giovedì
21 Agosto 2025

Gli eredi Montanari donano alla diocesi lettere e documenti inediti su don Minzoni

Emergono nuovi aspetti della figura del parroco di Argenta, utili alla causa di beatificazione

Lettere alla mamma e alla sorella, appunti per la preparazione dei suoi ragazzi alla Prima comunione e poi l’eco della sua morte, nelle testimonianze di amici, sacerdoti e commilitoni che avevano condiviso con lui le trincee della Prima guerra mondiale. Questo – e molto altro – contengono i documenti del Fondo Bartolo Montanari – Lascito monsignor Giovanni Mesini che la famiglia ha deciso di donare alla diocesi, per contribuire alla causa di beatificazione di Don Minzoni, avviata nel 2023.

Montanari, presidente di Confcooperative Ravenna dal 1961 al 1979, era amico e custode di molti degli scritti di monsignor Giovanni Mesini, che a sua volta è stato padre spirituale, amico e confidente del parroco di Argenta morto in seguito a un agguato fascista nel 1923. Da questi legami tra personalità di spicco della Ravenna del ‘900 emergono nuovi aspetti della figura di don Minzoni, utili alla causa di beatificazione.

«Volevamo che questo materiale fosse per tutti – spiega la figlia di Bartolo Montanari, Maria Luisa -. Con l’avvio della causa di beatificazione, io e mio fratello Giovanni abbiamo pensato di mettere a disposizione di tutti le memorie che nostro padre ha raccolto in tanti anni. Per questo abbiamo deciso di donarle alla diocesi. Per la nostra famiglia, don Minzoni è un martire ed un esempio, una persona che diede la vita per amore a Cristo ed alla Chiesa».

«Si tratta di un lascito davvero importante anche per la Causa di canonizzazione e per la conoscenza di don Giovanni – spiega il vicepostulatore, don Rosino Gabbiadini -. Nel due faldoni di scritti ci sono alcune lettere inedite a conoscenti e anche alla mamma e alla sorella, alcuni appunti che aveva scritto per un ritiro dei suoi ragazzi della Prima comunione e poi ritagli di giornali e testimonianze che aiutano a capire qual è stato l’eco del suo omicidio tra i suoi contemporanei. Materiale preziosissimo, che nella maggioranza dei casi pochi hanno letto».

Le lettere e i documenti raccolti nel fondo Bartolo Montanari saranno il cuore di una serie di pubblicazioni che usciranno in primavera per l’editrice Morcelliana. A curarli, lo stesso don Gabbiadini: «Si tratterà di diversi libri, uno dei quali conterrà gli atti del convegno che abbiamo organizzato in novembre e un altro gli scritti inediti di don Minzoni, tratti appunto dal Fondo Montanari».

Allerta arancione per vento in (quasi) tutta la provincia

Previste raffiche fino a 88 km orari

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«Sono previsti venti sud-occidentali di burrasca forte (75-88 Km/h) lungo la fascia appenninica e la pianura centro-orientale, con possibili raffiche di intensità superiore nella zona di crinale. Nelle altre zone di pianura sono previsti venti di burrasca moderata (62-74 Km/h) da sudovest». Lo si legge nel testo della nuova allerta meteo emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna valida per tutte le 24 ore di martedì 28 gennaio.

Si tratta di un’allerta arancione per vento, valida in tutta la provincia tranne nei comuni di Ravenna e Cervia, dove sarà solo gialla. In tutta la provincia sarà poi in vigore anche l’allerta gialla per criticità idraulica, in seguito alle precipitazioni (previste “intense” in particolare sugli Appennini), che potranno determinare innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua in pianura.

Oltre 31 milioni di euro dallo Stato per realizzare una nuova palazzina all’ospedale

A Ravenna nascerà un polo Materno-Pediatrico «all’avanguardia»

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La nuova palazzina sorgerà vicino al blocco Dea

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è arrivata nei giorni scorsi l’ufficialità per lo stanziamento, da parte dello Stato, di fondi Inail per quasi 178 milioni di euro all’Emilia-Romagna: risorse aggiuntive chieste dalla Regione per cinque maxi interventi di edilizia sanitaria. Tra questi, 31 milioni e 300mila euro sono per il nuovo “Materno pediatrico” dell’ospedale di Ravenna.

Si tratta di una nuova palazzina da tre piani (e in totale circa 9mila metri quadrati) che verrà realizzata in un’area in prossimità del blocco Dea (quindi fronte viale Randi) dove troveranno spazio in primis Pediatria e Ostetricia.

Nel 2021, quando venne presentato il progetto, l’allora sindaco Michele de Pascale ne parlò come «una struttura all’avanguardia in Italia per la cura della donna e del bambino e della bambina, dotata delle più moderne e avanzate tecnologie, elevati standard di qualità e sicurezza garantendo un altissimo livello di umanizzazione e di comfort».

Ladri negli spogliatoi del Pala De André: giocatori derubati durante la partita

Disavventura per la Omi-Fer Palmi, impegnata contro Ravenna in una partita del campionato di volley di A2

Omi Fer Palmi
I giocatori della OmiFer Palmi durante la partita del Pala De André

I giocatori e lo staff della Omi-Fer Palmi sono stati derubati mentre stavano giocando contro la Consar, al Pala De André di Ravenna, una partita valevole per il campionato nazionale di A2 di volley (finita 3-2 per i ravennati).

Ignoti sono riusciti infatti a sfondare una finestra e a entrare negli spogliatoi della squadra calabrese, rubando portafogli, documenti, effetti personali e alcuni smartphone.

Indagano i carabinieri.

Serie D: il super gol di Biagi regala al Ravenna una vittoria fondamentale

Sconfitta una forte Pistoiese, ora a -8 dal gruppo di testa. Domenica scontro diretto Forlì-Tau

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La festa del Ravenna a fine partita

Un Ravenna ancora una volta non brillante, ma sicuramente concreto, ottiene una vittoria fondamentale contro una forte Pistoiese (eliminandola di fatto dalla lotta promozione) grazie a un vero e proprio euro gol di Simone Biagi nel primo tempo, restando così al comando della classifica del girone D del campionato nazionale di calcio di serie D.

Continuano a vincere anche le altre due capolista a pari punti (il Forlì 3 a 0 a Corticella e il Tau 1-0 contro lo Zenith Prato), che domenica si sfideranno nello scontro diretto in Romagna, con il Ravenna che dovrà cercare di approfittarne andando a vincere a Sasso Marconi.

Davanti ancora una volta a un pubblico almeno da serie C (in tribuna anche il noto imprenditore Briatore), il Ravenna soffre per lunghi tratti la personalità dei toscani e gioca prevalentemente di rimessa, ma con grande carattere (tra i migliori, in questo senso, l’asse centrale composta da Rossetti, vera diga di centrocampo, ed Esposito, una sicurezza in difesa) riuscendo a valorizzare al meglio la magia di Biagi che pesca dal cilindro il  classico gol dell’anno: stop di petto e calcio al volo di destro all’angolino opposto. Poche, per il resto, le occasioni vere e proprie da gol, sia da una parte che dall’altra.

La capolista Ravenna rischia contro l’ultima, poi rimonta e vince la decima di fila

Sconfitto 3-2 Palmi. Ora due domeniche decisive contro la quarta e una delle seconde in classifica

RAVENNA 11/12/2024. VOLLEY PALLAVOLO. Consar Ravenna Tinet Prata Pordenone 3 1.

Nel testacoda della 19esima giornata del campionato di A2 di volley, la capolista Consar Ravenna ha ottenuto contro l’OmiFer Palmi, ultima in classifica, la decima vittoria di fila, come era accaduto l’ultima volta nel vittorioso campionato di A2 2010/11.

Ma i ravennati sono stati costretti a lasciare per strada 1 punto: dopo due set molto fallosi, infatti, Palmi si era trovata avanti 2-0; poi la rimonta per il 3-2 finale.

Domenica prossima, 2 febbraio, si torna al Pala De André (ore 18) per una sfida di altissima classifica con Aversa, quarta. E la settimana dopo sarà la volta dello scontro diretto di Brescia, secondo in classifica insieme a Prata a sole due lunghezza dalla Consar.

«Poco personale e molti bisogni pesano sull’assistenza ai pazienti»

La nuova presidente dell’Ordine dei medici e l’impegno per ricostruire il rapporto di fiducia tra dottori e cittadini: «Comunicare bene è già l’inizio della cura» Schermata 2025 01 26 Alle 15.34.00

Attese interminabili al pronto soccorso, difficoltà a reperire il proprio medico di base e il Cau è un ibrido tra uno e l’altro, ma non si sa bene quando serva e se serva davvero. Per molte persone è questa la percezione del rapporto con quelle che di fatto sono le porte di accesso alla sanità pubblica, per necessità più o meno urgenti, più o meno gravi. Il tema non può che essere nell’agenda della dottoressa Gaia Saini, eletta presidente provinciale dell’Ordine dei medici due mesi fa.
Saini conosce il contesto: dal 2022 è responsabile della struttura semplice di Medicina d’urgenza, in precedenza ha lavorato 15 anni in pronto soccorso a Ravenna.

Dottoressa, è davvero così difcile riuscire a farsi ascoltare da un medico, come lamentano alcuni cittadini?
«Non manca la disponibilità dei medici all’ascolto. Per capire la situazione bisogna tenere in considerazione diversi aspetti che si sommano. Prima di tutto le capacità diagnostiche sono diventate molto più dettagliate e complesse: abbiamo a disposizione strumenti più efcaci che forniscono una mole maggiore di informazioni e richiedono quindi più tempo per il trattamento di ogni singolo paziente. C’è poi un aumento dei volumi di accesso ai servizi perché la popolazione invecchia. Ravenna in particolare è una provincia con un indice di vecchiaia elevato e questo si traduce in pazienti polipatologici con bisogni assitenziali complessi. Infine la carenza di personale è un dato oggettivo, a cui l’Ausl cerca di trovare soluzioni con bandi di assunzione che purtroppo per alcune specializzazioni non riescono a coprire il fabbisogno per mancanza di richieste. Tutto questo può far comprendere la complessità della gestione della mole di lavoro quotidiano che un medico deve affrontare».

Non ha nominato la burocrazia…
«È un elemento importante. Pensiamo che l’ampliamento della complessità delle prestazioni che riusciamo a erogare produce dati che vanno archiviati proprio perché producano la loro efficacia nell’analisi. L’archiviazione necessita di tempo».

Una parte degli accessi al pronto soccorso sono definiti “impropri”, cioè pazienti che dovrebbero essere intercettati prima da altri servizi territoriali. Come fare?
«Le strutture del territorio possono intercettare solo i pazienti a più bassa complessità e quella è sicuramente una strada che va percorsa. Ma all’intasamento del Ps contribuisce anche il tempo del cosiddetto boarding, cioè l’intervallo che trascorre tra la presa in carico e l’uscita dal pronto soccorso verso la dimissione o verso il ricovero. Quando la richiesta di ricovero supera l’offerta di posti letto allora i tempi si allungano, soprattutto in periodi di picco influenzale».

La difficoltà nel trovare ascolto dal medico di base porta molti a rivolgersi al Cau, come soluzione per un bisogno che si percepisce insoddisfatto. Migliorare il servizio della medicina generale renderebbe più efcace anche il nuovo modello Cau?
«I Cau sono un’esperienza innovativa e come tutti i progetti nuovi c’è la necessità di considerare i risultati e confrontarli con le aspettative per capire dove agire. In questo senso condivido le parole della giunta regionale  che vuole misurare l’efficienza del servizio». Le chat Whatsapp aiuteranno i pazienti ad avere un rapporto più diretto con il medico? «La telemedicina è un campo su cui sono destinate risorse importanti dal Pnrr e potrà essere uno strumento per i casi a bassa intensità per non portarli nella rete ospedaliera. Non si pensi, però, che gestire un rapporto con un paziente via chat non richieda tempo. E soprattutto una chat è efficace se è un canale di comunicazione concordato in un rapporto già esistente di fiducia tra medico e paziente. Purtroppo è questo rapporto che si è deteriorato. “Il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”, recita l’articolo 8 della Legge 219 del 22 dicembre 2017, intitolata “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”. La legge ci ricorda che il tempo che i curanti dedicano alla comunicazione, e quindi alla relazione, è tempo di cura. Dedicare tempo all’ascolto e alla condivisione diventa premessa per la comprensione dei bisogni di salute del paziente».

Come si ricostruisce il rapporto incrinato?
«È uno degli obiettivi del mio mandato da presidente dell’Ordine. La percezione pubblica della professione medica ha subito un duro colpo negli ultimi anni anche nella nostra provincia. L’Ordine si impegnerà a ricostruire il rapporto di - ducia con i cittadini, Occorre passare attraverso eventi di divulgazione scientica e una strategia comunicativa aperta al dialogo e al confronto. Si vuole soprattutto ribadire il valore dell’atto medico, contrastando le pressioni che tendono a connare il ruolo del medico a semplice erogatore di prestazioni».

Ai tempi del Covid il ritornello frequente da parte delle pubbliche amministrazioni era quello di voler tornare a investire sulla sanità pubblica per garantire la professionalità dei lavoratori. Quelle promesse sono state mantenute?
«A livello nazionale il presidente della federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, ha recentemente sottolineato come le risorse per la sanità siano “del tutto insufficienti”. Il problema di fondo resta il livello medio degli stipendi in Italia rispetto all’Europa. A ciò si aggiunge il mancato rinnovo contrattuale e la carenza di personale».

Briatore e Borriello in tribuna al Benelli per Ravenna-Pistoiese

Continua “l’effetto Cipriani” tra gli spalti dello stadio

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Continua “l’effetto Cipriani” tra gli spalti del Benelli: ad assistere a Ravenna-Pistoiese c’erano infatti l’imprenditore Flavio Briatore e l’ex calciatore Marco Borriello.

Il nuovo presidente del Ravenna Ignazio Cipriani e il suo vice Ariedo Braida (già dirigente di alto livello in squadre come il Milan) sono noti per aver fin da subito instaurato rapporti con personaggi di spicco del mondo del calcio e non, spesso presenti allo stadio o attivi sui social indossando divise e gadget firmati Ravenna.

La Stagione di Danza all’Alighieri si apre con un’indagine su umanità e solitudine

People andrà in scena con due repliche tra sabato 1 e domenica 2 febbraio. In programma anche due appuntamenti all’Almagià

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«Vi siete mai sentiti soli?» È questo l’interrogativo sollevato dalla DaCru Dance Company nel loro ultimo spettacolo People , che apre la Stagione Danza 2025 del Teatro Alighieri di Ravenna.

L’appuntamento con la compagnia nata dal sodalizio fra Marisa Ragazzo e Omid Ighani è sabato 1 febbraio alle 20.30 e domenica 2 alle 15.30. Fin dai suoi esordi, la DaCru Dance Company è votata a esplorare le possibilità di incontro fra danza urbana e teatro, un urban theatre all’insegna della contaminazione.
Già protagonisti della Stagione Opera 2023 con Tamerlano, nel loro nuovo People i DaCru analizzano un’umanità sempre più esposta a contatti fittizi, fatti di gradimento, status, condivisione sui social…e solitudine.

La scena è semplice, senza effetti speciali; frammentata in camere che diventano un’allegoria di case, corpi e menti. All’interno di questi spazi ben delimitati, ognuno disegna la propria comfort zone, scegliendo di non vedere quanto accade oltre il confine. Così si indaga sulla straordinaria potenza (e a volte violenza) delle distanze sociali.

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La Stagione Danza proseguirà poi il 22 e 23 febbraio con la Compagnia Zappalà Danza e la Trilogia dell’estasi, ovvero il progetto con cui Roberto Zappalà rende omaggio a tre composizioni per lui “sacre”, capaci di segnare il percorso coreografico e musicale del secolo scorso: L’après-midi d’un faune di Debussy, il Boléro di Ravel e Le Sacre du printemps di Stravinskij.

Grazie al dialogo con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, il percorso Danza include quest’anno anche due appuntamenti fuori abbonamento alle Artificerie Almagià, che ospiteranno in anteprima Impromptus: arie, danze e improvvisazioni, che sarà riproposto anche a Reggio Emilia.
Il progetto si propone di esplorare nuovi modi di interazione tra movimento e suono, favorendo una relazione fluida e spontanea tra le due discipline in uno spazio creativo dove coreografi e musicisti lavorano fianco a fianco, dando forma a opere che nascono dall’improvvisazione e dalla reciproca ispirazione. Il primo appuntamento, giovedì 13 marzo, vede Daniele Di Bonaventura al bandoneon e Alfredo Laviano alle percussioni; a danzare sono Roberto Tedesco e Gador Lago Benito. Martedì 15 aprile, saranno invece i violoncelli dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini a dialogare con i danzatori Leonardo Farina e Arianna Ganassi.

«L’influenza non è più aggressiva, ci siamo disabituati con le mascherine»

I consigli di Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine: «Tachipirina solo se la febbre supera i 38 gradi e antibiotico solo se prescritto dal medico» Difficoltà a trovare personale: I laureati preferiscono l’industria farmaceutica

Farmaci

Febbre (anche alta), tosse, raffreddore: con il progredire dell’inverno i sintomi dell’influenza stagionale tornano a farsi sentire. Per chi teme che il ceppo in circolazione quest’anno sia particolarmente aggressivo, le prime rassicurazioni arrivano da Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Ravenna e titolare della Farmacia di Classe: «Non si tratta di un’influenza più forte della norma, siamo noi ad esserci disabituati, dopo anni di pandemia e di utilizzo costante della mascherina che ci ha tenuti alla larga da influenze e raffreddori generici per lungo tempo. Queste settimane sono considerabili quelle di pieno boom di diffusione del virus e, secondo i pronostici, il picco di contagi è da aspettarsi per la fine del mese. Ovviamente, anziani e fragili restano le categorie più a rischio».

Come ogni anno, i farmaci più richiesti al banco sono antinfiammatori e antipiretici, da usare però con cautela: «La febbre è la prima difesa del nostro organismo: è prassi comune utilizzare medicinali come la Tachipirina per il loro effetto analgesico, finendo spesso col farne un uso improprio. L’ideale sarebbe assumerli solo quando la temperatura corporea supera i 38 gradi». Il farmacista raccomanda massima attenzione anche all’uso autonomo di antibiotici: «Devono essere prescritti dal medico e sarebbero da evitare nei primi giorni di influenza. Il rischio è quello di sviluppare un’alta soglia di resistenza, sempre più diffusa in Italia, e limitare gli effetti quando servono davvero. Spesso le influenze stagionali guariscono da sole in pochi giorni».

Per quanto riguarda invece la prevenzione, le indicazioni non sono troppo diverse dalle buone abitudini consolidate durante la pandemia: lavarsi spesso le mani, preferire gli ambienti aperti a quelli chiusi e eventualmente fare uso di mascherine. «Il vaccino resta comunque la migliore forma di prevenzione. Gratuito e fondamentale per le persone fragili, over 60 e per chi lavora a stretto contatto con i più piccoli. Purtroppo, nonostante le raccomandazioni, la copertura vaccinale quest’anno non è stata ottimale, contribuendo alla diffusione dei virus».

Nelle farmacie della provincia prosegue e si intensifica la ricerca di personale, da tempo sottodimensionato rispetto alle esigenze: «La mancanza di laureati nel settore farmaceutico-sanitario è argomento ormai noto. – precisa il presidente dell’Ordine -. I turni orari delle farmacie occupano quasi tutta la giornata e possono spaventare i più giovani, che spesso deviano su altre strade come quella dell’insegnamento o dell’industria farmaceutica. Anche gli stipendi, alla luce di ciò, andrebbero rivisti. Proprio in questo momento è aperto un tavolo nazionale del lavoro sulla questione, che speriamo porti a un riconoscimento maggiore della professione». Negli anni poi, il modello di servizio farmaceutico è cambiato, ma i corsi universitari non sembrano seguire lo stesso passo: «La pandemia ha segnato un prima e un dopo nel settore: la farmacia non è più intesa come dispensatrice di medicinali, ma come polo erogatore di servizi sanitari. L’università dovrebbe adeguarsi a questo nuovo assetto, con corsi di studi orientati alla parte medica piuttosto che a quella chimica. Il dovere dell’università è quello di formare professionisti sanitari a tutto tondo, che non abbiano bisogno di frequentare in autonomia corsi post-laurea per le pratiche più comuni da svolgere sul lavoro, come iniezioni, tamponi, vaccini e elettrocardiogrammi».

Tra le novità in arrivo nelle farmacie della provincia infatti, anche la collaborazione con Ausl Romagna per la misurazione della frequenza cardiaca: entro la fine di febbraio, circa la metà delle farmacie cittadine si doterà di elettrocardiogramma: «La sperimentazione è già attiva in cinque strutture e ha dato ottimi risultati – commenta Dal Re – questo servizio si tradurrà in un elemento importante per la riduzione delle liste di attesa».

L’Ufficio delle Dogane di Ravenna declassato da prima a terza fascia

De Pascale: «Errore strategico gravissimo. La Regione non resterà a guardare»

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Un sequestro all’Agenzia della Dogana

La recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha declassato l’Ufficio di Ravenna dalla prima alla terza fascia, assegnandole di fatto un livello non adeguato ai volumi di traffico e ai tempi di risposta che richiede la movimentazione delle merci e dei passeggeri al porto. Nel nord dell’Adriatico sono di primo livello le dogane di Trieste, Venezia e Ancona, scali diretti concorrenti di quello di Ravenna.

È una situazione peggiorativa rispetto a quella attuale, che presenta già segni di crisi, presa nonostante l’ufficio generi un gettito erariale di due miliardi l’anno in dazi e Iva. Il provvedimento non è una norma di legge e può ancora essere modificato, ma richiede un intervento politico.

«Si tratta di un errore strategico gravissimo, che rischia di penalizzare pesantemente il porto e con esso l’intero sistema economico regionale e nazionale – commenta il presidente della Regione, Michele de Pascale, alla notizia del provvedimento -. Ravenna rappresenta un punto cruciale per il traffico merci e passeggeri dell’Adriatico e non può essere trattata alla stregua di realtà logistiche di minore portata. È incomprensibile che tra i principali scali del nord Adriatico, solo Ravenna sia stata esclusa dalla prima fascia, pur in presenza di volumi operativi e criticità che richiederebbero risorse e strutture di primo livello. Il provvedimento è basato su criteri non ponderati in maniera adeguata e ignora la complessità del lavoro portuale. A ciò si aggiunge l’assurdità di una riorganizzazione che, invece di supportare il rilancio infrastrutturale e logistico del porto di Ravenna – motore dello sviluppo regionale, nazionale nonché uno dei principali scali europei –, rischia di creare disagi operativi e normativi, come giustamente denunciato dalle associazioni di spedizionieri, terminalisti e industriali, oltre che dai funzionari doganali».

De Pascale annuncia anche la consapevolezza della Regione nei confronti del ruolo strategico del porto di Ravenna, promettendo un intervento immediato. «Ci uniamo alle tante voci di protesta e alle preoccupazioni degli operatori del settore per chiedere un immediato intervento politico volto a correggere questa decisione. – conclude il presidente -. Il declassamento di Ravenna contrasta con gli sforzi fatti negli anni per potenziare lo scalo attraverso il Progetto Hub, la Zona Logistica Semplificata (Zls) e altre iniziative infrastrutturali fondamentali per la competitività del territorio. Sollecitiamo dunque il Governo a rivedere subito il provvedimento per restituire al porto di Ravenna la centralità che merita».

Stanziati 3 milioni e mezzo per finanziare la competitività delle imprese ravennati

Tra le priorità strategiche imprese solide, innovative sostenibili e internazionali, sviluppo delle competenze, accesso al credito, turismo e attrattività. Attenzione anche a giovani, infrastrutture, e all’analisi socio-economica dei territorio. Circa 6 milioni di euro le risorse erogate nel 2023 e 2024

Foto Guberti Fronte CCIAA
Giorgio Guberti

Imprese solide, innovative e sostenibili, imprese internazionali, sviluppo delle competenze, accesso al credito, turismo e attrattività, giovani generazioni, infrastrutture, analisi socio-economica dei territorio: queste le priorità approvate all’unanimità, nelle scorse settimane, dal Consiglio della Camera di commercio di Ferrara Ravenna.

Il progetto prevede lo stanziamento di 3 milioni e mezzo di risorse per il 2025: scorrendo nel dettaglio il Piano degli interventi, particolare evidenza assumono i progetti e i contributi alle imprese per nuove assunzioni, l’elaborazione di piani di rilancio aziendale e di riposizionamento strategico, l’inserimento di manager a tempo, l’internazionalizzazione e il supporto all’export, la candidatura di progetti sui fondi europei, la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, la creazione di reti, progetti di ricerca e per la diffusione delle tecnologie Impresa 5.0.

Il Consiglio inoltre, su proposta della Giunta, ha stanziato specifiche risorse per la promozione della parità di genere, la vigilanza sui mercati e sui prodotti a tutela dei consumatori, la valorizzazione del “prodotto turistico” ferrarese e ravennate, il maggior utilizzo degli strumenti di risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori, il potenziamento delle procedure per la composizione negoziate delle crisi d’impresa, la valorizzazione dei brevetti internazionali e il ricambio generazionale.

In ultimo, sono state poste le basi operative per recepire sin da subito lo schema del disegno di legge sulle piccole e medie imprese approvato dal Consiglio dei ministri il 14 gennaio scorso e che prevede compiti importanti proprio per le Camere di commercio.

«Le imprese sono il cuore pulsante delle nostre comunità, un cuore che non si arrende ma che cerca continuamente nuove strade per ricominciare a correre -. Commenta così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto – Il lavoro resta la vera priorità e il mondo dell’impresa conosce bene il valore del lavoro e dell’impegno quotidiano, che è fonte non solo di migliori prospettive di reddito ma anche di partecipazione sociale e sviluppo personale. L’11 ottobre scorso il Presidente del Consiglio dei Ministri ha istituito, su proposta della Regione Emilia Romagna, la Zona logistica semplificata, che permetterà alle imprese emiliano-romagnole, già insediate o di prossimo insediamento, di accedere alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni previste in relazione agli investimenti realizzati sul territorio, nonché al nuovo credito d’imposta. Un’opportunità da non perdere».

Dall’indagine del primo trimestre del 2025, a guidare la domanda di lavoro sono le imprese turistiche, seguite dal commercio e dalle costruzioni. In flessione, invece, le previsioni dell’industria manifatturiera e dei servizi alle imprese. «Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro – sottolinea la Camera di commercio – interessa oltre il 50% delle assunzioni programmate, soprattutto a causa della mancanza di candidati». Dal Borsino delle professioni sono difficili da reperire sul mercato analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni, ingegneri, operatori qualificati nella cura estetica e nei servizi sanitari e sociali, operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche, fonditori, saldatori, lattonieri e calderai. Nel 30% dei casi, infine, le imprese ferraresi e ravennatimanifestano una preferenza per i giovani sotto i 30 anni, con opportunità particolarmente elevate nei settori finanziario (41%), turistico (42%) e informatico (40%).

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