sabato
16 Agosto 2025

Ripristinata la palazzina di Viale Masi e inaugurato il Centro disturbi cognitivi

Lavori da 500 mila euro per il recupero della struttura alluvionata nel 2023. Zannoni: «La riapertura non era scontata, dimostra il nostro impegno per la sanità»

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La palazzina di Viale Masi 22 a Lugo torna agibile dopo l’alluvione del 2023: oltre al ripristino dei servizi offerti dalla struttura (tra cui servizio infermieristico domiciliare, Cup/Sportello Unico, Ambulatori Odontoiatrici, Consultorio Familiare, Psicologia della Salute e di Comunità…), sono stati inaugurati anche i nuovi locali del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (Cdcd).

A seguito dell’alluvione i seminterrati erano stati invasi da acqua e fango fino a un’altezza di 2 metri, rendendo impraticabili i vani tecnici, i depositi, gli archivi, gli spogliatoi e i servizi igienici. Si erano verificati inoltre gravi danni all’ascensore, agli impianti elettrici e di rivelazione incendi, e agli scarichi delle acque reflue. Sono stati effettuati interventi di bonifica e di realizzazione degli impianti elettrici e di rete, è stato aggiornato il sistema antincendio, sono state sostituite diverse porte Rei e sono state collocate nuove porte automatiche sull’ingresso principale e su quello laterale. L’importo complessivo dei lavori è stato di 500 mila euro.

Tra gli interventi effettuali anche il trasferimento del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (precedentemente collocato al padiglione C dell’ospedale di Lugo e afferente alla Geriatria di Faenza-Lugo), in locali più ampi e attrezzati, vicini al Cau cittadino.
Presenti al taglio del nastro i dirigenti dell’Ausl e le autorità locali che hanno illustrato i lavori eseguiti e la riorganizzazione dei servizi coinvolti. Sono intervenuti, tra gli altri, Tiziano Carradori, Direttore Generale Ausl Romagna, Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria Ausl Romagna e Elena Zannoni, Sindaca di Lugo e Presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

L’inaugurazione delle strutture è stata supportata anche donazioni di enti privati e associazioni di volontariato: gli arredi sono stati acquistati grazie a una donazione di Suzuki Italia; le piante del Cup sono state donate dal Lions Club di Lugo e il televisore collocato nella sala d’aspetto del padiglione C è stato acquistato dal Rotary Club Lugo.

«Non era scontato che la palazzina del Cup di viale Masi riaprisse. – commenta la sindaca di Lugo Elena Zannoni – L’inaugurazione di oggi, insieme a quella del Centro Disturbi Cognitivi rinnovato e ricollocato, dimostra la volontà di Ausl Romagna di investire nel distretto sanitario della Bassa Romagna. In questa palazzina, tra l’altro, hanno sede i consultori; si tratta quindi di un punto di riferimento per i servizi pre e post parto accessibili e accoglienti, sui quali si è molto investito in un territorio che accettò a malincuore la chiusura del punto nascita dell’Umberto I. Quanto al rinnovato Centro Disturbi Cognitivi e Demenze, è l’altra faccia della comprovata qualità della vita di un territorio che ormai si caratterizza anche per l’alto numero di grandi anziani».

Si conclude in anticipo l’esperienza americana di Bonitta. Il ritorno in settimana

Il tecnico ravennate lascia Austin per motivi famigliari

Marco Bonitta Durante Una Conferenza Stampa In LOVB

Si conclude in anticipo l’esperienza di Marco Bonitta nella Lovb, il campionato statunitense professionistico di pallavolo femminile. Il tecnico ravennate lascia Austin per motivi strettamente personali, rinunciando alla guida di una delle sei formazioni che partecipano a questo primo campionato della neonata Lega.

«Ci sono situazioni famigliari che richiedono la mia presenza a casa – spiega Bonitta – e questo aspetto ha la priorità su tutto il resto. Lascio una squadra in salute che ha conquistato il terzo posto al Lovb Classic entrando da quinti. Ringrazio Lovb per aver compreso le mie esigenze e per avermi fatto vivere un’esperienza umana e sportiva meravigliosa, ancorchè breve, e auguro a tutto il team il meglio per il prosieguo del campionato». Il tecnico farà rientro a Ravenna entro la fine di questa settimana.

Al Rasi si parla di auto elettrica: Per capire cosa ci aspetta e sfatare falsi miti»

Appuntamento per il 27 febbraio con esperti qualificati

Enrico Benelli

Auto elettrica: verità o bugie? Tra racconto e visioni, cinque voci ci guidano nella transizione all’elettrico è il titolo dell’evento che andrà in scena giovedì 27 febbraio al Teatro Rasi alle 18.30 (ingresso in sala a partire dalle 18) organizzato da Lineablù/Volvo con il contributo di Ravenna Teatro e in collaborazione con Vaielettrico, Giulio Autopilot, Unrae, Centro per le comunità solari, Tozzi Green. Una serata tra racconti, immagini e musica in cui gli ospiti, che intratterranno il pubblico con interventi dedicati, saranno accompagnati da letture e musiche eseguite dal vivo.

«Si parla sempre più, in questi ultimi anni, di transizione ecologica e di auto elettrica – osserva Enrico Benelli, titolare Lineablù/Volvo Ravenna -. Tuttavia, constatiamo quotidianamente nei nostri contatti con i consumatori che permangono ancora molta confusione e percezioni errate nell’opinione pubblica. Abbiamo quindi pensato di dare il nostro piccolo contributo per cercare di fare chiarezza su questi temi, che sono sempre più centrali, organizzando una serata in cui abbiamo coinvolto alcuni tra i più qualificati esperti di mobilità elettrica e transizione green: parleremo del perché si sta andando in questa direzione, cosa ci aspetta nel futuro e cercheremo di sfatare alcuni miti e false informazioni. Al termine degli interventi, ci sarà un dibattito dove approfondiremo ulteriormente questi temi e anche il pubblico potrà intervenire».

Alla serata interverranno Michele Crisci – presidente dell’Unrae-Unione Nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri nonché presidente di Volvo Car Italia; Leonardo Setti – presidente del Centro per le Comunità Solari e docente di chimica presso l’Università di Bologna; Mauro Tedeschini – co-fondatore VaiElettrico.it e Ex-direttore Quattroruote; Giampaolo Cimatti, ingegnere della società Tozzi Green S.p.A. di Ravenna; Giulio Autopilot – youtuber e influencer specializzato in mobilità elettrica. Ogni relatore, in pochi minuti, fornirà il proprio punto di vista, che potrà essere approfondito nell’ambito del dibattito conclusivo.
La serata è ad ingresso libero, ma l’iscrizione è obbligatoria al link https://lineablu.org/dibattito-mobilita-elettrica/

Doppio incontro in sala con Sonia Bergamasco: appuntamento al Mariani e al Sarti

L’attrice sarà a Ravenna per introdurre la visione del suo ultimo lavoro su Eleonora Duse venerdì 21 febbraio. La stessa sera sarà anche a Faenza, in chiusura della serata, per commentare la proiezione

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Doppio incontro in sala con Sonia Bergamasco per la rassegna di Cinemaincentro: l’attrice e regista sarà ospite del cinema Mariani di Ravenna (in apertura) e al Cinema Sarti di Faenza (in chiusura), venerdì 21 febbraio, per parlare del suo ultimo film Duse – The greatest, di cui è interprete e regista.

In entrambe le sale la proiezione inizierà alle ore 21 e Bergamasco incontrerà il pubblico a Ravenna prima della visione, introducendo il pubblico alla storia che ripercorre la vita della grande attrice teatrale, e a Faenza in chiusura, per commentare la pellicola.
A un secolo dalla sua scomparsa di Duse, il film rappresenta un’opportunità per riscoprire un’artista che è stata in grado di ispirare attori e registi di ogni generazione. «Con questo film – spiega Bergamasco nelle note di regia – mi sono messa sulle tracce di Eleonora Duse come una detective, Credo sia un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Al centro di quest’indagine è il corpo dell’attrice, il suo labirinto. Seguendo il suo percorso è possibile fare luce sul mestiere dell’attrice oggi: che cos’è diventato, qual è il suo spazio nell’immaginario collettivo contemporaneo».

Le prevendite per i due incontri  sono già aperte e disponibili: sul sito di Cinemaincentro per quanto riguarda Ravenna e direttamente in cassa al Sarti.

Autonomia differenziata, la Regione Emilia-Romagna ritira la proposta

Il presidente De Pascale: «Lo avevo annunciato in campagna elettorale. Lavoreremo per un’amministrazione di prossimità»

MICHELE DE PASCALE

«La Regione Emilia-Romagna ritira la proposta di autonomia differenziata, una scelta che avviene in totale trasparenza, dato che lo avevamo già indicato durante la campagna elettorale». Ad annunciarlo, intervenendo in Assemblea Legislativa, il presidente della Regione, Michele de Pascale, che ha aperto la discussione in Aula sul tema dell’Autonomia differenziata in base all’articolo 116 della Costituzione, procedura avviata in Emilia-Romagna nel 2017.

«Non azioneremo quella leva, perché trovo sia la strada sbagliata. E quindi non lo dico in tono polemico verso il Governo – ha spiegato de Pascale -. Lavoreremo, invece, per un’autonomia amministrativa e funzionale a realizzare un’amministrazione di prossimità, che avvicini il momento decisionale ai cittadini, e penso soprattutto alle sindache e ai sindaci dell’Emilia-Romagna: se di autonomia vogliamo parlare, deve vedere come protagonisti assoluti Comuni e Province, che sono i veri enti di prossimità».

L’auspicio del presidente della Regione è che questo percorso «possa essere trasversale e coinvolgere altre Regioni, anche perché penso sia chiaro ormai a tutti che non ci sarà alcuna autonomia differenziata. Ormai l’autonomia differenziata viaggia su un binario morto, un rigoroso e serio piano B deve essere un tavolo per la riforma del Titolo V».

Dunque, ha concluso de Pascale, «penso che in questo Paese non serva maggior autonomia legislativa, serve invece avvicinare l’amministrazione al territorio e si può fare con una legge ordinaria. Sarebbe molto intelligente riprendere in mano il Titolo V, capire se ci sono competenze che lo Stato dovrebbe riprendere, così come valutare se possano esserci, invece, altri ambiti che potrebbe aver senso devolvere».

Una decisione che ha provocato, come prevedibile, le critiche dell’opposizione e del centrodestra. Tra gli altri, Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) ricorda che «l’Emilia-Romagna si era accodata a Veneto e Lombardia con istanze autonomiste e Bonaccini arrivò addirittura a firmare un accordo preliminare con il governo Gentiloni, un’intesa con sedici materie. Poi nel 2023, con l’avvento di Elly Schlein alla guida del Pd, c’è stato il “contrordine”: così il Pd si riscopre anti autonomista e, oggi, assistiamo in Assemblea a un’evidente inversione a “U”: così si prendono in giro gli emiliano-romagnoli».

Il segretario della Lega Romagna, il deputato Jacopo Morrone, ha dichiarato: «De Pascale ha toppato un’altra volta: non è riuscito a giustificare con cognizione di causa la scelta di recedere dalla strada riformista dell’autonomia differenziata sconfessando perfino la riforma del Titolo V prevista dalla legge costituzionale 3/2001 fortemente voluta dal Pd, approvata a colpi di maggioranza da un Governo di sinistra e rimasta inattuata. De Pascale, contrariamente a ogni aspettativa, mostra sempre più di essere un conservatore legato allo status quo. La scommessa da vincere, al contrario, è quella di offrire la possibilità a tutte le Regioni di avere nuovi strumenti e opportunità insieme a nuove responsabilità. Dunque, semmai è la Regione Emilia-Romagna, come organismo amministrativo, a viaggiare su un “binario morto” rifiutando quella maggiore autonomia che potrebbe consentire alle Regioni di gestire al meglio le risorse, di innovare e dare più servizi oltre ad assumersene la responsabilità e a rispondere direttamente ai cittadini dei risultati. E forse è proprio questo a spaventare De Pascale, meglio non lasciare la strada vecchia per la nuova».

Nicola Grandi candidato sindaco, Forza Italia: «Trattative in corso»

Il nodo è legato all’appartenenza politica dell’attuale capogruppo di Viva Ravenna, indicato da Fratelli d’Italia

Grandi Lista Per Ravenna Alberghini
Nicola Grandi (a destra) durante la campagna elettorale del 2016, quando si candidò con Lista per Ravenna, insieme al candidato del centrodestra Massimiliano Alberghini, capace di portare De Pascale al ballottaggio

Sono in corso le trattative, in particolare tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, per convergere sul nome di Nicola Grandi (come annunciato dal nostro sito) quale candidato a sindaco di Ravenna di una coalizione che vedrà con tutta probabilità riuniti i due partiti del centrodestra e la lista civica di cui attualmente Grandi è capogruppo in consiglio comunale, Viva Ravenna.

La conferma arriva in una nota inviata alla stampa dal segretario provinciale di Forza Italia, Fabrizio Dore, in cui assicura di stare lavorando, «auspicando una soluzione migliore e rapida», sottolineando però come «i tempi lunghi» non possano «certo essere addebitati al nostro partito».

«Siamo in costante contatto con i nostri rappresentanti al tavolo nazionale – spiega Dore -, dove si dialoga affinché le richieste da sempre espresse agli alleati di Fratelli d’Italia, verso i quali siamo sempre stati leali, trovino la giusta attenzione nelle trattative in corso». Tradotto: Forza Italia ha sempre chiesto la necessità di presentare un candidato politico. Che potrebbe essere Grandi, se diventasse in tutto e per tutto un rappresentante di Fratelli d’Italia e non un candidato sindaco di una lista civica. Dettagli per qualcuno, ma che in politica fanno la differenza.

«Fra il nostro partito e Forza Italia si è trovata una sostanziale identità di vedute sia sul progetto politico che sul candidato proposto – assicura Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fdi a Ravenna e neo eletto consigliere regionale –. Con gli alleati di Forza Italia, con i quali abbiamo sempre intrattenuto continui, proficui e leali rapporti, abbiamo da definire alcuni non sostanziali aspetti». Ferrero tende una mano alla Lega: «Abbiamo inoltre insistito fortemente affinché anche la Lega, terza sostanziale forza di governo, possa aderire ad un percorso comune anche nella nostra città. Ciò per accrescere la credibilità dell’immagine di tutta la coalizione».

Nel frattempo, invece, la Lega, pur partecipando al tavolo nazionale del centrodestra e mantenendo quindi buoni rapporti con gli alleati, conferma la propria scelta di sostenere Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna (con il supporto anche del Popolo della Famiglia). L’obiettivo quindi è quello di riuscire, con due candidati sindaci considerati forti dai proponenti (Ancisi e Grandi, tra l’altro insieme nel 2016 in Lista per Ravenna a sostegno di Massimiliano Alberghini, che portò De Pascale al ballottaggio), a erodere ancora più voti al centrosinistra, al momento considerato nettamente favorito. Aspettando di capire la decisione dell’altra lista civica di opposizione, La Pigna, con la capogruppo Veronica Verlicchi che porta comunque in dote oltre 2.500 voti (quasi il 4 percento) conquistati alle ultime amministrative.

Doveva essere grezzo ma in realtà era fumabile: sequestrate 21 tonnellate di tabacco

Controlli al porto su una partita destinata al Sudafrica del valore di oltre 203mila euro. Recuperati oltre 907mila euro tra accisa e Iva

Controlli porto dogane finanza

Nel corso di un controllo al porto di Ravenna sono state sequestrate 21 tonnellate di tabacco lavorato nazionale, per un valore dichiarato di oltre 203mila euro. Il sequestro è arrivato al termine di un controllo – a cura dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in collaborazione con i finanzieri del secondo Nucleo Operativo – su una partita destinata al Sudafrica di tabacchi dichiarati “greggi o non lavorati”.

I dubbi emersi durante il controllo doganale sono stati poi confermati dall’esito delle analisi effettuate su alcuni campioni, che ne ha confermato la “fumabilità” e con essa quindi l’obbligo di sottoporre il prodotto al regime fiscale delle accise.

Controlli porto dogane finanza

L’amministratore delegato della società coinvolta è stato quindi deferito alla procura per le ipotesi di reato di “sottrazione aggravata al pagamento dell’accisa dei tabacchi lavorati” prevista dal testo unico delle accise, “falsità ideologica in atto pubblico” e “Responsabilità Amministrativa degli Enti”.

L’accertamento ha permesso il recupero di 907.540 euro di diritti evasi, di cui 743.886 euro di accisa e 163.654 euro di Iva afferente.

Svolta nel centrodestra, Fratelli d’Italia punta su Nicola Grandi

Il capogruppo di Viva Ravenna verso la candidatura a sindaco. Forza Italia prende tempo

Nicola Grandi Elena Ugolini
Nicola Grandi con Elena Ugolini nel corso della campagna elettorali delle Regionali

Il candidato “forte” del centrodestra alle elezioni di Ravenna sarà con tutta probabilità Nicola Grandi, attuale capogruppo a Palazzo Merlato della lista civica Viva Ravenna, che alle ultime amministrative aveva invece candidato a sindaco l’albergatore Filippo Donati (con il sostegno di Lega e Fratelli d’Italia).

Manca ancora l’ufficialità ma è suo il nome che è uscito con più forza dal vertice romano dei partiti del centrodestra, convocato appositamente per sbloccare l’impasse che regna nell’opposizione cittadina. C’era attesa per la decisione in particolare di Fratelli d’Italia, partito di riferimento della coalizione, che vira così su un nome “civico”, che avrebbe sciolto le riserve e dato la propria disponibilità, così come la lista civica Viva Ravenna, che alle elezioni del 2021, alla sua prima partecipazione, ottenne quasi il 4,5 percento delle preferenze.

Vr Grandi
Nicola Grandi, Viva Ravenna

La carriera politica del 55enne Grandi, in ambito locale, è cominciata circa vent’anni fa tra le fila di Lista per Ravenna con Alvaro Ancisi, prima come consigliere territoriale e poi come consigliere comunale. Nel 2020 l’uscita da Lpr per dare vita a un progetto politico nuovo chiamato Ora. Grandi è un agente di assicurazioni da oltre 30 anni e promotore finanziario, titolare di una ditta di assicurazioni e di una società di servizi.

Grandi sarà così chiamato a sfidare (con l’obiettivo di portare al ballottaggio il candidato del centrosinistra Alessandro Barattoni) il suo ex capogruppo Alvaro Ancisi, il decano dell’opposizione ravennate, che ha ottenuto invece il sostegno nelle scorse settimane della Lega, che non cambierà idea (con anche il supporto del Popolo della Famiglia).

Resta da capire invece quale sarà la decisione definitiva di Forza Italia, che al tavolo romano avrebbe preso tempo. L’indicazione del coordinamento nazionale del partito è quella di siglare un’alleanza con Fratelli d’Italia, ma a livello locale resta la priorità di sostenere un candidato politico (quale potrebbe diventare anche lo stesso Grandi, se passasse in questi giorni tra le file di Fratelli d’Italia…).

Così come rappresenta ancora un’incognita, infine, l’altra lista civica di opposizione, la Pigna, la cui consigliera Veronica Verlicchi era stata indicata in un primo momento da Gianfilippo Nicola Rolando della Lega quale candidata del centrodestra, prima della smentita dei vertici del Carroccio locale.

Primo tavolo tra enti, Comune e Regione sul declassamento della dogana di Ravenna

Richiesta l’istituzione di un confronto permanente e l’incontro nei più brevi tempi possibili con un rappresentante del governo

Tavolo Dogana Ravenna

Il Comune di Ravenna e l’Emilia-Romagna continuano a ribadire la ferma contrarietà al declassamento della dogana portuale dalla prima alla terza fascia, imposto dalla recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane: oggi (mercoledì 19 febbraio) è stato avviato il primo tavolo di confronto in città, che vede protagonisti il Comune, la Regione e gli enti interessati dalla manovra, tra cui e associazioni di categoria, la Camera di Commercio, le organizzazioni sindacali, l’Unione utenti operatori del porto. Le prime richieste avanzate riguardano l’istituzione di un tavolo permanente come sede di confronto e  la richiesta di un celere incontro al Governo.

Comune e Regione, dopo aver ascoltato preoccupazioni e perplessità sugli effetti che questa decisione potrà avere sull’economia locale, e nazionale, hanno ribadito la strategicità del porto di Ravenna: «Il declassamento si basa su un algoritmo che non tiene conto della complessità del sistema logistico portuale, né degli investimenti che si stanno portando avanti – commentano all’assessora regionale alle infrastrutture Irene Priolo, il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia e l’assessora al Porto Annagiulia Randi, presenti al tavolo  -. L’attenzione su questo tema rimarrà alta ed è necessaria un’azione condivisa». A questo proposito è stata condivisa la volontà di istituire un tavolo permanente per discutere su eventuali nuove azioni da intraprendere.

Il prossimo passo, dunque, sarà quello di chiedere un incontro a un rappresentante del Governo e in quell’occasione sottoporgli il documento redatto da Comune e Regione e condiviso con tutti i portatori di interesse dell’area portuale, nel quale si evidenziano le criticità del metodo utilizzato per la classificazione. Una volta ottenute delle risposte verrà convocato nuovamente il tavolo per discutere di eventuali passi successivi.

«Il porto di Ravenna è un nodo cruciale per l’industria nazionale delle filiere della trasformazione. Se così non fosse, non avrebbe avuto neanche senso individuare con un decreto la Zona Logistica Semplificata. – sottolinea Priolo -. Noi stiamo già lavorando su due aspetti, con un’azione condivisa da tutte le istituzioni coinvolte: come incentivare le imprese che hanno una connessione con il porto e iniziare un iter per costruire la zona franca doganale prevista per la Z.L.S.. Con un ufficio delle dogane depotenziato non riusciremo a fare nulla».

L’autorità portuale gestirà i movimenti ferroviari nel porto, l’accordo con Rfi

Ravenna getta le basi per un ulteriore sviluppo del traffico intermodale: l’obiettivo dell’Europa è quello di trasferire su ferrovia il 30% del totale di merci entro il 2030

DA SX ROSSI CATALANO

L’autorità portuale sarà gestore unico delle manovre ferroviarie all’interno del porto di Ravenna: è stato sottoscritto oggi (mercoledì 19 febbraio) il protocollo di intesa tra Daniele Rossi, presidente dell’autorità portuale e Filippo Catalano, direttore dell’infrastruttura territoriale Bologna di Rete Ferroviaria Italiana.

Si tratta di un passaggio importante per il porto di Ravenna che, con questo protocollo, getta le basi per un ulteriore sviluppo del traffico ferroviario intermodale: il protocollo prevede infatti che l’autorità portuale diventi l’interlocutore unico per terminal portuali e operatori ferroviari e si occupi di tutte le attività necessarie per l’utilizzo dei binari e del sistema dei raccordi ferroviari all’interno del porto. A Ravenna l’infrastruttura è costituita dalle due dorsali ferroviarie dei nuovi scali merci in sinistra e destra Canale Candiano e si estende per quasi 30 chilometri di binari. Rimarranno in carico a Rfi la manutenzione straordinaria e gli investimenti in nuove infrastrutture, mentre l’autorità portuale si occuperà della gestione ordinaria e dei rapporti con i terminal collegati alla ferrovia.

Negli ultimi anni i volumi delle merci trasportate su ferrovia in import/export nel Porto di Ravenna sono aumentati fino ad arrivare a rappresentare di media il 13,5 % del totale complessivo delle merci movimentate con un numero di oltre 8000 treni all’anno. Questo risultato pone il porto di Ravenna al secondo posto in Italia per trasporto merci su ferrovia.

Come previsto dall’Unione Europea, l’obiettivo prefissato è quello di trasferire su ferrovia entro il 2030 il 30% del totale complessivo di merci movimentate. Negli ultimi mesi si sta consolidando infatti la domanda crescente da parte del mercato e tutti i terminalisti del porto hanno significative previsioni di crescita, anche per le nuove prospettive di sviluppo dei traffici legate ai progetti di potenziamento dello scalo in corso di realizzazione. Sono previsti, oltre a nuovi investimenti da parte degli operatori per l’utilizzo della ferrovia, cinque nuove domande di collegamento ferroviario che porteranno la maggioranza dei terminal ad avere un proprio raccordo ferroviario interno.

«Si tratta di una firma storica per l’Autorità Portuale e per il porto di Ravenna – commenta  Rossi -. Una scelta strategica per il futuro del nostro porto che ci pone difronte a nuove responsabilità di gestione ma punta sullo sviluppo del traffico intermodale con determinazione per rendere il nostro porto un luogo sempre più moderno e decarbonizzato. Ringrazio tutti gli operatori che hanno intrapreso questo percorso insieme all’autorità portuale».

Ladri al bar del parco di Teodorico: rubate le mance per i ragazzi disabili

I gestori se ne sono accorti alla riapertura del locale al mattino

furto bar teodorico

Furto nella notte al bar del parco Teodorico di Ravenna. Ignoti hanno fatto irruzione nel locale, forzando una finestra, portando via di fatto però solo il barattolo delle mance per i ragazzi che ci lavorano. Si tratta di giovani con disabilità al centro del progetto di inserimento lavorativo portato avanti da anni dalla cooperativa San Vitale, che ha in gestione il bar.

I titolari si sono accorti del furto una volta riaperto il locale, nella mattinata di oggi, mercoledì 19 febbraio.

furto bar teodorico

A Marina di Ravenna un presidio ambientalista contro il rigassificatore

A pochi giorni dall’arrivo della nave, gli attivisti chiedono indicazioni sui tempi di dismissione, un controllo costante delle criticità ambientali e lo stop agli incentivi per il fossile

Golar Tundra Rigassificatore

A pochi giorni dall’arrivo a Ravenna della nave rigassificatrice BW Singapore, il Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile” convoca un presidio ambientalista al Molo Dalmazia di Marina di Ravenna. L’appuntamento è alle 14.30 di domenica 23 febbraio. Tra le richieste del comitato c’è la stesura di una “road map” sui tempi di dismissione del rigassificatore, la creazione di un sistema di monitoraggio continuo e indipendente sulla qualità dell’aria, dell’ambiente marino, dell’assetto idrogeologico e dell’impatto sull’ambiente e sulla salute e, infine, un appello alle istituzioni perchè prendano una posizione ferma sul taglio netto dei sussidi alle fonti fossili.

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