.

Un cadavere nei pressi dei binari: linea interrotta per ore, indaga la polizia

Il corpo di una donna segnalato dal personale delle Ferrovie

WhatsApp Image 2025 02 25 At 11.15.06Il ritrovamento del cadavere di una donna nei pressi dei binari della linea ferroviaria Ravenna-Rimini, all’altezza di Classe, ha portato all’interruzione della circolazione dei treni dalle 8 alle 11 di stamani, 25 febbraio, con ripercussioni sul traffico. La polizia ferroviaria è sul posto per le indagini. Le prime informazioni fanno propendere per un tragico gesto volontario, ma al momento sono ancora in corso accertamenti per arrivare a definire l’accaduto. Il ritrovamento è stato segnalato dalle Ferrovie.

I residenti dell’Isola San Giovanni sono esasperati: «Circondati dal degrado»

La presidente di un comitato che raccoglie circa 90 persone tra abitanti e commercianti lamenta la scarsa attenzione del Comune da quando De Pascale è diventato sindaco. I casi più eclatanti: ascensore del sottopasso guasto da un anno, la parete della basilica usata come urinatoio per non pagare i bagni pubblici, risse e spaccio

Giardino Speyer Isola San Giovanni quartiere Farini«C’è una puzza di urina insopportabile in alcuni angoli di strada perché sono usati come latrine a cielo aperto per non spendere i 50 centesimi dei bagni pubblici; sotto i portici di via Carducci e dei giardini Speyer dal tardo pomeriggio in poi ci sono assembramenti di persone con musica alta e schiamazzi e a terra poi restano bottiglie vuote e rifiuti. Siamo circondati dal degrado». È la testimonianza della presidente del comitato Nuova Isola San Giovanni che riunisce circa novanta persone tra residenti e commercianti del quartiere di Ravenna nei pressi della stazione ferroviaria. La settantenne, che chiede di non pubblicare il suo nome, conosce bene la zona visto che il padre costruì la casa di famiglia in quelle strade nel 1959.

«Penso che la situazione di degrado urbano diffuso sia inaccettabile se pensiamo che questa è la prima immagine della città per tanti turisti e visitatori in arrivo. Ci sono casi in cui emerge proprio la mancanza di cura da parte delle istituzioni pubbliche. E il degrado poi porta anche fenomeni di piccola criminalità, sappiamo tutti che lo spaccio è molto diffuso».

5Il caso dell’ascensore del sottopassaggio pedonale, che collega viale Pallavicini con piazzale Aldo Moro passando sotto ai binari, è un esempio che rende bene l’idea di cosa intenda la donna quando parla di incuria da parte delle pubbliche amministrazioni. «A marzo 2024 si è guastato e veniva usato come giaciglio di fortuna. Abbiamo segnalato il problema alle autorità più volte, tutto quello che abbiamo ottenuto è che hanno chiuso l’ascensore in maniera definitiva, ma dopo un anno è ancora guasto e io ho dovuto stampare due cartelli in italiano e in inglese per dare informazioni ai turisti che non sapevano dove andare. È accettabile per una città come Ravenna che vuole incentivare il turismo?».

La presidente del comitato riassume la quotidianità della zona circostante il giardino Speyer (intitolato alla città tedesca gemellata con Ravenna). «Il mattino di solito passa senza particolari problemi. Da metà pomeriggio, circa dalle 16, cominciano a radunarsi persone sotto i portici, passano il tempo con birra e musica, ogni tanto si pestano per qualche litigio e usano angoli e portoni per urinare. So di residenti che hanno dovuto mettere della carta stagnola dentro al portone per evitare che l’urina arrivasse all’ascensore».

Speyer006Il fronte di chi cerca di rimettere in ordine la zona non trova alleanze nella Diocesi. La basilica di San Giovanni non ha più un parroco e viene aperta da un custode per le visite come monumento. «La parete esterna dell’abside è usata come orinatoio, una scala che conduce alla sacrestia era un accampamento notturno. Dopo sette email inviate alla Curia hanno messo un cancelletto».

La frustrazione dei componenti del comitato è soprattutto per la sensazione di scarso interesse da parte dell’amministrazione pubblica. Lo spiega ancora la presidente: «Ai tempi del sindaco Matteucci c’era più attenzione a questo quartiere, per tentare di migliorare la situazione. Da quando è in carica De Pascale abbiamo visto un atteggiamento meno attento. Noi scriviamo mail alla segretaria del sindaco e veniamo ignorati. Vorremmo che l’assessore Fusignani, titolare della delega alla Sicurezza, dimostrasse più impegno e venisse ad ascoltarci. Accusa lo Stato di non fare abbastanza, ma lui sta facendo il suo massimo per far muovere la prefettura?».

Il Mediterraneo e i suoi conflitti raccontati attraverso gli alberi

Uno sguardo inedito sulla storia, un racconto imperdibile di Paola Caridi. La presentazione il 26 febbraio a Ravenna

GelsoIl Gelso di Gerasalemme di Paola Caridi, pubblicato da Feltrinelli (che l’autrice presenterà a Ravenna il 26 febbraio alle 20.30 alla sala D’Attorre),  intreccia storia e botanica, umano e non-umano attraverso il Mediterraneo e attraverso i secoli, concentrandosi in particolare sulla storia più recente e partendo inevitabilmente da Israele e Palestina. Qui scopriamo per esempio come quello che è il mito fondativo dello stato ebraico, ossia “far nascere un giardino in un deserto” abbia implicato innanzitutto una colonizzazione botanica, con milioni di pini, che è servita a rendere più “europeo” il paesaggio, ma anche a nascondere le rovine di interi villaggi palestinesi. Rovine che sono riemerse dopo gli immensi incendi del 2021 la cui devastante portata è da attibuire anche a quegli stessi pini, i cui aghi a terra, in un clima caldo e asciutto, hanno fatto  da combustile.

E ancora, scopriamo come le arance di Jaffa erano già nell’Ottocento un bene ricercatissimo per combattere lo scorbuto sulle navi mercantili e avevano fatto la ricchezza della stessa città, all’epoca tra le più importanti di quest’area grazie al lavoro dei palestinesi. E oggi invece c’è da credere che proprio da lì venga l’arancio scelto come colore dai coloni, identitario dello Stato di Israle.

E ancora i gelsi, in Libano, coltivati in gran quantità fino a diventare una monocultura per “sfamare” le fabbriche della seta di Lione ma che ha finito per affamare la popolazione quando, con la prima guerra mondiale, fu bloccato il porto di Beirut. Quel filo di seta che da secoli collega oriente e occidente e che nel libro di Caridi porta fino a Bisanzio e ai mantelli di Teodora e Giustiniano nella basilica di San Vitale. E poi sicomori e ulivi, e piante selvatiche o officinali di cui si vieta il raccolto per ragioni più politiche che naturalistiche.

Il viaggio di Caridi si espande fino alla Turchia e all’Egitto e Palermo in un rimando di rivolte contro le oppressioni, di storie di colonizzazioni, dove gli alberi proteggono, nascondono, cibano, salvano. Un intreccio di storie da una visuale nuova su un presente quanto mai complesso che si riallaccia al passato, un libro illuminante e scritto con una penna precisa e incisiva, mai ridondante per un racconto imperdibile.

Alla guida ubriaco, aveva un tasso di alcol nel sangue oltre sei volte il consentito

Ritirate patente e auto a un 51enne in paizza Caduti. Denunciato anche un 33enne su un’auto senza assicurazione

Etilometro Vigili Urbani

La polizia locale lo ha fermato attorno alla mezzanotte di venerdì, quando era alla guida di un’auto nei pressi di piazza Caduti per la Libertà, in centro a Ravenna. Al volante un 51enne in evidente stato di ebbrezza, come hanno confermato le due prove alle quali è stato sottoposto, con valori di alcol nel sangue di oltre sei volte il consentito (3.10 g/l e 3.49 g/l). L’uomo è stato quindi denunciato; gli è stata ritirata la patente e sequestrata l’auto.

Il giorno dopo, la polizia locale ha invece notato un’auto in transito sprovvista di assicurazione, tra le vie Curzola e Dignano. Il conducente, alla vista della pattuglia, si è fermato nei pressi del Circolo Tennis Cesarea e al momento del controllo ha rifiutato di fornire le proprie generalità e di esibire la patente, sostenendo di essere sempre rimasto fermo in sosta. L’uomo ha anche rifiutato di sottoporsi alla prova dell’etilometro, nonostante sintomi di ubriachezza. Accompagnato al comando per le procedure di identificazione, il 33enne è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza (come previsto dal Codice della Strada per chi rifiuta di sottoporsi agli accertamenti) e rifiuto di fornire le generalità ed è stato inoltre sanzionato per “ubriachezza manifesta”, con relativo ordine di allontanamento, e per circolazione con veicolo scoperto di assicurazione.

Spaventa fedeli e turisti in chiesa poi aggredisce un vigile urbano, arrestato

Un 27enne si è introdotto nella basilica di San Francesco pronunciando frasi sconnesse

Prima è entrato in un bar in piazza Caduti per la Libertà a Ravenna, poi nella vicina basilica di San Francesco e pronunciando frasi sconnesse ha cominciato a molestare fedeli e turisti che hanno chiamato la polizia locale: un 27enne straniero residente in città è stato poi arrestato perché ha aggredito uno degli agenti di pattuglia. È successo ieri pomeriggio, 23 febbraio.

Trattenuto in una cella di sicurezza, l’uomo, all’esito dell’odierna udienza di convalida dell’arresto, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di quotidiana presentazione alla stazione dei carabinieri del luogo di residenza.

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