giovedì
21 Agosto 2025

Il Goldoni di Bagnacavallo candidato a diventare Patrimonio mondiale Unesco

È tra i teatri candidati all’iscrizione nella lista per il 2026

Teatro Goldoni Bagnacavallo
Due immagini del Goldoni di Bagnacavallo

Il “Goldoni” di Bagnacavallo è tra i teatri candidati all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale Unesco per il 2026 come “Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale fra XVIII e XIX secolo” che, dopo la recente decisione interministeriale, inizia così il percorso ufficiale per il riconoscimento.

In tutto sono 18 i teatri di altrettanti Comuni delle regioni Marche, Emilia-Romagna (l’altro in regione è il “Mariani” di Sant’Agata Feltria, nel Riminese) e Umbria che sono stati scelti come testimonianza unica dell’eccezionale valore di un patrimonio culturale straordinario che riunisce i teatri condominiali più rappresentativi sviluppati tra il Settecento e l’Ottocento per volontà delle piccole comunità locali, con le quali hanno mantenuto nel tempo un forte legame.

«Ci uniamo ai ringraziamenti del presidente della Regione Michele de Pascale e dell’assessora alla Cultura Gessica Allegni a quanti hanno reso possibile il percorso di candidatura, in primis la Regione Marche e il Ministero della Cultura – ha detto il sindaco di Bagnacavallo, Massimo Giacomoni -. Siamo onorati che il nostro Teatro Goldoni sia stato selezionato per far parte di questo progetto, che vede coinvolti tanti altri prestigiosi teatri uniti da comuni caratteristiche non soltanto storico-architettoniche, ma sociali, civiche e artistiche. L’Ufficio Cultura del Comune e Accademia Perduta/Romagna Teatri hanno seguito i lavori preparatori del dossier di candidatura e continueranno a collaborare con la rete di soggetti che si è creata attorno a questo progetto che mira a valorizzare un elemento imprescindibile del nostro patrimonio culturale e sociale, il teatro».

A promuovere l’iniziativa, in qualità di capofila la Regione Marche, in collaborazione con le Regioni Emilia-Romagna e Umbria e i Comuni interessati, con il coordinamento del Servizio Unesco, l’assistenza degli uffici territoriali compenti del Ministero della Cultura, il supporto del Ministero degli Affari e della Cooperazione internazionale e la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco.

Un po’ di storia

Il Teatro Goldoni fu costruito tra il 1839 e 1845, sulle spoglie dell’antico Palazzo Brandolini, da un progetto dell’architetto bolognese Filippo Antolini. Fu inaugurato nel 1845 con l’Ernani di Giuseppe Verdi e dedicato a Carlo Goldoni nel 1907.
L’interno ha pianta a ferro di cavallo ed è decorato da affreschi del ferrarese Francesco Migliari e da stucchi del bolognese Antonio Tognetti. Ai lati del proscenio si trovano sei medaglioni in legno intagliato e dorato raffiguranti personaggi illustri nati a Bagnacavallo o che ebbero rapporti con la città. Il sipario, originale, fu dipinto a tempera da Antonio Muzzi (1815 – 1894) e raffigura “La visita del senatore Camillo Gozzadini a Bartolomeo Ramenghi”.
Il Goldoni è stato ristrutturato negli anni Venti e nel dopoguerra, mentre negli anni Ottanta è stato fatto un intervento strutturale e l’adeguamento alle norme di sicurezza.
È di pochi anni fa un nuovo intervento di ristrutturazione, con il recupero degli arredi d’epoca, il ripristino della pavimentazione e la sostituzione delle poltrone in platea, finanziato dalla Regione e dal Comune di Bagnacavallo. La gestione del teatro, che può ospitare circa 400 persone, è affidata all’Accademia Perduta Romagna Teatro con spettacoli di prosa, teatro per ragazzi e concerti di musica leggera.

Nuova piscina, Comune: «Garantiremo alle società gli spazi acqua durante i lavori»

Niente più vasca “temporanea” da 50 metri: «Scelta dettata da esigenze tecniche imprescindibili»

Piscina Gambi Rendering
Un rendering della nuova piscina Gambi

 

Insieme ai lavori, sono in corso anche prove di riconciliazione tra il Comune e le 14 società del nuoto ravennate che, riunite in un coordinamento unitario, hanno criticato il progetto (a questo link la loro lettera di fine ottobre) della nuova piscina comunale di Ravenna (che verrà realizzata di fatto al posto dell’attuale, da demolire e ricostruire). Si tratta di un cantiere da 22 milioni di euro, svolto con la modalità della finanza di progetto, il cosiddetto project-financing: il vincitore del bando, il colosso Arco Lavori di Ravenna, investirà circa 15 milioni nella realizzazione e gestirà l’impianto per 25 anni – affidandolo alla Coopernuoto di Reggio Emilia.

In particolare, a fare infuriare le società è stata la modifica in corso d’opera del progetto, che prevedeva in prima battuta la realizzazione di una vasca da 50 metri nella zona dove si sta al momento lavorando (fuori dalla struttura attuale), da poter poi sfruttare una volta che si dovrà procedere alla demolizione di quelle attuali. Una promessa dell’allora sindaco Michele de Pascale, che è stata poi disattesa una volta definito il progetto definitivo, la scorsa estate, con la previsione di realizzare, al posto di quella da 50, una vasca da 25 (e quella più piccola per attività ludiche). Quella nuova da 50 verrà invece realizzata in un secondo momento, dopo la demolizione di quella attuale (qui il timing del progetto, da completare in due anni e mezzo)

Oggi (24 gennaio 2025), il Comune (rappresentato dall’assessore allo Sport Giacomo Costantini) in un incontro con le società «ha precisato che la scelta di realizzare per prime, nell’area libera a sud dell’impianto attuale, la vasca da 25 metri e quella ludico-multidisciplinare, è stata dettata da esigenze tecniche imprescindibili emerse nel corso del tempo, in primo luogo relative alle prescrizioni impiantistiche in recepimento di quanto imposto dai finanziamenti europei. Nella logica di non ricorrere a fonti fossili per il riscaldamento, è stata imposta la non installazione di caldaie a gas, rendendo l’impianto funzionante elettricamente; questa richiesta ha reso necessari importanti cambiamenti nella logica distributiva delle linee idriche con importanti modifiche nel posizionamento dei vani tecnici».

Le modifiche al progetto sono state inoltre motivate «da miglioramenti architettonico/funzionali che hanno permesso la razionalizzazione dei percorsi e la realizzazione (all’interno della nuova struttura che verrà realizzata dopo la demolizione di quella attuale, ndr) di una tribuna capace di 847 posti più 4 per le persone con disabilità, posta longitudinalmente alla vasca e quindi con la massima visibilità sui blocchi di partenza e di arrivo. Rispetto al piano di fattibilità tecnica-economica è stato anche inserito nella vasca da 50 metri un pontone richiesto dalle società sportive, struttura che permette il frazionamento della vasca in due da 25 metri o frazioni diverse, ma che comporta la realizzazione di una vasca lunga 51,50 modificando gli ingombri complessivi dell’edificio».

Ciò premesso, il Comune ha annunciato che la demolizione dell’attuale vasca da 50 per 21 metri (mentre quella nuova sarà di 51,50 per 25) avverrà nell’estate del 2026, sottolineando come per allora saranno fruibili la nuova vasca da 25 («comunque più grande dell’attuale, passando da una misura di 25 metri per 12 e una profondità di 130 centimetri a una misura di 25 metri per 21 e una profondità di 180 centimetri») e quella ludico-multidisciplinare.

Nel frattempo, il Comune si è organizzato per garantire alle società sportive gli “spazi acqua” di cui hanno bisogno. Ha chiesto loro di quantificarli e si dichiara «pronto a pubblicare un’indagine di mercato per reperirli presso strutture adeguate per la stagione 2026/2027 e, qualora ciò si rendesse necessario, anche successivamente». I costi a carico delle società sportive non cambieranno. Inoltre all’interno del bilancio comunale a partire dal 2026 è stato previsto «un fondo a copertura di eventuali maggiori costi per gli atleti che dovessero andare ad allenarsi fuori Ravenna (e questo non riguarderà solo il nuoto ma anche altre discipline sportive per le quali a Ravenna non ci siano strutture adeguate)».

All’incontro erano presenti anche i rappresentanti del soggetto costruttore della nuova piscina comunale, Arco Lavori, e del soggetto gestore del futuro impianto, Coopernuoto, individuato da Arco Lavori. Una scelta quest’ultima, contestata dalle società ravennati, che si sentono escluse dalla gestione.

«Partendo dall’assunto che il rifacimento del centro nuoto è assolutamente necessario, per la comunità e per il nuoto ravennati – si legge a questo proposito nella nota inviata alla stampa dal Comune -, per quanto riguarda la gestione va ricordato che la caratteristica principale del sistema di finanziamento attraverso il quale la struttura sarà realizzata, quello del project financing, è proprio quella di prevedere che il ristoro del finanziamento stesso, per la maggior parte a carico di soggetti privati anche se l’opera è pubblica o di pubblica utilità, sia garantito dai flussi di cassa previsti dall’attività di gestione dell’opera stessa. Replicando un modello gestionale che è analogo a quello di molti altri Comuni, al soggetto gestore saranno in capo le attività più prettamente “commerciali” (ad esempio nuoto libero, Cre, acquagym, riabilitazione, pre parto eccetera). Per quanto riguarda i corsi di avviamento al nuoto e i corsi di nuoto preagonistico, è emersa la volontà di approfondire il confronto nell’ottica di raggiungere il migliore equilibrio possibile tra sostenibilità finanziaria dell’investimento e miglior fruizione della struttura, pur essendo evidente che ci sono ancora diversi elementi da vagliare, non facili da valutare compiutamente a distanza di almeno due anni dall’entrata in funzione del nuovo impianto. In particolare per quanto riguarda l’attività agonistica e le prospettive di crescita di ogni singola società è stata anche ipotizzata la possibilità di creare una realtà comune, insieme al soggetto gestore, che possa portare a valorizzare le eccellenze locali nella Federazione italiana nuoto».

Spacciavano droga in una casa occupata abusivamente: due arresti

Un uomo e una donna senza fissa dimora sorpresi con un etto di hashish e 11 grammi di cocaina

Spaccio Droga

Avevano occupato abusivamente un’abitazione e sono stati sorpresi al suo interno a spacciare droga. I due spacciatori, un uomo e una donna, entrambi italiani, pluripregiudicati e formalmente senza fissa dimora, sono stati arrestati nel Faentino dai carabinieri, al termine di una serie di servizi di osservazione, con appostamenti, e una approfondita attività di indagine.

Una terza persona, un tossicodipendente, è stato trovato in possesso di una piccola quantità di droga, appena acquistata, ed è stato denunciato a piede libero.

In tutto, i carabinieri hanno sequestrato quasi un etto di hashish, 11 grammi di cocaina, due bilancini di precisione, vario materiale per il confezionamento della droga e oltre 1.200 euro in contanti, ritenuti provento di spaccio. I due arrestati dovranno rispondere, come detto, anche del reato di “invasione di terreni o edifici”.

Perdite idriche a Ponte Nuovo, lavori alla rete per 1,4 milioni di euro

L’investimento di Hera grazie a fondi Pnrr. Lavori al via entro gennaio. Dureranno un anno

Rete Acquedotto

Entro gennaio partiranno i lavori di riqualificazione della rete acquedotto per risolvere il problema delle perdite idriche in nove vie di Ponte Nuovo, a Ravenna. L’intervento, previsto in ambito Pnrr, grazie a un investimento di 1.400.000 euro, si propone di migliorare l’efficienza, la durata e la qualità della rete dell’acquedotto mediante l’adozione di un approccio integrato che comprende una serie di interventi mirati alla riduzione delle perdite idriche – spiegano da Hera.

In particolare, sono previsti il rinnovo e l’ammodernamento di 2.650 metri di rete acquedottistica e la sostituzione di 350 allacci nelle vie Ancona, Pesaro, Comacchio, Fano, Jesi, Senigallia, Falconara, Macerata e Urbino.

Le opere, che avranno una durata di circa un anno, consistono nella realizzazione di nuova rete adiacente a quella esistente, per cui non ci saranno modifiche di rilievo all’assetto territoriale di superficie. Inoltre il cantiere sarà organizzato secondo stralci funzionali per limitare il più possibile l’interferenza con la viabilità e quindi i disagi dei residenti.

Hera ricorda infine che per segnalazione guasti, rotture, emergenze varie è attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette il numero gratuito di pronto intervento 800.713.900 per i servizi acqua, fognature e depurazione.

Faenza ricostruisce la scuola Il Girasole: sarà sopraelevata e circondata dal verde

L’istituto per l’infanzia era stato completamente distrutto dall’alluvione di maggio 2023

RenderingGirasole

Il Comune di Faenza ha presentato il progetto della nuova scuola per l’infanzia “Il Girasole” che sostituirà la precedente struttura di via Calamelli, andata completamente distrutta dall’alluvione del 16 e 17 maggio 2023. La nuova struttura, realizzata nello stesso lotto della precedente, sarà sopraelevata, così da poter utilizzare l’area sottostante come area verde a disposizione dei bambini.

La nuova scuola, che sorgerà sul lotto di 3.500 metri quadrati, avrà una superficie utile di circa 1.200 metri quadrati e ospiterà le quattro sezioni come quella attuale. Inoltre la struttura avrà altri spazi didattici innovativi, oltre alla cucina e ai servizi.

Il progetto, firmato dall’architetto Antonio Bandini, ha un costo totale di circa 5 milioni di euro.

Girasole111

In provincia di Ravenna aumenta la popolazione, calano i disoccupati e i lavoratori

La fotografia della provincia per Ires-Cgil: redditi più bassi della media regionale, ma cresce il Pil del +1%

Lavoro Ufficio

In occasione dell’assemblea generale della Cgil di Ravenna del 21 gennaio all’hotel Cube di Ravenna, è stato presentato il rapporto dell’Ires sull’andamento economico della provincia. L’Osservatorio sull’economia e il lavoro arriva alla sua quarta edizione e offre un’analisi delle diverse dimensioni socio-economiche, utilizzando una vasta gamma di fonti e dati, da quelle Istat per gli aspetti demografici, a quelle Inps, Istat, Siler, Prometeia per lo studio del mercato del lavoro e delle dinamiche economiche e occupazionali.

Demografia

Dal punto di vista demografico, si evidenzia che al 1° gennaio 2024, la popolazione residente nella provincia di Ravenna era 388.982 abitanti, con un incremento negli ultimi tre anni che segue la fase di contrazione demografica proseguita dal 2013 al 2021. Tuttavia, rispetto al 2013, la contrazione della popolazione residente nella provincia di Ravenna è pari a 4mila persone in meno (-1,5%). Fra il 2013 e il 2023, la
provincia ha registrato un calo del 27,5% di bambini nati.

Questo fenomeno si accompagna a un invecchiamento della popolazione, evidenziato da un indice di vecchiaia provinciale pari a 226, che indica una proporzione di anziani più che doppia rispetto ai giovani sotto i 15 anni. A compensare questo dato, almeno in parte, l’attrattività del territorio per cittadini di altri paesi o altre aree italiane. In particolare, il numero di cittadini stranieri residenti nella provincia è in leggero incremento: al 1° gennaio 2024 sono 48.693 e costituiscono l’11,4% della popolazione residente, dato comunque più basso di quello medio emiliano-romagnolo (12,9%, il dato più alto fra le venti regioni italiane), seppure superiore a quello nazionale, attestato al 9%.

Macroeconomia

L’economia provinciale ha registrato, come il resto della regione e il Paese, un aggravamento dopo il mese di maggio 2023, anche a seguito dell’alluvione. Nonostante questo, il sistema produttivo sembra essere complessivamente riuscito a contenere gli effetti congiunturali negativi. Per il 2023, il valore aggiunto della provincia è stimato secondo i dati Prometeia a +0,4% rispetto al +0,8% regionale. Le stime di crescita per il 2024 segnano un +1,0% (+1,1% per l’Emilia-Romagna).

Gli eventi di maggio 2023 hanno avuto un impatto negativo per l’agricoltura (-13,0%) e l’industria in senso stretto (-0,9%). L’incremento del valore aggiunto reale è stato sostenuto principalmente dalle costruzioni e dai servizi, terziario che da solo determina il 70% del valore aggiunto provinciale. Tuttavia, è importante notare che il tasso di crescita di entrambi i settori si è ridotto. Al 31 dicembre 2023 si registrano sul territorio provinciale 32.865 imprese attive, il dato più basso dal 2002. Questa tendenza negativa è destinata a proseguire poiché i primi nove mesi del 2024 mostrano un’ulteriore significativa contrazione. Per quanto riguarda le esportazioni, dopo un biennio di crescita, si registra in provincia una riduzione dell’8,9%, in contro-tendenza rispetto al +1,4% registrato per l’Emilia-Romagna.

Occupazione

Nel mercato del lavoro, nel 2023 in provincia si registra un decremento di circa 2.300 occupati rispetto al 2022, corrispondente a un -1,3%. Rispetto al 2019, si arriva a conteggiare una perdita di oltre 4.700 occupati, ossia un calo del 2,7%, a fronte del -0,1% registrato in Emilia-Romagna. Il calo di medio periodo ha interessato più le donne degli uomini, più i lavoratori autonomi dei dipendenti, più gli occupati dell’industria e dei servizi. Conseguentemente, il tasso di occupazione provinciale passa dal 70,2% del 2022 al 69,4% del 2023. In parallelo, nel 2023 nella provincia di Ravenna è diminuito il numero delle persone in cerca di occupazione, fattore che porta il tasso di disoccupazione a scendere dal 5,4% del 2022 al 4,6% del 2023, per la prima volta dal 2020 più basso del tasso della regione Emilia-Romagna, rimasto quest’anno stabile al 5,0%.

Secondo i dati Siler il 2023 si chiude con un incremento di circa 3.720 posizioni di lavoro in più, un dato pressoché doppio rispetto a quello del 2022. La crescita è attribuibile ai contratti di lavoro a tempo indeterminato, che hanno registrato un incremento di 2.981 unità, a fronte del +746 registrato per gli avviamenti con contratto di apprendistato, tempo determinato e lavoro somministrato.

Retribuzioni

Tasto dolente è quello delle retribuzioni: i dati Inps indicano un livello medio per i lavoratori privati non agricoli della provincia pari nel 2023 a 23.069 euro annui, più basso di quello calcolato per la regione Emilia-Romagna (25.486 euro). In particolare risulta ancora evidente e marcato il differenziale salariale di genere. Anche considerando i redditi medi delle dichiarazioni fiscali del 2023, emerge come la provincia di Ravenna, con una media di 22.118 euro, si posizioni in regione al quart’ultimo posto.

Cassa integrazione

Nel 2023, le ore di Cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate nella provincia di Ravenna sono state 2.853.391, segnando un +68% rispetto all’anno precedente.

Reddito di cittadinanza

Nel 2023 il reddito e la pensione di cittadinanza sono stati percepiti da 3.318 nuclei familiari (erano 4.224 nel 2022), corrispondenti a più di 5.930 individui coinvolti.

Ambiente e territorio

Infine, l’Osservatorio si concentra sulle condizioni dell’ambiente e del territorio. I dati Ispra del 2023 mostrano che la provincia di Ravenna ha un consumo di suolo del 10,3%, superiore alla media dell’Emilia-Romagna (8,9%) e a quella nazionale (7,1%), con il comune capoluogo all’11,1%. La pericolosità idraulica (rischio di alluvioni) interessa il 22,2% del territorio provinciale, quasi il doppio rispetto alla media regionale (11,6%). La pericolosità franosa è inferiore, interessando il 6,5% del territorio, rispetto al 14,6% regionale.

Rifiuti

In termini di produzione di rifiuti urbani, l’Emilia-Romagna è tra le regioni meno virtuose con 640 kg pro capite all’anno, mentre Ravenna registra 727 kg, influenzata dal turismo. Tuttavia, per quanto riguarda la raccolta differenziata, la regione si distingue per virtuosità, con un tasso del 77,2% nel 2023, superiore alla media italiana del 65%. La provincia di Ravenna supera la media regionale con un 78,3%, evidenziando una tendenza positiva negli anni.

Bagnacavallo, nuovo mercato coperto: lavori al termine entro la primavera

La struttura è stata riqualificata con 400 mila euro provenienti dal Pnrr

Sopralluogo Mercato Coperto Bagnacavallo
Gli interni del mercato coperto appena ristrutturati

Sono in procinto di concludersi i lavori del progetto di rigenerazione urbana dell’ex mercato coperto di Bagnacavallo, finanziati nell’ambito del Pnrr. La struttura di via Baracca, in pieno centro storico, è stata riqualificata negli spazi interni (illuminazione, pannelli fonoassorbenti, tinteggiatura) e nelle due torrette laterali.

L’unico passaggio che resta da completare riguarda il rifacimento della pavimentazione della piazzetta di accesso, mentre sul retro si interverrà nel collegamento con il cortile di Palazzo Vecchio. Le opere, per un importo di circa 400 mila euro, sono realizzate dalla ditta Safer di Lugo e si concluderanno questa primavera.

«Assieme al cantiere di San Francesco e a quello del complesso delle Cappuccine, quello dell’ex mercato coperto è il terzo intervento di rigenerazione urbana che vedrà la sua conclusione questa primavera», commenta l’assessore ai lavori pubblici Francesco Ravagli. «Questo spazio così suggestivo tornerà quindi a essere a disposizione del Comune e della comunità per continuare a lavorare assieme sulla valorizzazione del centro storico e dei prodotti tipici del territorio».

Per seguire passo passo l’avanzamento dei lavori dei nove cantieri Pnrr e di quello per la realizzazione del sottopasso di via Bagnoli è stata creata un’apposita sezione speciale sul sito del Comune, al link www.comune.bagnacavallo.ra.it/Argomenti/Speciali/PNRR

Gli allievi di Marescotti al Socjale con “Rachel”, testo ispirato a Baricco

Appuntamento il 26 gennaio alle 21

Compagnia Del Baccano 2

La Compagnia del Baccano, fondata da Ivano Marescotti e sua moglie Erika Prem Abhi Leonelli, si esibirà domenica 26 gennaio alle 21 al Teatro Socjale di Piangipane con Rachel. Il testo, tratto da una storia vera, è ispirato al romanzo di Alessandro Baricco Smith & Wesson, ambientato nel 1902.

La drammaturgia e la regia sono a cura degli attori allievi di Ivano Marescotti, Edoardo Liverani, Massimiliano Farina, Alice Casadio e Giorgia De Bastiani. Evento fuori abbonamento aperto a tutti; durata 80 minuti (atto unico senza intervallo).

Faenza ospiterà la Tenzone argentea, l’evento nazionale degli sbandieratori

Dal 18 al 20 luglio sono attesi nella città manfreda partecipanti da tutta Italia, che porteranno avanti l’antica tradizione

Sbandieratori

La Federazione italiana sbandieratori ha scelto Faenza come sede della Tenzone argentea 2025, la storica manifestazione nazionale degli sbandieratori. L’evento si terrà dal 18 al 20 luglio e sarà organizzato dall’associazione locale Gruppo sbandieratori e musici del Niballo.

Il presidente dell’associazione Maurizio Bertoni ha accolto con soddisfazione la notizia: «Siamo entusiasti di ospitare la Tenzone argentea a Faenza, una città con una grande tradizione nell’arte della bandiera. Questo evento rappresenta non solo un’opportunità per valorizzare il nostro patrimonio culturale, ma anche per rafforzare i legami con la Federazione e con le altre realtà sbandieratorie italiane».

Commenta il vicesindaco Andrea Fabbri: «Desidero ringraziare il presidente, i consiglieri e i cinque rioni di Faenza per l’impegno profuso nella candidatura, che porterà nella nostra città un gran numero di atleti e appassionati. Questo evento non solo valorizza Faenza, ma conferma anche il clima di collaborazione instaurato con la Federazione e i suoi vertici, quale fondamentale punto di riferimento per la crescita a livello nazionale e internazionale di questa storica disciplina».

Ci sono due Ravenna in testa alla classifica: «Tutti allo stadio (e al palazzetto»

Uno sguardo alle stagioni delle formazioni della provincia impegnate nei campionati nazionali dei principali sport di squadra

Cipriani Tifosi Ravenna
Il presidente Cipriani festeggia con i tifosi del Ravenna Fc

Con il nuovo anno entra nel vivo la seconda parte, quella decisiva, delle stagioni sportive. Vediamo come stanno andando le squadre di punta della provincia, quelle impegnate nei campionati nazionali nei tre principali sport di squadra.

Calcio maschile
Classifica Serie DAl quarto anno consecutivo di serie D, il Ravenna Fc è alla prima stagione della nuova era Cipriani, che ha già riportato entusiasmo in città e almeno duemila persone ogni domenica allo stadio (con un picco di oltre 4.200 spettatori nel derby contro il Forlì). Dopo il secondo posto di un anno fa, l’obiettivo è naturalmente quello di vincere il campionato, unico modo per tornare tra i professionisti del calcio. E proprio nell’ultima giornata dello scorso 19 gennaio i giallorossi sono riusciti a conquistare per la prima volta la vetta della classifica (in coabitazione con lo stesso Forlì e il sorprendente Tau Altopascio), con la bellezza di 45 punti in 20 partite. Cinque in più della Pistoiese, che domenica 26 gennaio (ore 14.30), arriverà al Benelli per un big match fondamentale per almeno tre motivi: una vittoria permetterebbe praticamente di estromettere gli ambiziosi toscani dalla lotta promozione e allo stesso tempo terrebbe i giallorossi almeno alla pari di Forlì e Tau, che la domenica successiva si sfideranno nello scontro diretto. E poi nell’ambiente c’è voglia di rivalsa nei confronti della Pistoiese, società che di fatto l’anno scorso ha fatto perdere il campionato al Ravenna (interrompendo l’attività prima della fine e facendo così svanire i sei punti guadagnati contro di loro dai giallorossi) e che dopo uno pseudo fallimento è ripartita come se nulla fosse sfruttando i diritti sportivi della Aglianese.
Per il prosieguo della stagione la data da appuntarsi già in agenda è poi quella del 23 marzo, quando andrà in scena a Forlì il derby con i cugini. Il 6 aprile invece lo scontro diretto, sempre in trasferta, con l’altra capolista Tau.

Calcio femminile
Classifica DonneIl Ravenna Women è in grossa difficoltà e dopo la retrocessione di pochi mesi fa dalla serie B, ora è ultimo nel girone B della serie C, a un passo da un’ulteriore retrocessione e quindi dal passaggio nel campionato regionale di Eccellenza. Domenica 26 gennaio comincia il girone di ritorno con il Ravenna che riceve a San Zaccaria la Jesina, sesta in classifica.

Volley maschile
La città che è spesso definita come la culla del volley, può tornare a sognare la Superlega. La Consar Ravenna, infatti, partita a fari spenti, è reduce dalla nona vittoria consecutiva, a Porto Viro, che l’ha proiettata in testa solitaria alla classifica del campionato di A2, con 3 punti di vantaggio sulla coppia Brescia-Prata. Come per il Ravenna del calcio, anche in questo caso c’è solo una promozione in palio e verrà decisa ai playoff: arrivare primi ha un indubbio vantaggio, in quanto permette di qualificarsi direttamente per le semifinali di aprile, aspettando le vincitrici dei quarti di finale (tre sfide tra le squadre classificate dal secondo al settimo posto).
Il calendario ora prevede – prima dello scontro diretto fondamentale con Brescia – due partite consecutive in casa al Pala De André (che si spera possa tornare a riempirsi come ai vecchi tempi), il 26 gennaio (ore 16 contro l’ultima in classifica) e il 2 febbraio (ore 18) contro la scomoda Aversa.
Intanto sono già stati piantati i paletti in vista del futuro, con il rinnovo per altri due anni del tecnico-rivelazione Valentini, promosso anche direttore sportivo.

Consar

Volley femminile
La prima squadra del movimento provinciale (che vede anche Cervia e Massa nel campionato nazionale di B2) è l’Olimpia Teodora, alla luce della fusione dell’estate scorsa tra le due anime dello storico “marchio” che ha fatto conoscere Ravenna nel mondo. Nel campionato di B1, le ravennati sono inserite nel girone C, in compagnia delle altre romagnole Cesena, Riccione e Forlì. Dopo un inizio tentennante, l’Olimpia Teodora ha conquistato sabato scorso al Pala Costa la quarta vittoria consecutiva e ora si trova nel gruppo di centro classifica, in decima posizione, ma a soli 4 punti di distanza dal terzo posto che vale i play off. Otto invece i punti di vantaggio sulla quartultima Forlì (retrocedono le ultime quattro).
Terminato il girone d’andata, il campionato riprenderà il 1° febbraio, con le ravennati al Pala Costa (ore 17) contro Jesi, che ha un solo punto di vantaggio sull’Olimpia Teodora.

Teodora

Basket maschile
Ravenna OrasiSembrano già lontani i fasti del Ravenna che sognava la A1 (era il 2019…): l’OraSì oggi lotta malinconicamente per la salvezza in serie B (terza serie nazionale). Grazie a due vittorie consecutive nel giro di pochi giorni i ravennati hanno comunque appena fatto un balzo in avanti importante e sarebbero virtualmente salvi, ma regna l’equilibro e mancano ancora 16 partite al termine della stagione regolare. Fondamentali in particolare le prossime quattro, di cui tre in casa. Al Pala Costa arriveranno in primis il 26 gennaio (ore 18) la terza in classifica Livorno e il 29 gennaio (ore 20) il fanalino di coda Latina. L’appello della società ai tifosi è di partecipare numerosi.

BlacksNell’altro girone della serie B nazionale puntano invece forte ai play-off i Blacks Faenza, al momento quarti in classifica (a pari merito), con il podio a portata (-2 dal terzo posto). Il prossimo appuntamento al Pala Cattani è per sabato 25 gennaio (ore 20.30) contro Desio, quintultima.

La formula della serie B nazionale (divisa in due girone da 20 squadre) prevede l’accesso diretto ai play-off alle prime sei in classifica, mentre retrocede direttamente l’ultima e vanno ai play-out dalla penultima alla quintultima.

Basket femminile
Qui i riflettori sono solo su Faenza, che nella storia può vantare anche finali scudetto e due coppe Italia. A distanza di 9 anni, nel 2021 l’E-Work è tornata nel massimo campionato nazionale, in A1, dove è impegnata anche quest’anno. Grazie alla fresca vittoria di Battipaglia, Faenza al momento è a metà classifica, in piena lotta per i play-off scudetto (ci entrano 8 squadre su 11, mentre le ultime 3 fanno i play-out e ne retrocede soltanto una). Appuntamento  prestigioso per sabato 25 gennaio (ore 20.30) in casa contro la capolista Schio: l’appello della società, rilanciato sui social, è quello di riempire il Pala Bubani «per quello che stanno facendo le nostre ragazze».

Ework Faenza

Pfas nell’acqua di Ravenna e Faenza, l’allarme di Greenpeace

Le due città sono tra le più contaminate dagli “inquinanti eterni”, molto pericolosi per la salute umana

Fontana Pfas

Ci sono anche Ravenna e Faenza tra le città inquinate dai Pfas, le pericolose sostanze chimiche presenti nell’acqua potabile. Noti come “inquinanti eterni”, i Pfas sono usati in numerosi processi industriali e prodotti di largo consumo, e sono da tempo associati a gravi rischi per la salute. Una recente analisi di Greenpeace ha analizzato campioni di acqua potabile nelle fontane pubbliche di 235 città italiane, evidenziando che il 79% di questi sono contaminati. Compresi alcuni capoluoghi romagnoli.

L’Emilia-Romagna è tra le regioni con la maggiore quantità di Pfas trovati nell’acqua potabile. A Ravenna Greenpeace ha assegnato il bollino fucsia, riscontrando 87 nanogrammi per litro di inquinanti; mentre a Faenza il bollino viola, con 170 nanogrammi per litro. La scaletta dell’associazione ambientalista va dal bianco (assenza di contaminanti) al viola (maggiore quantità di contaminanti), passando per i livelli intermedi di verde, giallo, arancione, rosso e fucsia.

A Faenza il campionamento dell’acqua è stato effettuato dalla fontana all’incrocio tra via Marconi e via Batticuccolo. «La situazione è agghiacciante in tutta Italia, ma non ci aspettavamo valori così alti anche a Faenza», ha commentato l’associazione Faenza Eco-logica. «La presenza dei Pfas non è regolamentata nelle acque potabili nazionali e solo tra un anno, a inizio 2026, entrerà in vigore in Italia la direttiva europea 2020/2184 che impone dei limiti normativi. I Pfas non esistono in natura, sono stati creati dall’industria chimica, sono impossibili da degradare e dannosi per la salute e dovrebbero avere come limite lo zero tecnico nelle acque potabili».

Via Maggiore, i lecci della discordia: piantumati 12 alberi contestati da 2500 firme

I residenti chiedevano il ripristino dei pini, ma il Comune ha tirato dritto

Lecci Via Maggiore
Il camion che ha portato i lecci da piantumare in via Maggiore

Nonostante le critiche dei cittadini, il Comune ha piantumato dodici lecci in via Maggiore al posto dei pini. Di questi ultimi, ritenuti pericolosi per i possibili cedimenti, erano stati abbattuti circa 60 esemplari dal 2012 a luglio scorso. L’amministrazione ha ritenuto di sostituirli con un’altra varietà arborea, mentre i residenti avevano raccolto oltre 2500 firme per chiedere che fossero ripristinati con altri pini giovani.

Il dibattito andava avanti da mesi: secondo i residenti, i lecci scelti da Azimut e dal Comune sarebbero inadatti poiché a crescita troppo lenta, oltre a non rappresentare una varietà tipica del paesaggio locale. Ma l’assessorato al verde ha tirato dritto col suo progetto.

Sulla piantumazione, avvenuta ieri, sono giunte le critiche di Rosanna Biondi (Lista per Ravenna): «Non stupisce, anzi conferma la scorrettezza e la scarsa etica istituzionale dell‘assessorato al verde pubblico, l’andare contro la volontà dei cittadini piantando lecci al posto dei pini abbattuti in via Maggiore. La volontà degli abitanti e dei commercianti di questo viale è stata chiaramente manifestata nella petizione di circa duemila firmatari, che ho avviato personalmente e intensamente sostenuto: conservare il viale pinetato, essendo il pino immortalato nel gonfalone e simbolo della città di Ravenna fin dall’antichità».

«Finché il contraddittorio si è mantenuto sul piano di un confronto civile nelle sedi istituzionali, c’è stato rispetto verso i cittadini, ma agire a loro insaputa, come fatto per abbatterli, trasportando i lecci sul posto senza nemmeno un preavviso alla popolazione, è significato calpestare i principi base della democrazia», conclude Biondi. «I lecci non c’entrano niente con la storia e l’estetica del viale, conferendo perciò al paesaggio un senso di intrusione posticcia. Hanno inoltre una crescita molto più lenta di quella dei pini, per cui, prima di ombreggiare il viale, passeranno 15/20 anni. Una simile maldestra gestione del problema è la prova dell’inadeguatezza di questa amministrazione comunale nella gestione del verde e dell’ambiente».

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